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Fare il bene è possibile, nonostante gli sbagli (VIDEO)

Cremona, cortile Federico Il. Lo spazio è circondato dalle mura del Comune, ma se si alza lo sguardo il cielo è limpido, pieno di piccole rondini. È martedì sera e un piccolo palco da dove le casse passano “One Love” degli U2 lascia intendere che qualcosa deve accadere. Uno spettacolo, in effetti, è in programma. Si tratta di una “prima” speciale: interamente recitata dai detenuti della casa circondariale della città.

Ideatore dello spettacolo – andato in scena nella serata di martedì 18 giugno – è Alfonso Alpi, attore che da tempo dedica il suo tempo libero insieme ad altri amici per aiutare i carcerati.

Il cortile si riempie, non ci sono più sedie e allora c’è chi si mette per terra, chi appoggiato al muro. Non è mai stato così vivo, questo solitamente mesto cortile.

Si inizia, e subito a irrompere è un imprevisto, proprio come recita il sottotitolo dell’Happening che ha fortemente voluto questo momento. Un imprevisto, dicevamo, perché essendo casa circondariale – spiega Alpi- i detenuti non sono soggetti a pene definitive e quindi possono essere trasferiti in qualunque momento. Così, proprio in queste ore, due dei protagonisti dello spettacolo sono venuti a mancare perché inviati ad un’altra galera.

Nessuno si scoraggia: due amici (Giovanni e Michele) si improvvisano attori e gli altri si ingegnano per interpretare più parti. Il risultato è commovente. Un’ora dove ciascuno di quei ragazzi – che interpretavano in chiave moderna la storia del figliol prodigo – sono stati realmente protagonisti. Perché in quelle frasi imparare a memoria, nella tensione evidente perché tutto andasse per il meglio, si è visto un cuore battere. Come quando – a un certo punto – il figliol prodigo viene salvato da un uomo che ricorda che a suscitare in lui una ricerca del bene era stato un suo professore, tanti anni prima, a scuola. “Perché è stato grande? Perché un professore non deve dare risposte, deve suscitare domande”.

Alla fine dello spettacolo, uno dei detenuti ha letto commosso una lettera di ringraziamento per quest’esperienza così ricca. “Vi chiediamo scusa per quello che abbiamo commesso, e vi ringraziamo perché questo spettacolo ci ha insegnato che fare il bene è possibile, che rientrare nella società è possibile nonostante gli sbagli”. L’applauso è durato più di due minuti. Perché dove non bastano le parole, arrivano i gesti del cuore.