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«Famiglia, luogo di bellezza e solidarietà». La riflessione di Johnny Dotti nella Giornata “Amoris Laetitia”

 

«Il principio della famiglia è essere il “tu” dell’altro. Il sacramento del matrimonio è dunque l’esperienza che ci porta al di fuori di noi stessi»: così Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale, nel suo intervento durante la Giornata delle Famiglie, che si è svolta nella mattinata di domenica 13 febbraio presso il Seminario Vescovile di Cremona, di nuovo in presenza dopo la sospensione dovuta all’emergenza sanitaria.

“La famiglia vive l’amore” è stato il titolo scelto dai coordinatori dell’Ufficio Famiglia diocesano – i coniugi Maria Grazia e Roberto Dainesi, insieme a don Enrico Trevisi – per ribadire l’importanza della relazione d’amore che sta alla base di ogni dinamica familiare.

Ad aprire la mattinata è stato un breve intervento del Vescovo Napolioni, che, dopo aver guidato la preghiera, si è rivolto alle numerose famiglie presenti, provenienti dall’intera diocesi. «C’è bisogno di voi nella comunità cristiana – ha detto il Vescovo – perché tutti noi abbiamo la necessità di vedere esempi belli di relazioni d’amore illuminate dalla presenza del Signore».

Alle parole di Napolioni hanno fatto eco quelle di Maria Grazia e Roberto Dainesi, che hanno ricordato come la Giornata delle Famiglie si inserisca nelle celebrazioni per l’anno Famiglia Amoris Laetitia, «durante il quale il Papa ci ha invitati a rileggere le declinazioni e le indicazioni del documento a cinque anni dalla pubblicazione, focalizzando l’attenzione proprio sulla centralità dell’amore».

Ascolta l’audio integrale dell’intervento di Johnny Dotti

Partendo da questa premessa, Johnny Dotti ha poi proposto una propria riflessione seguendo un percorso articolato in tre punti, e che ha messo in luce come «la famiglia sia il luogo dell’accettazione della fragilità, della deponenza e del perdono. È in questa dimensione che si manifesta la bellezza della vita, la possibilità di sperimentare il Regno di Dio. Non perché sia tutto semplice, al contrario, ma perché nell’esperienza familiare si vive l’uscita da sé».

Il pedagogista bergamasco, prendendo spunto dalla propria esperienza di vita e di fede, ha dunque tentato di offrire qualche strumento utile a rileggere le dinamiche familiari che ciascuno sperimenta quotidianamente, ricordando che «non solo la famiglia è luogo di accoglienza dell’altro, ma anche di condivisione, soprattutto di ciò che non si ha. In questo senso, allora, essa permette di sperimentare la grazia e la solidarietà».

Johnny Dotti ha poi concluso il proprio intervento concentrandosi sull’autorità, «che non ha necessariamente a che fare con il potere, ma è l’elemento che autorizza». Da qui la provocazione: «La famiglia è luogo in cui si autorizza, cioè in cui si corre il rischio del fallimento e della delusione? Solo in questo modo è possibile abitare quello spazio di libertà che permette all’altro di essere tale, coniuge o figlio che sia».

Mogli, mariti, madri e padri hanno allora avuto modo, grazie alla relazione proposta da Johnny Dotti, di fermarsi a riflettere e ragionare sulle dinamiche tipiche dell’esperienza familiare, tenendo presente quanto l’amore, inteso come vocazione, abbia da dire al vissuto di ciascuno.

Per i bambini, invece, la Giornata delle Famiglie ha avuto una declinazione differente. La Compagnia dei Piccoli ha infatti proposto uno spettacolo dal titolo “To Play”, che ha aiutato anche i più giovani a riflettere sul tema del gioco e delle dinamiche relazionali in modo divertente e leggero.

La mattinata si è poi conclusa con la celebrazione eucaristica, presieduta dal vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni, durante la quale le famiglie hanno affidato al Signore, insieme, le loro speranze, timori e fatiche, con la consapevolezza di non essere lasciate sole. “La famiglia vive l’amore” non è allora un titolo casuale per la Giornata delle Famiglie. Piuttosto ha la doppia valenza di consapevolezza, da una parte, e di missione, dall’altra.