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Così cambia l’Iniziazione cristiana. Il Vescovo presenta l’aggiornamento all’assemblea dei catechisti

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«Iniziamo da qui questo anno, questo nuovo tratto di strada, augurandoci di poter far esclamare “quanto è bello che qualcuno mi venga incontro, che Gesù mi venga incontro”». Così il vescovo Antonio Napolioni ha accolto sacerdoti, catechisti e coppie guida dei percorsi di iniziazione cristiana che da ogni zona della diocesi hanno preso parte all’assemblea dei catechisti nella serata venerdì 30 settembre in Seminario, in un auditorium Bonomelli colmo di persone. L’incontro, molto partecipato, è stato l’occasione per presentare la nuova Guida diocesana Diventa quello che sei. Aggiorniamo l’iniziazione cristiana.

Scarica qui la Guida diocesana (.pdf)

«L’obiettivo è quello di fare un progetto il più possibile su misura con la realtà», ha spiegato il vescovo in merito ai cambiamenti a cui il catechismo deve necessariamente far fronte. «Non stiamo cercando di fare di più – ha proseguito –, ma di farlo meglio. Magari fare di meno, ma farlo insieme». I cambiamenti sono necessari perché i percorsi proposti siano calibrati sui bisogni dei bambini e dei ragazzi di oggi, senza timore e senza restare ancorati ad antiche modalità: «Se tutti facciamo quello che si è sempre fatto – ha quindi aggiunto usando un’immagine forte per rappresentare l’urgenza di non adagiarsi sull’abitudine – allora questa sarà la nostra condanna a morte. Non si può proporre ai ragazzi della Mistagogia un catechismo da bambini, ma un cantiere aperto che proponga nuovi linguaggi e nuove esperienze».

Ad affiancare il Vescovo – in una presentazione a più voci – don Luigi Donati Fogliazza, incaricato diocesano della Pastorale catechistica, don Francesco Fontana, incaricato diocesano della Pastorale giovanile, e una coppia di sposi e genitori, Marta e Gilberto Gerevini.

Don Donati Fogliazza ha presentato il cuore del nuovo progetto: un cambiamento strutturato su un modello in cui le famiglie e le comunità siano pienamente protagoniste, soggetti e non semplici destinatari. Le prime provocate dalle  seconde a riscoprire una fede che trovava la sua visibilità nella richiesta di percorsi e sacramenti per i figli. Un percorso, dunque, che non si limiti alla formazione propedeutica ai Sacramenti, ma che si concretizzi, negli anni della Mistagogia, in vere e proprie esperienze di vita cristiana.

Percorsi che prendono vita anche in ambienti quali gli oratori che, come raccomandato da don Fontana, «possono proporre non solo lezioni, ma anche esperienze che passano attraverso il gioco, il tempo libero, l’impegno e la carità».

Poi un pensiero di monsignor Napolioni rivolto ai gruppi e le associazioni presenti in parrocchia e insieme alle famiglie, immerse in una quotidianità ormai sempre più frenetica e spesso impossibilitate a vivere una fitta vita parrocchiale. «Io sono contento di vedere se in qualche parrocchia ci si fida anche del catechismo, dell’iniziazione cristiana, accompagnato dentro gruppi associativi». «Soprattutto nelle grandi parrocchie, in associazioni come gruppi Scout, Azione Cattolica e altre: se gli adulti di queste comunità vivono la passione che è del Vangelo e la condividono nella vita parrocchiale, non c’è bisogno che i ragazzi facciano un doppio o un triplo cammino; le famiglie scoppiano e la credibilità delle proposte viene a meno».

Desidero che non si escluda la possibilità di attuare il progetto diocesano di iniziazione cristiana attraverso itinerari differenziati per gruppi di bambini aderenti ad associazioni come l’ACR o l’AGESCI, in modo da favorire l’integrazione dell’esperienza di crescita nella fede con un tessuto di relazioni promettente nella continuità

(“Diventa quello che sei”, p. 23)

«”La guida alle guide”, come la chiamiamo noi, è un cantiere aperto – ha raccontato don Luigi Donati Fogliazza –. Non è un vademecum o un prontuario di soluzioni, non sostituisce nemmeno tutti i contenuti che ci sono nelle nostre guide, che comunque andranno ricalibrate. Tradiremmo lo scopo per cui lo abbiamo steso».

In conclusione il fermo avvertimento del Vescovo: «Non intenderò più consentire Cresime se non nel modello deciso. Ci prendiamo un anno o due per il cambiamento, poi non manderò più nessuno a celebrare una Cresima dopo la Comunione. La Diocesi offrirà sussidi, eventi e formazione calibrati a questo progetto».

In questa scansione trova posto la celebrazione della penitenza nel 4° anno e dei sacramenti di Confermazione e Eucaristia alla fine del quinto (in un’unica celebrazione o preferibilmente con la Confermazione nella celebrazione vigiliare della Parola e a seguire la Messa di prima Comunione)

(“Diventa quello che sei”, p. 16)

Dopo la presentazione, la serata è proseguita con la cena comunitaria, i lavori di gruppo e con la consegna del testo della Guida diocesana ai catechisti presenti da parte del vescovo Napolioni con un vero e proprio mandato.

La nuova Guida diocesana Diventa quello che sei. Aggiorniamo l’iniziazione cristiana è disponibile contattando l’Ufficio Catechesi.

“Diventa quello che sei. Aggiorniamo l’iniziazione cristiana”, una Guida diocesana per orientare il percorso di catechesi