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Da Casalmaggiore pellegrini in Normandia e a Mont Saint-Michel (FOTO)

Si è concluso, per una ventina di parrocchiani di Casalmaggiore, “Normandia e Mont Saint-Michel”, viaggio-pellegrinaggio attraverso il cuore della Francia svoltosi dal 18 al 25 luglio. Un viaggio nel viaggio per incontrare, da nord a sud, luoghi visitati ogni anno da milioni di turisti spirituali, in parte siti sul percorso di Santiago de Compostela, in parte rappresentativi per la presenza di reliquie o di tombe di santi.

«Avevo pensato questo viaggio lo scorso anno – dichiara don Claudio Rubagotti, parroco di Casalmaggiore, viaggiatore per vocazione – per sottolineare alcuni luoghi cari a Casalmaggiore: San Leonardo de Noblac, dove sono custodite le reliquie di San Leonardo titolare della chiesa del Borgo; Liseux, dove si venera santa Teresa del Bambin Gesù, le cui spoglie sono state ospitate nel maggio 2019 nella chiesa di S. Stefano, insieme a quelle dei genitori; Ars, perché a San Leonardo c’è un altare, caso raro nella nostra diocesi, dedicato al Santo Curato. Infine Mont Saint Michel in Normandia e la Sacra di San Michele in Val di Susa, dove l’arcangelo Michele stende le sue ali sull’Europa, additando agli uomini il cielo a cui tendere». Ma il Covid poteva fermare tutto e tutti. Invece molti hanno deciso di portare a termine l’intenzione che si erano prefissati, per scoprire le origini di molte delle attuali venerazioni.

Dopo una prima tappa a Liseux, si è proseguito attraverso la Cote de Nacre, parte di costa normanna divenuta famosa grazie allo storico sbarco delle truppe alleate il 6 giugno 1944, fino a raggiungere Mont Saint-Michel, isolotto collegato alla terraferma da uno stretto lembo di terra. Qui il gruppo di visitatori ha potuto effettuare, grazie alla bassa marea, 6 chilometri di “pellegrinaggio a piedi nudi” nella sua baia fino a raggiungere il monastero benedettino che lo sovrasta e che è considerato una meraviglia del mondo.

Anche l’arte sacra ha avuto la sua importanza: in particolar modo quando si è visitata la fortezza di Angers, che ospita “l’Arazzo dell’Apocalisse”, il più grande complesso di arazzi (più di 100 metri di lunghezza e 6 di altezza) esistente al mondo, realizzato nel XIV secolo.

Il viaggio è poi proceduto in direzione di Saint Leonard de Noblat, situato nel cuore della valle della Vienne, sul cammino verso Santiago de Compostela, per visitare la sua “Reale Collegiata” (patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1998), sede della tomba di San Leonardo.

E se un’ultima sosta in territorio francese è stata possibile ad Ars, piccolo villaggio sul fiume Formans, conosciuto per il Santo Curato San Giovanni Maria Vianney, protettore dei sacerdoti, ormai oltralpe non è mancata una preghiera alla Sacra di San Michele, antichissima abbazia costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 km da Torino. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, difensore del popolo cristiano, la Sacra di San Michele s’inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000 km che va da Mont Saint-Michel a Monte Sant’Angelo, in Puglia.

«Poteva essere uno viaggio come un altro se non che è avvenuto proprio quest’anno, tempo attraversato dal Coronavirus – dichiara il il sacerdote -. Perché mantenere questo appuntamento? Per esprimere la vita, per osare, per incontrare angeli e santi proprio ora che abbiamo bisogno sì di sanificare ma soprattutto di santificare il tempo e la vita». Così don Rubagotti descrive la decisione di partire nonostante tutto e di fare di un semplice viaggio un vero e proprio pellegrinaggio. «Il pellegrino ha bene in mente la meta, rispetto al vagabondo che non la possiede, ed inizia il suo cammino nella precarietà e nel rischio. Il pellegrinaggio è la metafora della vita cristiana».

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