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Bellaguarda, festeggiati con il Vescovo i cento anni

La parrocchia di Santa Maria Maddalena in Bellaguarda, nel Viadanese, compie cento anni. Festeggiati sabato 21 dicembre con la Messa solenne presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

La liturgia è stata concelebrata dal parroco don Davide Barili, dal collaboratore don Maurizio Germiniasi, dall’ex parroco in solido don Paolo Tonghini e da don Giuseppe Bernardi Pirini, originario proprio di questa comunità. All’altare anche Luigi Lena, diacono permanente della zona pastorale V. La celebrazione è stata animata dalla corale parrocchiale diretta da Barbara Morelli.

Nell’omelia monsignor Napolioni ha invitato i fedeli a imparare a «distinguere la cornice dal quadro»: a riconoscere cioè cosa “fa” parrocchia, cosa costruisce la comunità cristiana. Un invito ad andare all’essenziale, alle cose belle, a ciò che è vivo, alla dimensione missionaria.

All’inizio della Messa, gli Scout di Viadana avevano consegnato una lampada con la “luce di Betlemme”.

Per l’occasione, il grande presepio allestito davanti all’altare era adornato dalle foto storiche dei parrocchiani (raccolte nei mesi scorsi per una mostra), idealmente in adorazione davanti al Bambino.

Dalla volta pendevano cento stelle d’argento, ritagliate nella carta dai bimbi della scuola materna “Marina Grassi” a simboleggiare il secolo di vita della comunità (ventuno delle quali d’oro, una per ciascuno degli scolaretti stessi).

All’offertorio, tra i doni portati all’altare, anche una copia del volume “Bellaguarda dalla preistoria ai nostri giorni”. Curata da Luigi Cavatorta (conservatore del museo civico di Viadana), la pubblicazione raccoglie le genealogie delle famiglie storiche del paese, redatte da Andrea Buoli. Il libro era stato presentato pubblicamente domenica 15: ne sono già state vendute oltre cento copie, che hanno raggiunto anche i bellaguardesi non più residenti, addirittura fin negli Stati Uniti, in South Dakota e Colorado (per chi fosse interessato ad avere una copia del volume è possibile contattare il 347-3093448).

Domenica 5 gennaio, chiusura dei festeggiamenti in chiesa alle 17 con il concerto della corale dell’unità pastorale e del coro voci bianche diretti da Francesco Azzolini.

L’oratorio di Santa Maria Maddalena fu eretto nelle campagne viadanesi attorno alla metà del Seicento, per volontà del possidente Pietro Romani. All’epoca il paese era ricompreso nella parrocchia di San Matteo delle Chiaviche; venne eretto a parrocchia autonoma (comprendente anche Valle di Casalmaggiore) il 6 dicembre 1919. La chiesa attuale venne poi edificata nel 1937; l’antico oratorio, in seguito adibito ad asilo e ambulatorio, è oggi inglobato nella sede del circolo Acli.

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“La fede, certo che è comprensibile”: al via sabato gli incontri per i giovani nella zona V

La Zona pastorale V promuove una serie di incontri per i giovani sul tema “La fede, certo è comprensibile!”. Il percorso, proposto “dai giovani per i giovani”, è un frutto del recente Sinodo diocesano: anche nel territorio Casalasco-Viadanese si era costituito infatti un gruppo di studenti e giovani lavoratori interessati a riscoprire il legame vita-fede e, se possibile, a condividerlo con i coetanei.

Come già nella prima edizione dell’iniziativa, tenutasi nello scorso anno pastorale, il cammino sarà itinerante. Si parte sabato 21 dicembre all’oratorio di Pomponesco, che dalle 15 alle 22 ospiterà il ritiro spirituale di Avvento (e offrirà un piatto caldo ai partecipanti).

Venerdì 17 gennaio 2020, ritrovo alla Piccola Betania di Bozzolo: il rettore e biblista don Elio Culpo offrirà racconti e testimonianze sul tema “En Arché. Pellegrini in Terra Santa, dove tutto ebbe inizio”. Le suggestioni dell’incontro saranno riprese e approfondite il sabato successivo, 25 gennaio, alle 21, presso l’oratorio di Bozzolo.

Anche i due incontri successivi saranno collegati: venerdì 14 febbraio, alle 21, all’oratorio di Sabbioneta, riflessione sul tema “Domande senza risposta… o forse no?” in dialogo con don Luigi Mantia e con il dottor Marco Quinzani (specialista in cure palliative); sabato 22, all’oratorio di Casalmaggiore, la ripresa e l’approfondimento di alcune questioni, a cavallo tra fede e vita, che sovente mettono in crisi i credenti.

Venerdì 6 marzo, al Centro parrocchiale di Rivarolo Mantovano, serata di testimonianze sul tema “Ho incontrato Gesù vivo”.

Gli ultimi due appuntamenti saranno comuni ai giovani dell’intera diocesi: dal 13 al 15 marzo gli esercizi spirituali quaresimali all’eremo di Montecastello (Tignale, Brescia), mentre sabato 4 aprile la veglia delle palme al palazzetto dello sport di Cremona, alla vigilia della Giornata della gioventù.

La locandina degli eventi




Viadana, l’epistolario di monsignor Galimberti considerato patrimonio storico

La Soprintendenza archivistica della Lombardia, dopo le necessarie verifiche del caso da parte di propri funzionari, ha giudicato “di particolare interesse storico” l’epistolario di monsignor Mario Galimberti. “Prete dei giovani” e cavaliere della Repubblica, monsignor Galimberti fu rettore del collegio vescovile Benozzi di Viadana dal 1939 al ’63. La struttura – sorta nel ’35 per volontà dei sacerdoti delle quattro parrocchie cittadine, e chiusa a inizio anni ‘80 – ospitava ogni anno circa cento ragazzi, provenienti da tutta la provincia e frequentanti a Viadana le scuole medie (all’epoca non ancora dell’obbligo) e superiori. Quando infatti i trasporti pubblici erano molto meno capillari rispetto a oggi, tanti giovani potevano proseguire gli studi solo a patto di risiedere nei pressi della sede scolastica.

Il primo rettore fu don Alessandro Pretini; a lui subentrarono dapprima monsignor Galimberti e poi don Livio Tonetti, don Floriano Danini (oggi parroco emerito a Viadana) e don Eugenio Trezzi (oggi a Pandino). Per molti dei convittori – con i più grandi tradizionalmente coinvolti nelle attività educative e di sorveglianza – la vita in collegio costituì una grande opportunità di crescita e formazione personale.

Il fondo “Galimberti” si compone di dieci faldoni di documenti, e comprende soprattutto lettere di ex studenti, che aggiornano il sacerdote sulla loro carriera scolastica, nonché di parrocchiani o amici che chiedono consigli. Sono presenti pure carteggi con don Primo Mazzolari.

Il sacerdote aveva a suo tempo affidato l’epistolario al poeta ed educatore dosolese Siro De Padova, suo collaboratore (scomparso un anno fa); e questi l’aveva poi donato alla Società storica viadanese per meglio garantirne la conservazione. La dichiarazione della Soprintendenza ha comportato l’obbligo della catalogazione e inventariazione, cui ha provveduto la Società storica stessa. Il lavoro, appena terminato, è stato affidato al personale qualificato della cooperativa Charta di Mantova e finanziato dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana, che ha integrato le risorse messe a disposizione dalla Società grazie al 5 per mille.

Monsignor Galimberti, originario di Fontanella, classe 1905, prima di assumere la guida del collegio viadanese fu viario a Roncadello Po (1929-1930) e a Pizzighettone (1930-1939). Nel 1963 si ritirò a Fontanella, nel cui cimitero è sepolto. Morì il 23 giugno 1975.




Venerdì 27 dicembre raduno dei ministranti della zona 5

Il Servizio diocesano per i ministranti, insieme alla Zona pastorale 5, insieme lancia l’idea dei raduni zonali dei ministranti: un modo per festeggiare il Natale insieme a tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze che, nelle diverse parrocchie, “impreziosiscono” le celebrazioni liturgiche, accostandosi al contempo alla fede da una prospettiva particolare e privilegiata.

Il primo incontro coinvolgerà le comunità della Zona pastorale V (area Casalasca-Viadanese). Appuntamento venerdì 27 dicembre a Cicognara presso l’oratorio “Del Fiume” (unità pastorale Cicognara – Cogozzo – Roncadello): sono invitati tutti i chierichetti dagli 8 ai 18 anni del territorio.

Il ritrovo è previsto per le 10.30, con un momento di saluto e la preghiera iniziale, cui seguirà un grande gioco a tema. Dopo il pranzo, alle 13 il gioco proseguirà con alcune sfide libere tra i paesi partecipanti. Alle 14.30 preghiera finale.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il 348 1220874.

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La testimonianza di fra Paolo Boldrini, in Tanzania accanto ai più poveri

«La vera invasione è quella delle multinazionali». Su un tema oggi centrale nel dibattito sociale e politico come quello delle migrazioni, offre il suo punto di vista un osservatore privilegiato, il missionario viadanese fra Paolo Boldrini.

Il religioso opera da oltre vent’anni nei villaggi del Kilolo, in Tanzania. «Una zona considerata dalla Banca mondiale “ad alto potenziale”: le imprese che vi si insediano hanno pertanto facile accesso al credito». Opportunità ampiamente colta dalle multinazionali estere, che acquistano e sfruttano ettari su ettari di terreni per insediarvi allevamenti bovini, aziende del legno e coltivazioni di avocado (un frutto non autoctono, il cui utilizzo si sta diffondendo nelle diete dei Paesi più ricchi).

Dei profitti prodotti da queste imprese, le popolazioni locali non beneficiano granché. Ma il missionario invita a cogliere pure gli aspetti positivi: «Le multinazionali ci mostrano che è possibile valorizzare al meglio le nostre risorse. Una di queste società ha prodotto il legname per i pali della luce; e l’arrivo della corrente elettrica è stato per noi fonte di sviluppo. Ciò che chiediamo ai politici locali, è di non svendere i territori e di far sì che lo scambio sia arricchente per tutti».

Nel frattempo, però, tanti giovani lasciano l’Africa per cercare miglior fortuna in Europa. Anche se, nei Paesi di destinazione, è opinione diffusa che i migranti “andrebbero aiutati a casa loro”. Nei giorni scorsi, essendo ottobre il mese missionario, fra Paolo era in Italia per partecipare ad alcune manifestazioni pubbliche nelle piazze di Roma e Milano, e prestare la sua voce come testimonial proprio nell’ambito di una operazione di cooperazione internazionale. Obiettivo, sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi.

Il progetto – promosso dal Cefa, una onlus bolognese, in collaborazione con Mawaki (cooperativa per lo sviluppo del Kilolo fondata dai Frati minori rinnovati, l’ordine cui appartiene fra Paolo, assieme alle famiglie locali) – punta a sostenere l’istituto agrario di Pomerini, il villaggio in cui risiedono i frati: «I nostri ragazzi diventano veterinari e divulgatori agricoli, e insegnano alle famiglie come ricavare di più dalle potenzialità del territorio e come tutelare la salute mediante tecniche di coltivazione sostenibili». Sempre grazie al Cefa, sono arrivati miscelatori nei molini di villaggio, per integrare le farine di produzione locale e così ovviare alla generale malnutrizione dei bambini. Si punta infine ad avviare una filiera del piretro (pianta utilizzata per la produzione di insetticidi): si è visto infatti che anche piccole coltivazioni, in un contesto di economia prevalentemente di sussistenza, possono integrare in maniera interessante i redditi delle famiglie.




Musica intorno al fiume, la rassegna musicale fa tappa anche nel Viadanese

La rassegna “Musica intorno al fiume”, promossa dall’associazione emiliana “Serassi” in ricordo del grande organaro Giuseppe Serassi, fa tappa nelle chiese del Viadanese.

Sabato 26 ottobre, alle 21, nella chiesa di Santa Maria Maddalena in Bellaguarda, il duo Felice Santelli (in foto) e Luca Marazzi (flauto-chitarra) presenta una scelta di “Virtuosismi romantici”, con musiche di Giuliani, Paganini, Schubert e Briccialdi. Santelli è il direttore della locale corale interparrocchiale.

Sabato 16 novembre, nella chiesa di San Giacomo Maggiore in Cizzolo (frazione del Comune di Viadana appartenente alla diocesi di Mantova), il soprano Eleonora Rossi e l’arpista Carla They eseguiranno brani di Verdi e Rossini.

Domenica 1° dicembre, alle 16, nella chiesa di Santa Giulia in Cicognara, concerto natalizio con la corale civica viadanese “Marino Boni” e la schola cantorum mantovana “Pomponazzo”. I cori, diretti dal maestro Marino Boni e accompagnati al flauto da Santelli, proporranno musiche di Vivaldi, Lotti e Durante.

La rassegna è patrocinata dal Comune. L’ingresso è libero.




A Viadana al via l’esperienza di auto mutuo aiuto con il Centro di consulenza familiare Ucipem

Il Centro di consulenza familiare Ucipem di Viadana promuove due iniziative gratuite per dare una mano ai cittadini e alle famiglie in alcuni momenti delicati dell’esistenza, come la sofferenza psicologica e la pubertà.

La prima iniziativa prende il nome di “Progetto Ama”. L’acronimo sta per “Auto mutuo aiuto”: l’idea è di mettere in relazione persone che, a seguito di particolari vicissitudini personali, si trovino nella necessità di aprirsi e confrontarsi per ritrovare sorriso e fiducia. In zona non esistono esperienze simili, tranne quella degli Alcolisti Anonimi. «Il gruppo – spiegano al consultorio – si rivolge a persone che vivono o hanno vissuto gravi prove, come lutti, separazioni, traumi e patologie invalidanti. Attraverso il dialogo tra i partecipanti, ognuno potrà comprendere meglio ciò che ha vissuto, ascoltare le esperienze altrui, liberare il pianto, trovare magari consigli utili e motivi di ispirazione». Obiettivo: cercare le risorse per superare le situazioni di difficoltà.

Ogni gruppo sarà dotato di un facilitatore: una persona che ha a sua volta sofferto, e che è stata debitamente formata a ricoprire il ruolo. Suo compito non sarà fornire soluzioni e imporre risposte, bensì moderare il confronto, dare parola a ognuno dei presenti, agevolare lo scambio di impressioni e riflessioni, aiutare i partecipanti a condividere le proprie risorse e a sostenersi reciprocamente.

Le persone interessate terranno un colloquio preliminare con la consulente familiare: i gruppi saranno infatti costituiti in modo da mettere assieme cittadini con vissuti analoghi. Ogni gruppo sarà composto al massimo da dodici persone. Le riunioni, da un’ora e mezza circa, avranno cadenza settimanale.

Il Centro di consulenza familiare promuove inoltre il percorso “Il mio corpo che cambia. Laboratorio per mamme e figlie 9-13 anni”: attività ludiche e interattive per affrontare il tema della corporeità, rafforzare i legami affettivi, fornire una visione positiva della femminilità. «L’obiettivo è di aiutare mamme e figlie ad affrontare tematiche delicate in un clima di confidenza e complicità, affinché le più giovani possano acquisire consapevolezza del significato di sessualità e femminilità, e imparino a non abusare del proprio corpo, bensì a valorizzarlo». In futuro si vorrebbe ampliare l’iniziativa alle ragazze 10-14 anni e al rapporto papà-figli maschi.

Per informazioni, rivolgersi allo 0375 781436. Il consultorio Ucipem è presieduto da don Angelo Maffioletti, ha sede in via Garibaldi 52, e apre al pubblico il lunedì e giovedì dalle 15 alle 19, e il martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12.




La metafora delle erbacce per descrivere i fenomeni migratori (AUDIO)

Le erbacce si adattano agli ambienti più ostili: fenomenali bio-indicatori, nascono e crescono ovunque ci siano le condizioni per farlo. Occupano luoghi liberi e abbandonati, per i quali i cittadini finiscono per provare disaffezione. Diventano “erbacce” perché è così che la gente le etichetta. Non benviste, sono considerate invadenti e fastidiose; e richiedono una manutenzione costante, per evitare che infine prevalgano. Alcune erbacce però, da aliene e sgradite che erano, diventano infine piante tipiche: vengono cioè digerite culturalmente (si pensi ai pomodori, sino all’800 considerati semplici piante ornamentali; o ai papaveri nei campi di grano, senza i quali i pittori impressionisti non avrebbero trovato ispirazione per i loro capolavori).

La metafora delle erbacce, come suggerisce Mauro Ferrari, può ben descrivere i fenomeni migratori. Se n’è parlato venerdì 11 ottobre nella sala polivalente della cooperativa sociale Palm W&P di Buzzoletto, nell’ambito della rassegna di incontri “Quante sono le tue opere Signore”. L’appuntamento è stato promosso dalla comunità Laudato si’ Viadana in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, la Consulta del volontariato e altre realtà associative del territorio.

Piadenese, docente del master “Immigrazione” all’università di Venezia, già formatore degli operatori della Casa della carità di Milano, Ferrari ha fornito una riflessione culturalmente stimolante, spaziando dagli scritti di botanici ed economisti alla visione di cartoni animati. «I cambiamenti sociali – ha spiegato il relatore – nascono e crescono come erbacce nel giardino, non come ortaggi in serra. Siamo portati a classificare ed etichettare il mondo, ad amare le nostre abitudini, a vivere in un giardino ordinato, ma intanto le migrazioni sono un fenomeno sempre più strutturale. Invece che dei cosiddetti “extracomunitari”, sarebbe più saggio occuparsi dei nostalgici “ex comunitari”, che si trovano a mal partito in un mondo liquido, che cambia velocemente e nel quale non hanno più gli strumenti per ritrovarsi. Non possiamo affrontare per sempre la questione con le categorie dell’emergenza: la strada maestra è quella di essere duttili e consapevoli». Si può cercare insomma di convivere con le erbacce (coi migranti), adottando una logica comprendente: «Descrivere, interpretare, costruire alleanze, pianificare strategie».

L’incontro è stato aperto dal saluto di don Paolo Tonghini, mentre Luigi Gardini ha messo a dimora un ulivo, in risposta all’appello delle comunità Laudato si’ di piantare 60 milioni di alberi in Italia (uno per abitante) entro il 2020.

Al termine della serata, l’agricoltore Mimma Vignoli ha presentato alcune erbe spontanee del territorio e le loro virtù.

Conclusione con la degustazione di malvarosa in pastella, torta al luartis e polpettine di ortica.

I prossimi appuntamenti: venerdì 18 ottobre al cinema Comunale di Dosolo, la proiezione del film “Last call. Ultima chiamata”; lunedì 21 alle 21 al centro-servizi di Bellaguarda, l’economista politico Riccardo Petrella (docente alla Cattolica di Lovanio, Belgio) interverrà sul tema “La casa mondiale brucia. I secchi d’acqua non saranno sufficienti”.




Le Suore Imeldine in servizio al santuario di Vigoreto

Sarà presentata venerdì 27 settembre la comunità delle Suore Domenicane della Beata Imelda. Le religiose si insedieranno presso il santuario di Santa Maria delle Grazie in Vigoreto, frazione di Sabbioneta. La Messa (inizio alle 21) sarà presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. La priora madre Valeria, suor Giuliana e suor Maria Grazia si dedicheranno all’apertura del santuario e all’accoglienza dei fedeli, nonché all’affiancamento di sacerdoti e laici nelle diverse realtà della vita parrocchiale.

Curiose le circostanze dell’incontro tra la congregazione e la comunità sabbionetana. «Dopo che le Serve di Gesù Cristo avevano lasciato il santuario – ricorda il parroco di Sabbioneta, don Samuele Riva – avevo provato a sondare diversi istituti, ma tutti i tentativi si erano rivelati infruttuosi. L’incontro provvidenziale è avvenuto nel corso di una gita parrocchiale: durante una sosta in autogrill incontrammo per caso delle suore Imeldine, ci presentammo, scambiammo alcune parole e anche i numeri di telefono». Insomma, una cosa tirò l’altra: le suore vennero in visita, si videro con il vescovo e, infine, decisero di aprire una casa in diocesi di Cremona.

Il carisma delle suore Imeldine – “Amare e far amare Gesù Eucaristia” – viene vissuto nell’evangelizzazione e nell’educazione alla fede delle giovani generazioni attraverso la formazione umana, la pastorale parrocchiale e della scuola, l’accompagnamento spirituale e l’animazione di gruppi giovanili. A fondare la prima fraternità (Venezia 1917) fu il domenicano padre Giocondo Pio Lorgna (1870-1928), sulla spinta di una intuizione avuta alcuni anni prima mentre operava come confessore presso il monastero di Fontanellato (dove aveva sede la comunità claustrale domenicana di Cremona, prima del trasferimento nella città del Torrazzo presso il complesso monastico di San Sigismondo).

Consacrate a Dio nella Chiesa per la vita del mondo, le Imeldine sono “domenicane” perché, come san Domenico di Guzman, impegnate nell’annuncio del Vangelo con la Parola e con la vita; e “della beata Imelda” perché, come l’ispiratrice Imelda Lambertini, innamorate e offerte totalmente a Gesù Eucaristia. Suor Imelda, al secolo Maria Maddalena, nata a Bologna nel 1320, entrò giovanissima nel monastero di Val di Pietra, dove morì a soli tredici anni dopo avere ricevuto la Comunione in modo ritenuto miracoloso. Le spoglie della Beata sono venerate a Bologna nella chiesa di San Sigismondo (altro suggestivo legame con le domenicane cremonesi).

Oggi le Imeldine sono presenti in diverse regioni italiane, ma anche in Albania, Brasile, Camerun, Filippine, Bolivia, Indonesia e Messico. La comunità di Vigoreto farà capo alla provincia di Bologna.

Il santuario di Vigoreto, loro nuova casa, fu fondato nel 1547 attorno a un pilastro oggetto di devozione popolare perché l’immagina affrescata della Madonna era ritenuta dispensatrice di grazie. Un’inondazione del Po distrusse la chiesetta già pochi anni dopo; ricostruita grazie alla generosità del duca Vespasiano Gonzaga, venne affidata ai Cappuccini. A seguito della rivoluzione francese, il convento venne chiuso e spogliato. L’edificio sacro mostra ancora oggi le forme originali, col semplice e suggestivo interno a una sola navata, i banchi originari dei frati nel coro e, in una cappella laterale, il trecentesco dipinto miracoloso della Vergine.




A Viadana un ciclo di incontri con la Laudato si’

In occasione della 14esima Giornata per la custodia del Creato, la comunità “Laudato si’” della città di Viadana organizza un ciclo di appuntamenti pubblici sul tema “Quante sono le tue opere, Signore”. Si inizia venerdì 4 ottobre, nella festa di san Francesco d’Assisi, con un incontro interreligioso “in cammino”.

Ritrovo alle 18.15 al parco Baden-Powell di Viadana (via Al Ponte), da dove si raggiungerà a piedi l’attracco del ponte vecchio. Durante il tragitto, tappe di riflessione, testimonianze e canti. Al termine, ritrovo presso l’osteria Da Bortolino, dove Gianni Tamino (docente di Biologia e Bioetica dell’università di Padova) terrà una riflessione sul tema “Coltivare la biodiversità”. La serata si concluderà con un momento conviviale e l’assaggio dei prodotti “buoni, puliti e giusti” del Distretto agricolo biologico del Viadanese-casalasco e della condotta Slow Food Oglio-Po (richiesto un contributo di 10 euro). All’evento sono invitati i rappresentanti delle diverse comunità religiose del territorio, i cui rappresentanti potranno intervenire sul tema della custodia del Creato.

Il secondo appuntamento è fissato per venerdì 11 ottobre: alle 18.15, presso la sala polivalente della cooperativa sociale Palm W&P di Buzzoletto, riflessione sul tema “Elogio delle erbacce. Un approccio ecologico al tema delle migrazioni”. Interverrà Mauro Ferrari (docente del master “Immigrazione” all’università Ca’ Foscari di Venezia). A seguire, degustazione guidata di piatti a base di erbe locali.

Venerdì 18 ottobre la sede dell’incontro sarà il cinema Comunale di Dosolo, per la proiezione del film “Last call. Ultima chiamata”. Dialogherà con il pubblico Massimo Arvat, della casa indipendente di produzione video Zenit di Torino. La serata sarà a cura del circolo culturale Gulliver.

Chiusura alle 21 di lunedì 21 ottobre al centro-servizi di Bellaguarda: il noto economista politico Riccardo Petrella (docente dell’università Cattolica di Lovanio, Belgio) interverrà sul tema “La casa mondiale brucia. I secchi d’acqua non saranno sufficienti”.

Il programma degli incontri è stato messo a punto in collaborazione con Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Cremona, NewTabor onlus, Acli casalasca-viadanese, associazione Persona-Ambiente, associazione “Noi, Ambiente, Salute” e Consulta del volontariato viadanese.

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