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Dalla Gmg all’incontro con Kiko e alla missione a Berlino: il pellegrinaggio dei neocatecumenali cremonesi

Due settimane di pellegrinaggio: fatte di migliaia di chilometri percorsi, di preghiera, fraternità e amicizia, annuncio del Vangelo e ricerca della propria vocazione, con due momenti di particolare significato: l’incontro con Papa Francesco a conclusione della Gmg e, il giorno successivo, quello con il fondatore del Cammino Neocatecumenale, Kiko Arguello. Si può sintetizzare così l’esperienza vissuta dalle comunità neocatecumenali cremonesi in terra polacca e tedesca.

 

Il viaggio verso Cracovia

Il gruppo, composto da 140 persone è partito all’alba di lunedì 25 luglio, a bordo di tre pullman. Ogni giornata è servita per gli spostamenti (prima verso Zagabria, quindi Budapest e Wadowice): un vero e proprio percorso di spiritualità preparato mercoledì 20 luglio nella celebrazione penitenziale vissuta da tutte le comunità cremonesi nella chiesa di S. Ilario e continuato nel viaggio, che è stato occasione di preghiera, meditazione, testimonianza. Ad aiutare la riflessione le vite di alcuni santi, a cominciare dai patroni d’Europa, Cirillo e Metodio. Ma un contributo importante è stato garantito anche dalla presenza, su ciascuno dei pullman, di due seminaristi di diverse parti del mondo. Tra questi due giovani del Seminario di Rio de Janerio che hanno offerto ai pellegrini la loro testimonianza. Presenti anche due ragazze missionarie a Jen Du, in Cina.

Nel viaggio verso Zagabria una tappa a Lubiana, con la visita alla Cattedrale. In serata il pernottamento in albergo, dove è stata celebrata l’Eucaristia.

La giornata di martedì 26 luglio è servita per raggiungere Budapest. Ma prima c’è stato tempo anche per una preghiera nella chiesa di S. Caterina d’Alessandria e nella Cattedrale di Zagabria (intitolata ai santi Cirillo e Metodio) sulla tomba del beato Luigi Stepinac. Arcivescovo di Zagabria strenuo avversario del nazi-fascismo e audace difensore della libertà religiosa contro il regime di Tito, mons. Stepinac fu rinchiuso in carcere dal 1946 al 1951 e poi confinato nel villaggio natio di Krasic. Il 12 gennaio del 1953 fu creato cardinale da Pio XII. Morto nel 1960 a causa di una malattia contratta in carcere, fu beatificato il 3 ottobre 1998 da Giovanni Paolo II.

Da giovedì 28 luglio il gruppo ha fatto base a Wadowice, la città natale di Giovanni Paolo II, spostandosi nei giorni successivi per la visita di alcuni luoghi di profonda spiritualità della Polonia (come Częstochowa e il santuario mariano di Kalvaria).

Il 30 luglio è quindi iniziato lo spostamento verso Cracovia e per l’esattezza la sua periferia, al Campus Misericordiae, per l’incontro con Papa Francesco.

Il gruppo cremonese sabato sera ha preso parte alla suggestiva veglia di adorazione.

Domenica mattinata alla Messa di invio a conclusione della Gmg polacca con l’invito del Santo Padre al prossimo appuntamento mondiale dei giovani, nel 2019 a Panamà.

 

L’incontro con Kiko

Ma anche quella di lunedì 1° agosto è stata una giornata di particolare significato per i neocatecumenali cremonesi che, nonostante il cielo plumbeo che minacciava il diluvio, sono rimasti nel Campus Misericordiae per il consueto incontro vocazionale dopo la Gmg con l’iniziatore del Cammino, Kiko Argüello.

Il pensiero è andato subito alla co-fondatrice, Carmen Hernández, scomparsa il 19 luglio scorso a 85 anni. Proprio in cui ricordo è stata proiettata la catechesi che pronunciò nel 2007 a Loreto durante un pellegrinaggio. A ricordare il suo volto anche una gigantografia in bianco e nero realizzata da alcuni giovani degli Stati Uniti, trasferita poi sul palco.

Kiko ha quindi ricordato l’ultima udienza con Papa Francesco, alla quale la donna, malata, non aveva potuto partecipare. Bergoglio le ha però parlato al telefono scherzando: “Coraggio, Carmen l’erba amara non muore mai!”. Papa Francesco voleva molto bene a Carmen, come anche Giovanni Paolo II.

Presenti oltre 150mila ragazzi e ragazze provenienti da 120 nazioni (300 anche da Cina e Medio Oriente), reduci dal pellegrinaggio in Polonia al seguito del Papa. A loro è stato rivolto l’invito evangelico “Alzati e seguimi”. L’obiettivo dell’appuntamento post Gmg è infatti proprio quello di suscitare in tanti giovani il desiderio a farsi operai nella messe del Signore. “Abbiamo aperto 107 seminari e chiediamo la grazia delle vocazioni” ha sottolineato Kiko, precisando tuttavia che “è sempre il Signore che chiama”. “È fantastica una Chiesa piena di giovani” ha aggiunto, ed è un segno “in un’Europa che vive sotto l’anti-Cristo, dove le famiglie sono distrutte, dove si uccidono le donne e si abortiscono bambini” e dove le Chiese chiudono e vengono vendute e i religiosi vanno via. “Vogliamo inviare migliaia di giovani per l’evangelizzazione – ha continuato il fondatore del Cammino – per mettere sotto-sopra tutta la società”. Perché, ha rimarcato, “annunziare Cristo può salvare le persone attraverso il dono più grande che è la fede”. “Tanta gente, oggi, non ha niente” ha osservato infatti Kiko. “Come possiamo andare incontro a questi fratelli? Con la testimonianza! Il cristianesimo non si conquista con la spada ma con la testimonianza personale”.

È questa l’esperienza delle missio ad gentes: “fratelli e sorelle” che girano l’Europa, l’America e anche l’Asia “senza borsa né bisaccia” bussando anche nelle case per annunciare il Vangelo.

“Dio fa miracoli” ha affermato Kiko Argüello, annunciando il kerygma: “Cristo è morto e risorto per te, perché tu non viva più per te stesso”. Grazie a questo annuncio, ha proseguito citando san Paolo, “possiamo far nascere il figlio di Dio: un piccolo embrione all’interno della coscienza di chi ascolta. Questo piccolino ha però bisogno di un alimento che sono la Parola e i Sacramenti e il Cammino può essere un cordone ombelicale”.

Allora “coraggio!”, ha concluso Kiko: “Convertitevi e credete alla Buona notizia. Gesù Cristo vuole entrare dentro di voi, essere uno di voi e preparare un’avventura di evangelizzazione”.

In quest’avventura si sono imbarcati ieri pomeriggio migliaia di ragazzi di ogni età e nazionalità (tra questi anche un giovane disabile e un bimbo di 9 anni) che al momento delle chiamate vocazionali, le cosiddette “alzate”, hanno offerto la disponibilità a Dio per il seminario e la missione. 7mila i ragazzi che hanno pensato alla loro vita come sacerdoti. Circa 4mila le ragazze corse sul palco per manifestare la volontà di diventare “spose di Cristo”. Anche le famiglie non sono state da meno con 2mila mamme, papà e figli disposti ad abbandonare tutto e partire per la missio ad gentes.

Tra loro anche alcuni cremonesi: tre ragazzi e una ragazza che si sono resi disponibili per una verifica vocazionale. Naturalmente non tutti alla fine intraprenderanno effettivamente la strada del sacerdozio, del monastero o della missione. Ma una cosa è certa: l’invito di Papa Francesco ad “alzarsi dal divano” e “spendere la vita” per cose grandi è stato ben recepito.

La missione a Berlino

La giornata del 2 agosto ha quindi visto il gruppo cremonese far tappa a Bielsko Biala e ad Auschwtz. Il giorno successivo, dopo la visita di Cracovia, la partenza alla volta di Berlino dove il gruppo cremonese è stato impegnato nella missione.

Dopo la preghiera delle Lodi in un parco della città, il gruppo ha raggiunto in processione e cantando la porta di Brandeburgo, dove la missione è entrata nel vivo nel tipico spirito neocatecumenale, con le comunità in cerchio a cantare e ballare. Molta gente si è fermata incuriosita. E quando si è radunato un certo numero di persone tutti si sono seduti ed è stato annunciato il kerigma, tradotto in tedesco da un sacerdote del Seminario locale Redemptoris Mater.

La giornata si è conclusa con la Messa proprio in Seminario. Una struttura di Berlino in tedesco fortemente voluta da Giovanni Paolo II tramite l’allora cardinal Ratzinger, come ha spiegato il rettore, un prete originario di Pescara in Germania da 25 anni.

Anche la missione è stata un momento di forte significato all’interno del pellegrinaggio, tanto da toccare nel cuore molti: 17 giovani (10 ragazze e 7 ragazzi) che, durante l’Eucarestia, si sono alzati per dare la loro disponibilità a Dio.

 

Gli ultimi giorni a Grummerbach

Il 5 e 6 agosto ultima tappa del gruppo cremonese prima del rientro in Italia. Il luogo scelto non è stato casuale: Grummerbach, parrocchia dove opera il cremonese don Niccolò Galetti, ordinato presbitero nel giugno 2013 a Colonia dopo il percorso formativo compiuto al Redemptoris Mater. L’ospitalità nelle case di alcune famiglie della parrocchia. Giovedì 7 agosto la partenza per Cremona.

 

Il Cammino Neocatecumenale

Il Cammino Neocatecumenale è un itinerario di iniziazione cristiana di educazione permanente alla fede; un’esperienza in cui giovani e adulti sono accompagnati alla riscoperta della ricchezza del Battesimo. Il Cammino, diffuso in oltre cento nazioni con migliaia di comunità, in diocesi di Cremona è presente da oltre 20 anni e attualmente conta 11 comunità nella parrocchia cittadina di S. Ilario, una a Viadana e una nella parrocchia di S. Zeno a Cassano d’Adda (MI).

 

Photogallery del pellegrinaggio