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A Sabbioneta veglia zonale per la giornata della pace

La zona pastorale V ha vissuto nella serata di domenica 30 dicembre un momento intenso di preghiera e di riflessione in preparazione alla giornata mondiale della pace, in calendario da 52 anni il 1 gennaio di ogni anno. La comunità che ha ospitato la cinquantina di parrocchie della zona è stata quella di Sabbioneta, insieme a Breda Cisoni, Ponteterra, e Villa Pasquali.

Appuntamento alle ore 20.45 nella suggestiva chiesa ottagonale dell’Incoronata, sede della Kaiser Karl Gebetsliga, la lega di preghiera per la pace tra i popoli, nel nome del Beato Imperatore Carlo d’Asburgo, uno degli operatori di pace, la cui reliquia qui venerata invita i visitatori a sperimentare la stessa beatitudine dei costruttori di pace. La sede di partenza non è stata casuale, poiché in questa chiesa, ogni terzo sabato del mese, alle ore 9.30, si celebra l’Eucarestia per la pace tra i popoli. In questo luogo, dunque, la preghiera per la pace è appuntamento normale, fisso, e ricorrente. Il primo momento è stato dunque dedicato all’ascolto integrale del messaggio pontificio per la giornata mondiale della pace 2019, che ha come titolo: La buona politica è al servizio della pace.

Quindi il gruppo che affollava la chiesa si è messo in cammino verso la non lontana chiesa dell’Assunta, ed il silenzio, che ha caratterizzato il cammino, è servito ad interiorizzare gli spunti offerti nel momento di ascolto.

La chiesa dell’Assunta, vestita ed illuminata a festa, inondata dal canto del coro zonale, diretto da Donato Morselli, si è rivelata una madre accogliente per la famiglia dei credenti, radunati per una intenzione tanto nobile. La veglia è stata scandita dai quattro momenti tipici della Lectio divina: Lectio, Meditatio, Oratio, Contemplatio.

Il momento della Lectio ha avuto come protagonista il paragrafo 46 dell’Enciclica “Octogesima adveniens” di S. Paolo VI, Papa, colui che più volte asserì che «La politica è la forma più alta ed esigente di carità».

Il momento della Meditatio è stato aiutato dalla testimonianza sull’importanza della buona politica della senatrice Mariapia Garavaglia, che ha accolto volentieri l’invito a dare il suo contributo di riflessione e soprattutto di vissuto, dopo un decennale impegno sia in organizzazioni dedite al bene comune – come la Croce Rossa, sia nelle istituzioni statali come Ministro della sanità. Il suo vibrante ed articolato intervento ha toccato i tasti dell’onestà, della competenza, della doverosa preparazione, della relazione costante tra elettori ed eletti, fondandosi sul magistero illuminato di Paolo VI e su uno stile politico autentico, incoraggiando tutti i presenti, soprattutto i giovani, a dedicarsi alla politica, perché questo è ancora uno spazio privilegiato per l’esercizio della carità. Il suo discorrere è sceso su un’assemblea silenziosa ed attentissima a cogliere la passione, oltre che i contenuti, con cui la senatrice ha offerto la sua testimonianza.

Il momento dell’Oratio si è snodato nella elevazione del cantico tratto dalla lettera agli Efesini che celebra Cristo nostra pace, e in una preghiera di lode alla quale l’assemblea ha risposto con le parole cantate dagli angeli nella notte del Natale: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama.

Infine il momento della Contemplatio è stato aiutato dall’ascolto di una brano del Vangelo di Giovanni, quando Gesù annuncia il contenuto della sua pace, diversa da quella del mondo, e da un testo di Don Tonino Bello intitolato “La pace come cammino”.

La veglia si è conclusa con il cantico del Magnificat, che conclude pure il messaggio del Papa per la giornata mondiale della pace, con il congedo e la benedizione. Al termine della veglia molti dei presenti hanno espresso la gioia e la soddisfazione di essere stati presenti, nonostante la fredda serata di fine dicembre invogliasse ad un dopocena davanti al caminetto. La pace e la buona politica sono fatte anche di questi piccoli gesti di buona volontà




Giovani e vocazione, riflessione e confronto con il vescovo Antonio

E’ stato ricco di spunti e di emozioni l’incontro tra i giovani  e il Vescovo Napolioni tenutosi venerdì 7 dicembre presso l’Auditorium Giovanni Paolo II nella Parrocchia di S. Stefano a Casalmaggiore. La serata è rientrata nel percorso proposto ai giovani della zona pastorale V “Chiedimi se sono felice” predisposto da Diocesi, Federazione oratori e Azione Cattolica. L’incontro, il secondo dopo quello del 16 novembre tenutosi presso l’oratorio San Pietro di Viadana, è stato incentrato sul tema della vocazione e ha avuto per titolo “Vivi o sopravvivi?”.

Presenti tanti giovani lavoratori, studenti universitari e liceali che hanno partecipato al Sinodo dei giovani da poco conclusosi e che hanno intrapreso un cammino di riflessione sulla loro vita e sul servizio prestato chi nelle parrocchie, chi nei viaggi organizzati a Lourdes con Unitalsi Cremona, tutti indistintamente nella propria realtà di riferimento. Giovani con gli occhi pieni di esperienze e tanta voglia di intervenire, dichiarare, riflettere, sintetizzare, partire dalle proprie scelte di vita e dai dubbi esistenziali per diventare adulti consapevoli e cristiani nel mondo.

Lo stesso Vescovo ha voluto predisporre la serata come possibilità di confronto sincero, di ricerca reciproca, di condivisione, permettendo che, dopo una breve premessa tratta dalla Lettera pastorale “Gesù per le strade. Il sinodo dei giovani ci spinge…”, da poco consegnata da Napolioni alla Diocesi, fossero proprio i giovani i protagonisti di questo momento.

A partire da parole-chiave rappresentative di alcune scelte del vivere quotidiano, i ragazzi hanno potuto sviluppare, in forma laboratoriale, un metodo di esplorazione del proprio vissuto, capace di condurre a conoscere se stessi e il proprio cuore. La domanda che si sono fatti è dove si nasconde la vocazione e come si vive una fede incarnata che modifica le aspettative, i progetti di vita, i piaceri, le curiosità. La risposta è stata trovata nella parola Amore. L’amore che sa vedere le necessità dell’altro e vi sa rispondere concretamente; l’amore che sa essere accettato e sa cogliere l’importanza della reciprocità.

Centrale dunque il tema della comunione. La vocazione non è un fatto privato, esclusivo ed escludente. L’amore vocazionale per essere tale deve essere condiviso, “effusivo e diffusivo” per usare i termini proposti dal Vescovo. Anche se certamente ha bisogno di coltivare nel silenzio la lealtà con se stessi e il riconoscimento della propria identità, la vocazione è relazione perché deriva dalla chiamata che l’uomo può rifiutare o accogliere, dopo una prima iniziale obiezione, paura, titubanza. Sarà il riconoscimento della propria volontà di vivere pienamente da Figlio di Dio, in ogni incontro, ambiente, dimensione del quotidiano, che permetterà alla propria esistenza di evolvere in maniera significativa, fino a giungere alla felicità piena.




Sabato 30 dicembre “Veglia per la pace” a Bozzolo con la comunità di Sant’Egidio

La “Veglia per la Pace” della Zona pastorale 5 – tradizionalmente tenuta presso il Santuario della Madonna della Fontana, a Casalmaggiore – si svolgerà quest’anno sabato 30 dicembre, alle 21, nella Chiesa Arcipretale di Bozzolo, che ospita la tomba di don Primo Mazzolari sulla quale si è recato in visita  Papa Francesco il 20 giugno scorso.

La scelta di celebrare la Veglia proprio in questa sede riveste molteplici significati: durante la Veglia sarà letto e commentato il Messaggio del Papa per la 51 ^ Giornata Mondiale della Pace del 1 gennaio 2018, dedicato ai migranti in fuga dalle guerre e don Primo Mazzolari è stato l’autore del testo “Tu non uccidere”, che si rivela sempre più profetico ed attuale ed in perfetta consonanza con l’attualità e con la teologia di papa Bergoglio.
 
Il Testimone di Pace che interverrà quest’anno alla Veglia è il prof. Alberto Quattrucci, Segretario generale di Uomini e Religioni, il Dipartimento internazionale della Comunità di Sant’Egidio che si occupa del dialogo tra le religioni e tra le culture in oltre 60 Paesi dei diversi continenti, sviluppando una capacità specifica di intervento nel campo del dialogo interreligioso e interculturale, sia nella promozione e nell’organizzazione annuale – dal 1986 ad oggi – dei cosiddetti Incontri Mondiali per la Pace nello “spirito di Assisi”, sia in una serie di interventi specifici nel campo dei diritti umani e delle mediazioni per la pace (ad esempio col Mozambico e nelle Filippine).
 
Più recentemente, accompagnando Papa Francesco nel suo viaggio a Myanmar ed in Bangladesh, si è occupato in particolare della situazione riguardante la violazione dei diritti umani nei confronti della popolazione dei Rohingya, vittime di una reale pulizia etnica in Myanmar e rifugiati oggi per la maggior parte nei territori di confine in Bangladesh.
La Veglia sarà animata dalle Corali di tutta la zona pastorale 5 dirette dal maestro Donato Morselli.
Per informazioni, rivolgersi al parroco di Bozzolo, don Luigi Pisani (cell335 5226466).