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A San Giovanni in croce la Festa in piazza per i Grest della Zona 4 (photogallery)

Giovedì 27 giugno dalle 12 alle 16 gli oratori di Sospiro, Vescovato, Pieve San Giacomo, San Daniele Po, Torre de’ Picenardi, Piadena, Scandolara Ravara con Cingia de’ Botti e Motta Baluffi, si sono dati appuntamento presso la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, a San Giovanni in Croce, per las festa in piazza dei Grest della Zona 4 della Diocesi.

La giornata è stata aperta da un momento di preghiera, condotto da don Paolo Arienti, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile e presidente della Federazione Oratori Cremonesi, cui ha fatto seguito il saluto di don Davide Ferretti, parroco di Scandolara Ravara e Motta Baluffi, e vicario zonale della Zona 4, che dopo l’estate partirà per un’esperienza missionaria in Brasile.

Di seguito, il grande gruppo, composto da diverse centinaia di bambini accompagnati dai loro educatori, si è diretto al parco di Villa Medici del Vascello, dove è rimasto l’intero pomeriggio, tra giochi e animazione.

Diverse le attività da svolgere per raccogliere la tanto agognata moneta d’oro, che permettesse agli educatori di proseguire nel percorso della “Festa in piazza” e raggiungere Pinocchio, per vincere la competizione tra oratori. Dal Tiro alla fune, a Scala e serpente, da Twister a Dama, da Tris a Forza 4. Anche gli sport sono stati momenti coinvolgenti per tutte le età: basket, calcio, pallavolo, hockey su prato e da ultimo un originalissimo calcio dentro palle gonfiabili. Quest’anno il titolo se l’è aggiudicato l’oratorio di Vescovato.

Da segnalare anche la presenza di Padania Acque, che ha fornito acqua fresca gratuitamente a tutti i presenti in bicchieri riciclabili. Anche questo è un segno dei tempi. Dove c’è rispetto per le persone c’è rispetto per l’ambiente.

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Il 30 giugno a “Casa Giardino” pranzo catalano per aprire una finestra sul mare

La forza dell’amicizia non ha confini. A testimoniarlo ancora una volta suor Maria Buongiorno, della comunità “Figlie di Gesù sofferente”, che insieme alle consorelle gestisce la “Casa Giardino” di via delle Salde 11, a Casalmaggiore, realtà di accoglienza per persone con varie disabilità.

«Domenica 30 giugno presso la nostra struttura – spiega la religiosa – ci sarà un pranzo a base di specialità catalane organizzato da tre coppie di amici di Saronno che si sono offerti di raccogliere fondi per permettere anche quest’anno ai figliuoli di andare in vacanza al mare. È segno della bellezza ancora presente nella nostra società e che porta il nome di fraternità. Dobbiamo tornare a imparare quant’è importante stare insieme. Dobbiamo vivere nella bontà!”.

Gli amici di Saronno, località dove padre Giuseppe Renzi aveva fondato la comunità nel 1987, hanno scelto, come loro vocazione cristiana, di cucinare gratuitamente per chi ha particolari necessità.

L’iniziativa è rivolta ai casalaschi (prenotazioni allo 0375-201357) che, attraverso i fondi raccolti in questa giornata di festa, potranno permettere agli ospiti della casa di tornare, per il sesto anno, al mare di Punta Sabbioni, presso la struttura Villaggio San Paolo, gestito dalla Curia di Belluno, grazia anche al supporto di giovani volontari universitari. Una struttura con ampie stanza e grandi finestre: finestre vista mare.

Locandina dell’iniziativa




Grest, Vidalengo vince la festa in piazza di Caravaggio

Nove oratori, una decina di preti, 1.100 bambini e circa 300 fra animatori e coordinatori: sono i numeri della festa dei Grest della parte orientale della zona pastorale I della diocesi che si è tenuta martedì 25 giugno al santuario di Caravaggio (è stata la quarta edizione ospitata da Santa Maria del Fonte), dove per l’occasione si sono ritrovati gli oratori di Antegnate, Brignano, Calcio, Calvenzano, Caravaggio, Covo, Masano, Mozzanica e Vidalengo.

Il via alla giornata alle 10.30, con la preghiera nella basilica del santuario. Una guida d’eccezione per l’inizio della festa: il vescovo Antonio Napolioni, che dall’altare della basilica ha parlato ai bambini e ai ragazzi di Maria come della donna più bella del mondo, perché ha generato Gesù, e che ha concluso invitando bambini ed animatori (ringraziati per lo sforzo profuso) ad applaudirsi reciprocamente.

Esaurito il prologo, la festa si è spostata all’esterno, con un momento di animazione a cura di un gruppo di educatori e ispirato alle figure di Mangiafuoco e dei burattini. Questi ultimi lanciano la sfida al cattivone di turno: lui a sua volta la accoglie: “Se volete diventare liberi fate il percorso che ha fatto Pinocchio”. E da lì via ai tanti giochi a stand pensati questa festa: di abilità, di sport, di logica, ma anche giochi con l’acqua. Qualche esempio? Il volley, il basket, il calcio, l’hockey su prato, il tiro alla fune, il twister, la gimcana con l’acqua, le freccette, tris, il tiro al bersaglio, la dama, le softballs ed il gioco dell’oca ma anche dei giochi da palco, con sfide speciali di abilità bambini e ragazzi contro animatori e preti e con la possibilità per ogni oratorio di guadagnare una zecchino ed umanizzare piano piano i propri burattini.

Dopo la pausa per il pranzo al sacco, spazio ad uno spettacolo di animazione portato in scena nel cortile del santuario dalla “Compagnia dei Piccoli” di Cremona dal titolo “Goccia. Alla ricerca dell’acqua perduta”, dedicato alla scoperta dell’acqua come bene prezioso ed imprescindibile. Gli attori in scena hanno raccontato la storia di due imbroglioni che rapiscono Goccia, consapevoli della possibilità, con questo gesto, di poter controllare tutta l’acqua del pianeta Terra. Conoscendo Goccia, e viaggiando con lei nelle varie zone del mondo, i due imbroglioni si ravvedono, comprendendo l’importanza dell’acqua come bene comune, e non solo di qualcuno, liberano la loro prigioniera e diventano buoni. Una storia a lieto fine, prodotta dalla Federazione Oratori Cremonesi in collaborazione con Padania Acque con lo scopo di porre l’accento su una tematica di stretta attualità.

Dalle 14.30, seconda parte dei giochi a stand, fino alle 15.30, quando al termine del grande gioco finale è stato proclamato l’oratorio vincitore: Vidalengo.

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«Siamo tutti figli di Dio», festa e preghiera interreligiosa a Casa Paola (fotogallery)

Il grande spazio verde e soleggiato che introduce a Casa Paola, realtà nata in seno a Tenda di Cristo a Rivarolo del Re, domenica 23 giugno ha accolto molti visitatori, amicizie consolidate nel tempo, vecchi ospiti che ritornano per un giorno, o nuovi arrivati, che non conoscono ancora quella realtà tanto preziosa e originale che è “la Tenda”.

A richiamare vicini e lontani l’annuale festa intitolata dalla comunità “Famiglia dei popoli”, che da quest’anno ha introdotto un momento di spiritualità come se ne vedono pochi. Una preghiera interreligiosa, cui hanno partecipato il centro culturale Arrahma di Casalmaggiore, la comunità Sikh e la comunità cristiana cattolica.

La modalità scelta dai partecipanti, condotti da Monica di Casa Diego, è stata quella di partire da un punto di convergenza tra le tre religioni rappresentate e questo è stato trovato nella dimensione creaturale. “Il nostro obiettivo per questa giornata è quello di relazionarci con l’altro a partire da Dio e dal nostro essere tutti suoi figli” dichiara Monica introducendo il momento.

Se Youssef, in rappresentanza della comunità islamica, ha voluto narrare alcune esperienze del profeta Mohammed per indicare la strada verso la tolleranza e l’accettazione reciproca, Kaur per il Sikhismo ha recitato dei versetti del Guru Granth Sahib. E da ultimo Monica ha letto in maniera duale con i presenti i Salmi 102 e 145 che danno lode a Dio.

Un modo davvero originale di inaugurare una giornata ricca di spunti di riflessione. A partire dalla presenza del coro casalese dei Joy Voices, diretto dal M. Abele Zani,  la sfilata di abiti della coop. NonSoloNoi (commercio equo e solidale) di Casalmaggiore, fino alla danza collettiva di Daas guidata da Luisa Sartori, che ha portato sul palco un laboratorio condotto come ogni anno con la coop. Santa Federici di Casalmaggiore. Notevole attenzione è stata data anche ai più piccoli per i quali sono stati organizzati giochi di movimento, pitture a terra e letture di fiabe, grazie alla presenza della scrittrice Sabina Gallo, autrice di “Storia di una piccola fata senza nome”.

Insomma, una giornata da rivivere.

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“Corridoi umanitari. Salvare vite umane”. Incontro a Casalmaggiore (AUDIO)

Serata di straordinario spessore umano quella che si è svolta venerdì 22 giugno presso l’Auditorium della Fondazione Santa Chiara a Casalmaggiore. Organizzata da Tenda di Cristo di Rivarolo del Re-Casa Paola, la conferenza è stata intitolata “Corridoi umanitari. Salvare vite umane” e ha avuto come relatrice Valeria Gutterez, referente per la Comunità di Sant’Egidio a Roma dell’accoglienza dei profughi provenienti da Libano ed Etiopia, tramite corridoi umanitari.

La serata è stata aperta da un saluto inviato dal vescovo Antonio Napolioni, letto da padre Francesco Zambotti. “Vincendo la tentazione di chiudersi nella paura, chi accoglie vivamente il Vangelo di Gesù costruisce ponti, corridoi, case e tende.. in cui incontrare fraternamente l’altro, scoprendo il valore delle tante diversità che – persino in ogni nostra famiglia – possono essere motivo di gioia come di fatica”.
Lo stesso padre Francesco ha puntato l’accento sull’importanza che i laici si occupino dei problemi attuali, mettendo in gioco “il loro sacerdozio universale, che deriva dal Battesimo”. E ha proseguito con un invito a non dimenticarsi dei poveri “perché sarebbe come dimenticarci di noi stessi”.

Ma il cuore della conferenza è stata incentrato sulla nascita dei corridoi umanitari, che ad oggi in Italia contano circa 2.000 persone, di cui 1.546 giunte dal Libano dal 2016, anno della firma del primo accordo siglato tra la Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas. Di queste, il 95% è di origini siriane e per il 90% si tratta di nuclei familiari. Diversi i numeri dei profughi giunti attraverso il secondo corridoio attivato più recentemente, quello etiope, nato da un accordo tra la Comunità di Sant’Egidio con Cei-Caritas, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero degli Interni. Ad oggi dal Corno d’Africa sono state accolte 498 persone e a breve ne giungeranno altre 600. Sul modello italiano, primo in Europa, l’accoglienza tramite corridoi umanitari è avvenuta anche in Francia, Belgio e Andorra, per un totale di più di 2.500 persone.

Persone a cui è necessario dare un alloggio e una speranza lavorativa e di integrazione nella società di accoglienza.

“I corridoi umanitari – dichiara a questo proposito la Gutterrez – non si concludono a Fiumicino (dove arrivano in aereo i profughi, senza rischiare la vita, ndr). Il progetto prevede l’inserimento nella nostra società. I corridoi umanitari propongono un modello adottivo, dove famiglie locali accolgono una famiglia che diventa per così dire parente”.

E una di queste famiglie, giunta attraverso Sant’Egidio nel 2016, era presente. Mohamed e Sanaa (con i loro tre figli Ryan, Aya, Sidra) sono stati accolti a Pegognaga (Mantova) dall’associazione Solidarietà Educativa, di cui era presente Arnaldo De Giuseppe.
“Il nostro scopo è aiutarli a recuperare la speranza e a realizzare qualche sogno” dichiara. Così come quello di Mohamed è di essere “la voce di chi vive ancora in Siria”.

Insieme a loro anche un’altra realtà accogliente proveniente dalla stessa Pegognaga. Aldo Bottegazzi ha testimoniato a nome di un gruppo di famiglie sorto in seno alla parrocchia locale. Qui, grazie alle riflessioni di don Flavio Savasi, nove persone hanno deciso di accogliere nel nome del Vangelo.

“Siamo diventati talmente parenti della famiglia che abbiamo accolto che siamo sempre insieme. Si creano rapporti talmente intensi e belli che ci si sente proprio parenti. È un’esperienza che consiglieremmo a chiunque. Se testimonianza dev’essere è una testimonianza di gioia, perché è veramente bello nonostante le difficoltà”.

In conclusione una parola e un grazie sono stati aggiunti da Habi, che vive da due anni a Casa Paola, e che ha terminato lo scorso anno gli studi di licenza media presso il C.P.I.A. di Casalmaggiore.

La serata si è conclusa con un rinfresco siriano offerto da Rouni Astefan, residente anch’esso a Casa Paola.

Ascolta l’audio dell’intervento di Valeria Gutterrez




L’abbraccio della sua Soncino a don Arrigo Duranti (FOTO E AUDIO)

Un intero paese in festa, domenica 23 giugno, per la Prima Messa di don Arrigo Duranti, sacerdote novello originario di Soncino. Durante gli anni di studio e formazione in Seminario il presbitero ha mantenuto uno stretto legame con il paese natale che ha voluto festeggiarlo solennemente.

La mattinata è iniziata con una semplice processione, insieme ai compagni di seminario e alcuni parenti, dalla casa familiare di don Arrigo, poco fuori dal centro del paese. Ad accogliere il sacerdote novello in oratorio la banda e una folla di amici e compaesani. Qui don Arrigo si è vestito dei paramenti liturgici e insieme ai molti ministranti e a più di venti sacerdoti ha proseguito la processione verso il Comune dove il sindaco Gabriele Gallina gli ha riservato un fraterno e caloroso saluto ricordandogli che per gli abitanti del paese rimarrà sempre uno di loro. Durante il tragitto molti hanno manifestato questo stesso pensiero addobbando le finestre con festoni e immagini di Arrigo con messaggi di gioia e stima. Arrivati nella pieve di Santa Maria Assunta, chiesa che ha visto crescere il giovane Arrigo, è potuta così iniziare la prima Messa celebrata da lui celebrata: sull’altare è stato accompagnato da don Giuseppe Nevi, parroco di Soncino, e da don Claudio Rubagotti, parroco del duomo di Santo Stefano di Casalmaggiore.

L’omelia tenuta da don Nevi è stata occasione per ricordare a don Arrigo come “sia importante conservare l’identità del presbitero per avere chiara l’essenza delle cose e non distogliere la nostra attenzione come molti vorrebbero creando confusione. Infatti – ha poi proseguito il parroco – la realtà del sacerdote è quella di conciliare la dimensione umana con quella del divino stando attenti a non ‘svestire’ il sacerdote ma avendo bene a mente i suoi compiti fondamentali: insegnare, santificare e guidare la comunità dei fedeli”.

Le numerose persone che hanno gremito la chiesa seguendo attentamente la celebrazione eucaristica hanno infine ascoltato attentamente i ringraziamenti di don Arrigo per questa giornata e per il dono del sacramento dell’ordine a Dio, alla Madonna, alla comunità, ai buoni pastori che l’hanno guidato, alla famiglia che l’ha sostenuto e ai tantissimi amici.

La festa è poi proseguita al di fuori della chiesa tra gli applausi e i coriandoli dei presenti. La giornata è poi continuata con il pranzo, al quale hanno partecipato molti parenti e amici invitati da don Arrigo: è stata l’occasione infatti per congratularsi con il novello presbitero, per augurargli un ministero fruttuoso dove verrà mandato a servire e per gioire insieme in comunione fraterna.

 

Il saluto di don Arrigo alla comunità di Soncino

La photogallery della celebrazione




A Soresina festa del Corpus Domini con il rinnovo dei voti di Fiorenza Zanenga

La comunità soresinese si è riunita, la sera di domenica 23 giugno, per celebrare la solennità del Corpus Domini. Il momento è stato reso ancora più partecipato dal rinnovo dei voti di Fiorenza Zanenga e dal 35esimo di ordinazione del parroco, don Angelo Piccinelli.

Durante la celebrazione della Messa, Fiorenza ha rinnovato i propri voti, con l’entusiasmo e la gioia della prima volta, perché ad accoglierla c’è uno Sposo speciale. Il rito del rinnovo lo ha presieduto don Davide Ottoni che ha seguito Fiorenza fino al momento della maturazione definitiva della sua scelta di unirsi a Dio e a lui soltanto.

Dopo la Messa, i fedeli hanno sfilato in processione per le vie cittadine fino all’Oratorio Sirino. A portare il baldacchino i rappresentanti dei rioni cittadini, mentre gli animatori del Grest hanno scortato il Santissimo con le fiaccole. La processione, non a caso, ha avuto come destinazione l’Oratorio Sirino che, ormai da una settimana, è punto di ritrovo dei piccoli, dei giovani e degli adolescenti per il Grest. E proprio i partecipanti e gli animatori del Grest hanno partecipato numerosi alla solennità del Corpus Domini e colorato, con le magliette del Grest, la processione.

La cerimonia si è poi conclusa ricordando il 35esimo di ordinazione di don Angelo Piccinelli che, completamente ignaro di quanto organizzato, non ha potuto trattenere gioia e commozione. A lui l’augurio “Ad multos annos” e la vicinanza di tutta la comunità.

La cerimonia e la processione sono state accompagnate dal Coro Psallentes e dal Corpo Bandistico “Igino Robbiani”.

 

 

Lettera di Fiorenza Zanenga per il rinnovo dei voti

La paterna richiesta di don Angelo di scrivere questa riflessione, cui, pur sentendomi piccolissima, ho obbedito con gioia, si è rivelata una grazia nella grazia, perché mi ha dato l’opportunità di esprimere a parole, quantunque poverissime, la gioia inesprimibile per il regalo ricevuto dal Signore, nella rinnovazione dei voti annuale, per cui chiedo umilmente una preghiera. La rinnovazione mi permette di andare continuamente all’origine della chiamata, faro e stella polare nei momenti di oscurità e dolore, lasciandomi sempre amare dal mio Sposo Gesù, non facendo un cammino a ritroso, ma approfondendo sempre di più la grazia dell’inizio. E’ sempre più vero non io ho scelto Lui, ma è Lui che ha scelto me! (Gv 15,9 – 17). Io posso di nuovo dire “Sì” a partire dell’Amore di Gesù presente che non mi lascia mai, mi risceglie, mi ama come sono e mi trascina nel vortice del Suo amore sempre più grande. Il punto non è partire da me stessa, da un’idea astratta di perfezione, ma è partire da Lui, che si fida della sposa scalcagnata che sono e usa tutto di me, anche il male, e lo trasforma in bene. Tutto diventa bello, perché rimanda a Lui e io posso decidere di nuovo a ogni istante di lasciarmi conquistare da Lui. La mia felicità consiste il Lui, che è tutto, nel dono di me agli altri, nel Suo progetto per me, e Lui, se Gli lasci carta bianca, fa diventare nuove tutte le cose e rende tutto meraviglioso. Tutto è un nuovo inizio, e tutto è un’occasione per riscoprire la bellezza dell’amore di Gesù, che si manifesta anche attraverso le costanti della mia vita, che supponevo di conoscere da sempre, come l’appartenenza alla Chiesa, al movimento di Comunione e Liberazione e le mie amate lingue. Il dono di me agli altri non sarebbe possibile senza la preghiera, l’adorazione eucaristica, la Croce, che sono un ininterrotto “cuore a cuore” con il mio amato Sposo, quindi sono “cascate di luce” nell’anima, perché hanno come denominatore comune il Suo amore. Io non posso fare altro che cercare di risponderGli e vivere di questo amore, desiderando amarLo e darLo amare sempre di più, cercando di “farmi tutto a tutti” (1Cor 9 – 22), come posso.




Festa dei Grest della Zona 2 nel Cortile dei sogni di Soresina

Si è svolta a Soresina l’ultima delle “Feste in piazza” del Grest “BellaStoria” nella Zona 2. Mercoledì 19 giugno, gli Oratori di Soresina, Trigolo, Casalmorano e Castelleone si sono dati appuntamento nel Cortile dei sogni dell’Oratorio Sirino di Soresina per l’ultima tappa delle gare organizzate dalla Federazione Oratori Cremonesi per tutti i partecipanti ai Grest nelle parrocchie della Zona.

Dopo i balli di gruppo che hanno aperto la giornata, è stata la volta delle sfide – svolte sotto l’occhio attento degli organizzatori – che hanno decretato l’Oratorio Sirino di Soresina vincitore di questa ultima tappa di gare per la Zona Pastorale Seconda. Soresina guadagna il podio come altre squadre di casa nelle giornate precedenti, mentre l’Oratorio di Trigolo arriva secondo.

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Dopo una mattina densa, con il sole protagonista e Padania Acque sponsor tecnico che ha offerto refrigerio con bottigliette d’acqua a tutti i partecipanti, il pomeriggio non è stato da meno. Dopo una sosta per un pranzo rifocillante e rinvigorente, sono scesi in campo gli animatori di Soresina (ovviamente), Castelleone, Pizzighettone e Soncino. La sfida tra animatori ha avuto una sorte completamente diversa con vincitore Castelleone, quindi Pizzighettone, Soncino e Soresina fanalino di coda.

Nonostante stringere un trofeo sia sempre entusiasmante, vincitori e vinti si sono divertiti e hanno fatto tesoro del messaggio di “BellaStoria”, incentrato sulla favola di Pinocchio.

Soddisfatto don Andrea Piana, vicario dell’Oratorio Sirino di Soresina che ha aperto agli oratori vicini l’appena rinnovato “Cortile dei sogni”, un luogo funzionale, ma soprattutto accogliente ed “educante”.




Dal campo da rugby al campo sportivo dell’oratorio. La vocazione di Antonello Livrieri

L’estate è arrivata e le novità per la parrocchia di S. Stefano a Casalmaggiore non si sono fatte attendere. Il Grest “Bella storia”, partito come ogni anno con entusiasmo con più di 100 iscritti, ha riservato a bambini e famiglie un’insolita sorpresa: a coordinare gli educatori è Antonello Livrieri, volto noto del Rugby Viadana con 20 anni di carriera da professionista.

“Dopo anni vissuti sul campo da rugby, dopo aver giocato il Torneo Sei Nazioni nel 2000 e conquistato il titolo di Campione d’Italia con il Viadana Rugby nel 2002, la mia vita è cambiata, andando nella direzione dell’educazione”. Su come Livrieri, detto “Anto”, abbia dato una svolta alla sua vita, è lui stesso a raccontarci.

“Nel 2006 avevo conseguito il diploma di Master in Psicologia dello sport e la mia passione per lo studio è proseguita durante gli anni da professionista, quando ho iniziato a frequentare la facoltà di Scienze e tecniche psicologiche, specializzandomi in Psicologia clinica dell’intervento sociale. Poi l’incontro con Il Cerchio onlus di Casalmaggiore, che mi ha dato fiducia e mi ha permesso di crescere professionalmente”.

Torinese d’origine, casalasco di adozione dal 1998, nel 2010 lascia il Rugby per intraprendere la strada dell’educazione, convinto che l’attività sportiva sia una delle tante vie per accompagnare nella crescita e nello sviluppo i bambini e i ragazzi. Dal 2003 ad oggi ha gestito settori giovanili del Rugby Colorno e ha coordinato campi estivi e centri ricreativi con fasce d’età dai 5 ai 14 anni, avendo a che fare anche con quelli che definisce “ragazzi con fragilità”.

“L’esperienza del Grest è, tra le tante che ho seguito, sicuramente quella che maggiormente coniuga gli aspetti educativi con quelli relazionali, senza trascurare la componente spirituale e morale. L’accoglienza che le famiglie, la comunità e don Marco mi hanno riservato sta facendo sì che tutto vada nella giusta direzione”.

Che altro non è che la direzione della Chiesa in uscita tanto cara a papa Francesco, possibile grazie all’apertura al territorio, ai servizi educativi già attivati da altri soggetti e alla fiducia accordata ai laici, che tanto hanno ancora da dare.




Il 23 giugno a Commessaggio una serata di riflessione immagini e musica sui cambiamenti climatici

In occasione della notte di San Giovanni, la comunità “Laudato si’ – Città di Viadana” promuove una serata di riflessioni, immagini e musica. Appuntamento a Commessaggio domenica 23 giugno.

Il programma. Alle 17.30, nella piazza del municipio, incontro pubblico sul tema “Mutamenti climatici. Che fare? Impegno globale di piccoli e grandi”: interverranno Michele Boato (dell’EcoIstituto veneto “Alex Langer”) e un esponente del gruppo mantovano “Fridays for Future”.

Alle 19.45, presso l’azienda agricola biologica Corte Pagliare Verdieri, tradizionale tortellata all’aperto “per prendere la rugiada”. A seguire, ci si sposterà nel bosco (si consiglia ai partecipanti di portare una pila) per assistere a uno spettacolo: le acrobazie aeree con tessuti a cura di Emma & Nora, e i canti popolari di Paolo Bergamaschi e la sua Band.

Durante l’evento, saranno allestite bancarelle per la vendita di prodotti ecosostenibili. Saranno inoltre a disposizione i moduli di una raccolta firme per la proposta di legge regionale a favore di una economia sociale e solidale.

L’appuntamento è promosso in collaborazione con Consulta viadanese del volontariato, condotta Slow Food Oglio-Po, Distretto bio viadanese-casalasco e associazione New Tabor. Per info: don Paolo Tonghini al 347 8004683.