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Domenica la giornata dell’adesione dell’Unitalsi

La prima domenica del tempo di Avvento, l’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) celebra la Giornata dell’adesione, momento forte per rinnovare il proprio “mandato di servizio” e per abbracciare idealmente quanti sono segnati dalla sofferenza fisica e morale, realizzando in pienezza il carisma associativo.

La giornata del 27 novembre avrà inizio con la celebrazione eucaristica delle ore 11 in Cattedrale (diretta su Cremona1 – canale digitale 211) presieduta dal parroco mons. Alberto Franzini e concelebrata dall’assistente diocesano don Maurizio Lucini e da altri sacerdoti amici dell’associazione ecclesiale. Le dame e i barellieri, nelle loro caratteristiche divise, animeranno la liturgia: in modo particolare, prima della benedizione finale, sarà letta la preghiera del volontario, come segno di impegno nella carità.

In prima fila ci saranno naturalmente gli ammalati e le persone diversamente abili, molti dei quali pellegrini abituali a santuari di Loreto e di Lourdes, le mete tradizionali dei pellegrinaggi dell’Unitalsi cremonese.

Alle 12.30 è previsto il pranzo alla Casa dell’Accoglienza cui seguirà un pomeriggio in festa al Centro Pastorale con raccolta fondi per l’abbattimento delle quote dei giovani e degli amici malati che parteciperanno ai diversi pellegrinaggi in calendario nel 2017.

«Com’è bello potersi incontrare e rinnovare l’adesione alla nostra Associazione – afferma la presidente Maria Enrica Lambri -. Il nostro spirito di servizio verso i più deboli deve essere come una fiamma viva: più secco è il combustibile, più viva è la fiamma. È con questo intento che noi dame e barellieri intendiamo seguire le orme di Maria nell’essere vicino a chi soffre e a chi ha bisogno di noi. Il sentirci uniti nella fede e attenti ai bisogni altrui, ci fa essere testimoni di una Chiesa che deve crescere nella consapevolezza che come Cristo fu esempio per noi, noi lo dobbiamo essere per il nostro prossimo. Ringraziando di cuore chi ci aiuta e ci sostiene, apriamo le braccia a coloro che vorranno condividere con noi questo cammino. Come dice papa Francesco: “Tutti noi siamo vasi d’argilla, fragili e poveri, ma dentro abbiamo un tesoro immenso da offrire agli altri”».

Il gruppo diocesano dell’Unitalsi è composto da circa 260 persone: 50 barellieri, 50 dame, 60 malati e 100 amici che solitamente partecipano ai pellegrinaggi regionali, tra di essi anche diversi sacerdoti e seminaristi e molti giovani.

 

La storia dell’Unitalsi

La storia dell’Unitalsi ha un legame particolare con il Santuario Mariano di Lourdes che, ancora dopo più di cento anni dalla fondazione dell’Associazione, è la meta privilegiata dei propri pellegrinaggi. Era il 1903 quando il fondatore, Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei Principi Barberini, partecipò al suo primo pellegrinaggio.

Era un ragazzo poco più che ventenne, affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile che lo costringeva in carrozzella da quasi dieci anni; molto sofferente nel corpo e nello spirito per la sua ribellione a Dio e alla Chiesa. Avendo saputo dell’organizzazione di un pellegrinaggio a Lourdes, Tomassi chiese di parteciparvi con una precisa intenzione: giungere dinanzi la grotta di Massabielle e, qualora non avesse ottenuto la guarigione, togliersi la vita con un gesto clamoroso.

Ma ciò, fortunatamente, non accadde. Davanti alla Grotta dove l’Immacolata era apparsa a Santa Bernadette, venne colpito dalla presenza dei volontari e dal loro amorevole servizio vedendo quanto la condivisione dei volontari regalava conforto, speranza e serenità ai sofferenti.

Al centro della storia dell’Unitalsi c’è, quindi, la carità vissuta come servizio gratuito dagli oltre centomila aderenti, uomini, donne, bambini, sani, ammalati, disabili, senza distinzione di età, cultura, posizione economica, sociale e professionale.