1

Don Michele Martinelli nominato assistente ecclesiastico centrale del settore Giovani dell’Azione Cattolica Italiana

È don Michele Martinelli, soncinese classe 1983, il nuovo assistente ecclesiastico centrale del settore Giovani dell’Azione Cattolica Italiana. La nomina è stata ratificata nel corso dei lavori del Consiglio episcopale permanente della CEI, che si è tenuto a Roma dal 23 al 25 gennaio, ed è stata ufficializzata nel comunicato finale diffuso nel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio.

Già assistente diocesano del settore “Giovani” dell’Azione cattolica, dal 2018 aveva assunto anche l’incarico di assistente regionale dei Giovani di AC. «Vivere l’esperienza dell’AC fa benissimo alla vita di un prete – racconta don Martinelli, raggiunto al telefono subito dopo la pubblicazione della nomina – perché ti inserisce in un contesto di corresponsabilità nella famiglia ecclesiale. In questo senso è bello evidenziare l’immagine del tavolo di Presidenza, dove a capotavola non siede un prete ma un laico, uomo o donna. E il ruolo dell’assistente è quello di chi si mette a servizio. In questa Chiesa laicale si sperimenta davvero in modo concreto la sinodalità. È l’esperienza di una Chiesa fatta da fratelli, in cui ci si ritrova tutti come credenti, senza differenza tra ministri ordinati e laici, pur se ciascuno con ruoli e servizi specifici. Una logica di fraternità che ho avuto modo di sperimentare in questi anni anche nei Collegi assistenti, sia a livello diocesano che regionale, e che ritengo sia una dinamica sulla quale vale proprio la pena continuare a scommettere anche all’interno del Presbiterio».

Già con l’inizio di marzo don Martinelli inizierà il nuovo incarico a livello nazionale. Nei primi mesi continuando gli incarichi in diocesi e nell’AC Lombarda, che lascerà con l’estate per trasferirsi a Roma. «Ma non abbandono la diocesi – scherza il sacerdote –. Il mio è un servizio a tempo».

Negli oratori di San Sebastiano prima e Rivolta d’Adda in questi ultimi anni, nella scuola (il licei Vida e Beata Vergine, a Cremona) e nell’AC don Michele è stato ia stretto contatto con i giovani. «Dire “giovani” significa fare riferimento a una categoria molto ricca e sappiamo che ogni generalizzazione impoverisce: bisogna sempre guardare alle singole persone e alle loro storie personali. Posso però dire di aver incontrato giovani meravigliosi. Come meravigliosa è stata l’esperienza cristiana che ho vissuto in mezzo a loro. E desidero credere nel miracolo che i giovani possono compiere. Penso a Cana: se anche noi non crediamo al miracolo dei figli è finito tutto, la festa non può continuare. I giovani hanno bisogno di sentirsi ascoltati e presi in considerazione. Certo è una grande sfida, anche per contrastare una cultura come la nostra, in una nazione sempre più vecchia. Bisogna permettere alla loro intelligenza di fare scuola e di tracciare prospettive. Come adulti dobbiamo scommettere sul futuro e per il futuro».

La notizia della nomina è stata accolta dalla Presidenza diocesana dell’AC Cremonese con grande gioia. «Lo ringraziamo della preziosa collaborazione di questi anni di presidenza diocesana – si legge in una nota –. Auguriamo a don Michele un tempo di servizio e di crescita fruttuosi per lui e per tutta l’associazione. Il ruolo dell’assistente in AC è un ruolo fondamentale di raccordo tra l’AC e la Chiesa. Lo spirito di corresponsabilità e del senso di Chiesa lo si acquisisce lavorando insieme laici e sacerdoti, nella differenza dei ruoli e dei carismi, ma nell’amicizia tipica dei compagni di strada. Crediamo che questo possa essere il più bell’augurio che possiamo fare a lui». E continua: «Ci sarà tempo e modo per i saluti ufficiali, da ora possiamo assicurare un ricordo nella preghiera e un accompagnamento nell’amicizia».

 

In foto don Martinelli durante la duegiorni del Settore Giovani di AC lo scorso settembre

 

Profilo di don Michele Martinelli

Don Michele Martinelli classe 1983, originario di Soncino, è stato ordinato sacerdote il 13 giugno 2009. Ha iniziato il proprio ministero a S. Sebastiano in Cremona come vicario; nell’estate del 2019 il trasferimento a Rivolta d’Adda, sempre come vicario. Nel 2017 è stato nominato assistente del settore Giovani dell’Azione Cattolica di Cremona e dal 2018 era anche assistente regionale del settore Giovani dell’Azione Cattolica della Lombardia.

 

Il saluto di don Martinelli all’AC

«Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini» (Mt 4,19) sono le parole che accompagnano da sempre la mia esperienza vocazionale. Anche in questi giorni, mentre accolgo l’invito dell’Azione Cattolica e del suo Collegio Assistenti ad intraprendere una nuova avventura presso il Centro Nazionale, le sento vere e rassicuranti. Penso già ai compagni di strada, in particolar modo ai giovani, con i quali il Signore Gesù mi chiederà di scrivere l’inedito ogni giorno, ma utilizzando umilmente l’alfabeto di sempre. Non nascondo un pizzico di dispiacere per le barche che evidentemente devono essere lasciate a casa, tuttavia desidero fidarmi, come sempre, delle parole del Maestro, il quale manda avanti la storia – non solo quella personale – a forza di promesse. Evidentemente questo suo stile non è possibile accettarlo a cuor leggero perché viviamo, nel mondo e anche nella Chiesa, in mezzo a tante persone che non mantengono le promesse e anche noi, in tutta sincerità, sappiamo che qualche volta non abbiamo onorato le promesse fatte.

Alla famiglia dell’Azione Cattolica Italiana, alla Presidenza e al Consiglio Nazionale mi sento di promettere passione, dedizione e preghiera.

Come dicono i rabbini: «ci sono due laghi nella Terra Santa: uno riceve e dà, ed è il lago di Gennesaret; uno soltanto riceve e tiene e per sé, ed è il Mar Morto». Sento nel cuore il vivo desiderio di continuare con voi l’avventura iniziata molti anni fa dai discepoli di Gesù sul lago di Tiberiade. In una società sempre più anziana, credo assolutamente ai miracoli che i giovani possono compiere se si mantengono realmente in ascolto dalla Parola del Signore. A loro, a tutti, ma soprattutto al Signore chiedo la gentilezza di aiutarmi ad inserirmi in questa nuova comunità prendendo a prestito le parole di Madeleine Delbrêl: «Nella mia comunità, Signore, aiutami ad amare, ad essere come il filo di un vestito. Esso tiene insieme i vari pezzi e nessuno lo vede se non il sarto che ce l’ha messo. Tu Signore mio sarto, sarto della comunità, rendimi capace di essere nel mondo servendo con umiltà, perché se il filo si vede tutto è riuscito male. Rendimi amore in questa tua Chiesa, perché è l’amore che tiene insieme i vari pezzi».

Don Michele