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Conclusa trionfalmente la peregrinatio di don Grossi nella diocesi di Cremona

“Trionfo della fede”: potrebbe essere questa la sintesi di quanto è stato vissuto tra domenica 8 e lunedi 9 novembre a Gombito. Nella cornice suggestiva di una piazza Roma pavesata a festa, animata da antichi canti e invocazioni, giungeva, letteralmente tra due ali di folla, l’urna di San Vincenzo Grossi, proveniente da Vicobellignano. Davanti alla casa parrocchiale Il Sindaco e Il Parroco hanno dato il “benvenuto” alle spoglie mortali del novello santo proclamato alla venerazione della Chiesa universale il 18 ottobre ad opera di Papa Francesco.

Sovrastata dal baldacchino e scortata da carabinieri in grande uniforme, seguita da sacerdoti , l’urna è stata collocata al centro della navata della chiesa. Il parroco, Don Marino Dalè, ha precisato nuovamente le motivazioni che hanno mosso la parrocchia di Gombito a chiedere la presenza dell’urna con le venerate spoglie a in paese. Nel 1917 ci fu un singolare “turn over” di sacerdoti. Alla morte di Don Vincenzo Grossi a Vicobellignano, fu chiamato a succedergli Don Angelo Bernabè, contemporaneamente il vicario di Vicobellignano, nella persona di Don Ubaldo Grossi ( nipote di don Vincenzo) venne nominato parroco di Gombito. «In qualche modo – ha spiegato il parroco – ci siamo sentiti “imparentati” con un santo e desiderosi di raccogliere anche noi una benedizione, una emozione , un ricordo che diventa nostalgia di paradiso quale solo i Santi possono trasmettere».

Preparazione spirituale e materiale assai intensa quella che ha permesso di accogliere nel piccolo borgo il novello Santo. Con il Canto dei Vespri solenni in gregoriano con sette sacerdoti e l’esposizione del SS.mo Sacramento si è dato inizio alla lunga veglia di preghiera e di adorazione che ha visto una nutrita partecipazione durante la notte fino al mattino alle ore 8.30 quando è stata celebrata la Santa Messa solenne votiva di S.Vincenzo Grossi con il commiato e la partenza verso Maleo.

I vespri solenni sono stati presieduti da mons. Gabriele Bernardelli cancelliere della curia di Lodi nonché parroco di Castiglione d’Adda a cui hanno fatto corona sacerdoti della zona pastorale III. La solenne celebrazione del mattino è stata presieduta dal parroco don Dalè a cui si sono affiancati come concelebranti don Claudio Rubagotti di Persico Dosimo, Don Angelo Ruffini di s. Bassano e don Emilio Merisi di Romanengo.

Nei suoi interventi il parroco ha tenuto a sottolineare come la venerazione delle reliquie dei Santi sia uno strumento tradizionale della Chiesa che rimanda alla vita stessa di chi viene venerato e alla fonte di ogni grande Amore che è Dio stesso. Attraverso la venerazione delle reliquie si giunge a desiderare, in qualche modo, di essere associati alla visione beatifica di Dio in Paradiso.

Non è mancato, ovviamente il ringraziamento dovuto e necessario alla congregazione delle “Figlie dell’Oratorio” per la gentilezza e la cortesia dimostrate nel concedere benevolmente che l’urna venisse portata anche a Gombito.

«La “visita” di S. Vincenzo Grossi a Gombito – ha spiegato don Dalè – si è collocata nei grandi eventi religiosi ma anche civili che non mancano disegnare la Storia delle nostre comunità . Mai era accaduto qualcosa di simile a Gombito, ora l’auspicio è che numerose persone, nell’intimo della loro coscienza, decidano di farsi imitatori di S. Vincenzo come lui lo fu di Cristo per giunger anch’esse al traguardo raggiunto dal parroco cremonese».

Tra queste si colloca anche don Marino che, emozionato e coinvolto dall’evento, a stento ha trattenuto le lacrime innanzi all’urna.