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Questa sera la Chiesa italiana unita in preghiera per la pace

Si svolgerà nella serata di lunedì 20 maggio, alle 21, nella Basilica di San Pietro, un momento di preghiera per invocare la pace e il conforto per quanti soffrono a causa dei conflitti in corso. Parteciperanno i Vescovi italiani riuniti in Vaticano per la loro 79ª Assemblea generale della CEI, e tra loro anche il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

Introdotta da un videomessaggio del card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, la veglia sarà presieduta dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, e trasmessa in diretta su Tv2000 a partire dalle 20. Alle 20.30, i Presuli si ritroveranno nell’area antistante l’aula Paolo VI per proseguire in processione fino all’interno della Basilica.

L’iniziativa, che vedrà unite anche le Diocesi e i fedeli attraverso la diretta televisiva, intende essere un’occasione per manifestare la solidarietà e la vicinanza della Chiesa in Italia alle popolazioni che soffrono per la guerra e per invocare il dono prezioso della pace.

Ci arrendiamo allo Spirito, non ci arrendiamo alla forza del mondo, ma continuiamo a parlare di pace a chi vuole la guerra, a parlare di perdono a chi semina vendetta, a parlare di accoglienza e solidarietà a chi sbarra le porte ed erige barriere, a parlare di vita a chi sceglie la morte, a parlare di rispetto a chi ama umiliare, insultare e scartare, a parlare di fedeltà a chi rifiuta ogni legame, confondendo la libertà con un individualismo superficiale, opaco e vuoto (Papa Francesco, Santa Messa nella Solennità di Pentecoste, 19 maggio 2024).

 

Dal 20 al 23 maggio anche il vescovo Napolioni in Vaticano per la 79ª Assemblea generale della CEI




Fism: “Rilanciare un’educazione aperta e inclusiva, che aiuti a guardare il mondo con speranza”

L’esortazione a “ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione”, e l’incoraggiamento “ad essere sempre testimoni dei valori umani e cristiani all’interno della famiglia, della scuola e della società”. Si è aperto il 18 maggio a Roma con questo messaggio di Papa Francesco il convegno della Fism (Federazione scuole materne di ispirazione cristiana), promosso nel 50° di fondazione. Tema dell’evento, ospitato nell’Auditorium della Conciliazione alla presenza di oltre 1.200 partecipanti (e tra cui anche una delegazione dalla provincia di Cremona), “Prima i bambini: ieri, oggi, domani”.

Di “opera preziosa su tutto il territorio nazionale” e di “significativo sostegno all’attività educativa delle famiglie”, ha parlato nel suo messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sulla parità ancora incompiuta ha invece posto l’accento il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nel suo videomessaggio di saluto. “Siamo anche a 25 anni dalla riforma Berlinguer – ha sottolineato –; forse sarebbe il caso, dopo 25 anni, di applicare pienamente quelle indicazioni sulle cosiddette ‘paritarie’ che qualche volta non godono pienamente di questo. Ma non perché vogliamo qualche privilegio, ma proprio per il pieno diritto, per la possibilità di ‘essere’ per tutti. Questo – ha precisato Zuppi – non mette mai in discussione la scuola pubblica, ma le si affianca, la completa e arricchisce nel dialogo e nella collaborazione”. Il presidente Cei ha espresso l’auspicio che “l’accoglienza ai bambini ucraini” nelle scuole Fism “possa continuare perché è una risposta concreta per chi vive tragicamente le conseguenze della guerra”. Infine il ringraziamento per

“pensare un’educazione che aiuti tanti a guardare con speranza il mondo”.

“Siamo orgogliosamente il 37% del servizio nazionale”, ha detto inaugurando i lavori il presidente nazionale Fism, Giampiero Redaelli. “L’alleanza scuola-famiglia deve essere uno dei punti di partenza di questo nostro rilancio del 50° – ha spiegato -, perché solo insieme saremo capaci di testimoniare e, soprattutto, di chiedere al Governo e alla politica che i bambini e le famiglie non siano lasciati soli”.

In tema di educazione, si è parlato anche di educazione all’affettività e sessualità. Per Alberto Pellai, medico, esperto in educazione alla salute e prevenzione in età evolutiva, “la sessualità nasce con noi a va educata”. Come? “Insegnando a bambini e bambine a conoscere le emozioni e il proprio corpo per costruire relazioni sane”, e ai maschietti “a essere non ‘uomini veri’ ma ‘uomini veri’”.La sessualità non deve “essere semplicemente agita” ma deve “essere messa a disposizione di un progetto relazionale”.

Più in generale, da Monica Amadini, pedagogista dell’Università Cattolica, la proposta di un modello di “comunità educante da rilanciare come sguardo verso il futuro con il concetto di genitorialità diffusa”. Sull’importanza che i bambini non si isolino ma “abbiano rapporti sociali con altri bambini per costruire il proprio sé anche litigando, per imparare a negoziare e a condividere i beni”, si è soffermato il pedagogista Fulvio De Giorgi (Università Modena e Reggio).

“Fare educazione, costruire alleanze, ripensare concretamente le strutture della Chiesa”: questo l’invito lanciato oggi da mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica. Con riferimento alla legge 62/2000 sulla parità scolastica, il presule ha osservato: “Purtroppo questa parità tanto declamata deve essere anche garantita”; di fatto “non è ancora compiuta”. Di qui una sottolineatura: “La libertà di scelta dei genitori non è garantita a sufficienza; non è garantito il pluralismo scolastico; non è data la possibilità di esprimere tutte quelle energie e risorse che consentono di offrire al nostro Paese un servizio di formazione pluralistico.Celebriamo l’anniversario odierno anche per rilanciare e affrontare queste sfide”.

“Siamo un Paese povero di giovani e di giovani sempre più poveri”, ha osservato il demografo Alessandro Rosina (Università Cattolica), intervenendo alla sessione pomeridiana dedicata alla crisi demografica. “Non consideriamo le nuove generazioni un bene collettivo su cui tutta la società ha convenienza ad investire”, ha osservato, mentre invece “un forte piano di investimenti sulle giovani generazioni, sarebbe conveniente per tutti”.

“Servono politiche che non siano spot, fatte un anno sì e un anno no, che cambiano appena cambia il governo. Servono interventi stabili sulla base dell’esperienza di altri paesi, in particolare la Svezia”. Ne è convinto l’economista Carlo Cottarelli (Università Cattolica). “Ci stiamo portando dietro un macigno”, ha detto con riferimento al debito pubblico, ed “è chiaro che se spendiamo per pagarne gli interessi e più difficile fare tante altre cose”. Per l’economista, tuttavia, “occorre avere il coraggio di stabilire le vere priorità: istruzione, sanità, natalità, e fare delle scelte, anche se difficili”.

“Una radicale riforma del sistema fiscale per consentire alle famiglie che decidono di fare figli di mantenere lo stesso tenore di vita, sull’esempio del quoziente familiare francese”, è la “ricetta” di Francesco Belletti, direttore Centro internazionale studi famiglia (Cisf).

Durante i lavori c’è stato anche spazio per un gesto di solidarietà attraverso la donazione della Fism di 15mila euro all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. A conclusione è stato presentato il veliero della pace, costruito dai bambini della Federazione per “accogliere il messaggio di pace di Papa Francesco e immaginare – è stato spiegato – un futuro di serenità e fraternità”.

Domenica 19 maggio la Messa nella basilica di San Pietro e la partecipazione alla recita del Regina Caeli con il Pontefice al quale, sabato 25 maggio, in occasione della prima Giornata mondiale dei bambini allo Stadio Olimpico, una delegazione di alunni delle scuole Fism consegnerà il veliero della pace.

Giovanna Pasqualin Traversa (AgenSir)




Dal 20 al 23 maggio anche il vescovo Napolioni in Vaticano per la 79ª Assemblea generale della CEI

Dal 20 al 23 maggio si terrà in Vaticano, presso l’Aula del Sinodo, la 79ª Assemblea generale della CEI che si aprirà, alle 16 di lunedì 20 maggio, con l’intervento di Papa Francesco a cui seguirà l’incontro riservato con i vescovi, e tra loro anche il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

Nella serata di lunedì 20 maggio è in programma un momento di preghiera per la pace che sarà trasmesso in diretta da Tv2000: alle ore 20:30, i vescovi si recheranno in processione nella Basilica di San Pietro dove, alle 21, si svolgerà la recita del Rosario meditato, presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI.

Martedì 21, alle ore 9, i lavori saranno aperti dal cardinale presidente con l’Introduzione. L’attenzione dell’assemblea si concentrerà poi sull’argomento principale “Cammino sinodale: verso la fase profetica”, che sarà approfondito anche nei gruppi di lavoro. Il tema sarà affrontato in vista della tappa profetica del Cammino sinodale, con le due Assemblee nazionali nei mesi di novembre 2024 e marzo 2025, e dell’elaborazione del contributo italiano per la Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2024).

All’ordine del giorno, inoltre, alcuni adempimenti di carattere giuridico-amministrativo e una comunicazione sulla Settimana sociale dei cattolici in Italia, in calendario a Trieste dal 3 al 7 luglio, con la partecipazione del Santo Padre (7 luglio) e del Presidente della Repubblica (3 luglio).




Caravaggio, il 26 maggio il ricordo dell’Apparizione. E dal 17 maggio al via la Novena

Maggio è un mese dal sapore particolare per il Santuario di Caravaggio, anche a motivo del fatto che proprio nel mese mariano ricorre l’anniversario dell’Apparizione di Santa Maria del Fonte, avvenuta il 26 Maggio 1432 alle ore cinque del pomeriggio di fronte a una giovane caravaggina, Giannetta de’ Vacchi. Proprio per favorire la devozione dei fedeli, per tutto maggio il Santuario resterà aperto fino alle ore 22.

Venerdì 17 maggio prenderà il via la Novena che, oltre che ad essere una tradizione sentita, rappresenta un forte segno di fede e devozione quale preparazione nella preghiera al giorno anniversario dell’Apparizione. “L’angelo portò l’annuncio a Maria” è il tema scelto per il 2024 con la Messa del mattino (anticipata alle ore 6.30 e trasmessa in tv su Cremona1 oltre che in streaming sui canali social della Diocesi e del Santuario) che sarà presieduta dai diversi sacerdoti della zona pastorale 1, che offriranno una meditazione sul tema del giorno:

  • venerdì 17 maggio: “Rallegrati piena di grazia” – don Angelo Ferrari (collaboratore parrocchiale Pandino)
  • sabato 18 maggio: “Il Signore è con te” – don Vittore Bariselli (parroco Cassano d’Adda)
  • lunedì 20 maggio: “Maria fu molto turbata e si domandava” – don Lorenzo Nespoli (parroco Covo)
  • martedì 21 maggio: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” – don Fabio Santambrogio (parroco Calcio)
  • mercoledì 22 maggio: “Darai alla luce un figlio” – don Bruno Galetti (parroco Mozzanica)
  • giovedì 23 maggio: “Lo chiamerai Gesù” – don Natalino Tibaldini (parroco Vailate)
  • venerdì 24 maggio: “Nulla è impossibile a Dio” – don Diego Poli (parroco Fontanella)
  • sabato 25 maggio: “Ecco la serva del Signore” – mons. Dennis Feudatari (parroco Rivolta d’Adda)

Ulteriori Messe della giornata alle 8.30, alle 10 e alle 16 (con omelia e supplica); alle 17, nell’ora esatta dell’Apparizione della Madonna, la preghiera del Rosario e la Supplica.

Tra gli appuntamenti in agenda anche l’elevazione musicale “Maria Mater Gratiae” a cura della Cappella musicale del Duomo di Bergamo, sotto la direzione di Matteo Magistrali e con all’organo Luigi Panzeri, che si terrà in basilica la sera di domenica 19 maggio alle 21.

Sabato 25 maggio alle 21 la Veglia dell’Apparizione con i Primi Vespri della solennità di S. Maria del Fonte.

Intenso il programma di domenica 26 maggio, nel 592° anniversario dell’Apparizione. Le Messe alle 7 e alle 8.30; quindi alle 9.45 il solenne pontificale presieduto dal vescovo Antonio Napolioni che al termine impartirà la benedizione apostolica con annessa indulgenza plenaria. Ultima Messa del mattino alle 11.30, con la partecipazione dei gruppi e delle famiglie presenti in Santuario per la Giornata mondiale del bambini, che alle 14.30 vedrà un momento di preghiera insieme al vescovo Napolioni davanti al simulacro dell’Apparizione. Per bambini, ragazzi e famiglie il pomeriggio proseguirà quindi con un momento dedicato di festa e animazione [per saperne di più].

Aalle 15 in basilica si svolgerà la recita continuata del Rosario (alle 15, alle 15.30 e alle 16). Alle 16.40 il vescovo presiederà quindi la solenne memoria dell’Apparizione durante la quale, dopo il racconto dello storico evento, vedrà attendere in silenziosa preghiera le ore 17, quando avverrà l’aspersione dei fedeli con l’acqua del Fonte, il canto dell’Ave Maris Stella e i Secondi Vespri solenni.

Alle 18 ci sarà quindi l’ultima Messa della giornata e alle 21 il rosario aux-flambeaux lungo i portici del santuario (come accade il 26 di ogni mese).

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“Arte Rivelata… in Cattedrale”, il 19 e il 26 maggio il percorso alla riscoperta del Duomo di Cremona

Un doppio appuntamento dedicato alla storia e all’arte della Cattedrale di Cremona. Si terrà infatti domenica 19 e domenica 26 maggio il percorso “Arte Rivelata… in Cattedrale”, proposto da CrArt, in collaborazione con Cremona Sotterranea, alla riscoperta delle origini del Duomo.

Una proposta che sarà caratterizzata dalla riapertura esclusiva di alcuni luoghi solitamente inaccessibili della Cattedrale, che, sin dalle origini, si manifesta nella sua architettura, nella decorazione e nella storia dei suoi personaggi.

La visita sarà effettuabile in due turni, alle 14.30 e alle 15.30. Durante questi turni si salirà al matroneo sud, alla cantoria nel presbiterio e si visiterà la cripta, alla scoperta delle tracce antiche dell’edificio simbolo della città.

L’ingresso ai visitatori avrà un prezzo di 15 euro, con sconto previsto per gli associati CrArt e Cremona Sotteranea (13 euro) e per bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni (8 euro). La prenotazione è obbligatoria, scrivendo a info@crart.it o telefonando al 338 8071208. È inoltre disponibile il servizio di acquisto online, sul sito www.incremona.it.




Lo stile di Santa Rita da Cascia: ricerca, esperienza, condivisione del primato di Dio

«Santa Rita ci chiama e noi saremo puntuali per riconoscerla, celebrarla e ringraziarla in occasione della sua prossima festa. Anche quest’anno santa Rita ha un suggerimento e un regalo da darci: la verità di Gesù Cristo e la Grazia di Dio! Nella vita di Rita è costante e fermo il primato di Dio. Dio è sempre al primo posto, sia nella gioia che nella sofferenza. Il dolore non scalfisce la sua fede. Ha ferma fiducia nel suo Creatore, e accoglie le vicende della vita tenendo alto lo sguardo. Rita riesce a trasmettere, con la sua vita, questo primato sia al marito che ai figli, successivamente alle Sorelle del Convento, proprio perché la sua fede è convinta. Anche noi se vogliamo trasmettere la fede dobbiamo prima viverla con convinzione. Santa Rita ha tramandato il suo messaggio senza mai scrivere niente, ma usando l’esempio concreto del vivere quotidiano».

Così don Claudio Anselmi, rettore della rettoria delle Sante Margherita e Pelagia di Cremona, in via Trecchi 11, la chiesa da tutti conosciuta come “Santa Rita”, nel 95° anniversario (22 maggio 1929) della devozione di santa Rita a Cremona nella chiesa di via Trecchi.

La tradizionale Festa di Santa Rita, preceduta dalla Novena che dal 13 maggio prevede ogni giorno alle 17 la preghiera del Rosario e alle 17.30 la Messa con supplica a santa Rita, si svolgerà dal 21 al 23 maggio con il seguente programma:

  • martedì 21 maggio – VIGILIA, si celebra il pio transito della Santa: ore 17 Rosario; ore 17.30 Messa
  • mercoledì 22 maggio – FESTA: Messe alle ore 6:00 / 7:30 / 9:00 (S. Messa Solenne) / 11:30 / 17:30 / 19:00
  • giovedì 23 maggio: 17:30 S. Rosario / 18:00 S. Messa di Suffragio per iscritti e benefattori Pia Unione

«Che l’incontro con santa Rita, nella fede e nella preghiera, – è l’auspicio del rettore don Anselmi – rigeneri la Speranza in tutti. La Speranza non delude. È sempre lì: silenziosa, umile, ma forte. Auguro che la festa di santa Rita aiuti a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza. In questo tempo di incertezze, ansie e sofferenze S. Rita aiuterà ancora: avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli, certi che non siamo soli!».

Locandina con il programma delle celebrazioni

 

La benedizione delle rose

Dal pomeriggio di lunedì 20 maggio e fino a martedì 23 maggio, nel cortile della chiesa sarà allestito il consueto spazio per la benedizione e la vendita delle rose e degli oggetti.

Il rito della benedizione delle rose, sappiamo, ricorda un particolare episodio della Santa. Si dice che, sul letto di morte, Santa Rita abbia chiesto una rosa del giardino dei suoi genitori. Era inverno. Tuttavia una bella rosa fu trovata sull’arbusto indicato dalla santa. Da allora Santa Rita è stata sempre associata alle rose. Il profumo delle rose, associato a Santa Rita, pervade ancora oggi la vita di uomini e donne. Da allora ad oggi, ogni Devoto, porta le proprie rose in chiesa perché siano benedette e poi custodite in casa o offerte a qualche persona malata o sola affinché possa ricevere, per intercessione di Santa Rita, un po’ di un conforto o una particolare grazia.

Le rose benedette sono segno di speranza, consolazione, fortezza, salute, perdono, gioia e pace nell’imitazione di Santa Rita.

 

L’Associazione “Amici di Santa Rita”

La festa sarà anche l’occasione per festeggiare l’Associazione “Amici di Santa Rita ETS” (la nuova Pia Unione). L’associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità rivolte alla tutela, promozione e valorizzazione dei beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico commissionando direttamente o finanziando interventi riguardanti la chiesa delle “Sante Margherita e Pelagia”, in Cremona nonché il complesso di S. Rita ad essa collegato. Inoltre l’associazione vuole anche:

  • promuovere nella comunità cristiana e nella società civile i valori della famiglia, della pace, del perdono e della riconciliazione, che sono le singolari caratteristiche della testimonianza umana e cristiana di Santa Rita;
  • promuovere la devozione e il culto di Santa Rita nelle modalità e secondo le indicazioni della Chiesa.

All’Associazione è possibile destinare il proprio 5×1000 compilando l’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi mettendo il Codice Fiscale 93064540193 e rendendo così la propria dichiarazione dei redditi, da scadenza fiscale a occasione di dono, per aiutare la Chiesa di Santa Rita in Cremona.

 

Il semestrale “La Rosa di S. Rita”

In occasione della festa è uscito il nuovo numero del semestrale “La Rosa di S. Rita”, foglio di informazione e di collegamento, che vuole essere strumento agile che consenta di far conoscere le varie iniziative e alimentare la devozione verso questa Santa.

Con questo numero ha presso il via una nuova rubrica: “VOCE DAL MONASTERO”, una pagina scritta dalle Monache Domenicane in S. Sigismondo a Cremona. Chi meglio di Loro, può aiutare i devoti di S. Rita a capire il valore della Vita consacrata tra silenzio e preghiera che S. Rita ardentemente desiderava e ha compiuto. Le Sorelle, cordiali e premurose, riflettono ciò che l’intera Comunità si augura di poter comunicare: comprensione, stima, ascolto, testimonianza discreta resa all’assoluto di Dio, luce e gioia. In Monastero tutto è orientato alla ricerca del Volto di Dio e la monaca vive raccolta e protesa all’essenziale!

L’ultimo numero del semestrale “La Rosa di S. Rita”

 




Sagra di Ariadello, il Vescovo: «Non c’è nessuno che non può ricevere il perdono e non essere ammesso alla festa»

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Si è svolta al meglio la sagra di Ariadello riservando agli organizzatori, tutti volontari, la ricompensa più attesa: la soddisfazione dei tanti partecipanti alle varie iniziative, religiose e di aggregazione, che per tradizione di svolgono la seconda domenica di maggio e nei giorni immediatamente precedenti e successivi.

Addobbato con i colori della Madonna, il bianco e l’azzurro, il santuario ha accolto migliaia di visitatori, alcuni giunti a piedi, in pellegrinaggio, fino alla chiesetta campestre. Anche tutte le celebrazioni – le Messe e l’Ora mariana – sono state molto partecipate. La chiesa, sempre aperta anche in notturna per tutta la durata della festa, non è mai stata sguarnita. Tutti i visitatori hanno fatto tappa per un saluto alla Madonna del Portico in segno di devozione alla Madre per eccellenza, la Madonna del miracolo e delle intercessioni rappresentate dagli ex voto esposti sulla controfacciata del santuario. In tanti si sono mossi a piedi, come in pellegrinaggio verso il Santuario, come una storia che ritorna: Ariadello, infatti, è capacità di ripetersi, di anno in anno, sempre con rinnovato entusiasmo di fede e partecipazione.

Domenica 12 maggio, giornata che da sempre unisce strettamente sacro e profano, religione e folklore, il santuario è stato affollato da famiglie, bambini, ragazzi, anziani che hanno partecipato alle Messe e all’Ora mariana, giocato nel parco adiacente il Santuario, passeggiato tra i banchi di dolciumi, fatto su e giù dalle giostre, raggiunto il punto ristoro allestito dai volontari.

Lunedì 13 maggio, ultimo giorno di festa, è intervenuto il vescovo Antonio Napolioni che ha presieduto la Messa delle 18, animata dal Coro Psallentes. 

Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato il bisogno di speranza, di fronte all’immagine della festa che sta per fallire presa a prestito dal brano evangelico, metafora anche della società di oggi, che ha tutto eppure non ha speranza e si dà alla morte. Non è mancata una riflessione su Maria, madre della speranza perché madre di Gesù: lei che indica Gesù, unica fonte di vera speranza, venuto al mondo conoscendo la natura umana e che ha scelto una sconfitta per ridare speranza a tutti gli sconfitti: Lui, che non aveva peccato, ha preso su di sé il peccato del mondo perché il peccatore non pensasse di non poter ricevere il perdono, di non essere ammesso alla festa. La gioia di credere in Lui – ha sottolineato il Vescovo – deve prevalere sulle difficoltà e diventare contagiosa, così da essere pellegrini di speranza, ha detto richiamando lo slogan del Giubileo 2025.

 

Ascolta l’omelia del Vescovo

 

Al termine monsignor Napolioni ha impartito una speciale benedizione ai bambini sul sagrato della chiesa e incontrato i ragazzi che riceveranno per la prima volta il sacramento della Cresima e della Comunione.

Il Vescovo si è poi fermato per un momento conviviale. Una chiusura in bellezza che ha premiato tutti i volontari coinvolta per la perfetta riuscita della sagra.

 

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Sabato torna la “Notte dei musei”: iniziative anche al Museo Diocesano di Cremona

Anche quest’anno i musei di Cremona partecipano alla “Notte europea dei musei”, promossa dal Ministero della Cultura francese, giunta alla 20ª edizione, e che coinvolge oltre tremila sedi museali in Europa. All’ormai tradizionale appuntamento di metà maggio – quest’anno sabato 18 – apertura straordinaria e gratuita dei musei, protagonisti con numerose iniziative realizzate grazie anche alla preziosa collaborazione di associazioni locali così da valorizzare al meglio il patrimonio culturale e artistico della nostra città.

L’iniziativa vede protagonista a Cremona anche il Museo Diocesano di piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria, presso Palazzo vescovile, che nelle serata di sabato 18 maggio sarà aperto anche dalle 20 alle 22.30.

Alle 20.45 è in programma una visita guidata gratuita a cura del curatore del museo Stefano Macconi; ne seguirà una seconda alle 21.15 a cura del direttore del Museo diocesano don Gianluca Gaiardi. Per le visite guidate è necessaria la prenotazione scrivendo a info@museidiocesicremona.it o telefonando allo 0372-495082.

In queste settimane le sale espositive del Museo diocesano ospitano anche la mostra “God Save Matter”, personale dell’architetto cremonese Giorgio Palù a cura di Ilaria Bignotti nel contesto di Cremona Contemporanea – Art Week  2024 (leggi qui).

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Fascismo, Guerra e Resistenza: la testimonianza di don Primo Mazzolari nel convegno del prof. Franco Verdi

Per il terzo anno consecutivo si è tenuto a Cremona un incontro sul ruolo dei cristiani nella Resistenza. L’appuntamento, nel pomeriggio di martedì 14 maggio presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, è stato promosso da Cisl-Asse del Po e Associazione nazionale partigiani cristiani di Cremona, con l’adesione di Acli Cremona e della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona.

L’iniziativa, nata da un’idea del professor Angelo Rescaglio, presidente dell’Anpi cremonese e mancato lo scorso ottobre, intende approfondire il ruolo che anche i cristiani hanno svolto durante la Resistenza sul territorio: infatti, partendo il primo anno con l’approfondimento della nascita delle Fiamme Verdi in territorio bresciano su impulso di alcuni sacerdoti, si è passati ad approfondire le azioni partigiane nell’Oglio-Po. Da qui il collegamento con la figura di don Primo Mazzolari, parroco per quasi un trentennio a Bozzolo.

Ad introdurre l’incontro Eugenio Bignardi, incaricato diocesano della Pastorale sociale e lavoro, che, dopo aver portato i saluti del vescovo Antonio Napolioni, ha voluto iniziare leggendo un passo dal libro “Tu non uccidere”, vero e proprio manifesto del pacifismo scritto da Mazzolari.

A seguire i saluti di Bruno Tagliati, presidente delle ACLI di Cremona, che ha sottolineato come quest’anno ricorrano gli 80 anni dalla fondazione delle ACLI e ha voluto riflettere su come sia oggi fondamentale per i cristiani proseguire nell’intento di pace di Mazzolari, in un contesto di guerra tornata inattesa e improvvisa anche in Europa, senza dimenticare i tanti altri scenari di guerra in tutto il mondo.

Nel suo intervento il professor Franco Verdi, dell’Associazione nazionale partigiani cristiani, ha ripercorso l’esperienza di vita di don Primo Mazzolari durante il Ventennio, a partire dall’avvento del fascismo in Italia, passando per la guerra e concludendo poi con la Resistenza: «Questa è la testimonianza di un vissuto di grande coerenza e sofferenza che coesistono nel sacerdote Mazzolari».

Fin dai primi anni del fascismo don Primo vedrà in questa ideologia la negazione dello spirito cristiano e le bastonate del ‘22/’25 daranno alle sue idee un giudizio definitivo: «L’intuizione generativa di cogliere le radici morali del fascismo e prima ancora la contraddizione di una visione etica della politica, già dal 1923, in un’epoca in cui si davano molte letture diverse e non sempre di condanna, – ha illustrato Verdi – Mazzolari va alla radice del fascismo riconoscendo che è la negazione dell’umano, mentre l’atteggiamento antifascista è di chi non si accontenta delle parole d’ordine e si interroga con la forza della sua ragione».

Con l’entrata in guerra dell’Italia il parroco di Bozzolo vorrebbe seguire in guerra i trecento giovani della sua parrocchia, ma per l’età non viene autorizzato. Nonostante ciò, Mazzolari non farà mai mancare la sua presenza con la preghiera e il sostegno a distanza, tenendo anche un registro con tutti i dati dei ragazzi in guerra, annotando le loro vicende e tenendo traccia degli scambi epistolari: «È in questo periodo che egli matura le riflessioni sui grandi temi della guerra e della pace e sarà proprio rispondendo ai quesiti di un giovane aviatore che getterà le basi del libro “Tu non uccidere”,  dove si analizza il superamento della dottrina della guerra giusta».

Infine, Verdi, ripercorrendo le vicende della Resistenza e le molte vicende che hanno visto Mazzolari costretto a fuggire e a nascondersi dai nazifascisti per salvarsi la vita, ha voluto sottolineare quello che viene ritenuto dal sacerdote il problema principale: «Prima di riformare la politica, bisogna riformare la Chiesa e le coscienze». «Questa è la lezione che riguarda ancora noi oggi: che cosa deve essere la Resistenza se non questa visione capace di costruire il nuovo a partire dai fondamentali dell’umano e in questo c’è l’interpello alla contemporaneità di questo prete inascoltato, perseguitato ed emarginato anche in diocesi – ha quindi proseguito Verdi – questa era la via giusta che restituiva all’umano la sua dignità, la sua profondità e la sua bellezza».

Quindi concludendo l’intervento Verdi ha evidenziato: «Per fare memoria di Mazzolari occorre essere dentro questa consapevolezza storica e questo dovere che tocca la nostra vita e le condizioni con cui la esercitiamo».

A chiusura dell’evento è intervenuto il segretario generale Ust Cisl Asse del Po di Cremona e Mantova, Dino Perboni: «Mazzolari ha proseguito la sua lotta contro la bestialità umana anche dopo la lotta partigiana, salvando la vita agli stessi fascisti: oggi la politica in generale e vale anche per la Chiesa ha bisogno di una Resistenza che vuol dire trovare una rigenerazione che travalica i confini e questo è il tentativo che la Chiesa fa nel dialogo interreligioso».

 

Ascolta la relazione del prf. Franco Verdi




Università Cattolica, successo per l’Open Day nel campus di Santa Monica

È arrivato il 15 maggio a Cremona Open Day Unicatt, il ciclo di appuntamenti nei quali l’Università Cattolica apre le porte dei campus. Ed è stata un grande successo la tappa cremonese, nella quale il campus di Santa Monica ha accolto in tutta la sua bellezza le presentazioni dei corsi di laurea triennali e a ciclo unico delle Facoltà di Economia e Giurisprudenza e di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali.

Per quest’ultima, la lezione aperta “Food tech fra tradizione e nuove sfide” ha anticipato la presentazione del corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari. «Questo corso si distingue per la cura dello studente, dall’affiancamento durante il percorso di studi al supporto nell’orientamento in uscita, e per lo stretto legame con le realtà aziendali» spiega Roberta Dordoni, docente di Scienze e tecnologie alimentari. «Ciò, unito alla forte interazione tra l’attività didattica e la ricerca, permette di dare ai futuri esperti del settore Food tutte le competenze, anche pratiche, necessarie per affrontare nuove sfide e nuove esigenze».

Per la Facoltà di Economia e Giurisprudenza, dopo la lezione aperta “Influencer…tra opportunità e regole”, è stata presentata la laurea triennale in Economia aziendale. «Il corso ha l’obiettivo di fornire una solida preparazione nelle discipline aziendali, in particolare nel management delle diverse tipologie di imprese, e di favorire l’acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di competenze utili nella gestione aziendale» racconta Franca Cantoni, docente di Organizzazione aziendale. «I servizi offerti dall’Università Cattolica, come Stage & Placement e le opportunità di internazionalizzazione, potenziano in modo straordinario il percorso formativo. Questi elementi non solo rendono l’esperienza educativa coinvolgente, ma trasformano i nostri studenti in candidati altamente competitivi e ricercati nel mercato del lavoro».

L’incontro “Genitori in Ateneo: come accompagnare i propri figli nella scelta universitaria” ha preceduto l’Aperitivo in Campus, per orientarsi con gusto, a ritmo di Dj set, nell’ex monastero di Santa Monica. Durante tutto il pomeriggio, sono state numerose le opportunità di confronto con i tutor e gli studenti, e di approfondimento dei contenuti di ciascun corso. Anche per avere informazioni sulla vita universitaria e sulle opportunità e i servizi offerti dall’ateneo, come Cattolica International, l’Ente per il diritto allo studio universitario (EDUCatt) e i Servizi per l’inclusione. Hanno concluso l’esperienza le visite guidate per conoscere gli ambienti universitari e le strutture del meraviglioso campus di Santa Monica. Quel luogo che l’esercito di Napoleone trasformò in caserma, e che ora è fucina di futuro.