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Dal vescovo il mandato a 11 nuovi ministri straordinari della Comunione

Si è svolta nel pomeriggio di sabato 22 giugno in Seminario a Cremona l’annuale incontro dei ministri straordinari della Comunione, promosso dall’Ufficio diocesano per il Culto divino.

Ad introdurre la giornata è stata la meditazione biblica proposta dal rettore del Seminario, don Marco D’Agostino, con una riflessione sulla vocazione al ministero dell’Eucaristia ispirata all’Episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci. «Che bello sentirsi dire da Gesù: date voi da mangiare a queste persone».

La riflessione di don Marco evidenzia così la dimensione comunitaria del servizio svolto dai ministri straordinari della Comunione: “Quel pane che dobbiamo accogliere prima e poi portare agli altri sono il dono più grande, che fa vivere le nostre comunità e sostiene la nostra Chiesa. E l’Eucaristia – conclude- ci rende più discepoli, capaci di ascolto, e poi apostoli che vanno verso gli altri. In comunione”.

Ascolta la meditazione di don Marco D’Agostino

Dopo un breve momento di pausa l’incaricato dell’Ufficio per il Culto divino don Daniele Piazzi ha invitato tutti i presenti nella cappella del Seminario dove il vescovo Antonio Napolioni ha presieduto i Primi Vespri della solennità del Corpus Domini. Nel corso della celebrazione il vescovo ha consegnato il mandato a 11 nuovi ministri (6 laici e 5 religiose) e rinnovato l’incarico per un altro quinquennio a 51 ministri che dunque continuano il loro servizio.

Prima dell’istituzione dei ministri il vescovo ha rivolto un suo pensiero ai laici e alle consacrate che svolgono in tutta la diocesi il servizio eucaristico, nelle chiese e nelle case dei fedeli.

«È bello – ha esordito – quando entrate in casa di un anziano o un ammalato per portare la Comunione e non c’è fretta. Come è bello che oggi non ci sia fretta in questa preghiera dei vespri con queste parole eucaristiche».

Ascolta l’omelia del vescovo Napolioni

«Le genti fremettero ma è giunta l’ora della tua ira». Il vescovo Antonio propone la sua riflessione a partire da questo verso dell’Apocalisse: «L’ira di Dio è un’espressione che dice qualcosa di spropositato. Nell’Eucaristia succede questo… ma al contrario. L’Eucaristia è il corpo del Signore – ha continuato il vescovo – è qualcosa di immenso che diventa tanto famigliare da mettersi in mano a noi. Come il chicco di grano che da sotto terra prima o poi buca l’asfalto e fa germogliare la vita»

Così, ha ricordato ancora monsignor Napolioni, nella missione dei ministri «Chiesa ed Eucaristia si fanno a vicenda. È la comunione tra il Padre e il Figlio, tra Dio e l’umanità, tra noi e gli altri. Possiamo essere testimoni, narratori di questa meraviglia che vince il male».

Il vescovo continua poi la sua breve riflessione con un ringraziamento: «Grazie per aver accettato questo invito che per voi è un servizio è un privilegio. Non abbiate paura perché il Signore si serve di noi e ci fa ministri di consolazione, non per le parole che sapete dire ma per quel pezzo di pane che portate a persone che non hanno altra forza che quella di gioire per l’incontro con il Signore»

«Non andiamo per fare miracoli – ha concluso – non per sistemare le cose né tantomeno per giudicare. Andiamo perché lui ci ha detto prendere e mangiate: questo è il mio corpo».

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