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Focus sulla situazione femminile: l’impegno di Caritas Cremonese nel 2015

I dati Istat del 2015 evidenziano che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza (1 su 3), ma sono molti i casi in cui le bambine/ragazze/donne non denunciano. Il 75% dei femminicidi avviene in ambiente domestico. La matrice della violenza contro le donne, che può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne, purtroppo è ben presente anche nella nostra Regione (cresce il numero dei femminicidi e della violenza assistita al Nord, soprattutto in Lombardia) e anche Cremona non ne è esente. Non si può, infatti, non ricordare la vicenda di Nadia, volto tra tanti, perché sono tante le donne che ogni anno incontriamo violate nel cuore e nel corpo.

 

Casa Accoglienza “Pronto intervento donna”

Il “Pronto Intervento Donna” di Caritas Cremonese si rivolge a donne maggiorenni, italiane e straniere, in stato di necessità, sole o con figli. Particolare attenzione è riservata alle donne vittime di maltrattamenti familiari. L’accesso può essere diretto o su segnalazione dei Servizi sociali e delle Forze dell’ordine.

Il Pronto Intervento Donna opera in rete per offrire un cammino che parte con l’accoglienza in pronto intervento e può proseguire con l’accoglienza in comunità e in alloggi per una semi-autonomia guidata. Il principio fondamentale di tale servizio è offrire a ogni donna la possibilità di ridefinire il proprio progetto di vita, sperimentandosi come donna e come madre, valorizzando le proprie risorse personali e affrontando le fragilità.

L’équipe educativa del Pronto Intervento Donna lavora nella dimensione della quotidianità che permette di accompagnare e supportare le donne nel loro cammino di crescita personale, genitoriale, professionale e di fornire ai minori un ambiente familiare nel quale respirare l’atmosfera di “casa”. La referente del servizio, in stretta collaborazione con i Servizi Sociali invianti e gli Enti istituzionali referenti (Tribunale per i minorenni, Tribunale ordinario, Forze dell’ordine, scuole, ambiti lavorativi, consultori familiari, ecc.) valuta gli interventi e i tempi necessari per definire un progetto educativo individuale in relazione alle caratteristiche di ogni nucleo in questione e con il territorio cura gli aspetti di tipo sanitario, psicologico, affettivo, relazionale, legale e amministrativo.

Accogliere e abitare. Il Pronto Intervento Donna vuole rappresentare prima di tutto un “luogo di accoglienza” (anche a indirizzo segreto, se necessario) dove le donne (anche le mamme con i loro figli) possono trovare uno spazio che abbia il sapore di “casa” e di “famiglia”. L’accoglienza della donna avviene h24 tutti i giorni dell’anno salvo disponibilità di posti.

Ascoltare e sostenere. Il Pronto Intervento Donna va incontro alle donne ferite (giovani e anziane) e offre ascolto, accoglienza, orientamento. Si fa luogo di contenimento di paure, ansie, incertezze e offre l’occasione di una nuova vita come segno visibile della Chiesa e della casa cristiana. Aiuta la donna a vivere il suo ruolo di donna – e anche di madre – e la sostiene nella individuazione e poi nella gestione della rete amicale e sociale presente sul territorio, al fine di creare dei supporti positivi nella gestione della quotidianità sua ed eventualmente dei figli. Offre un supporto legale in caso di procedimenti giudiziari, denunce e documenti, offre il sostegno di un ambulatorio medico non specialistico, offre azioni di mediazione culturale e sociale, offre sostegno nella gestione pratica ed economica quotidiana per educare le ospiti e per conseguire in futuro una maggiore indipendenza. Il personale accompagna e sostiene le donne nel loro percorso fornendo un supporto nelle attività quotidiane. Gli operatori garantiscono alle donne uno spazio di ascolto attivo e regolare. Quando necessario, attraverso l’opera di alcuni volontari e di personale religioso, il Pronto Intervento Donna garantisce una minima assistenza di base rispetto all’igiene della persona.

Accompagnare, Orientare ed Educare … per lavorare. Pronto Intervento Donna accompagna le donne nel percorso di uscita dalla situazione di disagio anche con la ricerca di una soluzione abitativa e formativa/lavorativa (corsi EDA, corsi di formazione professionale …).

Presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona sono offerti anche corsi di alfabetizzazione e di lingua italiana per stranieri. Si organizzano laboratori creativi ed occasioni culturali di svago. Si creano occasioni di formazione e orientamento al lavoro attraverso la collaborazione con la Coop. “Carità e lavoro” e si promuovono borse lavoro e di formazione pratica in impresa.

I minori frequentano le scuole del territorio o del loro quartiere di riferimento, in base ai casi. Gli istituti, in relazione alla fascia d’età, possono essere raggiunti in modo autonomo con la madre che si impegna ad accompagnare i propri figli oppure si può chiedere la disponibilità agli operatori per un “temporaneo” accompagnamento.

Per quanto concerne le donne, in seguito ad una fase iniziale di osservazione delle proprie abilità ed eventualmente delle dinamiche relazionali madre-bambino e delle competenze genitoriali, in funzione al progetto e all’età dei bambini, sono previsti dei percorsi scolastici, dei corsi di formazione e orientamento al lavoro ed in una fase successiva la ricerca e l’accompagnamento al lavoro.
La struttura, in accordo con il Servizio inviante, accudisce i minori durante l’assenza della madre.

 

Dati del Pronto intervento donna

Nel 2015 le donne (anche con minori) accolte sono state 31, più le profughe con i loro figli. Di queste 31, 18 sono ad oggi presenti nelle strutture. Il “turnover” è bassissimo: le donne escono dopo tempi lunghi a causa delle poche risorse del territorio (soprattutto la mancanza di lavoro per le giovani, ma anche mancanza di strutture per donne anziane sole non economicamente autosufficienti ma ancora autonome da un punto di vista fisico) ed anche per le esigue risorse personali, date soprattutto da bassi titoli di studio, mancanza di esperienze lavorative significative, mancanza di reti parentali, figli, disturbi mentali.

La Casa di Nostra Signora permetterà di offrire una risposta più ampia alle richieste di Pronto Intervento Donna, che sino ad oggi spesso non ha potuto prendere in carico nuove ospiti per mancanza di posti disponibili.

La retta copre le spese di vitto e alloggio. Ma, oltre a questa cifra, sono stati spesi altri 14mila euro per le donne accolte in Casa dell’Accoglienza e nella struttura ad indirizzo segreto. Le spese più frequenti sono per visite mediche e farmaci, documenti, corsi di formazione, mense scolastiche e doposcuola, biglietti del treno …

Nello “Spazio gioco” sono stati accolti 41 bambini provenienti dalle strutture Caritas, qualcuno per lunghi periodi ed altri solo per qualche ora. Si tratta di un servizio importantissimo, nel rispetto della conciliazione tempi famiglia-lavoro: mentre i bimbi sono con le suore, le madri possono lavorare, andare a fare i documenti, andare dall’assistente sociale, dal medico etc. Lo “Spazio gioco” è un luogo protetto ed accogliente nel quale sono accolti i bimbi con un’età compresa tra zero e sei anni (e più grandi se appena arrivati ed in attesa di poter tornare a scuola dopo l’allontanamento da casa) ospiti nelle strutture. Per questo servizio nel 2015 sono stati spesi circa 7mila euro.

 

Caritas Cremonese per le donne nel 2015

Nel complesso nel 2015 sono stati spesi oltre 220mila euro per le donne che si sono rivolte al Centro di Ascolto della Caritas diocesana: in tutto gli interventi sono stati 500, di cui 235 richiesti da donne (di queste 73 italiane e 162 straniere). I nuovi utenti nel 2015 sono stati 148, di cui 68 donne. Le richieste pervenute dalle donne nel 94% dei casi è stato per un aiuto di tipo economico (220 donne su un totale di 235)
Grazie al progetto “Sostegno a vicinanza”, 20 famiglie hanno deciso di sostenere altrettanti nuclei familiari in difficoltà. In due casi il sostegno è stato particolarmente significativo, grazie alla consapevolezza dell’importanza di questo impegno.

Referente del “Pronto Intervento Donna”: dott.ssa Nicoletta D’Oria Colonna
Tel. 0372-35063 o 0372-21562, e-mail: caritas@diocesidicremona.it
Per le emergenze 334-1062553