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Domenica mattina l’ingresso di don Osio a Cumignano

Il primo degli ingressi dei nuovi parroci in agenda domenica 8 ottobre è quello di don Davide Osio, nuovo parroco dell’unità pastorale di Cumignano sul Naviglio, Ticengo e Villacampagna. Alle 10.30 a Cumignano la Messa presieduta dal vescovo Napolioni.

 

Programma dell’insediamento

Il nuovo parroco sarà accolto alle 10 in oratorio. È da qui che, intorno alle 10.30, partirà la processione dei concelebranti. Prima dell’ingresso in chiesa tappa sul sagrato per il saluto delle autorità civili.

Al termine della celebrazione in oratorio un momento di festa e convivialità.

Alle 18 il nuovo parroco presiederà l’Eucaristia domenicale nella chiesa di Villacampagna.

 

Preparazione all’ingresso

In preparazione all’ingresso del nuovo sacerdote le tre parrocchie sono state chiamate a vivere una intesa settimana di spiritualità. Ogni giorno la celebrazione dell’Eucaristia, riflettendo in particolare sul ministero del sacerdote: lunedì 2 ottobre alle 20 e martedì alle 18 a Cumignano, mercoledì alle 20 e giovedì alle 18 a Villacampagna, venerdì alle 18 a Ticengo. Sempre venerdì 6 ottobre, in serata alle 20.30 a Ticengo, celebrazione penitenziale. Sabato 7 ottobre Messa alle 18 a Ticengo.

 

Profilo del nuovo parroco

Don Davide Osio, classe 1971, originario della parrocchia di S. Ilario in Cremona, è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1996. Nei suoi anni di ministero è stato vicario a Soncino (1996/2002), Cristo Risorto in Cassano d’Adda (2002/2008) e Fontanella (dal 2008).

Ora mons. Napolioni  l’ha scelto come parroco moderatore dell’unità pastorale di Cumignano sul Naviglio, Ticengo e Villacampagna in sostituzione di don Diego Poli, trasferito proprio a Fontanella come nuovo parroco.

 

Saluto di don Osio

Sono molto contento che il vescovo Antonio mi abbia nominato Pastore nella vostra comunità.

Vengo con gioia ma anche con un po’ di timore, consapevole dei miei limiti, per vivere per la prima volta l’esperienza di Parroco.

Le responsabilità di un parroco non sono poche e so che, quando avviene un cambio, ci sono tante aspettative e sogni, oltre ai pianti per chi avete lasciato.

Sappiate che stimo molto don Diego, sapendo che tra voi non solo ha lavorato bene, ma si è anche trovato bene.

Questo per me è un punto fermo perché non parto da zero ma prima di tutto da Cristo, che è il fondamento della nostra vita e della nostra comunità e poi dall’esperienza intensa di don Diego e dal lavoro pastorale di tutti i sacerdoti che mi hanno preceduto alla guida delle comunità. Per questo non cambierò i ritmi della vita parrocchiale.

Non ho per ora sogni speciali o progetti pastorali innovativi.

La mia intenzione è, prima di tutto, quella di conoscere ciascuno di voi, di mettermi al vostro fianco, per starvi vicino e accompagnarvi nell’esperienza gioiosa della Chiesa e di Cristo.

Ci troveremo tutti pellegrini per andare incontro al Signore, vivendo la vita sacramentale, con al centro l’Eucaristia nel giorno domenicale, la ferialità con i momenti di fraternità con le famiglie che voglio incontrare con calma, gli incontri per gli operatori pastorali e la catechesi, momento forte per un vero cammino di Chiesa.

Da prete che ha vissuto per 21 anni in oratorio, cercherò di non trascurare i bambini, ragazzi e giovani, che non sono solo il futuro, ma soprattutto il presente della Chiesa.

Sono consapevole di entrare a far parte di una comunità vivace, che ha dato e continua a dare alla Chiesa anche frutti importanti per la vita sacerdotale e religiosa.

Queste sono grazie per le quali rendere sempre lode al Signore e diventano un grande segno della presenza di Dio in mezzo agli uomini. Per questo anch’io rendo grazie non solo a Dio, ma anche a voi tutti soprattutto per le preghiere che in questi mesi avete riservato per me. Vi chiedo di non stancarvi mai di pregare per me, perché io possa essere davvero un prete che sa amare Dio e i fratelli, sempre.

Anch’io prego per voi, perché il Signore vi protegga, aiuti le famiglie e i giovani, sostenga chi è fragile e doni coraggio e speranza agli ammalati. Saluto chi è vicino alla Chiesa, ma anche chi è lontano, sicuro che, comunque, nessuno è in realtà lontano dal cuore di Dio.

Sono certo che ci incontreremo tutti e se anche vedremo le cose da punti di vista diversi, nel rispetto, troveremo sempre il mondo di riconoscerci fratelli e figli di quell’unico Padre che ci aspetta con le braccia aperte nella sua casa.

La Gioia del Signore sia la nostra forza. Viviamo tutto questo nella gioia e nell’allegria perché, come insegna don Bosco, “il demonio ha paura della gente allegra”… e so che, nelle nostre comunità non manca la sana allegria, soprattutto nelle feste legate ai patroni, dove tutti ci troveremo uniti.

Un caro saluto a tutti!

A presto.

don Davide