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Soresina. Chiara Corbella Petrillo, una storia d’amore “a tu per tu” con Cristo (AUDIO)

Si sono aperti, venerdì 8 marzo, i Quaresimali proposti dalla Parrocchia di Soresina con la testimonianza di padre Vito D’Amato, in qualità di padre spirituale, su Chiara Corbella Petrillo.

L’incontro, per volontà della Scuola paritaria “Immacolata” – co-organizzatrice dell’evento, si è svolto all’interno del teatro della scuola ed è stato ampiamente partecipato. In teatro non un posto libero e nessuno ha lasciato la sala fino all’ultima parola e all’ultima immagine. La partecipazione non è stata solo numerosa, ma condivisa e commossa e in sala si è percepita quasi un’unione e un’immedesimazione nella storia di Chiara. Le lacrime non sono mancate, ma la serenità di Chiara nell’affrontare la vita e ciò che Dio le chiesto di affrontare ha contagiato i presenti e la serenità ha superato le lacrime.

La testimonianza di padre Vito è stata introdotta dal parroco di Soresina don Angelo Piccinelli. Poche parole, per lasciare tutto il tempo a padre Vito D’Amato di raccontare Chiara e di lasciarla conoscere ai presenti attraverso le testimonianze video raccolte: far conoscere una sposa, una madre, una Santa della “porta accanto”.

Ascolta l’introduzione di don Piccinelli

Padre D’Amato ha testimoniato la vita di Chiara in tre momenti in cui ha alternato il suo personale racconto ad una serie di immagini e testimonianze dirette di Chiara e del marito Enrico.

Ascolta l’intervento di padre D’Amato

Per il primo momento padre D’Amato ha creato un parallelo tra il matrimonio e il funerale di Chiara, sottolineando la gioia e la partecipazione che hanno caratterizzato entrambe le cerimonie. Chiara si sposa all’età di 24 anni con Enrico Petrillo e muore dopo soli quattro anni, dopo tante sofferenze, così tante che nessuno mai potrebbe anche solo pensarle e pensare che una persona le possa accettare e superare. Chiara invece non solo le accetta, ma le vive serenamente, con fede, sapendo che ci sarà Dio ad accoglierla e che “rinascerà” in cielo. Sofferenze dettate dalla malattia, un tumore alla lingua, e dalle cure invasive a cui si sottopone per cercare di vincere il carcinoma, per proseguire la sua vita accanto al marito e al piccolo Francesco. Una sofferenza che precede due gravidanze concluse con la morte dei due bambini a mezz’ora dalla nascita.

Dopo la proiezione del video, in cui erano alternati momenti del matrimonio e del funerale di Chiara, padre D’Amato ha fatto un lungo flash back per parlare del periodo del fidanzamento di Chiara ed Enrico e dei primi anni di matrimonio, contrassegnati dalla nascita e dalla morte di Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni. Chiara conosce il futuro marito a Medjugorje, casualmente, e tornando dal pellegrinaggio annuncia alla famiglia che si è innamorata che sposerà questo ragazzo incontrato per caso. Il loro fidanzamento però non è per niente facile, anzi è un periodo piuttosto catastrofico e cercano aiuto nella fede e si affidano ai frati, in particolare a padre D’Amato. Quando sembra che siano destinati a lasciarsi, su stesso suggerimento di padre D’Amato, partecipano alla marcia Francescana e si ritrovano.

E’ proprio durante la marcia che Enrico fa la proposta a Chiara. Il loro matrimonio è un momento festoso, accompagnato dalla gioia, dopo pochissimo, della futura nascita di un bambino. Purtroppo, l’ecografia mostra un’anencefalia della bambina e che la piccola non sopravvivrà alla nascita. Una dura prova per una giovane coppia di sposi a pochi mesi dal matrimonio. La scelta di Chiara è una sola: far nascere la piccola. E trova nel marito il suo “complice” perfetto. Insieme accompagneranno Maria Grazia Letizia, per il tempo che le sarà concesso, in cielo, tra le braccia di Dio. Chiara ed Enrico vivono comunque con gioia il momento della nascita della loro bambina, sanno che è chiamata ad essere amata e felice da Qualcuno più grande di loro. E la mezz’ora che passano con lei è intensa e piena di sorrisi. Chiara non si scoraggia e dopo qualche mese è di nuovo incinta. Ancora una volta l’ecografia mostra difficoltà nella gravidanza: il bambino che aspettano non presenta gli arti inferiori, ma i medici, in un primo momento, dicono che vivrà seppure con questa disabilità. Per Chiara ed Enrico è una gioia, ma i mesi successivi decretano che il bambino presenta delle malformazioni viscerali incompatibili con la vita. E così il piccolo Davide Giovanni raggiunge la sorella dopo trentotto minuti con i suoi genitori.

Il tempo necessario, in entrambi i casi, di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre. Chiara è ferma nella sua scelta di diventare e mamma e dopo pochi mesi è di nuovo in attesa. Il bambino è sano e la gravidanza prosegue felice fino al quinto mese, quando a Chiara è diagnosticato un carcinoma alla lingua. Come ha sottolineato padre D’Amato nel suo racconto, Chiara fa tutto ciò che è compatibile con la gravidanza per salvare il bambino e lei, ma rimanda a dopo la nascita le cure che necessariamente avrebbero compromesso la salute o addirittura la sopravvivenza del nascituro.

Una lunga testimonianza video di Chiara ha ripercorso i momenti narrati da padre D’Amato. Le immagini fanno trasparire la serenità di Chiara e mostrano il sorriso che non le manca mai.

La testimonianza di padre D’Amato si chiude con il racconto della malattia che ha la meglio sulle cure e degli ultimi momenti di Chiara. Momenti in cui Chiara ha cercato gli affetti, si è stretta intorno alla famiglia per dire a tutti quanto li amava e per prepararsi all’incontro con Dio e a raggiungere gli altri due suoi figli. Un incontro con Dio con cui aveva imparato, in famiglia, a parlare con semplicità e a cui si rivolgeva, “a tu per tu”, per capire cosa Dio le chiedeva, perché mai Chiara si è sottratta al disegno divino, ma ha sempre cercato di capirlo. E l’ultimo video ha mostrato una mamma che trasmetteva gioia e amore al piccolo Francesco. Un’immagine di una forza dirompente: Chiara sulla spiaggia, nei suoi ultimi giorni che cantava al piccolo Francesco il noto ritornello dell’Alleluja: “La nostra festa non deve finire, non deve finire e non finirà …”.

Il prossimo appuntamento è fossato per giovedì 21 marzo 2019. Interverrà Sidi Perin, padrino della Cresima del Servo di Dio Carlo Acutis e vice – postulatore della causa di beatificazione del giovane. Perin porterà la sua personale testimonianza della vicenda, quella di un ragazzo non da conoscere e ricordare perché morto a soli 15 anni per una leucemia fulminante, ma per la sua profonda devozione e per la sua fede e, soprattutto, per la sua capacità di parlare di fede, di farla conoscere e di trasmetterla.

Giovedì 21 marzo 2019

Carlo Acutis: la santità è giovane

“Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente” (G. E. n. 2)

Testimonianza del dott. SIDI PERIN

Padrino della Cresima del Servo di Dio Carlo Acutis (1991 – 2006)

Vice – postulatore della causa di beatificazione

Salone parrocchiale “Mons. Natale Mosconi” – Ore 20.45