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Domenica a Castelleone il conferimento del Lettorato a Mario Pedrinazzi

Nella mattinata di domenica 19 settembre, durante la Messa delle 11 nella chiesa parrocchiale di Castelleone, il vescovo Antonio Napolioni conferirà il ministero del lettorato a Mario Pedrinazzi: un altro passo verso il diaconato permanente.

Mario Pedrinazzi, è originario di Castelleone, dove risiede, ha 53 anni, è sposato con Marialuisa ed è  papà di Marco, svolge l’attività di geometra come libero professionista. Ha una storia personale che è quello consueta delle comunità cristiane: oratorio, animatore liturgico, membro del consiglio pastorale, presidente della commissione liturgica, iscritto al terzo anno dell’Istituto superiore di Scienze religiose. Da quando ha intrapreso il percorso di formazione verso il diaconato, con l’ammissione ai sacramenti nel settembre dello scorso anno proprio di fronte al vescovo Napolioni a Castelleone (cui si riferisce la foto).

La decisione di percorrere la via verso il diaconato è scaturita da una disposizione d’animo che negli anni, con diverse sfaccettature, ha spinto Mario dare qualcosa agli altri, qualcosa che aveva ricevuto, grazie a Dio e grazie ai suoi genitori. La decisione è maturata in famiglia, in piena condivisione con la moglie e il figlio, i veri pilastri di questa “nuova struttura di vita” che sta nascendo, avvertendo la possibilità di una diaconia familiare, nella quale tutti si sostengano a vicenda per dare insieme risposte alle diverse necessità che si presentano. Sono tante, infatti,  le situazioni di vita quotidiana, lavorativa e parrocchiale nelle quali il Signore chiama al “servizio”.  Con questa consapevolezza Mario Pedrinazzi si avvicina al ministero del Lettorato, un ministero laico che aiuta il candidato al diaconato permanente a prepararsi meglio al compito dell’annuncio della Parola.




A Castelleone conferito il ministero del Lettorato a Mario Pedrinazzi. Il Vescovo: «Servire il Vangelo fa vivere il Vangelo del servizio»

Domenica 19 settembre, con il conferimento del ministero del lettorato, avvenuto nel corso della Messa delle 11 nella chiesa parrocchiale di Castelleone, da parte del vescovo Antonio Napolioni, Mario Pedrinazzi ha compiuto un altro passo verso il diaconato permanente, percorso iniziato lo scorso anno. Pedrinazzi, originario di Castelleone, dove vive e lavora, ha scelto di intraprendere il percorso diaconale per mettersi al servizio della comunità cristiana dopo una storia personale vissuta nelle diverse esperienze della parrocchia: oratorio, animatore liturgico, consiglio pastorale, commissione liturgica.

Dopo la proclamazione del Vangelo, invitato a presentarsi come candidato al ministero del Lettorato, Mario Pedrinazzi ha risposto con un convinto “Eccomi”, ribandendo davanti all’assemblea la sua volontà di accogliere questo servizio e di voler proseguire sulla via del diaconato permanente.

È poi seguita l’omelia del vescovo che si è sviluppata seguendo la lettera di san Giacomo, un apostolo concreto che non si accontenta di cristiani che si battono il petto e dicono preghiere, ma indica la via della coerenza per liberare dall’ambiguità della tristezza. Le liti non sono solo tra gli uomini, ma anche dentro il cuore degli uomini, dove si è in conflitto con sé stessi, sempre insoddisfatti nei propri desideri, perché si chiede solo per soddisfare le proprie passioni. Si partecipa alla celebrazione eucaristica – ha affermato monsignor Napolioni – per cambiare, per risorgere, per ricevere il Vangelo.

Il Vangelo – ha quindi spiegato il Vescovo in riferimento anche al ministero che dopo poco avrebbe conferito – è la buona notizia che attraverso le Scritture tocca tutte le realtà umane di ogni tempo, non invecchia. Al centro della varietà di pagine del Vangelo, quello odierno dice che Gesù chiama a non perdere di vista l’essenziale. Il Vangelo dei Vangeli è la Pasqua e al centro della fede c’è il crocifisso risorto. Ricevere il libro della Bibbia significa non solo leggerlo, studialo portarlo nelle comunità cristiane perché godano di cultura religiosa, ma soprattutto vivano l’incontro con Gesù.

E Napolioni ha proseguito: Dio, mediante il Vangelo, ha chiamato gli uomini a uscire dal loro pantano, dal cuore guazzabuglio di passioni che non vengono cancellate, ma ricevono la carezza di Dio. L’incontro con Gesù porta all’unione con lui e diventa servizio.

Servire il Vangelo fa vivere il Vangelo del servizio, cambia la capacità di relazione, riempie la vita di senso. Questo è l’augurio che mons. Napolioni ha rivolto a Mario, alla sua famiglia, alla comunità, a tutti: l’ascolto della parola diventi la fonte di ogni gioia della vita.

Guarda la photogallery completa della celebrazione

Il rito è proseguito con la consegna a Mario Pedrinazzi del libro delle Sacre Scritture segno tangibile del nuovo ministero della proclamazione della Parola.

Pedrinazzi, 53 anni, è sposato con Marialuisa ed è  papà di Marco; svolge l’attività di geometra come libero professionista. È iscritto al terzo anno dell’Istituto superiore di Scienze religiose.




“Tu se’ colei…”, i giovani di Castelleone incontrano Maria con i versi di dante

Nella vita di fede della comunità castelleonese Maria occupa un posto privilegiato, ne è testimonianza concreta il santuario dedicato a lei come Madre della Misericordia, e quindi non si poteva far trascorrere l’anno che ricorda i 700 anni della morte di Dante senza riprendere i versi che il poeta ha dedicato alla Madonna.

Così i giovani della Commissione di pastorale giovanile, hanno  pensato di riproporre la figura di Maria attraverso la lettura della Divina Commedia; si è ripreso il testo Tu se’ colei, composto nel 2011 in occasione del cinquecentenario delle apparizioni mariane a Domenica Zanenga nel maggio del 1511.  Il testo conduce alla scoperta della figura di Maria attraverso la lettura di versi tratti dai canti XXXII e XXXIII del Paradiso di Dante con il commento di Angelo Lacchini, riproposto ai giovani di Castelleone in tre incontri tenutisi nel mese di maggio presso il santuario della Misericordia.

La lettura dantesca è stata tenuta da Marco Baroni e ai versi del Paradiso si sono alternate preghiere e meditazioni ricavate dalla lettura dell’Apocalisse.

La lettura di Dante ha coinvolto una trentina di giovani che hanno voluto chiudere gli incontri con un pellegrinaggio a piedi da Castelleone al santuario di Caravaggio nella sera del 29 maggio 2021.




Castelleone, verso la festa della Madonna della Misericordia. Martedì alle 11 la diretta

Anche se da oltre un anno la pandemia costringe a inconsuete misure di distanziamento sociale, coinvolgendo anche la partecipazione alle celebrazioni religiose, tuttavia le feste di maggio, anniversarie delle apparizioni di Maria, Madre di Misericordia, molto sentite dalla comunità di Castelleone e da quelle dei paesi circostanti, si potranno svolgere, anche se con alcune limitazioni.

L’11 maggio di ogni anno, infatti, si celebra la festa anniversaria delle apparizioni della Madonna della Misericordia alla veggente Domenica Zanenga (avvenute nei giorni 11, 12, 13 e 14 maggio del 1511) con una processione che parte dalla chiesa parrocchiale di Castelleone per raggiungere il Santuario della Misericordia, edificato proprio per rispondere alle richieste di Maria. La Madonna, infatti, chiese che si digiunasse per alcuni giorni, che si facesse penitenza dei peccati, che si pregasse Dio, chiedendo perdono del male compiuto, che si rispettasse il riposo festivo e che si costruisse una chiesa chiamandola a santa Maria della Misericordia.

Attualmente le limitazioni imposte dalle autorità civili a tutela della salute pubblica impediscono le processioni, ma consentono nel rispetto delle norme lo svolgimento degli altri appuntamenti religiosi: la Novena mattutina e serale con la celebrazione della messa, i pellegrinaggi delle comunità circostanti e la celebrazione del 510° anniversario delle apparizioni, martedì, con la Messa solenne presieduta dal vescovo di Cremona Antonio Napolioni. La celebrazione sarà trasmessa in diretta dalle 11 in tv su Cremona1 e via streaming sui canali web diocesani.

Quest’anno la celebrazione assume un risalto ancora più intenso per rispondere alla richiesta di  papa Francesco che chiede di “affidare nelle mani della nostra Madre santa l’umanità intera, duramente provata da questo periodo di pandemia”. Così  la Fiera alla Madonna della Misericordia, come viene tradizionalmente chiamata a Castelleone, può diventare l’occasione per unirsi idealmente alla recita del Rosario con i trenta santuari mariani sparsi nel mondo che, a turno, nel mese di maggio pregheranno il Rosario per la Chiesa intera.




A Castelleone la Rivista torna ad animare il teatro, anche se solo online

È trascorso ormai anno, era il febbraio 2020, da quando, causa pandemia, sono state bloccate tutte le attività ricreative con relativa chiusura dei teatri e delle sale cinematografiche, e così, anche la tradizionale Rivista di Carnevale dell’Oratorio di Castelleone è stata sospesa. Purtroppo dodici mesi dopo il Covid 19 costituisce ancora un pericoloso contagio per le persone e quindi niente spettacolo di Carnevale, come niente musical e proiezioni cinematografiche, la Sala della Comunità Giovanni Paolo II desolatamente vuota e inutilizzata.

E allora? Come hanno reagito i ragazzi dell’Oratorio di Castelleone? Rinunciare alle diverse proposte culturali e al valore aggregativo e sociale di queste esperienze oppure tentare nuove strade? La risposta è stata  l’accettazione di vivere il tempo presente affrontandolo con i mezzi che consentono di superare limiti imposti dal distanziamento sociale. Così una compagnia di attori e tecnici di diverse età, guidata dal vicario dell’oratorio don Matteo Alberti, ha fatto nascere il teatro web, una rivista trasmessa online, con un pubblico virtuale, ma che ha permesso ai ragazzi di ritornare a progettare, a relazionarsi, a ridere, a scherzare ed a impegnarsi.

L’entusiasmo di tutti ha consentito di superare anche le diverse difficoltà tecniche che l’impresa comportava, sempre nel rispetto delle norme previste per il contenimento della pandemia.

La prima della Rivista di Carnevale 2021 dell’Oratorio di Castelleone è stata caricata sabato 13 febbraio, alle 21, sul canale YouTube dell’Oratorio di Castelleone, e in breve tempo ha totalizzato più di mille visualizzazioni e moltissimi like: un vero successo.

Il buon risultato del primo spettacolo online spinge i giovani attori a proporre altre manifestazioni teatrali via web, sperando di poter calcare nuovamente  le tavole del palcoscenico davanti a un pubblico vero.




Castelleone, alla Brunenghi l’inaugurazione della nuova sala riunioni e di altri locali

Nel pomeriggio di sabato 26 settembre il vescovo Antonio Napolioni ha fatto visita alla Fondazione “G. Brunenghi” di Castelleone in occasione dell’inaugurazione della nuova sala convegni e di altri spazi intitolati alla memoria riconoscente di alcuni benefattori.

Il presidente della Fondazione, Stefano Biaggi, ha ricordato il momento difficile della pandemia e la generosità che ha aiutato a superarla scattando quattro fotografie: il Gruppo Solidale, formato dai dipendenti della Fondazione che aiutavano anche dopo i propri turni lavorativi; i ragazzi del Borgo che hanno inventato iniziative per sostenere la Brunenghi; un anziano, già primo presidente della Fondazione, che imboccava un altro anziano; e i dipendenti tutti che sono sempre rimasti al loro posto, evitando di approfittare di altre forme lavorative.

Il presidente ha poi ricordato i benefattori ai quali sono stato dedicati alcuni spazi della Fondazione: il soggiorno ristrutturato al dottor Carlo Malfasi e alla moglie, prof.ssa Alma Borra; l’ampliamento del Centro diurno Integrato alla maestra Rosa Cocchetti Maggi; la sala convegni ai coniugi Alessandra Micheli e Paolo Stringhini Ciboldi; i poliambulatori all’ex presidente, prematuramente scomparso, dott. Bruno Melzi, che li aveva voluto fermamente riportarli in Brunenghi al servizio degli ospiti e della sua Castelleone.

Alla cerimonia di inaugurazione, alla presenza anche del parroco don Giambattista Piacentini, è intervenuto il sindaco Pietro Fiori. Un momento per ricordare il patrimonio di solidarietà  e generosità che attraversa la comunità laica e religiosa della città.

Il Vescovo ha quindi impartito la benedizione ed è seguito il taglio del nastro della nuova sala convegni.

 

Storia e attualità della Brunenghi

La nobildonna Giuseppina Brunenghi nel suo testamento, redatto il 30 maggio 1944, prescriveva di “…istituire un’opera che torni a vantaggio materiale, morale e religioso della popolazione di Castelleone e se il Cottolengo lo crederà, anche della plaga circostante”. Il desiderio di Giuseppina Brunenghi ha trovato adempimento nella fondazione che porta il suo nome e che ha iniziato la sua attività il 1° giugno del 1982. Nel corso di questi quarant’anni la Fondazione ha saputo cogliere i cambiamenti e le mutate esigenze della società: la casa di riposo degli inizi si è trasformata in un centro socio-sanitario, con servizi in grado di rivolgersi a una platea di utenti che non sia solo di anziani.

La Fondazione Brunenghi è diventata un punto di riferimento per i servizi sociali e assistenziali del territorio di Castelleone, luogo anche di cultura della solidarietà e dell’attenzione verso le persone con disabilità, occasione per la manifestazione di un volontariato disinteressato, testimonianza di una fattiva collaborazione con la comunità per una reale integrazione tra le diverse generazioni. Da non trascurare anche il fatto che la Fondazione costituisce un importante sbocco occupazionale per la popolazione locale.

La pandemia provocata dal Covid 19 ha avuto pesanti ricadute anche sulla Fondazione, come la prematura scomparsa del presidente Bruno Melzi. Ma il Consiglio di Amministrazione con il supporto della Direzione sanitaria e della generosa collaborazione di tutto il personale ha saputo reggere al periodo difficile e cerca di trovare nuove modalità di assistenza in assoluta sicurezza per gli ospiti, per i loro familiari e per il personale.

Secondo il presidente della Fondazione, Stefano Biaggi, la sfida più urgente che attende la Fondazione è quella »di garantire agli ospiti, in questo momento di limitazioni, l’opportunità di mantenere il legame con i propri cari. Per fare ciò ci stiamo organizzando per aumentare la frequenza delle visite settimanali. Questa iniziativa rientra in un progetto più ampio che ha l’obiettivo di rendere l’ultima parte della vita terrena la migliore possibile e più vicina a una vita familiare. Se guardiamo al futuro e cerchiamo di prevedere come potrà evolvere la missione delle case di riposo e l’assistenza per la terza età emerge sempre più la tendenza a mantenere gli anziani nel loro ambiente familiare. Ciò richiederà un’apertura maggiore al territorio con l’individuazione di servizi che possano permettere la residenzialità dell’anziano.Per fare questo servirà un cambio delle attuali politiche assistenziali e la disponibilità  di risorse economiche adeguate, mettendo al centro delle politiche regionali e nazionali la persona, soprattutto, se anziana».

Photogallery dell’inaugurazione con il Vescovo




Il cardinal Coccopalmerio a Castelleone per l’anniversario dell’Incoronazione della Madonna della Misericordia

La celebrazione del 134° anniversario dell’Incoronazione della Madonna della Misericordia è un segno di speranza per l’intera comunità castelleonese, ma non solo.

A maggio, infatti, non si erano celebrate le ricorrenze delle apparizioni di Maria, a causa della pandemia che aveva determinato rigorose misure di distanziamento sociale, precludendo la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni religiose.

La tradizionale processione a ricordo dell’Incoronazione del simulacro della Vergine avvenuta nel settembre del 1886, si è invece svolta domenica 13 settembre. Dopo la S.Messa delle 9,45 in oratorio, numerosi fedeli si sono incamminati dietro la croce in un breve pellegrinaggio verso il Santuario della Misericordia.  Insieme a loro il cardinal Francesco Coccopalmerio accompagnato dal parroco di Castelleone, don Giambattista Piacentini, dal vicario dell’oratorio, don Mattteo Alberti e, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, dal sindaco Pietro Fiori, con alcuni consiglieri comunali.

La processione è arrivata al Santuario, dove era attesa dal custode don Renato Onida,  con un lungo sviluppo a causa del distanziamento necessario tra i fedeli e anche la S.Messa, per rispetto della salute dei partecipanti è stata celebrata all’aperto, nel chiostro del recinto sacro.

Il cardinale Coccopalmerio, nella sua omelia, ha ripreso il tema del perdono che era suggerito dalle letture bibliche, soprattutto dal vangelo di Matteo, con la parabola del servo a cui il re condona un grande debito. Il cardinale ha chiesto a tutti di ricordare una persona reale che ci ha fatto del male e di applicare nei suoi confronti due atteggiamenti: il primo è evitare la vendetta, il secondo è perdonare con il cuore come dice Gesù. Evitare di vendicarsi perché la vendetta è ancora male e provoca altre vendette in una catena infinta come dimostrano le guerre. Perdonare con il cuore facendo sciogliere l’ira e il rancore che riempiono il cuore cercando di capire le ragioni di chi ha compiuto il male: malattie, pregiudizi infondati e altre ragioni.

Il proposito di perdonare deve essere concreto – ha osservato il cardinale – non astratto e generico, ma riferito a quella determinata persona che ha provocato il male. Perciò acquista ancora più valore il passo del Padre nostro in cui si chiede “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

Al termine della celebrazione e, prima della benedizione, il cardinale Coccopalmerio ha ricordato con piacere come ormai da diversi anni la  sua presenza al Santuario è diventata una costante di cui ringrazia i sacerdoti e gli amici castelleonesi.

Photogallery




Alla Brunenghi di Castelleone il ricordo degli ospiti deceduti nell’emergenza Covid insieme al presidente Bruno Melzi

Perdurando le limitazioni dovute alla pandemia, gli spazi esterni della Fondazione Brunenghi, nel tardo pomeriggio di venerdì 24 luglio, sono diventati luogo dove poter celebrare la Messa a ricordo del presidente Bruno Melzi, venuto a mancare lo scorso marzo a causa del Covid 19, e insieme a lui commemorare tutti gli ospiti della Brunenghi che sono deceduti in questi mesi. I loro nomi, per non dimenticare, sono stati letti da Rino Ferri, direttore generale della Fondazione, all’inizio della celebrazione eucaristica davanti a una numerosa presenza di parenti e amici di tutte le persone scomparse.

Don Giambattista Piacentini, parroco di Castelleone, affiancato dal diacono Angelo Papa, ha voluto sottolineare come la celebrazione fosse un modo per dimostrare il bene che l’intera comunità ha per la più piccola comunità della Brunenghi.

Nell’omelia don Piacentini ha tratteggiato la figura di Bruno Melzi con la sua generosità, soprattutto il suo impegno e la sua dedizione come presidente della Fondazione. Le parole del profeta Geremia “ritornate al Signore” l’invito a vivere una fede sincera e serena, caratteristica che accomunava Bruno e gli altri ospiti della Fondazione, in un Dio che, prendendo la nostra umanità, dà la speranza di una vita senza fine nell’eternità.

Al termine della Messa Stefano Biaggi, nuovo presidente della Casa di Riposo, ha voluto dare la sua personale testimonianza di Bruno con cui aveva collaborato come consigliere, già nei precedenti cinque anni. Ne è emersa la figura di un dirigente sempre teso a elaborare nuovi progetti e prospettive inedite per la Fondazione, anche fuori dagli schemi consolidati di una Casa di Riposo, come il ritorno dei Poliambulatori a Castelleone dopo nove anni. Ma il ricordo Bruno resterà, se non si dimenticherà che si è parte di un progetto e che si è al servizio di persone a cui voler bene.

Anche il sindaco Pietro Fiori ha voluto ricordare brevemente il presidente Melzi. Inoltre, tutti coloro che sono intervenuti hanno avuto parole di ringraziamento per tutto il personale della Fondazione che, in questi mesi, si è speso senza risparmio per il bene degli ospiti.




Castelleone in festa nel quarto centenario della consacrazione della chiesa parrocchiale

Pur con i limiti imposti dalla pandemia, la comunità di Castelleone ha partecipato, domenica 21 giugno, alla Messa delle 11 occupando tutti i posti consentiti, per celebrare il quarto centenario della consacrazione della chiesa parrocchiale, avvenuta il 15 luglio del 1620.

L’avvenimento è ricordato da una lapide posta sulla colonna esterna dell’altare dedicato a Cristo Risorgente, a fianco del confessionale del parroco, e  riporta la seguente iscrizione: A Dio, ottimo, massimo I castelleonesi, con antica pietà e rinnovata devozione, intitolano chiesa parrocchiale questo tempio già dedicato a Filippo e Giacomo, [mentre viene] consacrato dall’illustrissimo e reverendissimo Giovanni Battista Brivio, vescovo cremonese, il 15 giugno dell’anno 1620”.

L’attuale parrocchiale ha una storia edilizia più antica. Infatti, i lavori per la costruzione iniziarono nel 1517 e terminarono il 1551. Fu necessario aspettare ben 69 anni prima di giungere alla sua consacrazione (forse perché si attendeva di ultimare la decorazione interna), celebrata appunto il 15 giugno 1620, ma si deve ammettere – scrive mons.Pagani – che la chiesa sarà stata benedetta, prima di iniziare  le sacre funzioni, con particolare cerimonia.

Alla celebrazione della Messa, in una chiesa abbellita da candelabri e fiori posti accanto alle colonne, era presente anche l’Amministrazione comunale con il sindaco Pietro Fiori e Alessia Ferrari, assessore alle Politiche sociali e famiglia, a rappresentare l’intera comunità castelleonese.

Il parroco, don Giambattista Piacentini, nell’omelia ha ricordato i fedeli, donne e uomini di Castelleone, che hanno frequentato nei secoli la chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, portando davanti all’altare gioie e sofferenze. La chiesa – ha sottolineato – è fatta di un popolo che attraverso le generazioni tramanda e trasmette la fede in Dio e che manifesta questa sua fede riunendosi in una chiesa di pietra per sentirsi ancora di più popolo di Dio sempre in cammino e sempre in ricerca.




“Il primo giorno”: un’edizione speciale del bollettino di Castelleone accompagna alla riapertura delle Messe al popolo

A seguito delle norme stabilite nel protocollo firmato dal Governo italiano e della Conferenza Episcopale italiana, anche la parrocchia di Castelleone riprenderà a celebrare la Messa con il popolo da lunedì 18 maggio. Proprio in occasione di questa ripresa sarà distribuito un foglio informativo a tutte le famiglie, “Il Primo Giorno” in edizione speciale, in attesa che riprenda la pubblicazione della Squilla, per dare le indicazioni necessarie alla partecipazione in sicurezza alla funzioni religiose.

Nell’articolo di apertura, “Guardiamo al futuro con speranza”, don Giambattista, don Giovanni, don Renato, don Matteo, Angelo, scrivono: «Il dramma di questi mesi ci ha sconvolti, ma ci ha anche insegnato a valorizzare i tanti piccoli segni quotidiani di vicinanza e di affetto. Anche noi preti abbiamo dovuto ripensarci, a fare pastorale in modo diverso dall’ordinario; ci sono mancate tante cose: le Messe con la comunità, gli incontri di formazione e di catechesi, le attività dell’oratorio. […] Abbiamo riscoperto tutti che l’essere cristiani non si riduce alle pratiche religiose, ma si testimonia nelle esperienze della vita. Ecco, allora, la presenza della chiesa, cioè dei battezzati, nelle famiglie, negli ospedali, nelle case di riposo, nei luoghi della responsabilità politica e sociale, nei luoghi di lavoro, nelle esperienze di volontariato e di servizi. Possiamo fare tesoro di queste riscoperte ed imparare ad essere una comunità cristiana meno clericale; ad esempio continuiamo a vivere l’esperienza della preghiera in famiglia».
Seguono poi le indicazioni riguardanti le celebrazioni: le Messe feriali saranno celebrate nella chiesa parrocchiale, alle 9 e alle 18; al santuario alle 17; a Corte Madama il giovedì alle 20,15.

Le Messe festive saranno celebrate nella chiesa parrocchiale il sabato alle 18, la domenica alle 7,30, alle 9,30, alle ore 11 e alle 18. Al Santuario il sabato alle 18,30, la domenica alle 10 e alle 18,30. A Corte Madama alle 10,30. Per il momento, a motivo del distanziamento sociale richiesto, non si celebrerà nelle chiese sussidiarie di S. Maria in Bressanoro e S. Vittore.

I cambiamenti di orario come la prefestiva al Santuario e l’anticipo di un quarto d’ora per la Messa principale della domenica sono necessari per permettere la sanificazione tra una Messa e l’altra. Per quanto riguarda i funerali, purtroppo dai primi giorni di marzo, sono stati celebrati in modo affrettato e, a volte, anche senza la presenza dei parenti più stretti causa l’isolamento sanitario. Anche per loro si vuole riprendere a celebrare l’Eucaristia, per questo motivo si cercherà di redigere un calendario, concordato con i familiari, con le Messe in loro suffragio. Saranno poi fornite alcune indicazioni per ripensare le attività educative dell’oratorio, in particolare quelle legate alla stagione estiva ormai imminente.