1

Giornata del malato, l’11 febbraio Messa del Vescovo a Bozzolo

Sabato 11 febbraio, nella memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes, si celebra come ogni anno la Giornata mondiale del malato. “Stupore per quanto Dio compie:
«Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…» (Lc 1,49)” è il titolo del messaggio scritto da Papa Francesco per questa 25esima edizione che in diocesi sarà celebrata con la Messa presieduta, nel pomeriggio, dal vescovo Antonio Napolioni nella chiesa parrocchiale di Bozzolo. In vista di questo appuntamento abbiamo incontrato don Maurizio Lucini, incaricato diocesano per la Pastorale sanitaria.

 

Don Lucini, la Giornata mondiale del malato “compie” 25 anni: che cosa ha da dire oggi questa ricorrenza?

«La domanda che ci possiamo porre è: a che punto siamo nelle nostre comunità per quanto concerne una reale pastorale della salute? Dove ci hanno portati 25 anni di Giornate del malato? Alcuni anni fa nei piani pastorali si parlava di emergenza educativa. Certamente è un’emergenza ancora attuale, ma c’è un’altra emergenza che forse non è considerata abbastanza: è l’emergenza di una consolazione di chi è afflitto dalla malattia o dalla solitudine dovuta alla tarda età. Questa emergenza, a differenza della prima, è potenzialmente terreno fertile per una nuova evangelizzazione o, come si dice oggi, terreno di missione. È proprio in queste situazioni di fragilità che vengono poste domande esistenziali e si è aperti alla ricerca di senso. Quale terreno migliore per seminare e annunciare il Vangelo».

Dai dati statistici è evidente la crescita del numero degli anziani.

«Sì, il dato è sotto gli occhi di tutti. L’età media della vita si è allungata, ma con essa sono aumentate anche le patologie legate all’invecchiamento. Molti sono gli anziani con patologie croniche e quindi bisognosi di assistenza. Nella nostra diocesi sono presenti più di 50 realtà sanitarie e la maggior parte di esse sono RSA: si tratta di realtà con un bacino considerevole di persone che quotidianamente fanno i conti con le domande fondamentali della vita. Non dimentichiamo poi gli ammalati o gli anziani presenti nelle abitazioni private. A fronte di un mondo così bisognoso di vicinanza, di sete di senso e di ricerca di salute/salvezza, credo che come Chiesa non abbiamo fatto ancora una riflessione seria e profetica. Certo si è fatta un po’ di strada con l’istituzione, ad esempio, dei ministri straordinari della comunione, ma è ancora troppo poco».

Come Ufficio che cosa proponete?

«Come Ufficio già da diversi anni cerchiamo di sensibilizzare le comunità affinché si formino cristiani preparati e capaci di entrare in questa terra sacra che è il mondo della sofferenza, li abbiamo chiamati “ministri della consolazione”. Io e altri componenti dell’equipe che partecipa al progetto siamo disposti a formare e accompagnare questi “operatori di misericordia”. Mi si può contattare personalmente oppure visitare i siti internet www.diocesidicremona.it/salute oppure www.pastoralesalutecremona.it, dove è possibile trovare tutte le informazioni necessarie».

Che cosa è previsto quest’anno in diocesi per la Giornata del malato?

«Come ogni anno la Giornata si concretizza a livello diocesano in una celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo in un luogo significativo. Quest’anno sarà la parrocchia di Bozzolo per una particolare ricorrenza: gli 80 anni dalla stesura, da parte di don Primo Mazzolari, del testo “Il Samaritano”, icona per eccellenza di chi assiste poveri e sofferenti. Alle ore 15.30 è prevista la recita del Rosario condotto dall’UNITALSI e alle 16 la Messa. Gli ospiti della RSA “Domus Pasotelli” saranno accompagnati alla celebrazione dai volontari e dalle dame e barellieri dell’UNITALSI. Dopo la celebrazione il Vescovo visiterà il presidio riabilitativo multifunzionale “Don Primo Mazzolari”».

 

Messaggio del Papa per la 25° Giornata mondiale del malato