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Dall’11 al 13 febbraio la visita pastorale del vescovo a S. Michele

«Un’esperienza di conoscenza reciproca con uno stile familiare». In questo modo don Aldo Manfredini, don Pier Altero Ziglioli e la parrocchia di San Michele Vetere, a Cremona, si preparano a vivere la visita pastorale, che li vedrà ospitare il vescovo Napolioni tra venerdì 11 e domenica 13 febbraio.

«Ci piacerebbe condividere con il nostro pastore un vero momento di comunità – racconta il parroco, don Manfredini – in cui tutte le anime della parrocchia sono coinvolte». E il programma della visita rispecchia le parole del parroco, con il vescovo che, nel corso dei tre giorni, avrà modo di incontrare numerosi gruppi e associazioni.

Quella di San Michele è una parrocchia storica della città – con un passato da cattedrale, nel XII secolo – così come storico è il gruppo Masci ad essa legato, che Napolioni incontrerà nella mattinata di venerdì 11 febbraio. Nel pomeriggio, invece, ci sarà spazio per i bambini ed i genitori del percorso di iniziazione cristiana, mentre la Messa delle 18 sarà celebrata in particolar modo con il gruppo anziani.

«Abbiamo pensato ad un segno per ciascuna delle tre celebrazioni che condivideremo con il Vescovo – spiega il parroco – per dare visibilità a ciò che reputiamo importante nell’esperienza di fede di ciascuno. Il primo di questi sarà la luce, per testimoniare la bellezza della speranza cristiana».

La giornata di sabato si aprirà con l’incontro per l’associazione Memores Domini e con la visita agli ammalati della parrocchia. Significativo, poi, il momento che chiuderà la mattinata di sabato: «Abbiamo pensato ad uno spazio dedicato alle famiglie dei bambini che sono stati battezzati lo scorso anno, così che possano confrontarsi con il vescovo e con la comunità che li ha accolti con gioia». Nel pomeriggio spazio alla Parola e alla catechesi. Mons. Napolioni parteciperà infatti al “Giorno dell’ascolto”, solitamente guidato dal diacono Walter Cipolleschi, e, successivamente, ad un momento di formazione con i gruppi preado, prima, e adolescenti, poi.

Alla Messa prefestiva di sabato, che verrà presieduta dal vescovo alle 18 in chiesa parrocchiale, «saranno invitati in modo particolare tutti coloro che sono feriti, che vivono una situazione di dolore. Il segno dell’incenso, che viene bruciato, ma sprigiona profumo, darà testimonianza della presenza del Signore anche in mezzo alle difficoltà della vita».

Nella giornata di domenica, infine, la solenne chiusura della visita pastorale, con la celebrazione eucaristica delle 11, in diretta tv e sui canali social della diocesi, durante la quale sarà presentato l’ultimo segno, l’acqua, a significare che è nell’esperienza comunitaria che ogni cristiano può dissetarsi e trovare rinnovato vigore.

«Nel programma che abbiamo stilato non ci sono grandi eventi – conclude don Manfredini – ma momenti semplici nei quali possiamo fare esperienza diretta del rapporto che lega il pastore alla sua comunità. Per questo abbiamo provato a coinvolgere tutti, sia nella preparazione che nella fase celebrativa della Visita, così che il volto della nostra parrocchia sia davvero quello di una famiglia che accoglie tutti».