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Dopo l’ultima tragedia del Mediterraneo tutta al femminile in programma un incontro-testimonianza con tre donne cremonesi che lavorano per i diritti delle migranti

Nel percorso che porta al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza alle donne, con negli occhi i 31 cadaveri di giovani donne fra i 14 ed i 18 anni recentemente sbarcati fra Salerno e Reggio Calabria, le associazione Donne Senza Frontiere, AIDA e Rete Donne Cremona promuovono per il pomeriggio di giovedì 22 novembre, alle 17.30 presso la sala forum dia via Speciano 2, a Cremona, un incontro pubblico che vedrà intervenire tre donne cremonesi che quotidianamente e nel silenzio lavorano per i diritti delle donne migranti.

Si tratta di Nicoletta Doria Colonna di Caritas Cremonese, Pinuccia Meazza della Fondazione “Madre Rosa Gozzoli” di via Bonomelli e l’operatrice umanitaria di “Medici Senza Frontiere” Tina Maffezzoni.

«31 cadaveri di giovani donne fra i 14 ed i 18 anni – scrivono in una nota le tre associazioni promotrici dell’incontro – sbarcati in due giorni fra Salerno e Reggio Calabria; queste giovani che potrebbero essere nostre figlie e sorelle si aggiungono ai 2808 morti accertati nel Mediterraneo nel 2017 e ai 5096 del 2016, tantissimi di questi erano donne e bambini. Condividiamo le parole del Prefetto di Salerno Malfi: “E’ una tragedia dell’umanità, una storia che tocca il cuore”. E questi sono solo i cadaveri ritrovati, una donna sopravvissuta piangeva disperata i suoi tre figli dispersi. Come donne cremonesi ed europee non possiamo tacere e non chiedere conto delle morti in mare e delle violenze e torture contro donne e bambini ai confini dell’Europa, non possiamo esimerci dal parlarne e dal sostenere che il diritto alla vita di donne e bambini è uguale a tutte le latitudini e sotto tutti i cieli».

Per aderire all’iniziativa inviare una mail a dsfdonnesenzafrontiere@gmail.com.