1

“Il mio presepe 2019”, torna il contest

«Rappresentare l’evento della nascita di Gesù – ricorda Francesco nella Lettera Apostolica “Admirabile signum” dello scorso 1 dicembre sul significato e il valore del presepe – equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia».

Dopo il grande successo dello scorso anno, che ha visto primeggiare la comunità di Belforte con il maggior numero di «like» per il presepio realizzato in chiesa, torna “Il mio presepe”, il contest fotografico promosso dal portale diocesidicremona.it , che quest’anno si sdoppia con la possibilità di partecipare in due differenti categorie: «Famiglia», riservata ai presepi domestici, e «Gruppo», per parrocchie, oratori, scuole, associazioni. 

Partecipare al contest fotografico «Il mio presepe 2019» è davvero facile: basta scattare una foto al proprio presepe e inviarla attraverso tre diverse modalità: via e–mail all’indirizzo ilmiopresepe2019@diocesidicremona.it, con un messaggio privato alla pagina Facebook della Diocesi di Cremona o pubblicando un post sul proprio profilo instagram utilizzando l’hashtag #ilmiopresepe2019 e taggando @diocesi_di_cremona.
Ogni immagine deve essere corredata da una breve descrizione e dal riferimento di chi ha realizzato il presepe (singolo o gruppo), specificando inoltre la categoria per la quale si intende partecipare. Saranno ammesse le fotografie inviate sino a giovedì 26 dicembre.

Gli scatti migliori saranno pubblicati sulla pagina Facebook della Diocesi di Cremona per la votazione, aperta dal 27 dicembre al 2 gennaio 2020.
I presepi vincitori – quelli cioè che avranno ottenuto più «like» sulla pagina Facebook della Diocesi (uno per la categoria «Famiglia» e uno per la categoria «Gruppo») – saranno presentati nella giornata di sabato 4 gennaio sul portale internet diocesano www.diocesidicremona.it, ma saranno anche protagonisti della puntata della rubrica televisiva diocesana «Giorno del Signore» in onda dal 10 al 12 gennaio.

Scarica il regolamento completo del contest 2019




«Come un corpo unito nella chiamata alla missione»: gli auguri del vescovo alla Curia diocesana

Si è svolto nella mattinata di lunedì 23 dicembre il tradizionale appuntamento per gli auguri di Natale che il vescovo rivolge ogni anno agli incaricati degli Uffici diocesani e al personale della curia.

Ad introdurre la mattinata è stato il vicario generale don Massimo Calvi che ha rivolto a mons. Napolioni un augurio a nome di tutta la curia e dei collaboratori diocesani, con un particolare riferimento alla imminente visita pastorale che lo impegnerà nell’incontro con le parrocchie sul territorio a partire dalle prime settimane del nuovo anno.

Un augurio che il vescovo ha voluto condividere con tutta «la squadra»: «Il singolare che ha usato don Massimo – ha commentato – non è un singolare di protagonismo, ma un singolare che si riferisce ad un corpo unico, che si esprime nella chiamata alla missione».

Una chiamata sottolineata anche attraverso il dono a tutti i presenti del testo dell’intervento di Papa Francesco nell’incontro natalizio con la Curia Romana, un invito all’unità con parole incisive che monsignor Napolioni ha voluto proporre anche alla Chiesa cremonese: «Non un cambiamento per il cambiamento, ma un cammino di conversione che ci chiama ad una continua riforma di noi stessi e della nostra vita di comunità».

«Il Natale  – ha concluso leggendo le parole del Santo Padre – è la festa dell’amore di Dio per noi. L’amore divino che ispira, dirige e corregge il cambiamento e sconfigge la paura umana di lasciare il “sicuro” per rilanciarci nel “mistero”. Buon Natale a tutti!»

A conclusione della mattinata un momento conviviale con l’aperitivo offerto personalmente dal vescovo a tutti gli invitati.

Guarda la photogallery

 

 




«Dobbiamo contagiarci di carità»

Auguri di Natale insieme al vescovo Antonio Napolioni per gli operatori e i volontari della Caritas diocesana che, nella mattina di domenica 22 dicembre, si sono ritrovati al Centro pastorale diocesano di Cremona.

Rivolgendo il proprio saluto a tutti i presenti, monsignor Napolioni ha definito la città come un «laboratorio di sperimentazioni collaudate» che, allo stesso tempo, è mosso da grande «fantasia nella carità».

Il territorio cremonese, infatti, pullula di diverse realtà di carità: la Casa dell’accoglienza di viale Trento Trieste è solo la punta dell’iceberg di un’enorme sistema che comprende alloggi, case famiglia e centri di ascolto. Non solo migranti, dunque, ma anche ragazze madri, dipendenti da sostanze o gioco d’azzardo, anziani e pazienti psichiatrici.

Categorie sociali – ma prima di tutto persone – aiutate in modi e forme diverse dalla Caritas diocesana, in quanto «dimensioni nascoste che hanno bisogno di essere ascoltate con competenze che devono mostrarsi nei nostri territori», ha spiegato il direttore della Caritas, don Pierluigi Codazzi. Che ha aggiunto: «Il primo compito della Caritas è la formazione e l’educazione alla carità».

Idea ripresa anche dal Vescovo, secondo il quale bisogna «permettere a tutti di entrare in Paradiso e fare esperienza di carità; non solo gli addetti ai lavori – sorride indicando operatori e volontari – ma tutti noi dobbiamo contagiarci gli uni gli altri».

Il Vescovo, insieme al direttore della Caritas, ha invitato quindi non solo dipendenti e volontari, ma anche tutte le comunità a un sincero impegno nella carità, auspicando una vera crescita nella relazione e un futuro carico di speranza.

L’incontro si è concluso con un momento informale di scambio di auguri e un rinfresco, in pieno clima e spirito natalizio.

Photogallery




Il programma delle celebrazioni natalizie presiedute dal Vescovo

Saranno trasmesse in diretta televisiva su Cremona 1 (canale 80 del digitale terrestre, in hd sul 580), sull’emittente radiofonica Rcn–InBlu (100.3 Fm per Cremona), in streaming sul nostro portale e attraverso la pagina Facebook e il canale YouTube della Diocesi le principali celebrazioni natalizie presiedute in Cattedrale dal vescovo Antonio Napolioni.

 

Le celebrazioni di Natale

Il primo appuntamento sarà martedì sera con la Messa della notte di Natale (inizio della trasmissione poco prima della mezzanotte).

Mercoledì mattina, invece, alle 11 sarà trasmesso il solenne Pontificale del giorno di Natale che il Vescovo concluderà con la benedizione apostolica con annessa indulgenza plenaria, che potrà essere ottenuta anche da quanti seguiranno la celebrazione attraverso i mezzi di comunicazione.

Sempre il giorno di Natale il Vescovo celebrerà l’Eucaristia all’interno della casa circondariale di Cremona (ore 9) e presso il Santuario S. Maria del Fonte presso Caravaggio: la liturgia, con inizio alle ore 16, potrà essere seguita in streaming sul portale diocesano grazie al segnale audio-video diffuso dal Santuario.

 

Te Deum e inizio del 2020

Nel pomeriggio di martedì 31 dicembre, alle 18, il Vescovo sarà nella chiesa parrocchiale di Sant’Agostino, a Cremona, per celebrare la Messa di ringraziamento al termine dell’anno civile. Come sempre la liturgia si concluderà con il canto del Te Deum.

All’indomani, nella solennità di Maria Madre di Dio e Giornata mondiale per la Pace, la celebrazione delle 11 dalla Cattedrale sarà trasmessa in diretta su Cremona1 e i canali web diocesani come ogni domenica e festività. La celebrazione presieduta dal Vescovo sarà però alle 18: diretta solo via streaming e in radio.

 

Epifania

Lunedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, saranno due gli appuntamenti pubblici di monsignor Napolioni.

Alle 11 il Vescovo presiederà la solenne Messa pontificale in Cattedrale (diretta tv e sui media diocesani).

Alle 17, invece, nella chiesa monastica di San Sigismondo, a Cremona, presiederà il canto dei Secondi Vespri dell’Epifania insieme alla comunità delle monache domenicane che proprio in questa occasione ricorderanno il dodicesimo anniversario della posa della clausura papale al monastero domenicano di San Giuseppe presso San Sigismondo.

Nell’ambito delle festività natalizie, sabato 4 gennaio il Vescovo celebrerà l’Eucaristia presso “Cremona Solidale” (ore 16.15): sarà l’occasione anche per lo scambio degli auguri con gli ospiti della struttura, i loro famigliari, i dipendenti e i volontari.




“La grande buona notizia” negli auguri del Vescovo

È una notizia, non semplicemente un augurio. Viene chiesto al vescovo un pensiero augurale da pubblicare sui giornali del territorio, e io volentieri rispondo con una notizia, non con frasi fatte o belle parole. Dei soliti auguri siamo stanchi prima ancora di cominciare a ritmarne lo scambio, per strada o con infiniti sms. Un po’ come altri segni dolciastri e spesso finti del Natale da consumare, del tempo da esorcizzare con i riti del Capodanno. Scusate, ma su queste pagine sempre zeppe di notizie piccole e grandi, belle e più spesso dolenti, non posso fare un fervorino, ma devo dare una notizia. Quella che in fondo al cuore tutti aspettano, magari senza saperlo.

E la notizia è questa: Dio è qui, da quel Natale di Gesù il suo stesso Spirito abita il cuore dei credenti e guida la storia, interpellando la libertà di ogni uomo. Dio non è stanco di noi, non se ne è andato, non ci minaccia né si fa complice dei nostri mali, ma ci viene incontro. Nella carne di Gesù, il cui corpo risorto si dilata nelle membra dei piccoli e dei poveri, dei vicini e dei lontani, di tutti. E nessuno più resta solo, se qualcuno crede davvero al Natale e si guarda attorno. Quanti presepi di povertà e tenerezza aspettano una visita, un dono, per condividere il vero senso della vita. E’ una notizia più grande di ogni globalizzazione, più radicata di ogni campanile, più nuova di ogni novità e di ogni moda.

Perché questo fatto sia vero occorre che a “scriverlo” siano tantissimi giornalisti: ciascuno di noi lo può scrivere dentro di sé, nelle relazioni che vive, negli ambienti che abita. Da vescovo, ho il privilegio di leggerne tante di queste cronache di amore, incontrando uomini e donne costruttori di speranza. Perciò non potevo tacere che così vedo Gesù vivo, Dio con noi, qui e ora. E il Natale diventa vero, bello e buono. Quello che anche voi potete raccontare. Fatelo senza timore. Con la benedizione di Dio.

+ Antonio Napolioni
vescovo di Cremona




Tds, online la testimonianza di Pietro Gamba, il medico dei “campesonos” (AUDIO)

La terza domenica di dicembre il percorso “Traiettorie di sguardi” ha scelto di celebrare l’Avvento attraverso la testimonianza di Pietro Gamba, medico bergamasco in missione da 34 anni ad Anzaldo, una delle zone più povere e isolate delle Ande Boliviane. La sua esperienza in Bolivia è stata mostrata anzitutto attraverso il filmato “Una vita per gli altri” di Adriano Zecca, poi arricchito dalle parole del protagonista.

La sua missione prende forma già a partire dal 1975, quando, nei panni di un giovane perito meccanico inquieto e desideroso di andare oltre ad una quotidianità comoda, sicura e prevedibile, si reca, come diversivo al servizio militare, a Challviri, dove convive con i “campesinos”. Questa esperienza si rivela fondamentale per il giovane Pietro che, a contatto con una realtà drammatica in cui i bambini hanno solo il 50% di possibilità di rimanere in vita entro i 5 anni, sceglie di dedicare la sua vita agli ultimi della terra.

Torna, quindi, in Italia per laurearsi in medicina. Una volta terminati gli studi universitari, nel 1985, fiducioso, riparte per la Bolivia. Decide di recarsi ad Anzaldo, paese senza acqua, luce, strade né servizi a circa 70 km dalla città di Cochabamba, dove l’anno successivo apre una clinica ospedaliera, con l’aiuto di alcuni amici e collaboratori bergamaschi e grazie al riutilizzo di numerosi macchinari scartarti da altri ospedali.

In questa missione, Pietro non è solo: la moglie Margarita, boliviana, ne sposa la causa, diventando supporto indispensabile al suo operato. Con lei, anche molti collaboratori e specialisti che dall’Italia sostengono la clinica fornendo materiale, fondi e competenze.

Ne è un esempio la storia di Noemi, operata all’anca grazie a una protesi inviata gratuitamente da Milano. Oppure la guarigione di Elias, il quale ha subito un triplo ricambio valvolare grazie alla collaborazione con la comunità medica italiana. O anche l’esperienza di Edwin che, una volta operato per un osteosarcoma al Rizzoli di Bologna, è potuto tornare in Bolivia.

È in questo modo, testimonia Pietro Gamba, che Anzaldo si è paradossalmente trasformato da margine a “centro del mondo”: la sua è diventata una missione di molti, allargandosi oltre i confini della stessa Bolivia e dando vita ad una vera e propria rete, ad un contatto senza frontiere, a dei legami di bene tra Paesi diversi.

Nel 2010, a Bergamo, si costituisce così la Fondazione Pietro Gamba Onlus per poter contribuire e sostenere la sua missione in Bolivia, ma soprattutto per garantirne la continuità, il cui valore, afferma Pietro Gamba, sta soprattutto nell’eredità spirituale, morale ed evangelica dell’esperienza da lui vissuta.

La testimonianza si è conclusa con un importante monito: «La vita è un regalo che Dio ci fa. La forma in cui la viviamo è il regalo con cui possiamo contraccambiarlo».

 

Ascolta la testimonianza di Pietro Gamba

 

L’intervista a Pietro gamba su Riflessi Magazine




L’Avvento di Fraternità 2019 destinato alla missione di Salvador de Bahia

Dopo la veglia missionaria celebrata lo scorso ottobre in Cattedrale, nella quale la Chiesa cremonese – attraverso la voce e le mani del vescovo Napolioni – ha conferito il mandato missionario a don Davide Ferretti, come fidei donum nella parrocchia di Cristo Risorto in quel di Savador de Bahia e dopo la visita del vescovo stesso in Brasile , ora si deve passare dall’invio alla vera e propria collaborazione con la Chiesa sorella nella quale già da diversi anni opera anche don Emilio Bellani in qualità di parroco.

La collaborazione si esprime in diversi modi; anche quello economico rientra tra le modalità più accessibili per chi non può fisicamente partire. L’Avvento di Fraternità 2019 allora assume, come è d’abitudine, una connotazione missionaria e per la nostra diocesi si rivolge ad una realtà che stiamo imparando a conoscere di settimana in settimana.

È il vescovo Napolioni ad invitare le comunità a fare la propria parte: «Ora tocca anche a noi.Don Emilio e don Davide sono in missione in una grande favela di Salvador a nome di tutta la Chiesa cremonese. Vi chiedo di sostenerli in questo Avvento, contribuendo a due concrete realizzazioni: il completamento dell’oratorio avviato per i tantissimi ragazzi di strada; l’incremento dei pacchi alimentari per le famiglie più povere. Segni concreti di fraternità missionaria per accogliere il Natale del Signore».

Come contribuire

    • Rivolgendosi alla propria parrocchia
    • presso gli uffici della Caritas diocesana (via Stenico 2B – Cremona – tel 0372 35063)
    • con carta di credito attraverso il servizio “Dona ora” sul sito www.caritascremonese.it
    • con versamento su conto corrente bancario IBAN: IT 28 X 08454 11403 000000080371 intestato a “Diocesi di Cremona”, indicando come causale “Avvento di Fraternità 2019” e specificando il nome e la località della Parrocchia che effettua la donazione

Intanto nelle prossime settimane riprenderanno anche i “ponti” di collaborazione grazie ad alcuni giovani della nostra diocesi che partiranno da Cremona e dal territorio per alternarsi in un servizio alla parrocchia brasiliana, alle scuole per l’infanzia, alla pastorale giovanile, per rendere sempre più concreto e familiare il rapporto con la comunità “sorella” di Salvador.

Locandina

 




Gli operatori sanitari potranno portare l’Eucaristia ad anziani e ammalati

Se la presenza dei sacerdoti diocesani è una costante nei principali ospedali del territorio, ci sono realtà dove invece le cose con lo scoppio della pandemia si sono fatte più complicate. Stiamo parlando di alcune rsa, case di cura o hospice dove, a motivo delle restrizioni imposte per ragioni sanitarie, l’accesso per i sacerdoti e i ministri straordinari dell’Eucaristia si è fatto più difficile.

Anche per questo la Diocesi di Cremona ha deciso, così come altre diocesi italiane, di affidare in modo del tutto eccezionale e temporaneo il compito di ministro straordinario della Santa Comunione a qualcuno del personale interno alle strutture sanitarie.

«Vista la rigidità dei protocolli sanitari attuali – spiega don Daniele Piazzi, incaricato diocesano per la liturgia – si è reso necessario garantire ai malati almeno l’accesso al sacramento della Comunione. Così è stata data la possibilità a parroci o cappellani di segnalare infermieri, medici o operatori sanitari disponibili, per sensibilità e fede, a portare il corpo di Cristo ai malati. In previsione di quello che potrà succedere nei prossimi mesi, anche se ovviamente ci auguriamo che le cose vadano bene, questa possibilità è importante. Una volta che il parroco o il cappellano segnalano all’Ufficio liturgico i nomi di chi si è reso disponibile, il vescovo li nomina ministri straordinari tramite decreto. Per la Chiesa questo è un altro modo di rendersi vicino ai sofferenti, anche a coloro che magari stanno affrontando l’avvicinarsi della morte. Non dimentichiamoci che la Comunione, se data in fin di vita, è Viatico, è l’accompagnamento del morente nella comunione con Cristo. Così possiamo combattere la solitudine e quell’individualismo della morte che colpisce sempre più spesso le persone gravemente malate».

Il ministero straordinario della comunione è stato istituito dalla Conferenza episcopale italiana, che così lo inquadra: «La Comunione ai malati a partire dalla Messa domenicale, è una espressione della presa di coscienza da parte della comunità che anche i fratelli involontariamente assenti sono incorporati a Cristo e una profonda esigenza di solidarietà li unisce alla Chiesa che celebra l’Eucaristia. Il servizio dei ministri straordinari che reca il duplice dono della Parola e della Comunione eucaristica, se preparato e continuato nel dialogo di amicizia e di fraternità, diventa chiara testimonianza della delicata attenzione di Cristo che ha preso su di sé le nostre infermità e i nostri dolori».




Il 12 dicembre a San Luca la Messa natalizia per il mondo universitario

Promossa dall’Ufficio diocesano della Pastorale universitaria, giovedì 12 dicembre alle 18, nella chiesa di S. Luca di Cremona (via Trento Trieste 1) sarà celebrata la S. Messa Natalizia per il Mondo Universitario.

L’iniziativa, la prima nel suo genere, si rivolge agli studenti, ai docenti, ai dirigenti e al personale non docente che operano in ambito universitario. Si tratta per Cremona di una presenza significativa e costantemente in crescita. Accanto a molti giovani cremonesi che frequentano università di altre città, crescono al contempo in modo considerevole anche le iscrizioni ai quattro Atenei presenti a Cremona: il Politecnico di Milano, il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali (Università di Pavia), l’Università Cattolica S. Cuore (di Milano) e l’Università di Fisioterapia e infermieristica e il corso di laurea in Assistenza sanitaria (Università degli Studi di Brescia).

Aumentano anche quanti, italiani e stranieri, scelgono la nostra città per intraprendere o completare il proprio curriculum di studi attraverso corsi e master che le università mettono in campo. Se da un lato ciò è conforme al carattere di mobilità degli studi e interscambio culturale voluto e incentivato dall’Unione europea, dall’altro è sicuramente lusinghiero che una piccola città come Cremona sappia attrarre sempre più presenze con un’offerta formativa diversificata e di valore come quella proposta dai nostri Atenei. Nell’anno 2018-2019 sono stati ben 1511 gli universitari iscritti nelle quattro sedi universitarie cremonesi: di essi 879 residenti fuori provincia, 70 gli stranieri. Numeri di tutto rispetto, a cui vanno aggiunti il personale docente e non docente, con un impatto che richiede risposte a livello logistico, spazi, trasporti, servizi… un indotto non trascurabile.

Il “fenomeno Università” investe anche la comunità cristiana: lo sguardo va a giovani che stanno costruendo il loro domani, entro un’esperienza, quella dell’università appunto, che li spinge ad orizzonti più vasti, entro un sapere che interpella e plasma. Un’esperienza in cui spesso si maturano scelte definitive, che caratterizzano la vita di ciascuno. E’ campo straordinario: una realtà un po’ caotica ed eterogenea, segnata da evidenti fragilità e confusioni, ma immensamente ricca di opportunità, capace di speranza e di impensabili generosità. Il Vescovo esorta tutti: «Il Vangelo, è sempre giovane, e feconderà i campi del sapere e dell’agire umano, se con intelligenza umile e creativa lo apriremo anche in Università». Al tempo stesso non possiamo dimenticare che sono proprio i volti di questi giovani e di questo mondo che spingono la nostra Chiesa a interrogarsi e, alla luce del Vangelo, a ricomprendere prima di tutto se stessa.

Avvicinandosi il Natale, la S. Messa per il Mondo Universitario vuole unire il mondo accademico in una comune preghiera per quanti, con lo studio o con il lavoro, sono impegnati in questo ambiente cruciale per lo sviluppo del sapere e del bene dell’uomo.

Don Maurizio Compiani

Incaricato dioc. della Past. Universitaria




Pietro Gamba e la sua missione umanitaria protagonisti domenica a Cremona

Pietro Gamba è un medico bergamasco che opera del 1986 nell’ospedale da lui costruito ad Anzaldo (Bolivia). Un uomo che ha dedicato la sua vita a sostegno ai contadini (i campesinos) in una delle zone più povere e desolate delle Ande boliviane. Sarà lui l’ospite del nuovo appuntamento di TDS-Traiettorie di sguardi, il percorso promosso dalla Pastorale giovanile diocesano, in programma nel pomeriggio di domenica 15 dicembre presso l’oratorio del Maristella.

“Perché sei un essere speciale. Lo scandalo del piccolo” è il titolo di questo terzo incontro che metterà al centro quello straniero, un po’ matto, che guardato meglio si rivela un uomo che ama con ostinazione e vede lontano, per il bene di tutti.

Quella di Gamba è una storia vera raccontata con la grinta dell’avventura e con l’entusiasmo dell’opera di chi porta speranza dove c’è desolazione e miseria, ma anche tanta dignità umana.

L’appuntamento è fissato alle 18.30 con l’accoglienza dei partecipanti e un breve momento di preghiera. A seguire la relazione del testimone, che sarà aperto al dibattito e al confronto. Alle 20.15 la cena condivisa, in cui ognuno porta qualcosa da casa. Conclusione prevista per le 21.30.

Per ulteriori informazioni consultare il sito internet www.tdscremona.net o contattare l’indirizzo mail info@tdscremona.net.