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Dalla Sacra Famiglia uno sguardo sul mondo aiutando il Kenya

Si è svolto via Skype nella mattinata di mercoledì 10 ottobre l’incontro tra le due classi terze delle Medie della scuola Sacra Famiglia e Kelvin, il bambino keniota sostenuto a distanza dalla scuola stessa. In videochiamata erano presenti anche la madre di Kelvin, il suo educatore e il responsabile del sostegno a distanza in Kenya per Avsi, Antonino Masuri, impegnato a fare da tramite e da interprete.

«Il sostegno, in collaborazione con Avsi, è iniziato nel gennaio 2021 e dura un anno,  anche se l’idea è quella di prolungare questo rapporto, spiega la professoressa Laura Bruschi, insegnante di Lettere, Storia e Geografia di una delle due classi. L’idea di questo incontro è nata quando l’anno scorso, ascoltando una testimonianza di Antonino, sono rimasta colpita dalla sua voglia di andare ad esplorare le periferie del mondo. Ho notato una similitudine con i grandi esploratori rinascimentali, che nel frattempo stavamo studiando a scuola, e volevamo condividere, io e la classe, lo stesso desiderio di allargare gli orizzonti».

In un primo momento, non senza titubanza e timidezza, Kelvin ha ascoltato e poi risposto alle domande che i ragazzi della Sacra Famiglia avevano preparato per lui. Domande di vario genere, sulla routine, sui suoi gusti, sulle sue passioni, sui suoi hobby. Alcune di queste hanno ricevuto risposte davvero significative, addirittura toccanti. Alla domanda «chi è il tuo migliore amico?» Kelvin ha risposto «Mia mamma, perché mi protegge». Anche quando i ragazzi gli hanno chiesto quale fosse il suo animale preferito, ha risposto: «Il cane, perché mi protegge sempre». Si evince dalle sue parole un forte sentimento di gratitudine per coloro che gli offrono protezione, aiuto, supporto. La gratitudine però viene espressa anche con i gesti: Kelvin, infatti, ha raccontato che il suo passatempo preferito è andare a trovare i suoi amici malati, perché un giorno loro possano andare a trovare lui.

Kelvin è infatti affetto da Sla, anche se in maniera lieve. Anche suo fratello era malato ed è deceduto nel 2020, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore del ragazzo e della madre Jane che, raccontando di suo figlio, non è riuscita a trattenere la commozione.

Oltre alla vita personale di Kelvin, i ragazzi delle due classi si sono dimostrati interessati anche al suo Paese, chiedendo informazioni sulla geografia e sulla situazione politica della nazione africana. Ci ha pensato Silvio, un collaboratore, a rispondere a questi quesiti. Ha spiegato agli studenti che il Kenya è una Repubblica presidenziale e che in questo momento regna la pace, ma si sta avvicinando per loro un periodo molto delicato, quello delle elezioni, in cui il clima si fa molto più teso. In Kenya non sono nuovi a bagni di sangue e conflitti tra tribù per dissensi politici; l’associazione, infatti, ha deciso per ragioni di sicurezza di sospendere in questo periodo il servizio degli educatori sul territorio.

«In Kenya vengono inoltre accolti molti profughi – ha racconta Silvio -. Tutte le nazioni intorno vivono una situazione di instabilità politica che porta le persone a scappare, a volte anche i più ricchi».

Avsi ha costruito ben dodici scuole in Kenya, tutte destinate ai bambini appartenenti a famiglie povere, senza distinzioni religiose. Le strutture ospitano i bambini dalla mattina fino a pomeriggio inoltrato, garantendo loro l’istruzione con anche un banco di scuola, cosa per nulla scontata da quelle parti, dove solitamente si vedono bambini seduti in terra e insegnanti violenti.

L’incontro si è concluso con l’appello di Antonino: «Continuate ad aiutare i bambini bisognosi, soprattutto le femmine. Sono le donne a fare di più, sono le donne quelle in pericolo, vendute in giovane età per qualche mucca, ma non pronte per essere mogli e madri; sostenete le donne, perché loro hanno bisogno di voi».