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FOCr, nuova nota per considerare con gli oratori questo tempo e il suo futuro

Di seguito pubblichiamo la comunicazione della Federazione Oratori Cremonesi che aggiorna la nota del 19 aprile scorso con qualche ulteriore passo. Quelle pagine restano per ora l’impianto di riferimento.

 

Lo sappiamo tutti: il domani si profila con l’inizio della fase 2 che però non segnerà una cesura,
un’inversione di rotta. Ci viene chiesto che a guidarci siano la gradualità e la pazienza.
Proviamo comunque a mettere un po’ di ordine e agevolare la massima condivisione possibile sui passi che stiamo percorrendo. Passi che – come assicurato – non sono di qualcuno, ma diocesani e lombardi e ci vedono dentro un percorso ecclesiale regionale. Accanto e prima degli Oratori abbiamo da lavorare su tanto, a cominciare dal ritorno alla celebrazione dell’Eucaristia con le nostre comunità e su diversi altri piani, tra cui quello caritativo. La vita dei nostri Oratori e la domanda educativa stanno – come sempre – dentro questo quadro, perché è la loro casa naturale.

come ci stiamo muovendo?

Un primo livello è quello lombardo: c’è un grande lavoro delle diocesi per costruire una proposta condivisa. Non un altro grest né un altro sussidio che nessuno stamperebbe e leggerebbe, ma una serie di linee comuni che tengano presenti:

  • Le possibilità reali e le rispettive regole di attuazione.
  • Le alleanze che dovremo tutti spendere sui territori. Precisiamo: nessuno in questa fase e nei prossimi mesi potrà sentirsi auoreferenziale. Sarà importante parlarsi, con le amministrazioni locali, le associazioni di volontariato, le scuole… Proporremo un patto educativo che avrà lo scopo di rendere le azioni le più sicure e condivise possibile ed essere davvero a servizio dei più piccoli, delle loro famiglie, della catena educativa, senza rinunciare al profilo pastorale delle nostre attività, piccole o grandi, in presenza o on line.
  • Alcuni strumenti, semplici ed efficaci, proporzionati agli scenari possibili.

Questo contributo, assunto dalle Diocesi, è indispensabile: delineerà il perimetro per tutti, ci farà parlare un’unica lingua, ma lascerà a ciascuno di attivare in loco il possibile, senza alcun obbligo. Solo dalla condivisione delle reali forze in campo, dentro le condizioni concrete di una comunità con i suoi limiti e le sue potenzialità, potremo esserci.

Gli esordi di questi giorni non sono dei migliori: c’è molta confusione, alimentata anche dalla fatica e dalla tensione che tutti viviamo e percepiamo. Proviamo a lavorare diversamente, insieme.

Un secondo livello è quello locale. Lo ribadiamo. Per ora – e sino a nuova indicazione del nostro Vescovo – gli Oratori restano chiusi. Nel frattempo, è bene continuare o riprendere da subito il dialogo con le istituzioni: comuni e scuole, ma anche associazioni e gruppi. Si tratta di una rete, di un’alleanza che possiamo rilanciare e allenare. Moltissimi Oratori sono abituati a questi dialoghi che vanno oltre il mero contributo economico e la delega educativa. Non c’è in discussione l’autonomia dei diversi piani, tantomeno la giusta custodia dell’indole pastorale dell’Oratorio, ma l’urgenza di contribuire al bene delle nostre comunità. Gli stessi cortili degli Oratori, da sempre aperti sui nostri paesi e quartieri, raccontano di una disponibilità all’accoglienza, alla proposta, all’incontro.

Inizialmente avremo poco da dirci di operativo, ma molto da condividere sulla lettura dei bisogni, sugli scenari, sulle povertà anche educative. Sarà una grande occasione per rimettere al centro le persone e le loro condizioni più autentiche, con il loro bisogno di senso e di relazione. E dare un segnale di presenza e di vicinanza. Possiamo essere in tutta umiltà una chiesa significativa e profetica. Poi giungerà un tempo di scelte più precise e la rete sarà ancora più necessaria. Sin d’ora arrivano alle parrocchie e agli oratori segnalazioni, richieste, ipotesi di lavoro. Qualche sindaco già chiama; qualche distretto già si muove… Certo stiamo ancora contando le defezioni, i lutti e le fragilità, ma possiamo rilanciare anche il fermento di cui siamo capaci, per la forza dello Spirito.
Un suggerimento: condividiamo con i nostri educatori questi passi, muoviamoci come comunità educativa (per quanto piccola e fragile) e non come singoli, nemmeno se preti.

per chi vuole, un’occasione di incontro

Proponiamo per mercoledì prossimo, alle 14.30, un incontro via zoom con a tema queste questioni. Dopo la panoramica zonale, e sempre nella libertà, proviamo a rivederci, oltre ai regolari momenti di confronto che abbiamo mantenuto con gli incaricati zonali per la pastorale giovanile, i vicari di zona e il consiglio episcopale. Magari serviranno altri incontri, e li faremo, quanti ne serviranno, anche su vostra gradita proposta. Questo il link che riserviamo ai sacerdoti e a quegli educatori con mandato di direzione in Oratorio:

https://zoom.us/j/94740607625 mercoledì 6 maggio – 14.30 / 16

 

le risorse diocesane

Sono già disponibili sul sito focr:

  • il percorso educatori Io avrà cura di te: 7 focus per elaborare educativamente questo nuovo tempo [vai alla pagina dedicata];
  • l’accompagnamento dei gruppi educatori su alcuni punti essenziali [vai alla pagina dedicata];
  • il contributo ReStarT (restiamo in questo tempo con gli adolescenti) in tre tappe da usare se e come serve, per il contatto con gli adolescenti e guardare con loro anche avanti. Sono disponibili già i video del primo passo: brevissime videocall che possono aiutare a lanciare temi a sfondo catechistico [vai alla pagina dedicata].
  • venerdì prossimo, 8 maggio, in diretta su diocesidicremona.it avremo ospite il prof. Pierpaolo Triani, pedagogista della Cattolica, per una serata di focus sui problemi educativi di oggi.

 

Stiamo accanto alle nostre società sportive!

Come tutti sanno, lo sport – soprattutto locale e amatoriale come quello dei nostri Oratori – sarà l’ultimo anello di una catena di ripartenze. Il CSI cremonese ha cospeso il campionato, ma rilancia in questo tempo la questione educativa con due incontri on line l’11 e il 18 maggio alle ore 18. Manteniamo i rapporti anche con le Società e rimandiamo loro il comune sforzo di ripensarsi come contributo educativo, mentre il lockdown sportivo va avanti.

Per ora questo. Sapendo che non basta, ma si aggiunge ai passi fatti e a quelli che faremo. Vi aspetto mercoledì e nelle altre occasioni che ci daremo. E resto a disposizione per ogni contatto. Con l’augurio di ogni bene in questa domenica del Buon Pastore, giornata per le Vocazioni.

don Paolo Arienti
incaricato diocesano Pastorale giovanile

 

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