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Riflessi, un’edizione «a tutta velocità»

I mesi e le edizioni scorrono rapidamente e Riflessi Magazine arriva sul rettilineo che lo porterà a tagliare il traguardo dei 5 anni (e 50 edizioni digitali) con un numero dedicato proprio al tema della velocità.

SFOGLIA L’EDIZIONE

Tra le pagine dell’edizione numero 49 una riflessione sulla frenesia del contemporaneo, nella comunicazione, nelle relazioni, nel «paradigma della competizione che ci condiziona anche quando non ne sentiamo il bisogno, nella formazione delle opinioni, nell’impiego del tempo libero, nella dinamica dei rapporti umani; l’ineluttabilità del progresso, l’insufficienza del presente. Il terrore della noia».

Non solo però uno sguardo critico, ma – come nello stile del mensile diocesano, fatto di parole, immagini, suoni e link da navigare con curiosità – anche la ricerca di valori positivi, di storie da conoscere e incontrare nella quotidianità che ci circonda: chi corre veloce su un circuito da gara che tra pochi giorni ospiterà un gran premio della Superbike, chi progetta bici cargo per essere più efficienti ed ecologici nella consegna dei pacchi in contesti urbani, dal tempo della cura ritrovato grazie all’Intelligenza Artificiale in rsa, al moto millenario degli astri riprodotto in pochi secondi sulla volta del planetario del Torrazzo, dalle partite-lampo negli scacchi alla corsa come stile di una vita, in fin dei conti, lenta. «C’è passione nella velocità –si legge infatti ancora nell’introduzione – un cambio di rotta, l’ispirazione così difficile da catturare, la naturale tensione al cambiamento. La velocità è giovane, romba come il motore di una supercar, batte come un cuore innamorato e cambia all’improvviso. È la vita: rallenta, si ferma, riparte. Come le emozioni sfiorano la nostra vita con il tocco di un istante che non c’è modo di fermare, eppure resta come il flash impresso sulla retina, eco di un ricordo che rimane nella memoria. Rapide, ma non effimere: parole, sguardi inattesi, verità riconosciute… Erano attimi in fuga, rimarranno per sempre».




Il 25 aprile in Seminario la festa di Rosarianti e Ministranti, con l’invito a essere sempre «evangelizzanti»

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Ministranti, Rosarianti e Fortes in fide. Ma prima di tutto «evangelizzanti», perché «occorre portare il Vangelo a tutti e costruire un regno di giustizia e di pace», a partire dall’incontro con la Sorgente di gioia, «l’annuncio della salvezza e l’amicizia del Signore». È l’invito e insieme l’augurio che il vescovo Antonio Napolioni ha voluto esprimere giovedì in Seminario celebrando in un unico momento comunitario l’annuale Giornata delle associazioni che pregano per le vocazioni sacerdotali, abitualmente fissata per il 25 aprile, e la Festa diocesana dei ministranti, quest’anno anticipata nella medesima occasione.

Durante la Messa vissuta nel primo pomeriggio nella chiesa del Seminario, riflettendo sull’unicità dell’appuntamento condiviso, monsignor Napolioni ha sottolineato come il senso della preghiera o del servizio vengono meno se si dimentica la sorgente da cui scaturiscono, «come se tutto finisse lì». Il Vangelo «apre la mente e la fantasia dello Spirito Santo e ogni occasione è adatta per dire sì al Signore, nonostante la pigrizia e la fatica contro cui dobbiamo lottare». Per essere dunque “evangelizzanti” e portare il Vangelo a tutti, è quindi necessario «lasciarci evangelizzare», ovvero conoscere e assaporare la gioia «di essere salvato, essere amico del Signore, guardare agli altri con più fiducia».

Ministranti e Rosarianti, insomma, «fanno rima con avanti», ha osservato con ironia il vescovo: «Ogni giorno possiamo scrivere una nuova pagina del nostro diario con Gesù che profuma di Vangelo». E allora «quando serviamo a Messa o facciamo una preghiera è l’inizio di una vita che deve continuare a scorrere».

 

Omelia del vescovo Napolioni

 

Una quarantina tra Rosarianti e Fortes in fide, insieme a circa un centinaio di chierichetti giunti dalle diverse parti della diocesi, tutti con indosso le proprie vesti, diverse da parrocchia a parrocchia. Un incontro iniziato, dopo la recita del Rosario, alle 15 con l’Eucaristia, nella memoria liturgica di san Marco evangelista. Significativo il momento dello scambio della pace che bambini e ragazzi hanno portato a tutti i presenti e, alla fine, la foto ricordo collettiva.

Il pomeriggio, animato dalla comunità del Seminario, è proseguito con un momento di festa, differenziato tra adulti e ragazzi: i primi impegnati in una tombolata, i secondi in una serie di «sfide» di abilità e concentrazione organizzate in diverse aree del Seminario e che sono state occasione per far conoscere alcuni dei santuari presenti in diocesi. Un breve cenno storico e poi via al gioco tra staffette, telefoni senza fili, piramidi umane e scioglilingua.

«L’idea è stata quella di ritrovarsi insieme e dare la possibilità ai vari gruppi di chierichetti di conoscersi tra loro», ha detto don Valerio Lazzari, referente diocesano per i ministranti. «La giornata di oggi è la prima fatta in questo modo – sottolinea don Marco D’Agostino, rettore del seminario – ed è bello pensare che tutti noi siamo chiamati, attraverso i nostri servizi, ma soprattutto attraverso la nostra testimonianza, a raccontare la nostra fede».




25 aprile, a Cremona le celebrazioni aperte con la Messa al cimitero presieduta dal vescovo Napolioni

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«Grazie alle sofferenze di chi ci ha preceduto veniamo da decenni di bellezza della pace», così ha voluto sottolineare il vescovo Antonio Napolioni durante la Messa presieduto nella mattinata del 25 aprile al Cimitero di Cremona.

In occasione del 79° anniversario della Liberazione, è stato predisposto un articolato programma celebrativo dal Comune di Cremona, in collaborazione con il Comitato Costituzione Liberazione (Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Cremona, Associazione Nazionale Divisione Acqui – Sezione di Cremona), che si è aperto proprio con la Messa presieduta dal vescovo di Cremona presso la Cappella dei Caduti per la Libertà, alla presenza delle autorità civili e militari e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’armi e partigiane.

Nella sua omelia, mons. Napolioni ha voluto porre l’attenzione a un pericolo molto attuale nel contesto dei conflitti di oggi: «Abbiamo paura di perdere la pace e siamo tentati di illuderci che la potremo ottenere ancora solo con la violenza: la Parola ci dà un bagno di umiltà, perché abbiamo fatto esperienza della potenza di Dio». «Ieri sera – ha quindi proseguito il vescovo durante la sua riflessione – ho avuto modo di riascoltare le parole di violenza che hanno reso quel Ventennio foriero di drammi, umiliazioni, faziosità e che hanno seminato morte e risentimento. Quanto è necessario non strumentalizzare Dio e non usare mai le religioni come arma di divisione». Infine, mons. Napolioni ha voluto chiudere con un invito rivolto a tutti: «La vera liberazione non è compiuta, perché è personale e comunitaria, opera alla quale siamo chiamati tutti credenti e non credenti».

Al termine della Messa, accompagnato dal trombettiere del Complesso bandistico “Città di Cremona”, il corteo, preceduto dai Gonfaloni del Comune e della Provincia di Cremona, ha sfilato all’interno del cimitero per rendere omaggio a quanti hanno dato la propria vita per la difesa della libertà, con sosta e deposizione di corone d’alloro e fiori alla Cappella ai Caduti Civili, alla Cappella dei Fratelli Di Dio, ai monumenti commemorativi dei soldati trucidati a Cefalonia e Corfù, dei Caduti per la Resistenza, all’Altare della Patria e sulla tomba di Mario Coppetti.




Curia, uffici chiusi dal 25 al 28 aprile e il 1 maggio

Dopo la festività del 25 aprile, anche nella giornata di venerdì 26 aprile gli uffici della Curia vescovile di Cremona, sia presso la il Palazzo vescovile che il Centro pastorale diocesano di Cremona, rimarranno chiusi. L’apertura al pubblico riprenderà regolarmente da lunedì 29 aprile. Un’ulteriore chiusura è prevista per la giornata di mercoledì 1° maggio.




Chiesa di Casa, dalla parte del Pianeta

 

La Giornata mondiale della terra celebrata il 22 aprile ha rappresentato un’occasione unica per focalizzare l’attenzione sul nostro pianeta. Nata nel 1970, ha l’obiettivo dichiarato di invitare le persone a riflettere e mettere in campo azioni utili alla salvaguardia della terra. Una tematica cui è stata dedicata proprio la nuova puntata di questa settimana di Chiesa di Casa.

«Parlare di ecologia è fondamentale – ha spiegato Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale – perché significa inevitabilmente parlare di noi. Abbiamo anche un invito chiaro, in questo senso, dato da Papa Francesco con Laudato si’ e Fratelli tutti: si fa riferimento a un’ecologia integrale, che non è ambientalismo, ma cura della nostra casa comune e delle relazioni».

L’aspetto relazionale risulta centrale, come evidenziato anche dalle parole del sociologo Mauro Ferrari, autore del libro Noi siamo erbacce. Cos’è la botanica sociale. Secondo lo scrittore piadenese, infatti, «tutti noi ci nutriamo di interazioni e le nostre identità sono frutto proprio di queste dinamiche. Su scala globale, esse sono purtroppo molto spesso diseguali e hanno portato a situazioni davvero complesse per molte persone. Vivere di relazioni significa essere consapevoli di poter e dover attuare comportamenti utili a cambiare questa situazione».

A sottolineare il valore di una reale necessità di transizione è stato Andrea Corini, fondatore di Green Boost, startup attiva nel settore della vendita di crediti di carbonio. «Sentiamo usare spesso la parola green, molte volte a sproposito. Per un’azienda, dirigersi verso la sostenibilità significa ripensarsi e strutturare, insieme a chi ne è capace, un progetto volto a valorizzare quegli attori che sono capaci di investire nell’ambiente, tutelandolo, e nelle risorse che esso produce».




Qual è il tuo posto? Il 28 aprile iniziativa al Santuario di Caravaggio

Ci sono proposte per le famiglie e i fidanzati, per i sacerdoti e i consacrati: non mancano mai nelle comunità cristiane e nella Chiesa momenti belli e formativi per le varie vocazioni. E chi la vocazione non ce l’ha? O meglio, chi crede di non averla, perché nella vita non è arrivato a nessuna di quelle che noi definiamo appunto “vocazioni”?

Le statistiche dicono che in diocesi di Cremona quasi il 45% dei nuclei familiari è monofamiliare: un fratello o una sorella che vivono soli… Diverse possono essere le ragioni: per scelta, per le circostanze della vita, per ferite che le persone si portano nel cuore. L’attenzione della Chiesa si rivolge anche a loro. La proposta vuole raggiungere queste persone in particolare, per riflettere, pregare, condividere sul senso profondo della vita e della vita cristiana.

L’incontro, che si terrà il 28 aprile al Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio, è aperto a tutti (anche a chi ha già fatto delle scelte vocazionali nella vita) e avrà un taglio ben preciso che aiuti a comprendere la grandezza dell’unica vera vocazione che accomuna tutti perché figli di Dio: quella del Battesimo nella comunione della Chiesa.

Nella mattinata, a partire dalle 9.30, ci sarà una testimonianza di due fratelli – Carla e Michele Liuzzi – che hanno sperimentato la guarigione del cuore dopo un dramma, come a dire che per trovare il proprio posto è importante lasciare che il Signore curi le ferite e doni la forza di essere se stessi, nella verità più profonda.

La celebrazione eucaristica al cuore della giornata aiuterà i partecipanti a raccogliere tutta la propria esistenza in Gesù, il Sì del Padre.

Nel pomeriggio, attraverso la guida di un fratello “esperto in comunione”, don Gian Battista Rizzi, tutti saranno aiutati a arrivare a riflettere sull’identità più profonda che ciascuno ha inscritto in sé, ancora prima di una scelta di vita: figli di un Padre che follemente ci ama, fratelli di tutti e con tutti innestati nella comunione del suo amore. Ci può essere vocazione più grande?

Per Informazioni e iscrizioni cliccare qui o scrivere a centro@santuariodicaravaggio.org.

 

Locandina dell’iniziativa




1ª Giornata mondiale dei bambini, appuntamento diocesano a Caravaggio nel giorno dell’Apparizione

Ricorrerà nel weekend del 25 e 26 maggio la 1ª Giornata mondiale dei bambini, istituita da Papa Francesco e annunciata, nella sua prima edizione, lo scorso febbraio. Così, sulla scia della Giornata che si svolgerà in Vaticano, anche la Diocesi di Cremona celebrerà questa ricorrenza invitando tutte le famiglie a prendere parte all’evento diocesano che si svolgerà al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, il prossimo 26 maggio, proprio nel giorno della festa dell’apparizione di Maria a Giannetta.

Il programma della Giornata si aprirà con la celebrazione della Messa domenicale, nelle proprie parrocchie o alle 11.30 nella basilica del Santuario. I prati del santuario ospiteranno quindi il pranzo al sacco di tutti i gruppi e le famiglie, prima del momento di preghiera al sacro Fonte, in programma alle 14.30.

A seguire, presso il Centro di spiritualità, ci sarà spazio per l’animazione per tutti, con lo spettacolo “Viaggiando s’impara”, realizzato dalla compagnia “TeatroDaccapo”: uno spettacolo comico caratterizzato da grande dinamismo e gioco scenico, arricchito da continui cambi di personaggi, dove il tema del viaggio è presentato non dal punto di vista strettamente storico o geografico, ma è animato dallo spirito di avventura, esperienza e valorizzazione di ciò che ci sta intorno, dove il corpo e lo spazio intorno diventano occasione di scoperta e conoscenza.

 

Il trailer dello spettacolo

 

Al termine dello spettacolo ci sarà, per i bambini, il racconto della storia dell’Apparizione a Giannetta. Quindi, alle 17, le campane a festa annunceranno il momento dell’Apparizione a cui seguirà la benedizione per tutti e la conclusione della giornata.

Tutti invitati, dunque, per celebrare anche in Diocesi questa nuova e significativa ricorrenza. Una giornata – come sottolineato dal Pontefice nel suo messaggio del 2 marzo – dedicata a bambine e bambini, «gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra». Con lo sguardo rivolto alle generazioni del futuro, senza però dimenticare tutti coloro che vivono situazioni di sofferenza e fragilità, «tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia – si legge ancora nel messaggio del Santo Padre –. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male».

 

 

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Il CSI di Cremona porta lo sport in carcere

Nell’ultima settimana di marzo ha preso corpo uno dei progetti a cui sta lavorando il CSI di Cremona, grazie a un bando finanziato da Fondazione Comunitaria, con la finalità di promuovere l’attività sportiva a favore di persone che vivono situazioni di disagio e di svantaggio, sia fisico che sociale.

Uno degli ambiti individuati per la realizzazione del progetto è l’attività presso la Casa Circondariale di Cremona e, dopo diversi incontri, superate le difficoltà di carattere organizzativo e burocratico, grazie anche all’entusiasmo e alla disponibilità con cui la direttrice Rossella Padula ha accolto la proposta, si è giunti a un accordo ed è partita la macchina organizzativa.

Al momento, grazie alla collaborazione di istruttori qualificati, sono partite le attività del Tennis Tavolo e del Basket, con cadenza settimanale.

L’accoglienza è stata molto positiva, c’è entusiasmo, voglia di mettersi in gioco e quel pizzico di agonismo che ha dato la spinta per l’organizzazione di un primo torneo di Tennis Tavolo, per ora tra detenuti (in programma il 26 aprile dalle ore 9 alle 12.30), con la speranza in un prossimo futuro di organizzare amichevoli e tornei con squadre partecipanti al Campionato del CSI cremonese. Gli istruttori sono stati positivamente colpiti da tutto questo e sono quindi motivati a proseguire questa nuova avventura.

Sicuramente una bella e nuova sfida, che rientra nella mission del CSI, all’insegna del motto “sport per tutti” che caratterizza da ormai quasi 80 anni la proposta sportiva del CSI anche a livello locale.

L’attività di Tennis Tavolo si svolge il giovedì dalle 14:30 alle 16:30, con un gruppo di 24 persone.

L’attività di Basket si svolge il mercoledì dalle 12:30 alle 13:30 e il giovedì dalle 9:30 alle 11:30, con un gruppo di circa 16 persone, che si alternano in base ai loro impegni.




Il 25 aprile in Seminario la Giornata diocesana dei ministranti

È in arrivo la tradizionale Giornata diocesana dei ministranti, in programma quest’anno giovedì 25 aprile. Una occasione pensata per tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che prestano servizio all’altare nelle proprie parrocchie. L’evento, che sarà ospitato nel Seminario vescovile di Cremona, coinciderà quest’anno con la Festa diocesana di Rosarianti e Fortes in fide. Queste due associazioni di preghiera, nate agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso, si ritrovano con cadenza mensile nelle parrocchie in cui sono presenti per recitare il Rosario per le vocazioni presbiterali; una volta all’anno, il 25 aprile, tutti i gruppi si riuniscono in Seminario per un pomeriggio di preghiera e di incontro con i seminaristi.

Così, la giornata del prossimo 25 aprile avrà inizio proprio con la recita del Rosario, in programma alle 14. L’arrivo dei ministranti, ai quali è chiesto di portare con sé la propria veste, è fissato per le 14.45, appena prima della Messa delle 15 nella chiesa del Seminario. A presiedere l’Eucaristia, come di consueto, sarà il vescovo Antonio Napolioni.

Ministranti, Rosarianti e Fortes in Fide saranno ancora riuniti per il momento della merenda, nel cortile del Seminario. Al termine del momento conviviale, le associazioni di preghiera si sposteranno nel salone Bonomelli per la tombola, mentre i chierichetti saranno impegnati in un gioco ambientato negli spazi del Seminario. Un’attività che sarà incentrata sulla scoperta di alcuni dei santuari presenti in diocesi, due per ogni zona. Attraverso il gioco, ragazzi e ragazze potranno conoscere e approfondire questi luoghi di culto della diocesi, a volte non molto conosciuti.

L’evento, il cui termine è previsto per le 18, vedrà coinvolta tutta la comunità del Seminario – organizzatrice dell’iniziativa – con i collaboratori e in sinergia con la Federazione Oratori Cremonesi e anche grazie all’impegno dei ministranti più grandi provenienti dalle varie zone pastorali. Un appuntamento per approfondire la propria fede e dare ancora più senso al proprio impegno in parrocchia.

«È la prima volta che queste due feste coincidono – spiegano gli organizzatori –.  Sarà bello passare un pomeriggio negli stessi luoghi, ampi e accoglienti del Seminario, facendo cose diverse, ma accomunati dalla stessa amicizia per il Signore». Con l’auspicio però che le occasioni di incontro siano molte altre, che si possa «pensare a proposte per i chierichetti, e non solo, che non siano solo il ritrovo all’evento diocesano annuale».

Ogni gruppo parrocchiale è invitato a formalizzare l’iscrizione dei propri ministranti entro lunedì 22 aprile sulla pagina dedicata del sito della Federazione oratori. È richiesta una quota di partecipazione di 2 euro a persona, da versare all’ingresso.




Un, due, tre… musei! Grazie a una convezione con gli oratori alla scoperta delle meraviglie artistiche con Abbonamento Musei

“Un, due, tre… Musei!”, si intitola così il progetto di Regione Lombardia, sostenuto da Fondazione Cariplo e organizzato in collaborazione con Abbonamento Musei e con la rete degli Oratori delle Diocesi Lombarde, che quest’anno si rivolge alle famiglie con bambini e bambine dai 6 ai 13 anni, portando avanti un obiettivo primario, quello di avvicinare il pubblico dei più giovani alla scoperta delle meraviglie della Lombardia.

L’idea è quella di regalare ai più piccoli che frequentano gli oratori lombardi circa 8mila Abbonamenti Musei Junior, della durata di 365 giorni, e 8mila Abbonamenti Musei speciali, della durata di due mesi, a un genitore/tutore per ogni nucleo familiare. Alla scadenza, l’accompagnatore potrà rinnovare la card a una tariffa agevolata.

Gli oratori sono veri e propri avamposti di socialità e inclusione ed è proprio qui, che – come sostiene il coordinatore degli Oratori Diocesi Lombarde don Stefano Guidi – la dimensione culturale può e deve diventare un ulteriore stimolo di crescita di ragazzi e adolescenti. Un modo per vivere la bellezza e creare comunità dove i bambini sono chiamati ad esprimersi liberamente e a diventare i protagonisti di un cambiamento culturale come dichiarato da Alberto Garlandini e Simona Ricci, rispettivamente presidente e direttrice di Abbonamento Musei.

L’iniziativa vede coinvolti ben 218 musei, diffusi su tutto il territorio lombardo, con un palinsesto fitto di attività culturali, che insieme creano un sorprendente itinerario alla scoperta del patrimonio meno conosciuto.

Anche nel territorio della Diocesi di Cremona si trovano alcuni luoghi tutti da scoprire.

Il tour in città può iniziare infatti dal Museo Archeologico San Lorenzo, un museo interattivo allestito in una chiesa del XIII secolo e ospitante i resti di una domus romana.

Si prosegue con un museo davvero unico, il Museo del Violino, il quale espone una collezione unica al mondo, attraverso installazioni multimediali e un ricco corredo documentale.

Il percorso prevede inoltre la riproduzione della bottega di un liutaio, un ambiente audio immersivo e uno “scrigno dei tesori”, dove sono custoditi gli strumenti dei più importanti maestri cremonesi.

Sempre nel centro della città si trova il Museo Civico Ala Ponzone – Pinacoteca, ospitato dal 1928 nel palazzo Affaitati; il museo deve il suo nome al marchese Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, entomologo in pensione e collezionista, che lasciò in eredità alla sua città natale le sue collezioni d’arte. Tra le opere esposte si ritrovano anche un Caravaggio (San Francesco in meditazione) e un Arcimboldo (L’ortolano).

Spostandosi poco fuori città si trova un’antica cascina che ospita il Museo Civico della civiltà contadina “Il Cambonino Vecchio”, il cui ruolo è quello di valorizzare il lavoro della civiltà rurale italiana, così da non dimenticare mai le nostre origini, la storia e le tradizioni. Qui si possono respirare ancora oggi tantissime testimonianze della vita contadina, ogni ambiente del museo racconta una vera e propria storia.

Con la card di Abbonamento Musei è possibile visitare in provincia di Cremona anche: il Museo Archeologico “Platina” (Piadena) e il Museo Diotti (Casalmaggiore). Sempre nella frazione di Casalmaggiore si trova un museo unico al mondo: il Museo del Bijou. Esso custodisce gli oggetti di bigiotteria prodotti dalle industrie locali fra fine ’800 e il 1970, per un totale di oltre 20 mila pezzi fra collane, bracciali, anelli, orecchini, ciondoli, cinture e occhiali, i quali raccontano un secolo di moda, dall’era vittoriana agli hippies.

Inoltre, presso il sito archeologico di Calvatone-Bedriacum, ha sede il Visitors Centre “Maria Teresa Grassi”, polo di divulgazione delle ricerche e degli scavi archeologici condotti in loco dall’Università di Milano. In estate, gli archeologi dell’università accompagneranno i visitatori negli scavi archeologici, avvalendosi anche di supporti 3D e pannelli multimediali.

Infine, doppia possibilità anche nel territorio mantovano della diocesi, a Sabbioneta, con il Palazzo Ducale, il più antico tra gli edifici costruiti da Vespasiano, realizzato tra il 1560 e il 1561, e la chiesa dell’Incoronata, che doveva fungere da cappella palatina e da pantheon per la dinastia e per tale ragione fu affidata alla cura dei frati Serviti, presenti a Sabbioneta dal 1448.

Gli abbonamenti si possono richiedere tramite la compilazione del questionario al link: https://it.surveymonkey.com/r/un_due_tre_musei

Per informazioni: www.abbonamentomusei.it/progetto/un-due-tre-musei/