1

Due nuove opere d’arte alla Casa di Riposo “Arvedi”

Visita di mons. Antonio Napolioni alla casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” di Cremona nella mattinata di venerdì 7 ottobre. Molteplici i significati di questo incontro.

La presenza del Vescovo, infatti, è stata l’occasione per porre la casa sotto la protezione degli Angeli Custodi. Ma anche per inaugurare ufficialmente due opere d’arte donate alla casa di riposo dal cav. Arvedi: il quadro della Madonna della Misericordia, realizzato dal sacerdote cremonese don Pietro Bonometti, posto sulla controfacciata della chiesa, e un’opera dello “scultore dei Papi” Mario Toffetti raffigurante sant’Omobono, che è stata posizionata nel centro diurno.

Il tutto ha avuto luogo nel giorno della Madonna del Rosario: come ha sottolineato anche il Vescovo, un’altra significativa coincidenza per questa struttura in cui è forte la devozione mariana, anche a motivo della riproduzione della grotta di Lourdes presente nel giardino interno.

Momento centrale della visita del Vescovo è stata la celebrazione della Messa. Insieme agli ospiti della struttura – che il Vescovo ha definito veri e propri “famigliari” di questa casa – gli operatori e i volontari, insieme anche ai benefattori. Non è voluto mancare, infatti, il cav. Giovanni Arvedi con la moglie Luciana Buschini, accolti dal presidente della Fondazione La Pace onlus Umberto Lonardi insieme alla direttorice Silvia Galli.

Rappresentato anche l’interno Consiglio, formato dai rappresentanti delle case di riposo di Casalmorano, Castelverde, Cingia de’ Botti e San Bassano, che nell’aprile del 2011, insieme alla “Società di mutuo soccorso e previdenza tra i sacerdoti della diocesi di Cremona” e alla Cooperativa “Armonia”, hanno dato vita alla Fondazione “La Pace onlus” con l’obiettivo di realizzare nel complesso di via Massarotti un sistema di servizi per gli anziani del territorio e con un’attenzione particolare al clero cremonese.

Così insieme al Vescovo, oltre al cappellano don Achille Bolli e al cerimoniere don Flavio Meani, c’erano don Antonio Bandirali, don Roberto Rota, don Gianbattista Piacentini e, naturalmente, don Pietro Bonometti. Tra i concelebranti anche i tre sacerdoti che vivono a La Pace, don Francesco Lucchi, mons. Mario Cavalleri e don Enrico Prandini.

Il saluto del cappellano don Bolli

Nell’omelia mons. Napolioni ha invitato a «essere gli uni per gli altri degli angeli», precisando come non si ringrazia mai abbastanza quanti si spendono per gli altri. L’occasione per rinnovare il grazie a quanti, a diverso modo, si spendono per questa casa.

Lo sguardo è andato alla Vergine e alla preghiera del Rosario, che «allena il cuore» a trovare «pace tra le braccia della Regina degli angeli».

Omelia del Vescovo Antonio

Al temrmine della Messa lo sguardo è andato al quadro posto in controfacciata, che con la benedizione di mons. Napolioni è stato ufficialmente inaugurato. L’opera raffigura la Madonna della Misericordia (e qundi della Pace), con un evidente richiamo all’immagine medievale della Madonna Castellana, il cui manto era a protezione dell’immagine della città.

L’opera, commissionata dal cav. Arvedi a don Bonometti, trae ispirazione dall’antifona mariana “Sub tuum praesídium confúgimus, sancta Dei Génetrix”, dove il termine “praesídium” non ha un valore militare, ma richiama appunto il manto della Vergine, che con un’azione materna protegge chi vi si ripara al di sotto.

16-10-07_LaPace058

Qui vi si possono scorgere cinque figure, due donne sulla destra e tre uomini sulla sinistra. Vi si distingue la signora Luciana Buschini con il marito Giovanni Arvedi tra un sacerdote e un frate. Volti che, però, a detta dello stesso autore non intendono essere identificativi, proprio a indicare che sotto tutti trovano posto sotto la protezione di Maria.

La mattinata si è quindi conclusa negli ambienti del centro diurno dove, dopo la benedizione dell’opera di Toffetti, il Vescovo si è intrattenuto con gli anziani. E per lui non è mancato neppure un regalo, un porta lettere da tavolo decorato dagli ospiti della casa di riposo con gli angeli e la scritta identificativa della struttura.

Photogallery