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Anche Cremona al Meeting di Rimini

Come ogni anno per la fraternità cremonese di Comunione e Liberazione l’estate, iniziata in città con l’Happening e proseguita nelle varie attività formative vissute dalle varie fasce d’età nel tempo della vacanza, volge al termine con l’atteso appuntamento del “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, in programma alla Fiera di Rimini. “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo” è il tema di questa 38ª edizione, inaugurata domenica 20 agosto e che proseguirà sino a sabato 26.

327 i relatori che interverranno ai 118 incontri in agenda. Un programma denso cui si aggiungono 17 esposizioni, 14 spettacoli, 31 manifestazioni sportive. A rendere possibile lo svolgimento del Meeting ben 2.259 volontari, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Come ogni anno diversi anche i cremonesi coinvolti a vario titolo.

L’evento è stato salutato dai messaggi del Papa e del Presidente della Repubblica Italiana che – sottolinea Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting – rappresentano «un invito e una sollecitazione a tutti a “tirar su la testa” e a riguadagnare se stessi». Infatti, come messo in luce dal messaggio pontificio, «per troppo tempo si è pensato che l’eredità dei padri sarebbe rimasta con noi come un tesoro che bastava custodire per mantenerne accesa la fiamma. Non è stato così: quel fuoco […] si è via via affievolito». La Guarnieri sottolinea anche «l’uso insistente della parola “responsabilità”» nel messaggio del Presidente Mattarella. Con questa consapevolezza si apre la manifestazione di Rimini, nel contesto di una situazione per vari aspetti drammatica che sollecita la riscoperta di adeguate ragioni per vivere.

Il vescovo Napolioni insieme ad alcuni cremonesi a una giornata del Meeting di Rimini

Tre le proposte inserite nel nuovo format “Spazi”: si tratta di “Una presenza originale” con parte di un’esposizione realizzata per il Meeting di Lisbona, “Muri” a cura di Monica Maggioni e Paolo Magri e “What? Macchine che imparano”. Previsti come sempre anche spazi dedicati ai più giovani: nel padiglione A3, un’intera area del Meeting (4.500 mq compreso il “Family’s Fast Food”) è dedicata ai bambini: ogni giorno, giochi, canti e balli, animazione, laboratori, incontri e spettacoli. Il Villaggio propone anche tre mostre: “Con gli occhi di Marcellino”, “Io, Pinocchio”, “Il presepe… che meraviglia”.

Quello 2017 sarà un Meeting social. Tutti gli incontri della manifestazione sono in diretta streaming sul canale Youtube. L’hashtag ufficiale di questa edizione è #meeting2017, punto di riferimento per tutti gli aggiornamenti, curiosità, notizie, anticipazioni, contenuti multimediali, interviste, commenti e vita del Meeting in tempo reale, da seguire su sei social media: Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, Flickr e Linkedln.

 

Il programma completo dell’edizione 2017

Il messaggio di Papa Francesco

Il messaggio del Presidente della Repubblica




Migranti e rifugiati, le parole d’ordine del Papa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare

“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”. Questo il tema del messaggio di Papa Francesco per la 104esima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il 14 gennaio 2018, reso noto lunedì 21 agosto. Un messaggio ricco di proposte concrete, perché tutte le Chiese si impegnino a promuovere queste buone prassi.

Il Pontefice definisce “un segno dei tempi” la “triste situazione di tanti migranti che fuggono dalla guerra” e dalla povertà. Ricorda il suo viaggio a Lampedusa all’inizio del Pontificato e l’istituzione di una Sezione speciale dedicata ai migranti da lui stessa diretta. “Ogni forestiero che bussa alla nostra porta – evidenzia riprendendo il capitolo 25 del Vangelo di Matteo – è un’occasione di incontro con Gesù Cristo”. Francesco parla di una “grande responsabilità che la Chiesa intende condividere con tutti” per esprimere sollecitudine verso i migranti.

Il Messaggio si articola in 4 punti, quattro verbi “fondati sui principi della Dottrina della Chiesa”.

Accogliere – precisa il Papa – significa innanzitutto offrire a migranti e rifugiati possibilità più ampie di ingresso sicuro e legale nei Paesi di destinazione”. Auspica perciò “un impegno concreto affinché sia incrementata e semplificata la concessione di visti umanitari e per il ricongiungimento familiare”, l’adozione di “programmi di sponsorship privata e comunitaria” e “corridoi umanitari per i rifugiati più vulnerabili”. Papa Francesco definisce “opportuno”, inoltre, “prevedere visti temporanei speciali per le persone che scappano dai conflitti nei paesi confinanti”. “Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie di migranti e rifugiati, soprattutto quando esse vengono eseguite verso Paesi che non possono garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali”, sottolinea. Il Papa chiede poi per i migranti e rifugiati “una prima sistemazione adeguata e decorosa” nei programmi di accoglienza diffusa, per “facilitare l’incontro personale, permettere una migliore qualità dei servizi e offrire maggiori garanzie di successo”. Citando Benedetto XVI ricorda il principio della centralità della persona e la necessità di “anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale”. Di conseguenza, aggiunge, “è necessario formare adeguatamente il personale preposto ai controlli di frontiera”. Il Papa chiede anche, “in nome della dignità fondamentale di ogni persona”, di “preferire soluzioni alternative alla detenzione per coloro che entrano nel territorio nazionale senza essere autorizzati”.

Il verbo “proteggere” si traduce, secondo il Papa, “nell’offerta di informazioni certe e certificate prima della partenza e nella loro salvaguardia dalle pratiche di reclutamento”; una protezione da continuare, “per quanto possibile, in terra d’immigrazione, assicurando ai migranti un’adeguata assistenza consolare, il diritto di conservare sempre con sé i documenti di identità personale, un equo accesso alla giustizia, la possibilità di aprire conti bancari personali e la garanzia di una minima sussistenza vitale”. Il Papa ricorda che “se opportunamente riconosciute e valorizzate, le capacità e le competenze dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, rappresentano una vera risorsa per le comunità che li accolgono”. Perciò auspica che “vengano loro concessi la libertà di movimento nel paese d’accoglienza, la possibilità di lavorare e l’accesso ai mezzi di telecomunicazione”. Per coloro che decidono di tornare in patria il Papa sottolinea “l’opportunità di sviluppare programmi di reintegrazione lavorativa e sociale”. Riguardo ai minori migranti, è tassativo l’invito di Papa Francesco ad “evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria”. Allo stesso modo “è necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore età e la possibilità di continuare degli studi”. “Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia – aggiunge – è importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento”. “Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità – sottolinea il Papa -, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita. La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso ‘una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale’”. Lo status migratorio, inoltre, “non dovrebbe limitare l’accesso all’assistenza sanitaria nazionale e ai sistemi pensionistici, come pure al trasferimento dei loro contributi nel caso di rimpatrio”.

Promuovere – scrive il Papa – vuol dire essenzialmente adoperarsi affinché tutti i migranti e rifugiati, così come le comunità che li accolgono siano messi in condizione di realizzarsi come persone in tutte le dimensioni che compongono l’umanità voluta dal Creatore”. Tra queste dimensioni “va riconosciuto il giusto valore alla dimensione religiosa, garantendo a tutti gli stranieri presenti sul territorio la libertà di professione e pratica religiosa”. Ma soprattutto, sottolinea il Papa, “molti migranti e rifugiati hanno competenze che vanno adeguatamente certificate e valorizzate” perciò incoraggia “a prodigarsi affinché venga promosso l’inserimento socio-lavorativo dei migranti e rifugiati, garantendo a tutti – compresi i richiedenti asilo – la possibilità di lavorare, percorsi formativi linguistici e di cittadinanza attiva e un’informazione adeguata nelle loro lingue originali”. Nel caso di minori migranti, però, “il loro coinvolgimento in attività lavorative richiede di essere regolamentato in modo da prevenire abusi e minacce alla loro normale crescita”. Papa Francesco esorta poi a promuovere l’integrità della famiglia, “favorendo il ricongiungimento familiare – con l’inclusione di nonni, fratelli e nipoti -, senza mai assoggettarlo a requisiti economici”. Nei confronti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati in situazioni di disabilità, prosegue, “vanno assicurate maggiori attenzioni e supporti”. Riguardo alla distribuzione di aiuti umanitari il Papa invita a considerare in primo luogo “i bisogni (es. assistenza medica e sociale ed educazione) dei paesi in via di sviluppo che ricevono ingenti flussi di rifugiati e migranti e, parimenti, si includano tra i destinatari le comunità locali in situazione di deprivazione materiale e vulnerabilità”.
L’ultimo verbo, “integrare”, riguarda le “opportunità di arricchimento interculturale generate dalla presenza di migranti e rifugiati”. L’integrazione – ricorda il Papa citando Giovanni Paolo II – non è “un’assimilazione, che induce a sopprimere o a dimenticare la propria identità culturale. Il contatto con l’altro porta piuttosto a scoprirne il ‘segreto’, ad aprirsi a lui per accoglierne gli aspetti validi e contribuire così ad una maggior conoscenza reciproca”. Papa Francesco insiste “sulla necessità di favorire in ogni modo la cultura dell’incontro, moltiplicando le opportunità di scambio interculturale, documentando e diffondendo le ‘buone pratiche’ di integrazione e sviluppando programmi tesi a preparare le comunità locali ai processi integrativi”. Nel caso speciale “degli stranieri costretti ad abbandonare il Paese di immigrazione a causa di crisi umanitarie” il Papa chiede “che venga loro assicurata un’assistenza adeguata per il rimpatrio e programmi di reintegrazione lavorativa in patria”. “La Chiesa è disponibile ad impegnarsi in prima persona per realizzare tutte le iniziative sopra proposte – precisa -, ma per ottenere i risultati sperati è indispensabile il contributo della comunità politica e della società civile, ciascuno secondo le responsabilità proprie”. La Santa Sede prenderà infatti parte al processo delle Nazioni Unite che porterà entro la fine del 2018 a redigere ed approvare due patti globali (Global Compacts), uno dedicato ai rifugiati e uno riguardante i migranti. Il Papa conclude con l’invito “ad approfittare di ogni occasione per condividere questo messaggio con tutti gli attori politici e sociali che sono coinvolti – o interessati a partecipare – al processo che porterà all’approvazione dei due patti globali”.

Il testo integrale del messaggio




A Casanova d’Offredi festa per i 200 anni dalla dedicazione della chiesa di san Bartolomeo

Una piacevole e partecipata serata di solidarietà e preghiera giovedì 24 agosto – nella memoria di san Bartolomeo apostolo – si è tenuta ieri a Casanova d’Offredi (comune di Ca’ d’Andrea). La ricorrenza del 200° anniversario della dedicazione della chiesa ha anche offerto l’occasione per radunare la comunità cristiana dell’Unità pastorale per cenare insieme a base di amatriciana e così raccogliere fondi  per partecipare alla solidarietà con le regioni distrutte da terremoto in centro Italia.

I solerti volontari della piccola parrocchia di Casanova hanno dato il meglio di sé. Presente anche i soci della Pro Loco di Torre de’ Picenardi e tante famiglie. 1600 euro sono stati consegnati dal parroco don Claudio Rossi al vescovo Antonio – anch’egli presente alla cena benefica – per la Diocesi di Camerino – San Severino Marche nel corso della solenne celebrazione eucaristica iniziata alle 21, proprio nella chiesa di Casanova d’Offredi.

Il saluto del parroco don Claudio Rossi

 

Nella Messa il Vescovo si è rallegrato per la presenza di fedeli di tutta l’Unità pastorale, e la sua riflessione ha ripercorso la vicenda dell’apostolo Bartolomeo – riportata dal Vangelo – sottolineando la dinamica della ricerca del Messia e dell’incontro con la preveniente volontà di salvezza del Signore, che misteriosamente invita a fare esperienza della sua amicizia.

L’omelia del vescovo Napolioni

In un clima di fraternità la celebrazione, sostenuta dal canto della corale parrocchiale guidata dal maestro Francesco Badalotti, si è conclusa con l’omaggio all’immagine dell’apostolo Bartolomeo, e con il saluto di tutta la comunità al Vescovo, che nel suo stile familiare ha invitato a “contagiare” di ottimismo e speranza tutti i fedeli che nei prossimi tempi vedranno le proprie comunità avviarsi – pur con qualche fatica – sulla via della conduzione pastorale unitaria di più parrocchie.

«La Chiesa di Cristo è una sola – ha concluso – e la nostra unità sarà l’unica strada per poter conservare vive le nostre piccole realtà cristiane, le nostre chiese e le nostre memorie».

Photogallery

 

Note storiche e artistiche

Casanova d’Offredi ha antichissime origini, posta nelle vicinanze della via romana Postumia. Vanta una solida tradizione di fede, documentata da più fonti. La Parrocchia di San Bartolomeo è citata sin dal 1385. Gli abitanti, 287 nel 1780, divennero 318 nel 1786, 348 nel 1861 all’unità d’Italia. La Parrocchia di Casanova d’Offredi, inserita tra il XVIII e il XIX secolo nel Vicariato di Pieve Gurata, venne nominata dal Vescovo Omobono Offredi negli atti relativi alla sua visita pastorale del 1824. Con decreto del vescovo Enrico Assi fu unita alla parrocchia di Sant’Andrea in Ca’ d’Andrea.

La chiesa dedicata a San Bartolomeo Apostolo è stata costruita nel 1817, come riportato nel presbiterio, per munificenza del vescovo Omobono Offredi, a testimonianza della cura da lui riservata a questa comunità in cui risiedeva la nobile famiglia Offredi.

Per le fondamenta della nuova struttura fu utilizzato il materiale proveniente dalla demolizione della preesistente chiesa, ormai in precarie condizioni. In quesgli anni furono anche costurite la torre campanaria, la sacrestia, una tribuna sotto la cantoria ad uso della famiglia Offredi, e due locali adiacenti la chiesa.

Essa si presenta come una bella costruzione di stile impero, ad una sola navata e con due cappelle laterali per gli altari secondari. Pregevole è l’altare maggiore in marmi policromi, consacrato nel 1880 dal vescovo Geremia Bonomelli. All’interno della chiesa sono presenti alcune tele di buon livello pittorico e nella nicchia dell’abside è custodita la bellissima statua lignea raffigurante sant’Omobono nell’atto della carità, attribuita allo scultore Bertesi.




Dal 22 al 27 agosto settimana di spiritualità alla casa per ferie “Mater Dei” di Tignale

A Tignale, un ridente borgo tra gli ulivi, affacciato sul lago di Garda, a 600 metri di altitudine, da martedì 22 a domenica 27 agosto, la Casa per ferie “Mater Dei” organizza una settimana di spiritualità.

Le riflessioni, avranno per tema: “Dio per noi: il mormorìo di una brezza leggera”. A partire dal brano biblico del 1° Libro dei Re, in cui si narra l’incontro di Elia con Dio sul monte Oreb, le riflessioni approfondiranno le tematiche dell’incontro dell’uomo di oggi con Dio, in un mondo che spesso dimentica il suo Creatore e Salvatore.

Le meditazioni saranno proposte da mons. Vincenzo Rini, canonico della Cattedrale di Cremona, ex direttore del settimanale diocesano “La Vita Cattolica”.

Per informazioni e iscrizioni è possibile telefonare allo 0365-73455 o al 377-4488784.




Famiglia: le proposte per il nuovo anno

Mentre si completa il trasferimento della sede della Pastorale familiare presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, si stanno definendo le proposte che coinvolgeranno le famiglie della Diocesi nel nuovo anno pastorale.

Innanzitutto sarà riproposta la ormai collaudata esperienza del percorso residenziale per famiglie a Folgaria: momento di confronto con esperti e al tempo stesso con altre famiglie per approfondire la ricchezza della esperienza matrimoniale e familiare, ma anche per vivere momenti di serena amicizia. Queste le date dei tre fine settimana in cui quest’anno si realizzerà la esperienza: 10-12 novembre 2017, 19-21 gennaio 2018, 9-11 marzo 2018. «Speriamo che nuove famiglie aderiscano alla proposta – auspicano Maria Grazia e Roberto Dainesi, incaricati diocesani per la Pastorale familiare -: la partecipazione diventa una ricchezza oltre che per le famiglie stesse anche per le comunità parrocchiali cui appartengono. Fin da ora ci si può iscrivere o chiedere informazioni scrivendo a famiglia@diocesidicremona.it.

Il 30 settembre, dalle 16 alle 19, presso il Centro pastorale diocesano si incontreranno le coppie e i sacerdoti che accompagnano gli itinerari di preparazione al matrimonio per condividere sia la ricchezza di quanto si è vissuto negli scorsi mesi con i fidanzati che alcune prospettive pastorali per il 2017/18.

L’attenzione ai futuri sposi ha portato a riproporre per il 22 aprile l’incontro dei fidanzati con il Vescovo, iniziativa che lo scorso anno ha rappresentato una bella occasione di festa e confronto, molto gradita sia dalle coppie che dalle equipe perché ha permesso di recuperare con modalità nuove alcuni spunti di riflessione e ha dato la possibilità di un dialogo sincero tra Vescovo e futuri sposi. L’incontro si terrà quest’anno in Seminario, dalle 16 alle 19.

Il 25 febbraio, invece, è stata pensata una giornata per tutte le coppie che nel passato hanno vissuto il percorso formativo di Folgaria e per chi opera nella pastorale familiare in vario modo (gruppi  famiglie, solidarietà familiare, esperienze formative  parrocchiali familiari, …). L’evento avrà come titolo “Famiglia testimone della gioia del Vangelo” e si svolgerà in Seminario dalle ore 9 alle 17. Al mattino un momento formativo per tutti seguito dalla Messa, mentre al pomeriggio si lavorerà per gruppi di interesse su attenzioni specifiche della pastorale familiare.

Oltre a questi incontri specifici l’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare lavorerà quest’anno per sostenere il lavoro delle nuove zone anche attraverso momenti formativi specifici che possono essere programmati per il periodo gennaio/marzo.




Orizzonte-futuro: un concorso culturale per il Sinodo

In occasione del Sinodo diocesano dei giovani, la Federazione Oratori Cremonesi indice il concorso culturale – intitolato “Orizzonte futuro” e suddiviso in tre sezioni (letteraria, multimediale, teatrale) – per sviluppare le tematiche sinodali, preferibilmente ispirate al rapporto tra i giovani e il futuro.

Le tematiche possono essere inerenti ai temi sinodali quali il rapporto tra i giovani e gli affetti, le relazioni e i legami; il mondo del lavoro e dello studio; l’impegno politico e la responsabilità; la vita di fede e la vocazione; la chiesa e il mondo.

Previste tre sezioni del Concorso: quella letteraria, con la produzione di un elaborato narrativo di varia tipologia, suddiviso tra la categoria Junior (ragazzi dai 16 ai 19 anni) e Senior (dai 20 ai 29); quella multimediale, con la produzione di audiovisivi digitali e videoclip di durata complessiva non inferiore a 1 minuto e mezzo; e quella teatrale, con la produzione e l’allestimento di una rappresentazione teatrale.

La scadenza per l’iscrizione alle prime due sezioni è prevista entro e non oltre le ore 12 di giovedì 29 marzo con presentazione diretta a mano presso la sede della FOCr o per mezzo posta tradizionale o elettronica. La scadenza per l’iscrizione alla sezione teatrale, invece, è prevista entro e non oltre le ore 12 del 31 dicembre 2017.

Il concorso (la cui partecipazione è gratuita) è aperto esclusivamente ai giovani – italiani o stranieri – residenti nel territorio della Diocesi e di età compresa fra i 16 e i 29 anni. Ogni partecipante potrà concorrere con un solo lavoro per una delle sezioni.

I vincitori saranno proclamati nella serata conclusiva delle assemblee sinodali, prevista per la sera di domenica 20 maggio 2018.

 

Regolamento del Concorso

Scheda di iscrizione




Nuovi parroci/1: le date degli ingressi di settembre

Saranno fine settimana molto intensi per mons. Napolioni quelli di settembre e dell’inizio di ottobre. Il Vescovo, infatti, dovrà presiederà gli ingressi dei parroci recentemente nominati. Seguendo la bella tradizione per la Chiesa cremonese consolidatasi in questi ultimi anni, infatti, è proprio il pastore della Chiesa cremonese a presentare i nuovi parroci alle rispettive comunità.

Ecco le date dei 12 ingressi in programma nel mese di settembre; altri seguiranno nella prima parte di ottobre.

Ad aprire il lungo calendario degli ingressi sarà, domenica 3 settembre, l’insediamento di don Roberto Musa che (lasciati gli incarichi a Cremona nelle parrocchie di S. Pietro al Po e S. Agostino) è stato nominato parroco di S. Daniele Po e Isola Pescaroli al posto di don Emilio Doldi, che ha rinunciato per ragioni di età. La celebrazione al mattino, alle 10.30, nella parrocchiale di S. Daniele.

Nel pomeriggio di domenica 3 settembre, alle 18, nel Duomo di Casalmaggiore l’ingresso di don Claudio Rubagotti che (dopo l’esperienza da parroco di Dosimo, Persico e Quistro, oltre che amministratore parrocchiale di S. Marino, Gadesco e Pieve Delmona) è stato scelto per succedere a don Cesare Nisoli, subentrato a don Antonio Aresi nell’incarico di pro-rettore del Santuario di Caravaggio e diventato membro teologo della costituenda equipe per l’accompagnamento delle famiglie.

Si prosegue domenica 10 settembre. Al mattino, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Persico l’insediamento di don Claudio Anselmi che (lasciati gli incarichi di collaboratore parrocchiale a Sant’Abbondio in Cremona e responsabile diocesano per l’insegnamento della Religione nelle scuole) è stato nominato parroco di Dosimo, Persico e Quistro, S. Marino, Gadesco, Pieve Delmona. La celebrazione alle ore 10.30.

Nel pomeriggio di domenica 10 settembre appuntamento, invece, alle 16 a Brignano Gera d’Adda per l’insediamento di don Giuseppe Ferri (finora collaboratore parrocchiale di S. Agostino e S. Pietro al Po in Cremona): sostituirà don Luciano Manenti che, al raggiungimento dei limiti di età, è stato trasferito a Vailate come collaboratore parrocchiale.

Il successivo fine settimana la prima celebrazione di insediamento è in agenda già nel pomeriggio di sabato, alle 18 a Soncino, con l’ingresso di don Giuseppe Nevi che (dopo l’esperienza alla guida di S. Imerio in Cremona) è stato nominato parroco di Soncino, Casaletto di Sopra, Melotta e Isengo al posto di don Mario Marinoni che, al raggiungimento dei limiti di età, è stato trasferito nell’unità pastorale di Pizzighettone come collaboratore parrocchiale.

Il giorno successivo due ingressi. Il primo appuntamento di domenica 17 settembre, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Bozzolo con l’insediamento di don Luigi Pisani (sino ad ora parroco di Rivarolo del Re, Brugnolo e Villanova): sostituisce don Giovanni Maccalli che, al raggiungimento dei limiti di età, è stato trasferito nella parrocchia di Caravaggio come collaboratore parrocchiale. Alla celebrazione prenderà parte anche il nuovo vicario di Bozzolo, don Nicola Premoli.

Nel pomeriggio, alle 17 a S. Giovanni in Croce, l’ingresso di don Diego Pallavicini che (dopo l’esperienza come vicario a Cristo Re in Cremona) è stato nominato parroco moderatore dell’Unità pastorale di San Giovanni in Croce, Casteldidone, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido al posto di don Mario Binotto, trasferito a Cremona come amministratore parrocchiale di Sant’Agostino.

Sabato 23 settembre doppio appuntamento pomeridiano a Rivarolo: alle 15.30 Rivarolo Mantovano, alle 18 Rivarolo del Re.

Nel primo caso per l’ingresso di don Ernesto Marciò che, oltre che parroco di Cividale Mantovano e di Spineda, è stato chiamato a guidare anche la comunità di Rivarolo Mantovano in sostituzione di diventa parroco di don Luigi Carrai che, al raggiungimento dei limiti di età, è stato nominato collaboratore parrocchiale nella Unità pastorale di Castelponzone, Motta Baluffi, Solarolo Monasterolo e Scandolara Ravara.

Alle 18 il Vescovo si sposterà quindi a Rivarolo del Re per l’insediamento di don Giuseppe Allevi che (dopo essere stato parroco di Robecco d’Oglio) è stato chiamato a guidare le comunità di Rivarolo del Re, Brugnolo e Villanova al posto di don Luigi Pisani, nominato parroco di Bozzolo.

Nella mattinata di domenica 24 settembre, alle 10.30, appuntamento a Cremona, nella chiesa parrocchiale di S. Imerio, per l’ingresso di don Antonio Bandirali (finora parroco di Casalmorano, Azzanello, Barzaniga, Castelvisconti e Mirabello Ciria): sostituirà don Giuseppe Nevi, trasferito a Soncino.

Ultimi appuntamenti del mese nella giornata di sabato 30 settembre, entrambi nel pomeriggio: a Formigara e Corte de’ Cortesi.

A Formigara, alle 15.30, la celebrazione di insediamento di don Marino Dalè che, oltre alle parrocchie di Gombito e S. Latino, è stato nominato parroco anche di Formigara e Cornaleto. Accanto a lui ci saranno anche i due nuovi collaboratori parrocchiali delle quattro comunità: don Luigi Parmigiani e don Luigi Pietta. Don Dalè succede a don Francesco Ferrari, nominato collaboratore parrocchiale di Viadana e Buzzoletto.

Alle 18 a Corte de’ Cortesi l’ingresso di don Roberto Moroni (sino ad ora parroco in solido a Pozzaglio, Olmeneta, Casalsigone e Castelnuovo Gherardi) che è stato nominato parroco di Corte de’ Cortesi, Cignone e Bordolano al posto di don Giovanni Tonani, trasferito proprio a Pozzaglio, Olmeneta, Casalsigone, Castelnuovo Gherardi e Corte de’ Frati.

 

Gli ingressi del mese di ottobre




Il casalasco Luca Maffi in concerto nelle zone terremotate

Domenica 20 agosto il calalasco Luca Maffi, fondatore del progetto RapGesuCristico, sarà a Tolentino per partecipare al Festival di Maria 2017. L’evento – una tre giorni di musica e testimonianze – ha le sue origini nel “D.P. FEST” ideato nel 2009 da un gruppo di ragazzi e famiglie animati dal desiderio di evangelizzare attraverso i loro doni musicali. Una idea maturata appunto nella creazione di un festival in cui l’alternanza di preghiera, testimonianze di fede vissuta e momenti di festa insieme rinnovano l freschezza e la gioia del messaggio di Gesù.

Da circa due anni il “D.P. Group” ha scelto di continuare il suo cammino di fede come Fraternità Laudato Si’, guidata dal padre francescano Roberto De Luca. Così il “D.P. FEST” si è evoluto nel “Festival di Maria”, affidando tutto questo sotto il manto della Madonna.

Luca Maffi, il rapper di Dio

“Ecco tua madre”lo slogan che accompagna questa nona edizione, sottolineando l’amore che Dio ha avuto per ciascuno donando sua Madre.

Per il gruppo RapGesucristico – coordinato da Luca Maffi, insieme ai collaboratori: il tour manager Alex Tatulli e il tecnico di regia Andrea Guarneri, che da anni curano il format “Salvo per miracolo tour” – il festival di Tolentino è un’occasione non solo di testimonianza, ma anche per raggiungere una popolazione duramente provata dal sisma che ha colpito il Centro italia.

«La Caritas Cremonese – precisa Luca Maffi – da mesi ha in corso un gemellaggio con queste zone e per noi è questa una nuova occasione per portare a queste popolazioni un altro pezzo di territorio cremonese».

 

 

Locandina dell’evento




Il Sinodo dei giovani sotto le stelle

È prevista per sabato 16 settembre a Cremona, dalle ore 19 alle 22.30, la serata pubblica sul Sinodo dei giovani: un momento di musica, esperienze, testimonianze e messaggi legati ai grandi temi toccati dal Sinodo diocesano dei giovani.

Ricco e vario il menu della serata, grazie al contributo delle associazioni e movimenti ecclesiali impegnati a narrare con immagini e storie come i giovani affrontano il futuro, gli affetti, i progetti di vita.

La location dell’iniziativa in programma nel cuore della città di Cremona, in piazza Stradivari, che sarà trasformata per l’occasione in percorsi, stanze e passaggi che consentiranno ai giovani di prendere confidenza con i temi sinodali ed esprimere (anche in forma digitale) la propria partecipazione.

Un corner speciale sarà dedicato agli aperitivi che con tanta buona musica condiranno la serata.

Sul palco si alterneranno testimoni che porteranno esperienze di luci ed ombre del mondo giovanile e di quanto la società è in grado di offrire alle nuove generazioni.

Alla serata sono invitati tutti gli oratori della diocesi.

Locandina

https://www.facebook.com/234763276623260/videos/1127753623990883/




«Siate voi il fiume della Grazia di Dio»

Essere il fiume della Grazia di Dio, capace di dissetare quanti si trovano nel deserto del mondo. Questo l’invito che il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, guardando a Maria ha rivolto nella solennità dell’Assunzione. L’occasione è stata la Messa presieduta la mattina di martedì 15 agosto nella Cattedrale di Cremona, intitolata proprio a Santa Maria Assunta.

La celebrazione, concelebrata dai canonici del Capitolo e servita all’altare dai ministranti adulti di Casalbuttano, è stata caratterizzata anche dalla presenza della statua della Madonna di Brancere, accolta il 6 agosto scorso nel massimo tempio cittadino in preparazione della grande festa di Ferragosto sul Grande Fiume. Proprio questa statua, di Maria Regina del Po, è stata incensata all’inizio della Messa.

Una «festa antica dalla portata rivoluzionaria», ma tradotta in dogma di fede solo non molto tempo fa. Aprendo l’omelia il Vescovo ha voluto soffermarci sulla solennità del giorno volgendo lo sguardo alla pala dell’altare, raffigurante la Madonna assunta in Cielo. Una «Assunzione affollata in cielo e sulla terra» ha detto mons. Napolioni, che ha sottolineato come Maria, primizia della Chiesa, attiri a sé tutti i suoi figli.

Sotto l’immagine della Vergine sei Apostoli. Proprio questa particolarità, dovuta all’età avanzata dell’autore, è stata occasione per leggere «la sequela di Gesù come cantiere aperto», in quanto «quella di essere suoi amici e testimoni è una chiamata sempre possibile». «La Chiesa di ogni tempo – ha detto il Vescovo – deve riscrivere con l’esperienza del suo oggi questa pagina». Così lo guardo di Maria che entra nella gloria diventa anche lo sguardo sulla vita quotidiana.

Mons. Napolioni si è soffermato poi sul Vangelo della Visitazione. «Noi siamo il popolo del Magnificati – ha affermato –, coloro che condividono l’esultanza di Maria non solo alla fine del percorso, ma anche lungo il cammino, specie nella prova, quando siamo chiamati a convertirci e cambiare qualcosa nella realtà». «Questa la rivoluzione umile e nascosta, ma potente, dei santi e degli amici di Dio», ha ricordato il Vescovo che ha quindi a cambiare prima di tutto se stessi, perché ciascuno, con alcuni suoi atteggiamenti, può porsi tra i potenti e i superbi.

Infine l’immagine della lotta tra la donna e il drago proposta dalla prima lettura, tratta dal libro dell’Apocalisse: la storia umana di sempre tra cielo e deserto. «Anche l’oggi – ha evidenziato il Vescovo – offre numerose testimonianze di santità, ma sempre sullo sfondo del deserto». Da qui l’immagine del fiume che cambia il deserto in un giardino. Riprendendo le parole di Papa Francesco a Bozzolo, ma anche guardando al pomeriggio sul Po. «Il fiume – ha concluso il Vescovo – è segno della Grazia di Dio che scorre e disseta. Attingiamo alla sorgente e facciamo sì che anche la nostra vita consenta a questa Grazia di raggiungere chi nel deserto non la conosce ancora».

Al termine della Messa la statua della Madonna di Brancere è stata portata all’esterno a spalla dai “pescatori scalzi”. Sulla piazza il Vescovo, insieme ai fedeli e a molti cremonesi che anche solo di passaggio hanno voluto esprimere la loro devozione a Maria, ha recitato l’Angelus prima della benedizione. Quindi, quasi strappata a fatica dalla venerazione dei presenti, la statua è stata caricata su un pick-up che, scortato dalla polizia Municipale, l’ha condotta alla Canottieri Flora. Così come il giorno dell’accoglienza in Duomo, il gran caldo ha impedito che il trasporto della statua avvenisse, come di consueto, in carrozza.

Nel pomeriggio la processione sul fiume e la Messa con il Vescovo a Brancere.

 

Photogallery della Messa e del saluto alla Madonna di Brancere