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Figlie di San Camillo: domenica messa con il Vescovo per i 125 della struttura

Festa con il vescovo Napolioni, nella mattinata di domenica 8 ottobre, alla casa di cura delle Figlie di San Camillo in occasione del 125° anniversario di fondazione della Casa (1893–2018). Alle 9.15 la solenne celebrazione eucaristica alla presenza di madre Zelia Andrighetti, superiora generale dell’Istituto Figlie di San Camillo, e con la partecipazione delle suore, dei malati, degli operatori e di tutti gli amici e i benefattori che non fanno mancare alla struttura di via Fabio Filzi il loro sostegno materiale e spirituale.

 

La Casa di Cremona è la prima dell’Istituto ed è stata fondata dalla beata madre Giuseppina Vannini nel 1893 in un piccolo edificio nel centro di Cremona. A quel tempo, l’attività delle suore consisteva nell’assistere a domicilio le persone anziane e malate, attività del tutto nuova per l’epoca, che ben presto riscosse l’ammirazione e l’encomio di tutta la cittadinanza.

Nel 1927, sentendo l’esigenza di mutare in parte l’opera di assistenza, le Figlie di San Camillo (o Camilliane, come vengono più comunemente chiamate) approdano in via Fabio Filzi, dove operano tuttora. Dapprima danno vita a un pensionato per persone anziane e sole. Poi, a partire dal 1946, ampliato e ristrutturato l’edificio, viene attivata una casa di cura polispecialistica, prima struttura privata a Cremona, che stipula con l’ex Inam e altre casse mutua convenzioni per il ricovero di malati.

Da allora la casa di cura Figlie di San Camillo è sempre in continua evoluzione. Nel 1999, con l’acquisizione dell’accreditamento e con i successivi adeguamenti strutturali, la struttura ha raggiunto alti livelli di comfort alberghiero, di assistenza e cura, sia in regime di ricovero che in regime ambulatoriale.

Oggi vi operano quindici religiose (provenienti da tutti i continenti) che quotidianamente prestano assistenza agli ammalati.

Un’opera che, come indica la Costituzione dell’Istituto (che gestisce anche una casa di cura a Brescia e tre ospedali a Roma, Trento e Treviso), realizza la testimonianza cristiana anche attraverso l’assistenza agli infermi, ispirata a principi etico–morali di umanità e professionalità per la tutela della vita. Tutti i dipendenti dell’Istituto sono tenuti, infatti, a ispirarsi a tali principi nel rispetto dei diritti del malato, elemento centrale della vita dell’istituzione.

Anche dopo 125 anni di storia, la missione delle Figlie di San Camillo mantiene la sua attenzione originaria: curare la salute dei malati che si rivolgono alla struttura, rispondendo in particolare ai bisogni degli abitanti residenti nel territorio e favorire, attraverso le molteplici attività ambulatoriali e di ricovero, la prevenzione e la cura, al fine di migliorare la qualità della vita delle persone.

 

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