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Colletta alimentare: un carrello della spesa per dire che la vita è bella

Il simbolo è una formichina. Le pettorine sono gialle e il giorno fissato è sempre l’ultimo sabato di novembre. Sono questi i tratti distintivi della Colletta Alimentare, il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare ha aderito alla Giornata Mondiale dei Poveri 2018, indetta da Papa Francesco. Solo a Cremona sabato 24 novembre si sono mobilitati mille volontari, di età compresa tra i 7 e gli 85 anni.

Fuori da ogni supermercato di Cremona e Provincia, si sono dati il cambio per invitare la gente a donare alimenti a lunga conservazione che nei prossimi mesi verranno distribuiti a oltre 8mila strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, famiglie) che oggi aiutano più di 1.580.000 persone bisognose in tutta Italia, delle quali quasi 140mila bambini.

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Per quest’anno poi c’è una novità: per intercettare e coinvolgere il maggior numero di persone è possibile aderire alla Colletta Alimentare fino alla sera di lunedì 26 anche facendo la spesa online sulle piattaforme di alcune grandi catene di distribuzione (Auchan, Esselunga, Carrefour).

E i cremonesi sono stati generosi: 44 tonnellate di cibo raccolte, 48 i supermercati aderenti e un entusiasmo che ha contagiato la città. I volontari si sono ingegnati in tanti modi per invogliare la gente: alcuni ragazzi del Coro Gioventù Alpina di Cremona hanno intonato un canto ad hoc – inventato lì per lì – che in poche ore è diventato virale anche sui social, altri hanno improvvisato dei piccoli siparietti divertenti ma al fondo di tutto c’era un’unica domanda: “Volete donare qualcosa per chi ha più bisogno?”.

 

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Niente fronzoli, solo la possibilità data a ciascuno di fare parte di qualcosa di grande. E così ecco la famiglia straniera che dona un carrello di spesa intero perché “per quattro anni siamo stati noi a ricevere il pacco alimentare e vogliamo restituire un po’ del bene ricevuto”, l’anziano signore che prima risponde scontroso ai volontari che gli porgono il sacchetto giallo ma che poi, una volta alla cassa, lo riporta pieno raccomandandosi in dialetto di farlo avere a dei bambini: era pieno di omogeneizzati. Per i volontari stessi, tutti cremonesi, è stata un’occasione straordinaria di amicizia, solidarietà e bellezza.

Lo racconta bene Giulia: “Oggi sono contenta, vado a letto contenta perché mi sono resa conto che la stanchezza di oggi (è stata in piedi fuori da un market per 8 ore, ndr) ha un senso. E il senso è che anche noi – come le famiglie che saranno aiutate da questa raccolta – abbiamo bisogno di essere accolti, aiutati, amati e guardati da Qualcuno che ci dica quanto valiamo. Per questo la colletta, che pure coinvolge laici, musulmani, atei – è un gesto profondamente cristiano, che nasce dallo sguardo cristiano”.

Ieri è stata un’occasione straordinaria per tutti, grandi e piccini, che hanno aderito o hanno detto “sì” facendo la spesa. Come la formichina simbolo della Colletta, ciascuno nel suo piccolo ha fatto la sua parte realizzando qualcosa di bello e grande.