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La scuola riparte… in oratorio. Possibile convenzione per ospitare in parrocchia le attività didattiche

Dalla fine del lockdown la domanda centrale è stata: come possiamo educare? Come possiamo incontrare ragazzi, adolescenti e giovani e riprendere il filo, anche in presenza, di un cammino? Dentro la domanda si impacchettano tante dimensioni: quella sociale, quella oratoriana, quella associativa… e più in profondità la questione cruciale di un mondo adulto che non vuole rinunciare alla missione educativa e al sostegno del protagonismo dei giovani e giovanissimi, dei bisogni dei più piccoli, del senso di comunità.

L’estate è stata per molti versi un banco di prova, una “prima assoluta” dopo la decisione governativa di non riaprire le scuole e rinviare il ritorno sui banchi al nuovo anno scolastico. Regione Lombardia ha da poco ufficializzato il calendario scolastico e tutti si spera in un nuovo inizio in presenza, dalle classi dei più piccoli alle università. Come già sperimentato nei mesi estivi, anche la ripartenza della scuola invoca alleanze e disponibilità: lo stesso Governo, nella conferenza Stato-Regioni e nel piano scuola per la riapertura degli istituti scolastici, chiede che i territori si attivino con un lavoro di rete locale perché logistica, spazi, tempi, trasporti, costi e turnazioni… tutto è inedito e va ripensato, ma soprattutto risolto non nel pantano delle polemiche, ma nella linfa delle collaborazioni possibili.

La possibilità pastorale

In quest’ottica la Diocesi di Cremona, facendo eco alle indicazioni che i Vescovi lombardi hanno assunto nella riunione della conferenza episcopale degli scorsi 5-10 luglio, offre alle comunità parrocchiali alcuni strumenti per porsi con coraggio e libertà di fronte anche al problema degli spazi e dei tempi scolastici: a sostegno delle scuole paritarie, ma anche degli istituti che sul territorio incrociano le famiglie e i giovanissimi delle nostre comunità. Ecco allora l’invito a cogliere l’occasione per rispondere ad eventuali richieste e favorire quel lavoro di rete che da mesi si invoca.

Nel rispetto delle norme e della identità di spazi che in via ordinaria sono a servizio delle attività pastorali.

Tre gli scenari immaginati: accesso ai cortili degli Oratori per attività outdoor e motoria, sintantoché le condizioni meteo lo consentiranno; impiego di saloni ampi per alcuni moduli didattici; uso di aule per gruppi-classi rimodulati. Il grado di complessità è ovviamente diverso. Occorre sempre discernere ciò che è possibile e utile: per una disponibilità che vorrebbe essere profetica ed intelligente, a servizio dei più giovani delle comunità locali.

Le attenzioni da avere

Ovviamente le difficoltà sono molte, innanzitutto a partire dal capitolo responsabilità che va istruito nella duplice direzione: del dirigente scolastico e del parroco. A questo proposito è stato realizzato un approfondimento giuridico importante. Anche la modalità di impiego delle strutture e la composizione non conflittuale del tempo-scuola con le attività istituzionali dell’Oratorio e della Parrocchia vanno precisate. Infine, la Parrocchia deve assicurarsi di possedere i requisiti di igiene e sicurezza secondo gli standard richiesti dal convenzionamento con gli istituti scolastici: in particolare il Documento valutazione rischi (che è possibile realizzare anche con la consulenza convenzionata Focr), le dovute certificazioni sugli impianti ed evitare di entrare nella disciplina delle locazioni. A questo proposito si suggerisce il comodato per uso parziale (vd. sotto).

Inoltre la Diocesi richiama questi punti:

  • le Parrocchie che sottoscrivono comodato secondo le indicazioni diocesane e utilizzano la bozza qui sotto riportata, sono esentate dal seguire l’iter ordinario per la approvazione delle convenzioni.
  • è fatto obbligo però alle Parrocchie di inviare copia dell’atto all’Economo diocesano, pena la decadenza dell’autorizzazione.
  • è fatto altresì obbligo alle Parrocchie di sottoscrivere comodato solo dietro esenzione IMU da parte del Comune, stante lo spirito di collaborazione ed emergenza che anima l’iniziativa. [NOTA: dal 2020 la nuova disciplina IMU (L. 160/2019) prevede che gli immobili utilizzati per lo svolgimento di attività socialmente rilevanti (come quelle culturali, sportive, ricreative, didattiche, assistenziali, sanitarie, ricettive) sono esenti solo se utilizzati direttamente dal proprietario. Ciò significa che gli immobili concessi in comodato dalle parrocchie ad altri enti non commerciali sono soggetti ad IMU, compresi quelli che vengono richiesti dai Comuni per lo svolgimento delle attività scolastiche. Tuttavia, i Comuni possono evitare che la disponibilità delle parrocchie venga penalizzata: l’articolo 1, c. 777 della L. 160/2019, infatti, consente ai comuni di inserire nel proprio regolamento l’esenzione per gli immobili dati «in comodato gratuito al comune o ad altro ente territoriali, o ad ente non commerciale, esclusivamente per l’esercizio dei rispettivi scopi istituzionali o statutari» (c. 777, lett. e) ].
I materiali

È a disposizione un modello di comodato gratuito che va rispettato nell’impianto e adattato a bisogni e scelte locali, sulla base delle richieste dell’Istituto ritenute percorribili dalla Parrocchia, e poi registrato a carico della scuola. Il comodato così concepito evita il terreno complesso delle fittanze. Si raccomanda di predisporre, aggiornare o comunque avere tra mano il DVR (documento di valutazione rischi) e la regolarità impiantistica. Per la consulenza e la istruzione del documento valutazioni, si ricorda che Focr ha in essere una risorsa convenzionata.

Scaricate qui il testo della Bozza comodato uso parziale PARROCCHIA-ISTITUTO CR. 
Copia del comodato va inoltrata all’Economo: economo@diocesidicremona.it

(fonte: focr.it)




Catechesi, per una ripresa… ad occhi aperti

L’area pastorale “In ascolto dei giovani” ha scritto una lettera rivolta in particolare a sacerdoti e catechisti in vista della ripresa dell’anno catechistico. Si tratta di una riflessione sulle difficoltà e le sofferenze dei mesi trascorsi in tempo di pandemia, uno sguardo a ciò che questa esperienza dolorosa ha insegnato alle comunità e un’attenzione alla ripartenza. Nel testo si trovano alcuni accorgimenti per la ripresa degli incontri parrocchiali ed alcuni suggerimenti per la celebrazione dei sacramenti.

«Gli sforzi per mantenere un contatto con le famiglie e i ragazzi e il tentativo di continuare con loro un discorso formativo – si legge nel testo – hanno fatto emergere con chiarezza la fragilità di molti contesti familiari, per cui il momento parrocchiale è davvero insostituibile e quanto mai prezioso. Non possiamo fare a meno di un senso comunitario e di gruppo che, per quanto a volte fragile, è dimensione preziosa di ogni uomo e appartiene ai dinamismi della Chiesa».

Così dunque l’Area giovani rilancia l’importanza della catechesi parrocchiale anche (e soprattutto) in un momento di ripartenza, in cui riferimenti stabili e nuovi linguaggi convergono nella ricerca di un modello formativo efficace e rispettoso che metta – sottolinea la lettera – «al centro il soggetto famiglia, non più come mero destinatario delle proposte ma come alleato».

Tra le attenzioni indicate dall’equipe dell’Ufficio Evangelizzazione e dai responsabili dell’Area giovani pastorali la condivisione alla luce della Parola di Dio tra catechisti e con i genitori e i ragazzi insieme, ma guarda anche alla sicurezza e al rispetto delle norme che richiedono un adattamento delle modalità di incontro.

C’è infine una parte dedicata ai Sacramenti con alcuni suggerimenti sulle date per il recupero delle celebrazioni rinviate durante il periodo di lockdown e sulle modalità di ripresa dei percorsi interrotti.

È possibile scaricare il testo completo della lettera in formato pdf:  Lettera catechisti




Istituto Superiore di Scienze Religiose “Sant’Agostino”, una solida formazione per i cristiani del nostro tempo

Sono aperte le iscrizioni al nuovo anno accademico 2020-2021dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant’Agostino (ISSR), per la promozione degli studi nel campo della teologia e delle scienze religiose, per l’aggiornamento teologico e culturale di laici, religiosi e sacerdoti impegnati in particolare nella catechesi, nei servizi ecclesiali e nell’insegnamento della religione cattolica.

Nato nel 2017 a seguito della riorganizzazione e fusione dei precedenti Istituti di Pavia/Vigevano e Crema/Cremona/Lodi e gestito insieme dalle diocesi di Vigevano, Pavia, Lodi, Crema, e Cremona, l’Issr ha sede a Crema, mentre a Pavia è presente un polo didattico con formazione a distanza (FAD).

https://www.facebook.com/DiocesiCremona/videos/285646286190552/

 

Gli studenti che intendono iscriversi al 1° anno: possono fissare appuntamento presso la Segreteria di competenza (Crema o Pavia) per il colloquio di presentazione e la consegna dei documenti richiesti e far seguire via e-mail la copia del bonifico per il perfezionamento dell’iscrizione (rata unica o 1ª rata, a scelta, come indicato nella pagina Iscrizioni).

Gli studenti che devono iscriversi agli anni successivi: per evitare troppe presenze contemporanee presso le Segreterie questi studenti possono espletare tutte le formalità via e-mail inviando alla propria Segreteria di competenza la domanda di iscrizione e la copia del bonifico per l’importo dovuto e nei termini previsti

“ISSR Sant’Agostino”

  • è un Ente Ecclesiastico eretto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica (12 novembre 2007) e civilmente riconosciuto;
  • è un Istituto accademico collegato con la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
  • è una persona giuridica pubblica, nell’ordinamento canonico con finalità di religione e culto.

https://www.facebook.com/DiocesiCremona/videos/721139425373635/

 

Nel piano di studi sono trattate le fondamentali discipline filosofiche e teologiche: Storia della filosofia; Filosofia sistematica; Sacra Scrittura; Teologia fondamentale; Teologia dogmatica; Teologia morale; Teologia spirituale; Liturgia; Patrologia; Storia della Chiesa; Diritto Canonico; Scienze pedagogiche e psicologiche.

L’ISSR Sant’Agostino conferisce i seguenti gradi accademici:

  • Laurea in Scienze Religiose (= Laurea breve nell’ordinamento civile). La durata è triennale.
  • Laurea magistrale in Scienze Religiose, con indirizzo pastorale o didattico (= Laurea specialistica nell’ordinamento civile). La durata è biennale.

Sono presenti due indirizzi:

  • l’indirizzo didattico prepara gli insegnanti di religione cattolica, ai quali oggi le disposizioni ecclesiastiche e statali chiedono la Laurea in Scienze Religiose per essere abilitati all’insegnamento.
  • l’indirizzo pastorale forma operatori per svolgere diversi servizi negli ambiti diocesani e parrocchiali, in particolare nei settori della pastorale giovanile, della catechesi, della carità e per i candidati al Diaconato permanente

Depliant informativo




Il Vescovo istituisce il “Segretariato per le partecipazioni e per gli affari giuridici e gestionali”. Giacomo Ghisani nominato direttore

Foto Servizio Fotografico Osservatore Romano

Nasce un nuovo ufficio all’interno della Curia diocesana: è il Segretariato per le partecipazioni e per gli affari giuridici e gestionali. Lo ha istituito il vescovo Antonio Napolioni che allo stesso tempo ne ha nominato il direttore: si tratta del cremonese Giacomo Ghisani, 54 anni, sino a oggi in servizio in Vaticano con l’incarico di vice direttore generale della Direzione per gli affari generali del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.

Ghisani, la cui nomina è in vigore dal 1° marzo, “in ragione dell’ufficio avrà come riferimento il Vescovo e collaborerà con il Vicario generale e con gli Uffici amministrativi della Curia – precisa il decreto di nomina – al fine di favorire e sostenere l’amministrazione degli enti ecclesiali che a diverso titolo fanno riferimento alla Diocesi di Cremona”.

“Nel corso degli anni – si legge nel decreto di nomina – si sono rese necessarie modifiche per rendere il Regolamento della Curia più rispondente alle finalità pastorali per garantire una più efficace organizzazione delle mansioni tra i diversi uffici pastorali”. Con queste premesse viene istituito il nuovo Segretariato per le partecipazioni e per gli affari giuridici e gestionali.

 

Profilo biografico di Giacomo Ghisani

Giacomo Ghisani è nato a Cremona nel 1969.

Dal giugno 2015 al febbraio 2024 è stato vice direttore generale della Direzione per gli affari generali del Dicastero per la Comunicazione, dopo aver fatto parte della Commissione vaticana, voluta da Papa Francesco e presieduta dal britannico Lord Christopher Patten, incaricata di elaborare un progetto di riforma del sistema comunicativo della Santa Sede. Dal 2016 è stato anche legale rappresentante della Radio Vaticana, l’emittente pontificia della Sede Apostolica, nel frattempo confluita all’interno del neocostituito Dicastero per la Comunicazione.

Il percorso professionale di Giacomo Ghisani era iniziato nel 1997, allorché fu assunto proprio dalla Radio Vaticana ricoprendo, dal 2004 al 2015, l’incarico di Capo degli Affari legali e delle Relazioni internazionali.

Dal 2018 al 29 febbraio 2024 è stato membro dell’Executive Board dell’European Broadcasting Union – Eurovision, l’organizzazione con sede a Ginevra che raggruppa le emittenti radiotelevisive del servizio pubblico europeo e per la quale aveva in precedenza ricoperto incarichi nell’ambito del Gruppo Statuti e di altri Gruppi di lavoro.

Dal 2010 al 2015 è stato consigliere di amministrazione del Centro Televisivo Vaticano. Ha fatto parte di Delegazioni della Santa Sede in occasioni di riunioni governative sui temi della comunicazione presso alcune Organizzazioni Internazionali.

Dal 2018 è presidente del Consiglio di amministrazione della Società editrice diocesana TeleRadio Cremona Cittanova.

Giacomo Ghisani è laureato in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Ha all’attivo alcune pubblicazioni su temi di Diritto canonico ed ecclesiastico.

È stato insignito della Commenda con Placca dell’Ordine di San Silvestro Papa.

 


Il Segretariato per la per le partecipazioni e per gli affari giuridici e gestionali

Viene istituito il Segretariato per le partecipazioni e per gli affari giuridici e gestionali, il quale opera nell’ambito dell’attuale modello organizzativo della Diocesi di Cremona e nel rispetto delle competenze dei suoi organi e uffici.

Le competenze del Segretariato si sviluppano “trasversalmente” nei settori amministrativo, giuridico e gestionale, ambiti verso i quali la riforma della Curia Romana, intrapresa da Papa Francesco dopo la sua elezione, ha posto particolare attenzione con l’istituzione di rinnovati organismi amministrativi, di vigilanza e controllo. Tale processo riformatore è culminato nella recente Costituzione apostolica sulla Curia Romana Praedicate evangelium.

Nella sessione di incontri del 26 e 27 giugno 2023 il Consiglio dei Cardinali, chiamato a coadiuvare il Papa nel governo della Chiesa, ha avviato una riflessione su come implementare lo spirito, i principi e i criteri informatori della Praedicate evangelium nelle Curie diocesane.

Funzioni – Nell’ambito dell’attuale struttura organizzativa della Curia diocesana e delle vigenti competenze dei suoi uffici, il Segretariato svolge, secondo le indicazioni dell’Ordinario diocesano, attività di indirizzo e di controllo nei confronti degli organismi partecipati o comunque afferenti al Vescovo e alla Diocesi di Cremona. In particolare, previo atto di nomina o conferimento di delega da parte dell’Ordinario diocesano, esercita le funzioni connesse al ruolo di socio nei confronti di enti collegati alla Diocesi o di rappresentante di quest’ultima negli organismi indicati dall’Ordinario, favorendo, in tal modo, l’unitarietà dell’azione della Diocesi in tali enti.

Promuove le funzioni di coordinamento, relativamente agli aspetti gestionali e operativi, degli organismi partecipati o collegati alla Diocesi e sviluppa sinergie volte ad assicurare l’effettività dell’azione dei suddetti organismi nell’ambito della missione evangelizzatrice della Chiesa e delle linee pastorali e di governo del Vescovo.

La struttura svolge, altresì, attività di supporto giuridico. Specificamente presta assistenza giuridico-amministrativa e operativa agli uffici di Curia e agli enti diocesani con un’attenzione agli aspetti di regolazione organizzativa e di pianificazione delle attività.

Segue, in collegamento con i competenti uffici della Conferenza episcopale italiana e delle altre Curie diocesane, le fasi attuative delle leggi e degli atti amministrativi, emessi in ambito civile che riguardano oche hanno implicazioni per gli enti ecclesiastici e fornisce indicazioni e supporto per l’implementazione di tali provvedimenti a livello diocesano. Assicura il coordinamento nella gestione delle fasi propedeutiche alle azioni giudiziali ed extragiudiziali in sede civile.

La struttura svolge inoltre funzioni di supporto per una efficace e coordinata gestione delle risorse umane della Diocesi e degli organismi ad essa collegati, promuovendo, relativamente alle assunzioni e alle mansioni affidate al personale laico, le migliori sinergie e forme di ottimizzazione nell’impiego ai fini del costante miglioramento degli assetti organizzativi (funzioni, ruoli, processi). A tal riguardo, collabora con i soggetti competenti alla definizione dei profili professionali necessari all’organizzazione e propone piani/opportunità di formazione e di aggiornamento professionale.

Inquadramento – Il Segretariato è affidato a un Direttore che riporta all’Ordinario diocesano ed opera in coordinamento con l’Economato e l’area amministrativa della Curia diocesana.

 

 

Mercoledì 28 febbraio Radio Vaticana ha dedicato una puntata speciale di saluto a Ghisani

 




Emanuele Bellani nuovo presidente diocesano di Azione Cattolica

È Emanuele Bellani, psicologo 39enne originario di Castelleone, ma da diversi anni residente con la famiglia a Romanengo, il nuovo presidente diocesano di Azione Cattolica per il triennio 2020/2023. La nomina è stata decretata dal vescovo Antonio Napolioni sulla base di una terna di nomi propostagli dal nuovo Consiglio diocesano eletto il 28 giugno scorso.«In occasione della assemblea diocesana che il 28 giugno l’Azione Cattolica ha finalmente potuto convocare – sottolinea l’assistente unitario don Gianpaolo Maccagni – si è percepito un grande desiderio di ripartire e la volontà di mettersi generosamente a servizio della chiesa cremonese, per sostenere il suo cammino di ascolto della Parola e di discernimento pastorale.  Sono certo che il nuovo Consiglio con il neopresidente Emanuele saprà guidare l’Associazione per il prossimo triennio perché continui ad essere una presenza laicale preziosa per la crescita della comunione con tutte le componenti della chiesa diocesana e per un rinnovato annuncio del Vangelo».

Classe 1981, originario di Castelleone, Emanuele Bellani da anni si è trasferito a Romanengo dove vive con la moglie e i figli di 15 anni e 10 mesi. Psicologo, esercita l’attività come libero professionista collaborando in particolare con il consultorio di Treviglio-Caravaggio, l’Università Cattolica di Brescia e altri enti di formazione, pubblici e privati, dell’area milanese.

Il suo legame con Azione Cattolica è consolidato nel tempo, sin da quando, da bambino, all’oratorio di Castelleone ha vissuto l’esperienza dell’Acr. Dopo le superiori la partecipazione associativa l’ha portato ad assumere un ruolo più marcatamente educativo. Negli anni non sono mancati impegni di responsabilità come l’incarico di responsabile diocesano Acr, per due mandati, quello di presidente dell’Ac parrocchiale di Romanengo o quello di referente per la vecchia Zona pastorale 3 e poi per la nuova Zona 2.

Ora un ulteriore importante tappa nel cammino associativo nella veste di presidente diocesano. Una nomina accolta «con grande senso di responsabilità», ma anche con un po’ di quella sana preoccupazione che un ruolo così importante porta con sé. «Sicuramente sarà un bell’impegno – confida Bellani – e non penso tanto al tempo che richiederà, ma per la responsabilità che mi è richiesta per l’Associazione e per la Chiesa».

Per il nuovo presidente diocesano Azione cattolica è anzitutto «libertà». «Libertà di pensare, di proporre le proprie idee, di esserci, di impegnarsi e saper prendersi responsabilità, con tutto ciò che questo comporta», spiega Bellani che guarda all’associazione senza fare troppe distinzione con il concetto di comunità, nella consapevolezza che per Azione Cattolica il rapporto con il territorio è fondante e identificativo.

Certo, anche a motivo del contesto post-Covid, ci sarà sicuramente da ripensare la vita della comunità e dunque anche quella dell’associazione. Ne è convinto il nuovo presidente dell’Ac diocesana che, a fronte di una modalità di impegno che troppo spesso si traduce in sterile iperattivismo, auspica un attento ritorno all’essenziale. In tal senso sono due le priorità che individua guardando al futuro. «Anzitutto una riscoperta e valorizzazione della Parola di Dio – spiega -, che vuol dire riflessione, preghiera, interiorizzazione e messa in pratica». E poi la cura delle relazioni, «tra le persone, all’interno della comunità, nella prossimità e nel vicinato».

Proprio l’esperienza del gruppo e del crescere insieme per Bellani è stata esperienza fondante dell’essere in Azione Cattolica, e in particolare nell’Acr, il grande amore che ancora occupa una parte consistente del suo cuore. Nel suo mandato non mancherà certo un’attenzione particolare per questo settore, immaginando un rilancio dell’esperienza rivolta ai più piccoli, con uno sguardo anche al mondo digitale che, a suo parere, deve essere abitato da adulti ed educatori proprio come ulteriore spazio per le relazioni, in quanto luogo in cui le giovani generazioni sono presenti.

Tra i primi impegni del nuovo Consiglio diocesano ci sarà, durante l’estate, l’individuazione e la nomina dei vari responsabili di settore, per iniziare poi una programmazione che certamente dovrà tenere presente delle tante incognite di questo tempo. Particolari appuntamenti in agenda per ora non ce ne sono: i campi estivi sono stati tutti annullati, ma c’è la speranza di poter recuperare a ottobre almeno il campo “Giovani”.




Nomine, per don Marco Genzini e don Giuseppe Leoni nuovi incarichi in ambito sanitario

Domenica 26 luglio sono stati annunciati i nuovi incarichi pastorali di due sacerdoti diocesani. Il vescovo Antonio Napolioni ha nominato don Marco Genzini assistente spirituale dell’Ospedale Maggiore di Cremona e amministratore parrocchiale della Parrocchia “S. Maria della pietà” in Cremona. Il sacerdote cremonese riceve il testimone da don Giuseppe Leoni che si trasferirà nella Bergamasca con gli incarichi di assistente spirituale della Casa albergo “Fondazione Anni Sereni Onlus” di Treviglio, collaboratore della Cappellania “SS. Redentore” dell’Ospedale di Treviglio-Caravaggio e sacerdote cooperatore presso il Santuario S. Maria del Fonte di Caravaggio.

 

Don Marco Genzini, cremonese classe 1962, originario della parrocchia cittadina di San Pietro al Po, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1986. Dopo essere stato vicario a Soresina (1986-1992), Calcio (1992-1999) e Casirate d’Adda (1999-2000), ha assunto l’incarico di parroco di Salina e Buzzoletto, diventando nel 2004 moderatore dell’unità pastorale di Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto e Salina. Trasferito nel 2010 a Pieve San Giacomo come parroco, nel 2013 ha lasciato l’Italia per un’esperienza come “fidei donum” in Ecuador nella diocesi di Ibarra, retta dal vescovo Valter Maggi, originario di Brignano Gera d’Adda. Rientrato in diocesi, dal 2014 era collaboratore parrocchiale a Castelponzone, Motta Baluffi, Scandolara Ravara e Solarolo Monasterolo. Dal 2019 è assistente ecclesiastico diocesano del movimento di Comunione e Liberazione.

Ora il Vescovo l’ha scelto come amministratore parrocchiale di S. Maria della Pietà, la parrocchia cittadina che coincide con l’Ospedale di Cremona. Succedendo a don Giuseppe Leoni, don Genzini nella struttura sanitaria svolgerà anche l’incarico di assistente spirituale, insieme a don Maurizio Lucini e don Riccardo Vespertini.

 

Don Giuseppe Leoni, classe 1959, originario di Brignano Gera d’Adda, è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1983 e ha iniziato il proprio ministero come vicario ad Annicco. Lasciato l’Ospedale di Cremona (era assistente spirituale dal 2008) si trasferirà nella Bergamasca, collaborando con la Cappellania dell’Ospedale di Treviglio-Caravaggio (guidata dal caravaggino don Angelo Rossi), dove don Leoni era già stato cappellano dal 1993 al 2000 e poi assistente spirituale aggiunto dal 2003 al 2005.

Monsignor Napolioni ha affidato a don Leoni anche gli incarichi di assistente spirituale della Casa albergo “Fondazione Anni Sereni Onlus” di Treviglio (che dal 1971 Sereni accoglie ed assiste nella RSA anziani provenienti principalmente dai territori di Treviglio, Caravaggio e Fara Gera d’Adda), oltre che di sacerdote cooperatore presso il Santuario S. Maria del Fonte di Caravaggio.

Per don Leoni sarà un ritorno nella zona di Caravaggio, essendo stato amministratore parrocchiale (dal 2000 al 2001) e poi parroco (dal 2001 al 2005) di Masano. Nel 2005 il trasferimento nell’unità pastorale di Casalbellotto, Fossa Caprara, Quattrocase e Vicomoscano come parroco in solido. Presso l’Ospedale di Cremona dal 2011 ricopriva anche l’incarico di amministratore parrocchiale di S. Maria della Pietà, la parrocchia cittadina che coincide con l’istituto ospedaliero di viale Concordia.




Un nuovo sito per conoscere luoghi e orari delle Messe in diocesi

È online il nuovo sito internet orarimesse.pmap.it/cremona. Un servizio di informazione sulle celebrazioni liturgiche, con orario delle Messe (feriali e festive) ed eventuali informazioni aggiuntive legate alle misure straordinarie che in questo periodo stanno accompagnando le celebrazioni stesse.

Già da tempo il portale internet della diocesi offre la possibilità di consultare gli orari delle celebrazioni nelle diverse chiese del territorio. Un servizio da sempre apprezzato dagli utenti e che è risultato ancor più prezioso con la ripresa delle celebrazioni nella cosiddetta “fase 2”, caratterizzata da limitazioni e cambiamenti di orari e luoghi. Da qui la decisione di aderire all’iniziativa “Orari Messe Pmap 20” promossa dalla Conferenza episcopale italiana, attraverso il suo Servizio informatico.

Rispetto alla “vecchia” piattaforma (che a breve sarà disattivata), il nuovo servizio – del tutto rinnovato nella grafica e nella fruibilità – permetterà ai fedeli di avere informazioni autorevoli e aggiornate, consentendo anche una facile individuazione dei luoghi di celebrazione più vicini sfruttando per l’utilizzo in mobilità nuove tecnologie di geolocalizzazione.

Altra interessante novità è la possibilità per le Parrocchie di gestire autonomamente, pur con il supporto diocesano, l’aggiornamento degli orari e dei luoghi delle celebrazioni, indicando anche la capienza consentita sia per le chiese parrocchiali che per quelle sussidiarie, ma anche in cappelle e altri luoghi di culto presenti sul territorio. Sarà possibile inoltre aggiungere le informazioni di dettaglio su contatti e disposizioni specifiche per l’accesso. I parroci interessati ad attivare l’accesso per la gestione autonoma, e dunque sempre aggiornata, delle informazioni possono scrivere a comunicazionisociali@diocesidicremona.it.




Nomine: nuovi incarichi in Cattedrale

Domenica 19 luglio nelle celebrazioni in Cattedrale sono state annunciate alla comunità le nuove nomine firmate dal Vescovo Antonio Napolioni.

La parrocchia di Santa Maria Assunta a Cremona, dopo la morte di mons. Alberto Franzini avvenuta nello scorso mese di aprile, avrà come nuovo parroco don Antonio Bandirali. Una decisione, quella del Vescovo, che conferma e si inserisce nel percorso di completamento dell’unità pastorale in via di costituzione con le altre parrocchie del centro cittadino: quella dei Ss. Clemente e Imerio e quella di S. Giorgio in S. Pietro al Po, di cui don Bandirali è già parroco.

Ricopriva già, invece, il ruolo di pro-rettore della Cattedrale mons. Attilio Cibolini, ora nominato rettore.

 

Profilo di don Antonio Bandirali

Don Antonio Bandirali, classe 1965, originario dei Castelleone, è stato ordinato presbitero il 9 giugno 1990. È stato vicario a Cremona, nella parrocchia di S. Bernardo (1990-1994) e a Pizzighettone nella parrocchia di S. Bassiano (1994-2001). Nel 2001 è stato scelto per guidare le comunità di Pozzaglio e Castelnuovo Gherardi: prima come amministratore parrocchiale e poi come parroco, sino ad assumere il ruolo di parroco moderatore dell’unità pastorale di Olmeneta, Pozzaglio, Casalsigone e Castelnuovo Gherardi nel 2010. Dal 2011 al 2017 è stato parroco di Casalmorano, Castelvisconti, Mirabello Ciria, Barzaniga e Azzanello, oltre che Vicario zonale dell’allora Zona 3.

Nel 2017 il trasferimento come parroco della parrocchia di S. Imerio a Cremona, comunità che ha avviato il percorso di unità pastorale con S. Pietro al Po, di cui don Bandirali è parroco dal maggio 2019, e Cattedrale, di cui don Bandirali era amministratore parrocchiale da alcuni mesi.

Profilo di mons Attilio Cibolini

Mons. Attilio Cibolini, classe 1946, originario di Casalbuttano, è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1970. È stato vicario a Sant’Agostino, a Cremona, dal 1970 al 1982, quindi parroco a Cella Dati e vicario economo di San Lorenzo in Mondinari.

Nel 1987 ha lasciato il ministero pastorale in parrocchia assumendo l’incarico di direttore responsabile dell’emittente radiofonica diocesana RCN; dal 1999 ricopre lo stesso incarico per TRC-TeleRadio Cremona Cittanova, la società editrice che cura i contenuti informativi della Diocesi di Cremona e realizza le produzioni di comunicazione diocesana, tra cui in particolare la rubrica televisiva settimanale “Giorno del Signore”. Nel 2017 ha ricoperto anche il ruolo di direttore responsabile del settimanale diocesano “La Vita Cattolica”.

Consigliere nazionale dell’Associazione Radio e Televisioni cattoliche – CORALLO dal 1999, dal 2014 al 2016 è stato anche direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali.

Il 10 marzo 2015, inoltre, il vescovo Dante Lafranconi lo ha nominato canonico del Capitolo della Cattedrale di Cremona. Dal 7 aprile 2020 era pro-rettore della Cattedrale.




Sabato 11 a San Sigismondo l’ordinazione presbiterale di fra Andrea Codignola

Sabato 11 luglio alle ore 17.30 presso la chiesa del monastero domenicano di San Sigismondo a Cremona il vescovo Antonio Napolioni presiederà l’Ordinazione sacerdotale di fra Andrea Maria Codignola, originario proprio della parrocchia della Cattedrale, dove domenica celebrerà la sua prima Messa alle ore 11.

Classe 1992, Andrea Codignola (oggi fra Andrea Maria Codignola) è cresciuto e si è formato all’ombra della Cattedrale. Dopo il diploma al liceo scientifico Vida, presso il Seminario di Cremona, ha iniziato il percorso vocazionale presso la Provincia dei Domenicani del nord Italia facendo un anno di “aspirantato” (con una serie di incontri in alcuni week-end per approfondire la propria vocazione e la scelta domenicana). Poi un anno di “prenoviziato” a Bergamo (risiedendo qualche mese in uno dei conventi della Provincia) ricevendo quindi l’abito nell’anno di noviziato e facendo poi la professione semplice a Bologna.

È, infatti, nel convento patriarcale di San Domenico, dove sono conservate le spoglie mortali del fondatore, che fra Codignola ha frequentato i tre anni di filosofia, conseguendo il baccellierato in Filosofia, continuando poi con altri tre anni di studi teologici.

Un percorso che lo ha portato, nel settembre del 2018, a emettere la professione solenne nei Domenicani, l’Ordine dei frati predicatori e all’ordinazione diaconale nel mese di ottobre dell’anno successivo.

«Un dono che diventa un dovere fa da bussola alla nostra vita» (VIDEO e FOTO)




Fa tappa a Cremona la trasmissione Rai “Viaggio nella Chiesa di Francesco”

Ha fatto tappa anche a Cremona la troupe di Rai Vaticano che sta curando una puntata speciale della rubrica “Viaggio nella Chiesa di Francesco” che sarà dedicata in particolare alle diocesi delle zone più colpite dal coronavirus.

Il giornalista Stefano Gisotti ha intervistato il vescovo Antonio Napolioni come testimone diretto del periodo di dolore che la diocesi ha attraversato aprendo però con lui lo sguardo sulla speranza di una comunità e di un territorio che guarda al futuro con prudenza, ma anche con nuove forze interiori maturate nella sofferenza.

Sarà proprio questo, “dal dolore alla speranza”, il tema della puntata speciale che andrà in onda per la prima volta su RaiUno nell’ultima domenica del mese di agosto e, a seguire, sui circuiti rai internazionali che raggiungono gli italiani nei cinque continenti e in replica su Rai Storia nella settimana successiva.

La trasmissione sarà poi sempre visibile sulla pagina di Rai Vaticano sul sito ufficiale della tv di Stato e su RaiPlay, l’applicazione mobile dedicata alla programmazione della rete.

Oltre all’intervista del vescovo, il giornalista e la troupe racconteranno con don Pierluigi Codazzi della Caritas le esperienze di solidarietà della Isla de Burro di Zanengo e di Casa di Nostra Signora a Cremona, come segni di solidarietà a servizio della rinascita del tessuto sociale, partendo dalle fragilità che vi si affacciano