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Continua la peregrinazione dei segni della Gmg

Dopo l’accoglienza a Caravaggio e Rivolta d’Adda, martedì 20 ottobre sono giunti a Cremona i segni del Crocifisso di San Damiano e della Madonna di Loreto, che verranno donati alla Chiesa di Cracovia in occasione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Le copie delle due opere d’arte, che stanno peregrinando nelle diocesi italiane, nel pomeriggio hanno fatto tappa in carcere e in ospedale, per giungere in serata nella chiesa di Sant’Abbondio, dove il vescovo Lafranconi ha presieduta una veglia di preghiera.

Di particolare significato le prime due tappe cremonesi: trattandosi di icone della misericordia, dell’intercessione e della cura, le prime soste in città sono state in alcuni luoghi simbolo, come appunto la casa circondariale e l’ospedale.

In serata altro luogo scelto non in modo casuale: la chiesa di S. Abbondio, che ospita il santuario Lauretano. Dopo una breve introduzione di don Paolo Arienti, responsabile della Pastorale giovanile, Elena Poli, una giovane esperta d’arte ha delineato il quadro storico-artistico in cui si collocano le opere scelte per rappresentare la Chiesa italiana nel mondo. Il crocifisso di San Damiano, datato intorno al 1100 e conservato nella chiesa di Santa Chiara in Assisi, rimanda alla vicenda di san Francesco d’Assisi, che proprio dinnanzi a quest’icona venne chiamato da Dio a ricostruire la sua Chiesa. La statua della Madonna di Loreto, la cosiddetta Madonna Nera, presenta richiami anche con le sculture che ritraggono la Vergine Maria di Częstochowa in Polonia, la Vergine di Tenerife e la Santa Maria di Costantinopoli. La stessa chiesa di Sant’Abbondio conserva, nel piccolo santuario, la statua della Madonna Nera.

Alle figure del crocifisso e della madonna è stata poi prestata la voce, grazie a due monologhi che hanno permesso di riflettere sull’esperienza terrena della Madre, pronta ad accogliere il Figlio di Dio per farlo crescere e consegnarlo al mondo, e di Gesù crocifisso, inerme e all’apparenza sconfitto, dal quale, per fede, può nascere la speranza di una vita nuova.

Dopo la lettura del Vangelo con l’episodio del Padre misericordioso, il Vescovo, rivolgendosi ai giovani presenti, ha suggerito qualche spunto sulla parabola. Ha innanzi tutto posto l’attenzione sull’amore incondizionato del Padre, fuori dagli schemi e dalle misure umane. Proprio in preparazione alla GMG 2016 e all’apertura dell’Anno della Misericordia, è indispensabile – ha affermato il mons. Lafranconi – lasciarsi interrogare da questa misericordia, che non dev’essere tanto compresa quanto accolta, anche quando non pare giusta, persino quando non se ne capiscono i motivi. Come richiesto al fratello che nella parabola rimane accanto al padre, come l’esempio della Vergine continua a ricordare: ad ognuno è richiesto di ri-donare quella stessa misericordia che continua in ogni tempo a scaturire dal Padre.

Alcuni giovani, portando delle lampade all’altare, hanno poi innalzato preghiere. Quindi a due ragazze è stato chiesto di raccontare la loro esperienza nelle GMG passate, durante le quali hanno potuto sperimentare la bellezza di una Chiesa dai tanti colori, unita però da una sola fede. Fondamentale, per il giovane che parte a incontrare la Chiesa riunita, è tornare testimoniando alla sua comunità ciò che ha vissuto nell’incontro con Gesù e con gli altri.

Insieme al Vescovo i giovani hanno recitato la preghiera in preparazione alla GMG del prossimo luglio in Polonia e, dopo la benedizione, a tutti i presenti mons. Lafranconi ha consegnato il “gancio” che i giovani d’Italia stanno ricevendo in vista dell’appuntamento a Cracovia.

Nella giornata di mercoledì 21 ottobre ultime tappe diocesane, con il Crocifisso e la Vergine lauretana nella zona casalasco/mantovana, per poi essere accolti nella diocesi di Pavia.

Photogallery:  Tappe in carcere e in ospedale   Veglia con il Vescovo

Contributi audio della veglia: