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Online il sussidio CEI dedicato al Tempo di Avvento–Natale

L’Ufficio diocesano per il Culto divino segnala che anche quest’anno è disponibile online il sussidio dedicato al Tempo di Avvento–Natale predisposto dall’Ufficio liturgico nazionale della CEI e nel quale sono offerti commenti alla Parola di Dio, indicazioni liturgiche e musicali, dalla Prima Domenica di Avvento al Battesimo del Signore. Non senza alcune significative novità.

Quest’anno, con l’obiettivo di agevolarne ulteriormente l’uso, è stato predisposto anche un documento “pdf riepilogativo” con tutto il sussidio.

Inoltre, per la Liturgia delle Ore nel Tempo di Avvento e la Solennità dell’Immacolata Concezione, è disponibile il libro degli accompagnamenti organistici.

L’auspicio è che il sussidio possa contribuire ad affinare la qualità delle celebrazioni liturgiche delle nostre comunità cristiane.




In Seminario conferiti dal Vescovo i Ministeri

È con l’augurio a mettersi sempre a servizio, gioiosamente, che il vescovo Antonio Napolioni si è rivolto ai quattro seminaristi diocesani ai quali, nella mattinata di sabato 24 novembre, ha conferito i Ministeri. Quello dell’Accolitato al soncinese William Dalé, 24enne studente di V Teologia. E il ministero Lettorato ad altri tre seminaristi di IV Teologia: il 30enne Alberto Bigatti di Casirate e due giovani 23enni della città di Cremona, Andrea Bassani (di S. Abbondio) e Francesco Tassi (di S. Agata).

Il conferimento nella Messa che mons. Napolioni ha presieduto nella chiesa del Seminario di Cremona e che è stata concelebrata dal vescovo emerito Dante Lafranconi, dal rettore del Seminario don Marco d’Agostino insieme anche agli altri educatori della comunità di via Milano (don Francesco Cortellini e don Maurizio Lucini) e alcuni altri sacerdoti diocesani. Tra loro non mancavano quelli delle parrocchie di origine dei quattro seminaristi: il parroco di Soncino don Giuseppe Nevi, il parroco di Casirate don Luigi Nozza, il parroco di S. Abbondio don Andrea Foglia e il vicario di S. Agata-S. Agostino-S. Ilario don Luigi Donati Fogliazza.

Ai quattro giovani, che hanno preso posto davanti all’altare, si è rivolto in modo particolare il Vescovo nell’omelia. Precisando anzitutto come vivere questo particolare momento, nel quale il conferimento di due ministeri laicali corrisponde a un ulteriore passo verso il sacerdozio. Non un esame – ha affermato il Vescovo – quanto piuttosto «una consegna». Una consegna reciproca, visto che «Gesù si consegna a loro un po’ di più e loro che si consegnano a lui un po’ di più».

Commentando il brano evangelico di Emmaus mons. Napolioni ha fatto un riferimento esplicito ai due ministeri. E subito una prima sottolineatura: ricevere il libro dei Vangeli è il compito di parlare di Gesù a Gesù stesso presente negli altri che già sono abitati dal Cristo. Poi – richiamando l’immagine dell’Eucaristia – l’invito a farsi sempre più una Chiesa capace di spezzarsi per gli altri.

Il Vescovo ha anche richiamato l’importanza di una continua formazione, invitando tutti i presenti ad accompagnare nella stima e nella preghiera il percorso di questi giovani, portando anche fuori dal Seminario la gioia di questa giornata aiutando altri ragazzi a saper ascoltare la voce del Signore.

 

Dopo l’omelia il conferimento dei Ministeri ai quattro giovani seminaristi, che pronunciando il loro “eccomi” hanno rinnovato il proprio impegno di consacrazione. Insieme alla preghiera, da parte del Vescovo, hanno ricevuto dalle sue mani rispettivamente il libro del Vangelo e il pane per l’Eucaristia.

Quel pane che, dopo la liturgia eucaristica, William Dalé ha potuto distribuire ai fedeli che si sono comunicati.

Al termine della celebrazione il saluto del rettore don Marco d’Agostino.

Dopo la benedizione e le foto di rito, la mattinata si è conclusa con un momento di festa per tutti i presenti.

 

La photogallery della Celebrazione

 

Profilo dei candidati

William Dalé è originario della parrocchia S. Maria assunta e S. Giacomo apostolo in Soncino. Nato il 16 gennaio 1994 a Orzinuovi (Bs), dopo il diploma presso il liceo classico Racchetti di Crema, nel settembre 2013 è entrato nel Seminario vescovile di Cremona. Durante gli anni della formazione ha prestato servizio presso il Centro diocesano vocazioni e nella parrocchia di S. Sebastiano in Cremona; ha inoltre collaborato con l’Acr per le esperienze estive. Nel 2016/2017 è stato a disposizione delle parrocchie cittadine di S. Francesco, S. Bernardo e Immacolata Concezione. Da due anni è a servizio della parrocchia di Spinadesco. È stato ammesso tra i candidati al diaconato e al presbiterato il 12 novembre 2016 dal vescovo Antonio.

Andrea Bassani  è nato a Cremona il 6 dicembre 1994. È originario della parrocchia cittadina di S. Abbondio, all’interno della quale è cresciuto e, successivamente, ha prestato servizio come educatore. Dopo il diploma al liceo scientifico “M. G. Vida” di Cremona, ha frequentato il primo anno della facoltà di Ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Milano. Nel settembre del 2014 ha iniziato il proprio percorso di seminario, entrando in Propedeutica. Nei due anni successivi (ottobre 2015/giugno 2017) ha prestato il proprio servizio pastorale nella parrocchia di Spinadesco. Nello stesso periodo ha collaborato anche con l’equipe diocesana di A.C.R. Da due anni presta servizio nell’unità pastorale di Pomponesco, Salina, Casaletto e Bellaguarda.

Alberto Bigatti è nato a Treviglio (Bg) il 2 settembre 1988 ed è originario della parrocchia di Casirate d’Adda. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, è entrato in Seminario il 15 Settembre 2014. Durante i primi anni di formazione ha prestato servizio, oltre che nella sua parrocchia di origine durante l’anno di propedeutica, presso la parrocchia di Soresina. Da due anni collabora con la parrocchia di Caravaggio.

Francesco Tassi, nato a Cremona il 3 agosto 1995, è originario della parrocchia di S. Agata in Cremona. Dopo il diploma presso l’istituto tecnico geometri “P. Vacchelli” di Cremona, nel settembre 2014 è entrato nel Seminario Vescovile di Cremona. Durante gli anni della formazione ha svolto il suo servizio pastorale presso la parrocchia di Castelverde, ha inoltre collaborato con l’ACR per le esperienze estive. Da due anni presta servizio presso l’unità pastorale di Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda.




L’arcivescovo Delpini inaugura l’anno accademico dell’ISSR S. Agostino

Si è svolta venerdì 23 novembre  presso l’auditorium Bolognini del seminario vescovile di Cremona la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto superiore di Scienze religiose Sant’Agostino alla presenza dei vescovi delle cinque diocesi aderenti e dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.

Dopo il saluto iniziale di monsignor Antonio Napolioni, È stato il direttore dell’Istituto don Cesare Pagazzi a presentate in sintesi il percorso accademico.

Ha quindi preso la parola monsignor Daniele Gianotti, vescovo di Crema, diocesi che ospita la sede centrale dell’istituto, a cui aderiscono anche le diocesi di Cremona, Lodi, Vigevano e Pavia, rappresentate nell’occasione dai vescovi Antonio Napolioni, Maurizio Malvestiti e Corrado Sanguinetti.

Dopo il breve intervento del vescovo di Crema che ha richiamato all’urgenza sempre attuale della relazione tra annuncio del Vangelo e presenza culturale richiamando “l’intelligenza della fede” espressa nella storia dai padri della Chiesa, ha preso la parola monsignor Mario Delpini per la sua prolusione dedicata a Paolo VI dal titolo “Per una cultura e testimonianze cristiane”.

Il testo della prolusione dell’Arcivescovo di Milano

Al termine della cerimonia la consegna degli attestati di laurea agli studenti che hanno completato il corso accademico, tra cui tre cremonesi: Anna Aglio, Valerio Fasani e Anna Pagliari.

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Fisionomia dell’ISSR S. Agostino

Sono 202 gli studenti che partecipano ai corsi accademici triennali e specialistici dell’Istituto superiore di Scienze religiose “S. Agostino” che ha la propria sede centrale a Crema. Molti di loro frequentano in vista dell’insegnamento della religione cattolica, ci sono anche diaconi permanenti, ma tanti sono anche gli studenti che affrontano lezioni, studio ed esami per un approfondimento personale e qualificato da mettere a frutto nel servizio pastorale parrocchiale e diocesano.

«Personalmente – confida il direttore don Cesare Pagazzi – sono edificato da questa esperienza di laici sposati, con figli e un lavoro, che affrontano un percorso così impegnativo (martedì e giovedì sera e sabato mattina, da settembre a maggio, ndr) per spirito di servizio verso la Chiesa».

Così l’ISSR rappresenta una sorta di avamposto per l’impegno laicale nella vita pastorale: «Una sfida – conferma il direttore – che richiede una preparazione teologica e pastorale», due direttrici che guidano il percorso formativo dell’Istituto interdiocesano che quest’anno, con 44 matricole, batte il proprio record di iscrizioni e guarda al futuro con nuove idee e metodi
innovativi. Come il sistema di formazione a distanza che permette di seguire anche dalla sede di Pavia lezioni tenute a Crema (e viceversa) e di interagire in tempo reale con i docenti e i compagni di corso.

«Inoltre – aggiunge don Cesare Pagazzi – ci stiamo accreditando presso il Miur per erogare anche corsi di aggiornamento riconosciuti per docenti, non soltanto Irc. Questo ci consente di essere sempre più protagonisti nell’ambito della formazione e della cultura sul territorio».

E non è tutto. Per i prossimi anni accademici, infatti, l’Istituto proporrà due nuovi percorsi didattici interni, coordinati dai preposti Uffici delle diocesi coinvolte, rivolti agli operatori di pastorale giovanile e pastorale sociale e del lavoro.

Il sito internet dell’ISSR




A Folgaria tre giorni dedicati alla famiglia e ai giovani

Quest’anno nella Casa Alpina di Folgaria, dal 16 al 18 novembre, si sono vissute in contemporanea tre differenti esperienze: il primo dei fine settimana formativi per le famiglie che seguono il percorso triennale diocesano, l’incontro delle equipe che seguono gli itinerari in preparazione al matrimonio, un incontro formativo per giovani che hanno un ruolo educativo negli oratori. Questa concomitanza è stata voluta dalle aree «Comunità educante, famiglia di famiglie» e «In ascolto dei giovani» come piccola espressione di quel cammino verso una Chiesa sempre più viva e capace di relazioni fraterne.


Non si è dunque trattato semplicemente di svolgere attività in parallelo, come ospiti di uno stesso edificio, ma di vivere con spirito di comunione sia quanto veniva proposto dai vari percorsi anche i momenti della quotidianità. Lo stile è stato quello della famiglia. Ci si è venuti incontro per trovare degli orari che cercassero di soddisfare le diverse esigenze, si è accettato di svolgere parte dei lavori in una sede esterna per permettere ai bambini di avere più spazi per giochi e compiti, si è accettato tranquillamente qualche disguido dovuto all’allegro caos di 130 persone. Lo stile di famiglia si è respirato anche nel gioco serale in cui adulti e giovani si sono sfidati in prove che evocavano le varie età della vita: leggerezza e sane risate, ma anche occasione informale per condividere una ricerca e una scelta vocazionale, sintetizzabile in domande come: «Vi sposereste ancora?», «Che cosa vi piace vedere in una coppia sposata?».
Questi giorni sono stati per le coppie occasione per testimoniare la gioia per la scelta matrimoniale e per tutti momento in cui guardarsi, ascoltarsi, accogliersi, percepirsi in cammino insieme, nel realizzare nelle nostre differenti storie quella comune chiamata alla santità espressa dall’esortazione “Gaudete et Exsultate”.

Ufficio Famiglia




Omobono ci parla come padre, marito e figlio

«Sant’Omobono, patrono della città e della diocesi, non giace inerte nella cripta nella Cattedrale, ma vive in Cristo e nella comunione dei Santi. E ci pensa e protegge, ci osserva e intercede per noi, sempre». Con queste parole monsignor Napolioni ha aperto la sua omelia in Cattedrale durante la concelebrazione del Solenne Pontificale nel giorno del patrono della città e della diocesi di Cremona.

La Messa solenne (anticipata quest’anno alle 10.15), presieduta dal Vescovo, affiancato dall’Emerito Dante, dal Capitolo della Cattedrale, dai parroci della città e dai molti sacerdoti convenuti, come da tradizione stata preceduta dal dono dei ceri votivi da parte dell’Amministrazione Comunale di Cremona. E’ stato il Sindaco Gianluca Galimberti ad accenderli in cripta presso l’urna delle reliquie di Sant’Omobono, a nome della società civile presente con una rappresentanza di amministratori, politici,  Forze dell’ordine e categorie economiche cittadine, tra cui l’Associazione dei sarti di Cremona e provincia, che come ogni anno, ha poi offerto in dono alla Caritas diocesana delle stoffe durante l’offertorio nel giorno dedicato al santo patrono della categoria artigianale.

Dopo l’accensione dei ceri votivi il Vescovo ha guidato la lettura della preghiera per il Santo Patrono prima di lasciare la cripta per la celebrazione in Cattedrale.

Nell’omelia monsignor Antonio Napolioni invita alla riflessione e all’ascolto della vita del santo patrono che oggi, con un linguaggio diretto e semplice come quello di una lettera virtuale scritta ai suoi concittadini che lo ricordano, parla a noi «come un padre per gli orfani, come un marito per le vedove e come un figlio dell’Altissimo».

Ascolta l’audio dell’omelia

Scarica qui il testo dell’omelia (pdf)

E «dal cielo, affollato di uomini giusti e santi di ogni tempo e di ogni luogo» è la voce di Omobono ad invitare i suoi concittadini del XXI secolo a non cedere «a viscerali moti di paura e sospetto, di chiusura e cinismo, quasi per un diabolico bisogno di avere nemici da abbattere. Una città nuova e migliore è possibile solo ai costruttori di pace, non a chi la impone con spirito di risentimento e odio verso chi sembra diverso».

«Un mondo nuovo non nasce dalle ceneri di un mondo distrutto, come non c’è futuro se si impedisce un sano rinnovamento. Ma bisogna cominciare da noi stessi, da come usiamo le ricchezze, i beni, l’ambiente».

Photogallery della Messa

Durante la giornata di martedì 13 novembre la Cattedrale di Cremona resta poi aperta fino alle 12.30 e dalle 15 alle 19, con possibilità di accedere alla cripta dove sono conservate le spoglie del Santo Patrono. A garantire il regolare afflusso dei pellegrini sarà l’Associazione Nazionale Carabinieri di Cremona. Nel pomeriggio, alle 17, il vescovo emerito Dante Lafranconi presiederà i Secondi Vespri. Alle 18 l’ultima Messa della giornata, presieduta dal parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini.




Ecumenismo in musica: tante voci, una sola fede

Occasione di fraternità e spazio per l’accoglienza reciproca, il tutto condito in musica. E’ lo spirito dell’incontro tra giovani delle diverse confessioni cristiane che nel pomeriggio di domenica 25 novembre ha visto radunarsi in Seminario sette gruppi corali: tutti impegnati a cantare la propria speranza e la fede nel Cristo, unico Signore.

Don Federico Celini, incaricato diocesano per la pastorale ecumenica e del dialogo interreligioso, ha introdotto l’inconsueto concerto pensato in collaborazione con il Pastore della Chiesa Metodista di Cremona – Piacenza Nicola Tedoldi. Presenti per la Chiesa Cattolica il Vescovo di Cremona Napolioni, il prof. Mario Gnocchi – storico esponente dell’impegno ecumenico italiano – e una nutrita rappresentanza di giovani e adulti del Movimento dei Focolari.

Durante le diverse esecuzioni musicali sono stati proiettati immagini e testi sulle tappe significative percorse dal movimento ecumenico. Un cammino non sempre agevole, che nella storia delle Chiese ha sempre richiesto – come ha sottolineato il pastore Tedoldi – la capacità di essere in perenne ricerca, protesi verso un futuro di unità conosciuto solo da Dio.

La serata, a detta di don Celini, si è proposta di inaugurare una più attiva collaborazione che coltivi reciproca conoscenza e stima, confidando sulla forza del grande patrimonio di fede e dottrina condivise tra le diverse confessioni cristiane. Un’interessante pista di lavoro comune potrà essere l’enciclica di papa Francesco “Laudato sì”, sulla quale si intende aprire un costruttivo confronto.




Istituita la “Borsa di sant’Omobono”, una rete di carità sul territorio

Nella mattinata di venerdì 2 ottobre, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, alla presenza del vescovo Antonio Napolioni e del direttore di Caritas Cremonese don Pierluigi Codazzi, affiancato dall’operatore del Centro d’ascolto Alessio Antonioli, è stata ufficialmente presentata la “Borsa di sant’Omobono”. Un aiuto per sostenere soprattutto coloro che hanno un lavoro precario oppure lo hanno perso a causa del Coronavirus; un modo per non essere lasciati soli in un momento di grande difficoltà.

È questa la missione della “Borsa di sant’Omobono“, istituita dalla Diocesi di Cremona e operativa a partire dal 4 ottobre 2020. Un fondo speciale creato per esprimere prossimità e offrire un aiuto concreto a coloro che, a causa della pandemia, non hanno alcuna forma di sostentamento oppure sono in gravi, anche se temporanee, difficoltà economiche. La “Borsa di sant’Omobono” ha come scopo la prossimità nell’emergenza alimentare, nel pagamento delle utenze e nella ricollocazione nel mercato del lavoro.

Il suo funzionamento è affidato alla Caritas diocesana, alla rete delle Parrocchie, dei centri di ascolto delle Caritas e della San Vincenzo e, dove possibile, agirà in accordo con gli Enti pubblici. Potrà avvalersi anche di enti accreditati, soprattutto nella ricerca attiva del lavoro.

Inizialmente la “Borsa di sant’Omobono” sarà alimentata dalla Caritas diocesana, che si avvarrà anche di fondi messi a disposizione dalla Caritas nazionale, proprio per l’emergenza Covid-19, e della CEI dall’8xmille. Potrà, inoltre, essere sostenuta dalle offerte deducibili dei privati, delle aziende e delle fondazioni, come anche dalla compartecipazione di parrocchie e associazioni. Le comunità hanno il cuore grande e, soprattutto nelle difficoltà, hanno sempre saputo dimostrarlo con fervore. Oggi più che mai c’è bisogno di sostenersi gli uni con gli altri, moralmente e anche economicamente.

Le risorse saranno ridistribuite alle fasce più deboli attraverso le valutazioni di gruppi di lavoro zonali, facenti capo alla Caritas diocesana, in base ad un preciso regolamento (scarica qui).

Ai parroci, ai religiosi, agli operatori e ai volontari delle parrocchie e dei centri di ascolto delle Caritas e San Vincenzo parrocchiali il fondamentale compito dell’ascolto e della raccolta delle richieste di aiuto. A loro sarà fornita comunicazione circa gli esiti di ciascuna richiesta di intervento.

La “Borsa di sant’Omobono” è un aiuto concreto per dare sostegno alla povertà creata dall’emergenza sanitaria. Ma l’impegno sarà, anche dopo l’emergenza, continuando nel tempo, perché divenga uno strumento permanente ed efficace di carità. La generosità di sant’Omobono è divenuta proverbiale: la sua borsa non si esauriva, proprio perché sempre pronta ad aprirsi ai bisogni. A tutti, indistintamente – come anche alle realtà associative e imprenditoriali – è chiesto di contribuire al suo mantenimento.

È possibile contribuire al progetto “Borsa di sant’Omobono” con versamento sui conti correnti
– postale n. 68 411 503
– bancario Iban IT 57 H 05156 11400 CC054 0005161
intestati a Fondazione San Facio Onlus; causale “Borsa di sant’Omobono”.
Oppure presso l’Ufficio Caritas di via Stenico 2/B, a Cremona.

Per informazioni generali sulla “Borsa di Sant’Omobono” è possibile contattare, in orari d’ufficio, Caritas Cremonese allo 0372-23370.

Per i parroci e i referenti parrocchiali, in caso di dubbi sulla compilazione della modulistica necessaria o per chiarimenti su situazioni specifiche, i riferimenti per ciascuna Zona pastorale della diocesi sono:

  • caritas.zona1@diocesidicremona.it    375-6131357
  • caritas.zona2@diocesidicremona.it    3357246502
  • caritas.zona3@diocesidicremona.it    0372-23370
  • caritas.zona4@diocesidicremona.it    348-2489581
  • caritas.zona5@diocesidicremona.it    338-7842081

Il progetto “Borsa di sant’Omobono” sarà sostenuto anche nella prossima raccolta di solidarietà in occasione del tradizionale “Avvento di fraternità” promosso dalla Diocesi.

Durante la conferenza stampa sono stati presentati anche i dati relativi agli aiuti messi in atto da Caritas Cremonese nel periodo maggio/settembre, in particolare attraverso i quattro punti di stoccaggio individuati sul territorio diocesano: scarica il dettagli di tutti gli aiuti forniti.

Nell’occasione è stato ricordato anche il sostegno offerto alle case di riposo del territorio attraverso la colletta straordinaria attivata tra il clero diocesano: oltre 83mila euro i fondi sino ad ora raccolti grazie alla generosità personale di sacerdoti e diaconi. Ad oggi 21 le Rsa che hanno beneficiato degli aiuti.




Online l’intervento di mons. Martinelli al ritiro del Clero

“Due sottili nemici: gnosticismo e pelagianesimo” è il titolo dell’incontro diocesano del clero che si è svolto nella mattinata di giovedì 6 dicembre in Seminario. La relazione centrale è stata affidata al francescano mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano.

La mattinata è stata aperta in chiesa con la meditazione a cura di don Romeo Cavedo.

Chiudendo la mattinata il vescovo Antonio Napolioni ha ufficialmente consegnato ai presbiteri la lettera post sinodale, resa nota proprio nella giornata di giovedì 6 dicembre.




Insieme ai sacerdoti, giornata di sensibilizzazione per il sostegno al Clero

Domenica 25 novembre, in occasione della giornata di Cristo Re, da anni ormai scelta per sensibilizzare sul sostegno economico della Chiesa rispetto alla remunerazione dei sacerdoti in servizio nelle diocesi Italiane, Il Servizio diocesano per la promozione al sostegno economico alla Chiesa, guidato da don Andrea Spreafico, rende noti i dati pubblicati dagli Uffici della Conferenza Episcopale Italiana riferiti alla nostra Diocesi di Cremona.

Le offerte versate vengono geolocalizzate e classificate in base al Comune dal quale sono partite. Ecco perché possiamo pubblicare di seguito:

 

VIDEO – Ecco come si calcola lo “stipendio” di un prete

http://www.sovvenire.it/spse/s2magazine/mediacenter_v3/media_file/video/2017_dicembre/286_offerte_sostentamento_clero.mp4

 

Insieme ai sacerdoti

Lo Stato Italiano concede l’utilizzo dei fondi dell’8xmille solo per alcuni scopi di carattere culturale, caritativo e di sostentamento del Clero. «Se da una parte siamo contenti del fatto che ancora l’80% degli Italiani che firmano scelgano la Chiesa Cattolica come destinataria del contributo – afferma don Spreafico – dall’altra parte siamo rammaricati che la maggior parte dei fondi stessi serva al sostentamento dei 35mila preti e vescovi Italiani, lasciando solo una piccola parte agli altri due scopi per i quali i fondi 8xmille vengono destinati».

Ecco perché il sistema ideato negli anni ’80 prevedeva un altro canale attraverso il quale bilanciare le destinazioni: quello delle offerte liberali deducibili. «E cioè – precisa ancora il sacerdote – se il popolo di Dio si facesse carico maggiormente della spesa per la remunerazione dei propri presbiteri, le risorse dell’8xmille giungerebbero in maggior misura agli scopi caritativi e culturali (compresi artistici e di restauro)».

«Questo però – sottolinea don Spreafico – richiede una maggiore maturità ecclesiale: l’offerta che io faccio non va al “mio prete”, ma al sistema studiato 30 anni fa che ha il compito di suddividere in maniera equa le risorse tra i presbiteri italiani. Il sistema precedente infatti generava ingiustizie, visto che il prete era a carico della propria parrocchia e quindi il suo trattamento dipendeva dalla ricchezza o povertà della stessa. Con questo sistema invece tutto è più giusto e responsabilizzante, ma suppone un senso di Chiesa più nitido da parte nostra».

Ecco perché anche in Diocesi di Cremona si sta attivando un servizio di promozione, informazione e formazione riguardo a questo tema. «Entro questo anno pastorale – conclude don Spreafico – ci attendono importanti sviluppi. Nell’attesa, mentre lavoriamo “sottocoperta” vi invitiamo a ritirare in fondo alle vostre chiese il depliant informativo giunto in tutte le parrocchie d’Italia – una volta nel dispenser a forma di campanile, ora in un espositore più serio – e di scorrerlo con cura. Contiene anche un bollettino postale e le istruzioni per operare un’offerta via Internet o telefonica attraverso la propria carta di credito».

 

VIDEO – Storia e cambiamenti del sostegno economico alla Chiesa

http://www.sovvenire.it/spse/s2magazine/mediacenter_v3/media_file/video/2017_dicembre/288_lastoria_new_4_aprile.mp4

 

 

 




All’Unesco «Il messaggio e l’azione di pace di Don Primo Mazzolari»

Sotto il patrocinio dell’UNESCO e in collaborazione con la Fondazione «Don Primo Mazzolari», la Missione Permanente della Santa Sede presso l’UNESCO e la Diocesi di Cremona organizzano un convegno internazionale su «don Primo Mazzolari», prete cattolico, grande figura del cattolicesimo italiano della prima metà del XX secolo, resistente, fondatore della rivista «Adesso».

Contemporaneo di Emmanuel Mounier (1905-1950), filosofo e fondatore del personalismo comunitario. Visionario d’avanguardia, Don Primo Mazzolari fu un precursore del modello di rapporto Chiesa-mondo espresso dal Concilio Vaticano II nella Costituzione pastorale «Gaudium et spes». Egli agí a favore di un pensiero sociale, vicino ai poveri e ai valori della pace, che accompagna l’UNESCO nel suo obiettivo di costruire la pace nello spirito degli uomini e delle donne di oggi.

Per informazioni complementari si veda il sito https://www.assau.org/la-mission-d-observation

Data e luogo del convegno:

Giovedi 29 novembre 2018, dalle h.15 alle h.18

presso il Quartier Generale dell’UNESCO (Sala II), 125 avenue de Suffren – 75007 Paris.

Una conferenza stampa è prevista alle h.14.15 (il luogo sarà precisato all’entrata della Sala II)

Programma:

– Intervento di S.Em. Il Card. Pietro PAROLIN, Segretario di Stato di Sua Santità.

– A seguire gli interventi di Mons. Francesco FOLLO, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’UNESCO, e di S.E. Mons. Antonio NAPOLIONI, Vescovo di Cremona. Il Direttore generale aggiunto, il Sig. XING QU, presenterà il punto di vista dell’UNESCO sul soggetto dell’evento.

– Interverranno poi: Prof. Guy COQ, presidente onorario dell’associazione “Amis d’Emmanuel Mounier”, Prof.ssa Mariangela MARAVIGLIA, membro del comitato scientifico della Fondazione “Don Primo Mazzolari, Prof. Don Bruno BIGNAMI, presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari”.

– Conclusioni di Mons. Francesco FOLLO e S.E. Mons. Antonio NAPOLIONI.