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Fa tappa a Casalmaggiore il pellegrinaggio in canoa dei giovani di Alessandria guidati dal vescovo Gallese

Sabato 24 luglio farà tappa nella diocesi di Cremona, e precisamente a Casalmaggiore, il Cammino di San Marco 2021, il pellegrinaggio dei giovani della Diocesi di Alessandria che, guidati dal loro vescovo Guido Gallese, percorreranno in canoa i 458 km di fiume che separano la città piemontese da Venezia, dove il viaggio si concluderà, dopo 13 giorni di navigazione sulla tomba di San Marco in Laguna.

Il pellegrinaggio, proposto per la prima volta nel 2019 e ripreso quest’anno dopo la sospensione forzata dell’anno scorso, è partito il 19 luglio dal Santuario della Madonna della Salve di Alessandria e continuerà fino al 31. Sabato, sesta giornata di canoa, i 15 pellegrini (rigorosamente covid tested) faranno tappa a Polesine Parmense e, appunto, a Casalmaggiore, dove monsignor Gallese presiederà una Messa in Duomo alle ore 18 con il parroco don Claudio Rubagotti e i fedeli della comunità parrocchiale pronti ad accoglierli.

«Abbiamo pensato e proposto questa esperienza – ha spiegato il vescovo di Alessandria – perché sentivamo il bisogno di realizzare qualcosa sul territorio italiano che offrisse alcune opportunità in base a quello che abbiamo sperimentato sui parecchi cammini che abbiamo fatto. Volevamo offrire un cammino nella natura, in un percorso poco antropizzato e non proibitivo, a cui potessero partecipare tutti (quando nel percorso si propone ai partecipanti di scalare delle vette, inizia a diventare troppo selettivo). Si può percorrere in tre modi: a piedi, sul fiume o in bici (passando per la ciclabile VenTo) , pagaiando sul Po e sul Tanaro».

«Il cammino ci porta a toccare diverse regioni: il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto» ha spiegato Carlotta Testa, responsabile della Pastorale giovanile e vocazionale della Diocesi di Alessandria. «Da Balossa-Bigli, nella Diocesi di Vigevano, percorreremo diverse altre diocesi che si spalmano su altre regioni: Pavia, Lodi, Piacenza-Bobbio, Fidenza, Cremona, Mantova, Adria-Rovigo, Chioggia e arriveremo alla tappa finale, l’arcidiocesi di Venezia».

La differenza principale rispetto all’edizione del 2019 è il fatto che tutto il Cammino di San Marco si svolgerà in canoa. Nella prima edizione i pellegrini piemontesi avevano affrontato un tratto sul fiume Po, in navigazione sulle canoe, e una seconda parte a piedi. Quest’anno invece, con l’eccezione dell’ultima tappa a piedi da Chioggia e poi con il battello fino alla laguna di Venezia, il percorso sarà interamente fluviale: «Oltre a non essere troppo selettivo – ha osservato ancora mons. Gallese – il percorso sul fiume è qualcosa di originale, inconsueto e molto bello: permette di godere delle bellezze del territorio da una prospettiva insolita, è una forma di turismo lento».

Che appaga gli occhi, tonifica il corpo e parla allo spirito, in un momento così particolare e difficile: «La pandemia mondiale ci ha fatto rientrare in noi stessi: ora è bene uscire e mettersi in pellegrinaggio. È il momento di sperimentare una forma diversa di introspezione, partendo per un cammino che ci porterà alla tomba di San Marco, nel quale ci si nutrirà della parola scritta proprio da questo evangelista, si pagaierà sulle acque e ci sarà la possibilità di rigenerare lo sguardo e lo spirito immersi nelle bellezze della natura. È una grazia poterlo fare».