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Don Luigi Ciotti a Soresina: misericordia in opera e in parole

Un fiume in piena: così è stato don Luigi Ciotti, giovedì 3 marzo, a Soresina, accolto da una folla di persone che hanno gremito, dentro e fuori, il salone Mosconi del Centro parrocchiale. Cordialissimo, gentilissimo, pieno di riguardi e di rispetto per tutti, si è presentato dichiarandosi “laureato in scienze confuse”: ma nelle due ore ininterrotte del suo intervento, appassionato e a tratti perfino commovente, ha dimostrato di avere “idee molto chiare”.

Ha esordito partendo dal Magistero di papa Francesco, recuperato, nei suoi passaggi cruciali, dal primo “Angelus” del pontefice dopo l’elezione fino all’ultima catechesi dello scorso mercoledì: quella sulle offerte di denaro “sporco e insanguinato” che la Chiesa deve categoricamente rifiutare. E poi la sua storia personale: quella del “migrante” che dalle valli bellunesi è approdato con la famiglia alla periferia di Torino in cerca di lavoro, accettando di vivere nella “baracca del cantiere”.

E l’ispirazione originaria, a soli 17 anni, provocata dal “barbone della panchina”, ex medico deluso dal mondo: “Quei ragazzi si drogano… Devi fare qualcosa per loro!”. E l’avventura del “Gruppo Abele”, il primo, in Italia, che si è occupato dei “drogati” e delle prostitute, assumendosi la responsabilità di “aprire porte” per tutte le nuove dipendenze, soprattutto giovanili… Ecco una delle parole che don Ciotti ha gridato con più forza e insistenza: responsabilità. Contro l’indifferenza. “Bisogna mettersi in gioco, tutti – ha ripetuto a più riprese – e fare ciascuno la nostra parte, a cominciare dal poco e dai gesti più semplici”.

Non ha mancato di ricordare i suoi “riferimenti” di vita: il padre Michele Pellegrino, cardinale arcivescovo di Torino, che lo ordinò prete e gli affidò la parrocchia della “strada”; il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, anch’egli piemontese, e infine papa Bergoglio. “E’ impossibile – ha dichiarato don Ciotti – pensare che non ci sia un disegno divino d’amore nella nostra storia… Il Papa mi ha confidato che quando i suoi nonni si trovarono in difficoltà, furono aiutati da un giovane prete, don Michele Pellegrino. Ecco, Dio prepara da lontano i suoi piani e ne intesse la trama attraverso la misericordia”.

Nella sua lunga conversazione il “testimone” ha anche spiegato la nascita e le ragioni dell’Associazione “Libera contro tutte le mafie”, che gli ha “meritato” diverse sentenze di morte e che costringe la sua vita perennemente “sotto scorta”. Quando don Luigi è arrivato a Soresina, in effetti, oltre ai quattro agenti sulle auto blindate, era accompagnato dai poliziotti della Questura di Cremona, ed è stato vigilato per tutta la serata anche dai carabinieri della locale caserma.

“Finché esisterà la mafia, la camorra, l’ndrangheta – ha precisato – l’Italia non potrà definirsi un paese libero… Bisogna liberare chi libero non è! Incoraggiare la voglia di libertà. Ridare speranza a chi l’ha perduta. Don Luigi Sturzo, siciliano e fondatore del Partito Popolare Italiano, già nel 1900 profetizzò l’espansione della mafia lungo tutto lo stivale e fin oltre le Alpi… Come effettivamente è accaduto”.

A tratti don Ciotti ha ricordato parole e volti di uomini e donne che ha incontrato nel suo lungo percorso a servizio degli ultimi, partecipando a tutti la sua commozione. Come quando ha parlato di Franco, tossicodipendente e spacciatore, distrutto dall’AIDS, che non si sentì degno delle esequie in chiesa, ma chiese solo la benedizione del suo feretro con la lettura della parabola del figlio prodigo.

Le due ore passate in un attimo. Don Luigi palesemente esausto. Ma sempre appassionato. Un vero testimone di misericordia.

 

La relazione di don Luigi Ciotti

Le risposte al dibattito

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I precedenti incontri:

 

I prossimi appuntamenti

  • Giovedì 10 Marzo – don Paolo Arienti – docente di Teologia Dogmatica – Cremona
    ore 21.00 Sala Gazza – con la partecipazione della Comunità Islamica Soresinese
    Il Dio “tutto-misericordioso” del Corano e il volto divino della misericordia in Cristo Crocifisso
  • Giovedì 17 Marzo – don Guglielmo Cazzulani – docente di Teologia Spirituale – Lodi
    Ore 21.00 Sala Gazza
    “L’Amore Misericordioso in Santa Teresa di Gesù Bambino e la Divina Misericordia di Santa Faustina Kowalska”