Giornata cremonese per i diaconi permanenti di tutta la Lombardia
Giornata tutta cremonese quella di sabato 22 aprile per i diaconi permanenti della Lombardia. È all’ombra del Torrazzo, infatti, che si è svolto l’annuale convegno regionale dei diaconi permanenti: più di 260 in tutto, 13 in diocesi di Cremona, una delle più rappresentate dopo Milano (143) e Brescia (53).
La 12esima edizione dell’incontro di studio e fraternità ha avuto inizio in mattinata presso il Seminario vescovile di via Milano. Dopo il momento di preghiera è iniziata la riflessione sul tema “Tra ministero e professione: il diacono e il mondo del lavoro in prospettiva”. Al tavolo dei relatori il sociologo Giovanni Castiglioni, accanto a mons. Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia e incaricato della Conferenza episcopale lombarda per il Diaconato, e don Giuseppe Como, responsabile per il Diaconato dell’arcidiocesi ambrosiana in veste anche di coordinatore regionale.
Insieme ai diaconi permanenti già ordinati, anche quanti sono sulla strada della consacrazione. E non mancavano neppure le consorti, e anche alcuni dei figli.
Il tema della giornata è stato ulteriormente approfondimento con alcune testimonianze e nei lavori di gruppo che hanno concluso la mattinata.
Dopo il pranzo il gruppo ha raggiunto la Cattedrale per la celebrazione Eucaristica. Ad accogliere i diaconi permanenti è stato il parroco mons. Alberto Franzini, che ha fatto da cicerone tra i gioielli del Duomo di Cremona.
Alle 15 è iniziata la Messa. Presieduta dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, e concelebrata dal vescovo Sanguineti e dai sacerdoti referenti per il Diaconato nelle diverse diocesi. Il servizio all’altare è stato garantito da alcuni dei diaconi permanenti cremonesi.
Nell’omelia il vescovo Napolioni – che durante la celebrazione ha auspicato che in ogni parrocchia possa esserci almeno un diacono – ha ricordato la preziosità di questo «grado necessario alla pienezza della vita della Chiesa», che sempre più viene riscoperto e valorizzato. Da qui l’invito non solo al servizio, ma anche ad essere segni e stimolo a nuove vocazioni.
Riprendendo le Scritture, il Vescovo ha ricordato la chiamata dei Dodici e la nascita del Diaconato, non limitato alla peculiarità del servizio: non servi, ma amici!
Poi il richiamo all’invito missionario, inteso non tanto in senso geografico quanto qualitativo: in tutte le realtà del mondo. «Per questo – ha spiegato il Vescovo – è importante che ci siano ministri come voi capaci di stare nel mondo, di servirlo e animarlo, di vivere anche il lavoro, la famiglia e la laicità con questa particolare appartenenza al Signore, con questa sacramentale comunione con lui». Con una consapevolezza: «Vi saranno sempre pezzi di mondo da esplorare e da servire ulteriormente».
E ha proseguito: «Solo nel dialogo crescente tra vescovi, presbiteri, diaconi e tutti gli altri membri della comunità cristiana, in quel discernimento comunitario che stiamo cercando di imparare come modello di Chiesa, il mondo si sentirà capillarmente ascoltato, interpretato, giudicato, servito e amato».
Da ultimo un pensiero rivolto alle donne, in particolare le mogli. «C’è una priorità della donna», ha detto il Vescovo guardando a Maria e alle donne che per prime trovarono il sepolcro vuoto. Tipico del femminile la «capacità di fede e di attaccamento al Signore» che fa delle donne «custodi del segreto di Dio per la Chiesa». Quindi, guardando capacità delle donne a sopportare maggiormente il dolore, ha detto: «Abbiamo bisogno che restiate al nostro fianco, per evitare che una Chiesa solo al maschile si deprima per i suoi scarsi successi, scoprendosi invece con l’occhio di una madre. E ricordandoci che il grembo della Chiesa è sempre vivo».
E ha concluso: «Godiamoci la bellezza di essere una Chiesa continuamente cantiere aperto al suo rinnovamento. Non per il capriccio di qualcuno, ma per l’opera della Spirito. E facciamolo insieme! In un dialogo costante, attento alla ricchezza che ognuno esprime, ricco di profezie, anche di qualcuno che si avventuri lungo sentieri inesplorati, ma poi sempre riportato a quel cuore pulsante che è il Cenacolo, la casa comune, l’ascolto reciproco, l’esperienza della pace. Spendiamoci per questo: sarà il più grande servizio che avremo reso alla nostra Chiesa e al mondo, di cui essa è sacramento di unità e di salvezza.
La Messa si è conclusa con una foto di gruppo e il regalo, a tutti i presenti, del dvd sulla Cattedrale con commento di Antonio Paolucci.
Infine un tour per il centro cittadino, alla scoperta delle bellezze storiche e artistiche di Cremona.
I diaconi permanenti in Lombardia
Sono più di 260 i diaconi permanenti in Lombardia, alcuni dei quali sposati e con figli, altri celibi. La diocesi con la presenza numericamente più consistente è naturalmente quella ambrosiana (143) seguita da Brescia (53). Al terzo posto Cremona e Vigevano, entrambe con 13 diaconi permanenti.
Diocesi | Diaconi | Candidati | Aspiranti |
Milano | 143 | 16 | 10 |
Brescia | 53 | 14 | 4 |
Cremona | 13 | 5 | 3 |
Vigevano | 13 | 1 | 0 |
Mantova | 12 | 7 | 4 |
Como | 12 | 6 | 3 |
Bergamo | 10 | 2 | 3 |
Pavia | 4 | 1 | 0 |
Lodi | 3 | 3 | 0 |
Crema | 0 | 2 | 1 |
Ma la diocesi cremonese può contare un maggior numero di candidati e aspiranti, seguiti nel loro cammino di discernimento vocazionale da don Antonio Facchinetti, incaricato diocesano per il Diaconato permanente.
Fisionomia del diacono permanente
Il programma del convegno
La 12esima edizione del convegno dei diaconi permanenti della Lombardia avrà inizio in mattinata nel Seminario vescovile di via Milano. L’accoglienza è prevista per le 9.15.
Dopo la celebrazione delle Lodi, alle ore 10 il sociologo Giovanni Castiglioni interverrà sul tema “Tra ministero e professione: il diacono e il mondo del lavoro in prospettiva”. Seguiranno alcune testimonianze e i lavori di gruppo.
Dopo il pranzo il gruppo si trasferirà in autobus verso il centro di Cremona. Prima tappa in Cattedrale per una visita guidata e, alle 15, la Messa presieduta dal vescovo Napolioni.
La giornata si concluderà con la visita turistica al centro cittadino.
Elenco dei diaconi permanenti in diocesi
Gianmario Anselmi, classe 1964 di Derovere, ordinato nel 2008, collabora con gli uffici Catechesi e Scuola
Umberto Bertelle, classe 1958 di Castelverde, ordinato nel 1999, collabora in Parrocchia
Mario Buttarelli,classe 1934 di Cremona (S. Maria Zaccaria), ordinato nel 1994, collabora in Parrocchia e in Ospedale
Flavio Carli, classe 1942 di Cremona (Cristo Re), ordinato nel 1999, collabora in Parrocchia
Luigi Raffaele Ferri, classe 1947 di Trigolo, ordinato nel 1998, collabora nelle parrocchie di Soncino, Isengo, Casaletto di Sopra e Melotta
Cesare Galantini, classe 1956 di Cicognolo, ordinato nel 2012, collabora con l’Ufficio Caritas
Eliseo Galli, classe 1949 di Cremona (S. Bernardo), ordinato nel 2008, collabora in Parrocchia e in Cattedrale, al Centro pastorale dicesano di Cremona e alla Coop. Cittanova
Luigi Lena, classe 1950 di Cappella di Casalmaggiore, ordinato nel 2008, collabora con gli uffici Catechesi e Famiglia
Paolo Leoni, classe 1950 di Spinanedesco, ordinato nel 1994, collabora in Parrocchia
Mario Mantovani, classe 1939 di Cremona (Cavatigozzi), ordinato nel 1999, collabora con la Casa della Speranza
Franco Margini, classe 1954 di Cremona (S. Pietro al Po), ordinato nel 1994, collabora in Parrocchia
Angelo Papa, classe 1955 di Castelleone, ordinato nel 1999, collabora in Parrocchia
Marco Ruggeri, classe 1971 di Cremona (Cristo Re), ordinato nel 2013, collabora con l’Ufficio Caritas
Cremonesi in cammino verso il diaconato
Tra i cinque candidati cremonesi al diaconato permanente quattro sono stati ammessi il 7 dicembre 2013 nel Santuario di Caravaggio e hanno ricevuto il ministero del Lettorato il 22 febbraio 2015 a Cicognolo e quello dell’Accolitato il 14 febbraio, nella pieve di Santa Maria Assunta in Soncino. Si tratta di:
Roberto Cavalli, 52enne di Caravaggio, laureato in Economia e commercio, impiegato nel settore bancario.
Walter Cipolleschi, 58enne di Cremona (San Michele Vetere), laureato in Economia e commercio, imprenditore nel settore informatico, sposato con Maria dalla quale ha avuto due figli.
Emilio Frassini, 57enne di Soncino, perito elettrotecnico.
Luigi Sangalli, 39enne di Brignano Gera d’Adda, tecnico nell’industria meccanica.
Il 26 marzo scorso, invece, è stato ammesso al percorso di formazione e discernimento verso il diaconato permanente Fabio Antonio Bonanno, della parrocchia di S. Francesco d’Assisi in Cremona, operatore presso la Cooperativa sociale Nazareth di Cremona, sposato con Jessica dalla quale ha avuto due figli.
Sono invece 3 gli aspiranti.