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Festeggiato a S. Camillo il 50° di professione di fra Albano Balzarin

Cinquant’anni al servizio dei più deboli, degli ammalati, in zone dove la carestia e la sofferenza sono la quotidianità, nelle corsie degli ospedali a fianco dei sofferenti: in occasione della Festa della “Madonna della Salute”, presso la chiesa della casa di cura San Camillo, a Cremona, è stato ricordato il 50° di professione religiosa di fra Albano Balzarin, alla presenza dei parenti, di molti confratelli e di padre Virginio Bebber, superiore della comunità camilliana cremonese.

“La tua opera, il tuo servizio costante nei confronti dei bisognosi, degli ammalati, dei sofferenti negli Ospedali come in remote zone dell’Africa, per tanti anni, rappresentano il giardino fecondo di amore, la vigna stessa del Signore che tutti ci richiama a coltivare a servizio del prossimo, come è nello stesso spirito della missione di San Camillo de Lellis”, ha evidenziato nell’omelia Padre Bebber, che ha letto anche la Benedizione Papale giunta per l’occasione dal Vaticano.

Quella della “Madonna della Salute”, celebrata l’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camilliani), è una festa importante per tutti gli ammalati e per chi li assiste, che sta a sottolineare l’impegno nell’assistenza ai sofferenti dei Camilliani, che come il loro Fondatore venerano profondamente la Vergine Maria, invocandola proprio come “Salute degli Infermi”. È pertanto una ricorrenza speciale per tutti gli eredi di san Camillo; fu il Gigante della Carità, infatti, a scegliere la Vergine Maria Salus Infirmorum come patrona di tutto il suo Ordine.

La devozione dei cremonesi alla Vergine invocata sotto tale titolo risale agli inizi del ‘900, quando le fu dedicata la cappella laterale della chiesa camilliana di via Mantova, per iniziativa del beato padre Enrico Rebuschini (1860-1938), la cui salma ora riposa nella cappella stessa, sotto lo sguardo della Vergine.