1

«Dialogo tra le fedi», incontro nel ricordo di padre Dall’Oglio

In un momento in cui tornano in auge l’intolleranza, i muri, le identità etniche, culturali e religiose, Padre Paolo Dall’Oglio – il missionario italiano rapito in Siria nel 2013 – ci insegna che il dialogo tra le religioni, può costruire ponti di riconoscimento e rispetto reciproco. Per questo motivo le Acli dedicano al ricordo di Padre Dall’Oglio l’incontro di mercoledì 11 luglio (ore 18 Presso la sede di via Cardinale Massaia) dal titolo: «Il dialogo tra le fedi per una convivenza di pace».

L’incontro promosso dal circolo Acli Oscar Romero di Cremona vedrà una serie di interventi introdotti dalla presidente Carla Bellani e dalla proiezione del video «Un ponte tra le fedi: Deir Mar Musa, monastero fondato da padre Paolo».

Il teologo don Antonio Agnelli interverrà sul tema “La teologia del dialogo in padre Paolo”; Licio D’Avossa, presidente associazione Cremona for Kenya, parlerà della carovana interreligiosa per la pace di Mombasa – Nairobi 2017; sarà invece dedicato a “Dialogo e fondamentalismi religiosi” l’intervento del sociologo Giuseppe Tumminello.

Padre Paolo Dall’Oglio

Il 29 luglio 2013 veniva rapito padre Paolo Dall’Oglio che si trovava a Raqqa, in Siria, per trattare la liberazione di un gruppo di ostaggi. Da quel momento in poi si sono perse le sue tracce. Padre Paolo era stato a Cremona, per un dibattito, un mese prima del suo rapimento. Ci aveva parlato del dramma della Siria, delle sofferenze della gente, del suo mettersi dalla parte del diritto alla libertà dei siriani.

Padre Paolo, gesuita e monaco del dialogo, ha avuto la passione di attraversare i confini culturali ideologici e religiosi per costruire attraverso il dialogo ponti di riconciliazione e di pace. Per questo, nel 1992, ha fondato nei dintorni di Damasco il monastero di Mar Musa sulle rovine di un antico monastero cenobitico, facendone un luogo di ecumenismo ed anche di dialogo islamo-cristiano. Oggi, Mar Musa rimane un faro di pace acceso in una Siria martoriata: offre accoglienza e luce a migliaia di siriani, provati dalle sofferenze della guerra, al di là della loro fede religiosa o delle appartenenze culturali.

La testimonianza ed il pensiero di Padre Paolo restano di grande attualità oggi e sono una traccia da seguire in un momento in cui le diversità tra culture popoli e religioni che si sono fatte vicinissime a causa della globalizzazione . In un tempo di “terza guerra mondiale a pezzi” e di folle crescenti di poveri in fuga, è quanto mai urgente creare luoghi spirituali solidi e veri di incontro e di dialogo tra le culture e le loro dimensioni religiose per sfuggire alle tentazioni continue e agli inganni dei fondamentalismi, delle divisioni e dell’odio.