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Consiglio pastorale diocesano e Uffici di Curia a Caravaggio con il Vescovo per iniziare a progettare il nuovo anno

Due giorni di riflessione e preghiera capace di rileggere quanto fatto e porre le basi per la progettazione del nuovo anno. Questo il lavoro che, dal pomeriggio di venerdì 12 maggio al quello di sabato 13, presso il Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio, ha visto coinvolti, insieme al Vescovo con i suoi vicari, il Consiglio pastorale diocesano, i responsabili degli Uffici di Curia, i coordinatori delle Aree pastorali e i vicari zonali.

L’obiettivo, già precisato nelle premesse, non era quello di arrivare alla stesura del calendario del prossimo anno pastorale, quanto piuttosto lasciarsi guidare dalla Parola di Dio e dallo Spirito per individuare le prospettive  e le priorità del cammino futuro. A partire, naturalmente, da una revisione sull’anno che ormai si sta per chiudere.

Per questo il pomeriggio di venerdì, attraverso il metodo della “conversazione spirituale” sperimentato in occasione del Sinodo, è servito per aiutare i partecipanti a cogliere il frutto degli ascolti e insieme cogliere le richieste emerse. Prospettive ulteriormente sviluppate in serata a partire dal brano di Luca 24, dei Discepoli di Emmaus che, dopo il brano evangelico di Marta e Maria, farà da filo conduttore al prossimo anno per la chiesa italiana.

Ad aprire sabato la mattinata di lavori è stata la riflessione del vescovo Antonio Napolioni, a partire proprio da quanto emerso il giorno precedente nei vari gruppi di lavoro. La «bella fatica della relazione», insieme alla necessità di «accostarsi» e «prendersi del tempo» per garantire la «qualità delle relazioni» sono alcuni degli elementi emersi, insieme al desiderio di un’attenzione per gli «ascolti mancati». Da qui il vescovo ha proposto alcune immagini, in riferimento ai cantieri aperti in questo anno.

Anzitutto quella della «strada», che intende «partire da dove sta la gente, dai volti più che dalle strutture». Ma come riuscire ad ascoltare di più e meglio?

La seconda immagine è quella della «casa». Al centro l’Eucaristia e la Parola, con l’esperienza del Giorno dell’ascolto. «Parabole di comunione che devono diventare missione», ha detto il vescovo pensando anche al rinnovo degli organismi di partecipazione nella parrocchie, che ha chiamato a stimolarsi a vicenda per un arricchimento reciproco.

Richiamando quindi l’importanza del tema della diocesanità, monsignor Napolioni ha sottolineato quale debba essere il «cuore della Diocesi» attraverso alcuni luoghi e occasioni di comunione: il Santuario di Caravaggio, il Seminario, la Casa dell’accoglienza, la comunione e alcuni importanti eventi, come sarà il convegno di inizio del nuovo anno pastorale a settembre.

Il terzo cantiere – relativo alle diaconie e alla formazione spirituale – è stato sviluppato in relazione ai ministeri laicali, con riferimento al recente documento della Conferenza episcopale lombarda “Lettori, accoliti e catechisti istituiti. Orientamenti per le diocesi lombarde”.

Da ultimo il richiamo a una vita come vocazione, con riferimento chiaro ai percorsi di iniziazione cristiana e alla pastorale vocazionale.

Su queste quattro tematiche i presenti sono stati invitati ulteriormente a riflettere, per individuare indirizzi di cammino, priorità di intervento e anche possibili modalità operative. Riflessioni che sono state quindi riportate in assemblea e che aiuteranno il vescovo nel discernimento che porterà alle indicazioni per il prossimo anno pastorale . L’ultimo impegno sarà, come ogni anno, la stesura del calendario con i vari appuntamenti diocesani.