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Don Mazzolari ha aperto i Quaresimali di Soresina: Dio non ha nemici, ha solo figli

La paternità misericordiosa di Dio come sintesi del messaggio evangelico nella spiritualità di don Primo Mazzolari: ne ha trattato, con abbondanza di riferimenti agli episodi della vita e agli scritti del parroco di Bozzolo, don Bruno Bignami, postulatore della Causa di beatificazione di don Mazzolari e presidente della Fondazione a lui intitolata. L’occasione è stato il primo dei “Quaresimali a Soresina” dedicati, quest’anno, a “rileggere esistenzialmente la preghiera del Signore, il Padre nostro”.

L’appuntamento è stato nella serata di giovedì 22 febbraio nella sala del Podestà di Soresina.

“Dio non ha nemici… ha solo figli”: questo il tema affidato al relatore. Il quale non ha mancato di evidenziare quanto don Primo fosse convinto che “l’uomo ha più bisogno di misericordia che di giustizia”.

Dopo una dettagliata presentazione dell’itinerario formativo e spirituale di Mazzolari, dai primordi nel Seminario di Cremona, passando per la tragedia delle due guerre mondiali fino alla “travagliata” maturità dell’esperienza parrocchiale, don Bignami ha focalizzato l’attenzione sulla inedita e profetica intuizione mazzolariana della paternità di Dio.

Nel primo dei suoi libri, “La più bella avventura”, il Parroco di Bozzolo – lo ha sottolineato don Bruno – commenta la parabola cosiddetta “del figlio prodigo” e delinea in maniera inequivocabile e programmatica la sua visione di Chiesa come “casa del Padre” aperta a tutti: «Quindi la Chiesa, come casa del Padre, abbraccia tutto il mondo… Ma la casa non è ancora quella santa cosa che dovrebbe essere, poiché oltre il padre anche i figli fanno la casa… Infatti, tanto colui che rimane come colui che va, non ha capito l’amore del padre: perciò le tenebre sono dentro e fuori. Anche la casa ha delle resistenze opache. L’amore del Padre non è negato, ma è in suspicione» (La più bella avventura).

Tenebre “dentro e fuori” la Chiesa, dunque, poiché nonostante crediamo ad un Dio che “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mt. 5, 45) noi siamo tentati di selezionare tra buoni e cattivi, vicini e lontani, fedeli e infedeli: «Il palpito del nostro cuore – scrive Mazzolari – non arriva a sentire il palpito della sua paternità». L’uomo troppo giusto può arrivare ad uccidere in nome della sua presunta giustizia. Solo la fragile misericordia può salvare. Mazzolari lo ricorda anche all’umanità di oggi.

 

Mazzolari e Soresina

Particolare il legame tra Mazzolari e Soresina, dove il parroco d’Italia intervenne più volte. Su invito di mons. Paolo Camozzi, don Primo fu a Soresina poco dopo la Liberazione del 25 aprile 1945, quando parlò in un locale affollatissimo dell’ex filanda Rizzini. Altra presenza è ricordata nel 1947, come oratore ufficiale nella festa centenaria di S. Siro, presente l’arcivescovo Giovanni Cazzani. Così pure durante la campagna elettorale, nell’aprile 1948, in prossimità delle votazioni per il primo Parlamento della Repubblica, il parroco di Bozzolo tenne un appassionato comizio da un balcone di piazza Garibaldi.

Nelle sue note storiche Gazza cita l’amicizia di Mazzolari con i politici nostrani Miglioli e Zanibelli, con i vicari soresinesi don Silvio Grassi e don Marino Santini. Raccoglie anche un’interessante dicerìa: “Corse voce, nel 1942, che don Primo fosse il mancato parroco di Soresina, perché il vescovo mons. Cazzani avrebbe desiderato promuoverlo… alla prepositura di S. Siro in Soresina, ma la nomina – si disse – non ebbe luogo perché il vescovo volle evitare a se stesso e a don Primo la mortificazione provocata dal rifiuto prefettizio”.

 

I successivi appuntamenti

I Quaresimali di Soresina proseguiranno nei successivi tre giovedì sera (inizio sempre alle 20.45) rileggendo la preghiera del Padre Nostro.

Il 1° marzo nel salone Mosconi del centro parrocchiale al centro della riflessione ci sarà la figura di santa Gianna Beretta Molla con l’eccezione presenza dell’ultima figlia, per la quale la Molla diede la vita. “Sia santificato il tuo nome” è il titolo della serata.

L’8 marzo, sempre presso il salone Mosconi, l’incontro “e non ci indurre in tentazione” con don Marco Pozza, cappellano del carcere minorile di Padova, commentatore del Vangelo festivo per Rai1 e co-autore con papa Francesco del libro-intervista “Padre nostro”.

Chiuderà il ciclo, la sera del 15 marzo presso la sala Podestà, il giornalista Francesco Comina, autore del libro “L’uomo che disse no a Hitler” sulla figura del beato Joseph Mayr-Nusser.

Locandina dei Quaresimali 2018