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Giornata per la custodia del Creato: domenica 8 settembre alle Colonie Padane di Cremona appuntamento per la Zona pastorale 3

Continuano, nelle diverse zone pastorali della diocesi, le iniziative promosse nell’ambito della 14ª Giornata nazionale per la Custodia del Creato, dal titolo “Quante sono le tue opere, Signore” (Sal. 104, 24) Coltivare la biodiversità. Dopo gli eventi promossi a Soresina lo scorso fine settimana, domenica 8 settembre sarà protagonista la città di Cremona (Zona pastorale 3). L’appuntamento, con il patrocinio del Comune di Cremona, è aperto a tutti.

L’accoglienza sarà dalle 9.30 presso le Colonie Padane, dove i partecipanti sono invitati ad arrivare in modo ecosostenibile a piedi o in bicicletta: un percorso che per i gruppi parrocchiali potrà assumere lo spirito di vero e proprio pellegrinaggio.

Dopo la celebrazione della Messa domenicale nell’area verde posteriore alla struttura delle Colonie Padane (ore 10), sarà proposta una breve testimonianza sull’agricoltura inclusiva da parte della cooperativa Nazareth.

La mattinata proseguirà con la possibilità di una “camminata forestale”: una passeggiata guidata nella zona della boscaglia di Po accompagnata dalle Guardie ecologiche volontarie che sarà occasione per scoprire la biodiversità dell’ambiente golenale. Oppure sarà possibile offrire il proprio contributo per la raccolta rifiuti nella zona della boscaglia del Pennello insieme ai volontari di Legambiente.

Alle 13.30 un’ulteriore opportunità di condivisione sarà data dal pranzo curato da Bon Bistrot: al costo di 6 euro due panini, frutta e dolce. Necessaria la prenotazione, per singoli e parrocchie, contattando il 335-8426622.

La conclusione è prevista per le 15, quando ad ogni partecipante sarà lasciato un decalogo per suggerire alcuni comportamenti per ridurre i danni provocati dall’uomo all’ambiente ripresi dall’enciclica Laudato si’ in cui papa Francesco afferma:

“La coscienza della gravità della crisi deve tradursi in nuove abitudini” (209).

E ancora:

“L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente” (211).

 

Locandina dell’evento alle Colonie Padane

 

Domenica 15 settembre si proseguirà nelle Zone pastorali 4 e 5, rispettivamente a Sospiro e Bozzolo. Ultimo appuntamento il 29 settembre ad Agnadello per la Zona 1.




Grest della città in festa al parco acquatico “Le Vele”

Il Grest è condivisione, la condivisione non solo nel ristretto ambiente del proprio oratorio ma condivisione con tutti, con gli altri grest e le altre persone. E’ questo lo spirito delle feste in piazza che invitano ad incontrarsi oratori vicini che trovano durante l’estate un momento di condivisione concreta. Così è stato per gli oratori della città che nella giornata del 19 giugno si sono dati appuntamento al parco acquatico “Le Vele”.

 

É stata una giornata ricca di divertimento, tuffi e di incontri! I ragazzi, bambini e animatori, hanno trascorso una giornata in compagnia non solo dei loro compagni di avventura ma anche dei loro amici e compagni di scuola di altre parrocchie.

Occasioni come questa sono quindi utili e fanno si che si consolidino ancora di più i rapporti tra i vari grest e le varie parrocchie favorendo la creazione non di più grest separati ma di un unico grande grest.




A Cremona una serata in ascolto dei candidati sindaco

L’obiettivo era chiaro: offrire ai cremonesi un momento di ascolto dei candidati sindaco per il Comune di Cremona, in modo da capire idee e proposte. Con questo spirito la Zona pastorale 3, in sinergia con l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, giovedì 9 maggio ha organizzato una serata in vista delle elezioni. Davvero gremito per l’occasione il salone Bonomelli del Centro pastorale diocesano di Cremona.

Un confronto che, volutamente, per evitare i toni accesi della campagna elettorale che a volte rischiano di risultare sterile polemica e volgare attacco all’avversario, non ha previsto dibattito e domande dal pubblico. Al centro della serata tre spunti di riflessione, riguardo ai quali ognuno dei candidati è stato chiamato a esplicitare il proprio punto di vista. Tre domande in tutto, a cui i candidati hanno risposto a turno: tre i minuti di tempo a disposizione di ciascuno.

Dei sette candidati in corsa sei hanno accettato Francesca Berardi (Cremona cambia musica), il sindaco uscente Gianluca Galimberti (Partito Democratico – Cittadini per passione – Cremona attiva – Fare nuova la città – Patto civico per Cremona – Sinistra per Cremona), Ferruccio Giovetti (La cura per Cremona), Carlo Malvezzi (Forza Italia – Fratelli d’Italia – Lega lombarda Salvini – Viva Cremona), Luca Nolli (Movimento 5 stelle) e Diego Ratti (Casa Pound). Assente Alberto Madoglio (Alternativa Comunista).

La serata, moderata dal giornalista cremonese Riccardo Mancabelli, è stata introdotto da Gabriele Panena che, a nome nell’Equipe di coordinamento zonale per l’area “Nel mondo, con lo stile del servizio”, ha precisato le motivazioni della serata, sottolineando le aspettative della comunità cristiana cremonese, al di là degli schieramenti politici.

Si è quindi entrati nel vivo dell’incontro con la prima tematica in esame, mettendo al centro la persona. E di conseguenza anche la famiglia, nei confronti della quale i candidati hanno espresso differenti concezioni. Tra le questioni affrontate anche quella dell’immigrazione e, soprattutto, dell’integrazione. E anche qui i distinguo non sono mancati.

Il secondo spunto è stato offerto dalla consapevolezza che una città deve essere a misura d’uomo. Sul tavolo gli aspetti urbanistici con mobilità e trasporti pubblici. E qui le visioni sono state anche molto differenti, in particolare per quanto riguarda le realizzazioni di nuove arterie (per alcuni strategiche per altri inutili). Auto e bici in città altra questione al centro del dibattito.

Terzo e ultimo aspetto guardando ai giovani, con università, lavoro e cultura come parole d’ordine per immaginare un futuro che possa avere come parola d’ordine “sviluppo”.

A chiudere la serata, seguita con interesse anche attraverso il servizio streaming del nostro portale e i canali social della Diocesi, è stato ancora Gabriele Panena che ha auspicato che l’interesse e la partecipazione che i cremonesi stanno dimostrando non si esaurisca con la campagna elettorale.

 

Photogallery della serata




Giovedì 9 maggio (ore 21) le parrocchie della città incontrano i candidati sindaco: la serata in diretta web e social

I candidati che alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio correranno per la carica di sindaco del Comune di Cremona si confrontano a poche settimane dal voto. L’evento si svolgerà giovedì 9 maggio, alle 21, presso il salone “Bonomelli” del Centro pastorale diocesano di Cremona, in via S. Antonio del Fuoco 9/B.

L’incontro pubblico, promosso dalle Parrocchie della città appartenenti alla Zona Pastorale III in sinergia con l’Ufficio diocesano per pastorale sociale e del lavoro, vedrà la partecipazione di sei dei sette candidati:

  • Francesca Berardi (Cremona Cambia Musica)
  • Gianluca Galimberti (Partito Democratico, Fare Nuova la Città, Sinistra per Cremona, Cremona si Può, #Cittadini per Passione, Cremona Attiva)
  • Ferruccio Giovetti (La cura di Cremona)
  • Carlo Malvezzi (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Viva Cremona)
  • Luca Nolli (Movimento 5 Stelle)
  • Diego Ratti (CasaPound)

Dopo un intervento introduttivo di un rappresentante dell’équipe di coordinamento zonale, il moderatore della serata Riccardo Mancabelli (giornalista di TeleRadioCremona), rivolgerà tre domande ai protagonisti dell’incontro. Per rispondere ad ogni domanda ciascun candidato avrà a disposizione 3 minuti, senza ulteriore dibattito e senza interventi dal pubblico.

Le tre domande affronteranno alcuni dei temi centrali nel dibattito politico, sociale e culturale della città di Cremona:

  • la centralità della persona in una città che cambia
  • lo sviluppo urbanistico in un sistema di mobilità e servizi per il cittadino
  • uno sguardo sul futuro: cultura, università, ricerca, giovani

La serata potrà essere seguita in diretta streaming sul nostro portale e sui canali social della Diocesi. Gli interventi, che da venerdì saranno disponibili in podcast sul portale diocesano www.diocesidicremona.it, venerdì alle ore 19 saranno proposti anche dall’emittente radiofonica RCN-InBlu.

La locandina dell’evento




Giovedì 2 maggio a Cremona la processione lauretana apre il mese mariano

Si svolgerà come consuetudine la sera di giovedì 2 maggio il tradizionale pellegrinaggio cittadino al Santuario lauretano, presso la chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio, presieduto dal vescovo Antonio Napolioni.

L’appuntamento con tutti i fedeli è come sempre alle 21 in Cattedrale, da dove si snoderà la processione con i flambeaux che percorrerà piazza del Comune, largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, corso Matteotti, vicolo Lauretano e piazza S. Abbondio.

Sarà presente il Capitolo della Cattedrale e, insieme alle proprie comunità, i sacerdoti della zona pastorale 3, in veste e cotta e stola bianca (personale da portare).

Particolarmente attesi i giovani degli oratori cittadini e i gruppi di ministranti.

Ad accogliere vescovo e pellegrini nella chiesa di Sant’Abbondio sarà il parroco don Andrea Foglia. A S. Abbondio il vescovo Antonio terrà l’omelia. Quindi, al canto del Magnificat, accompagnato dai sacerdoti presenti, si recherà all’interno del santuario per l’omaggio alla Madonna Nera.

Al termine della celebrazione anche tutti i fedeli potranno accedere alla Santa Casa e sostarvi in preghiera.

 

L’origine del Santuario

Nel 1625 il Consiglio Generale di Cremona decretò che la città fosse posta sotto la protezione della Vergine Lauretana di S. Abbondio. L’anno precedente, per volere del giureconsulto Gian Pietro Ala, si iniziò la costruzione del santuario riproducendo la Santa Casa custodita a Loreto. Nel 1630 l’effige della Vergine Lauretana fu portata per le vie della città in una grande processione in cui si invocò la sua protezione per la liberazione dalla peste. Risale al 1634 la prima incoronazione della statua; il 17 agosto 1732 si svolse un’altra importante celebrazione quando il Capitolo Vaticano la incluse tra le Madonne riconosciute come “coronate”.




Ascolto, perdono e dialogo per ricominciare

“Confermare è rinnovare ogni giorno una scelta: nella vita di coppia confermare è decidere ogni giorno di amare e perdonare”. Con queste parole si è suggellato il terzo e ultimo appuntamento delle Catechesi Quaresimali dei giovani della città, svoltosi venerdì 5 aprile presso l’oratorio del Maristella. Una cinquantina di giovani provenienti dalle parrocchie cittadine si sono ritrovati per ascoltare la toccante testimonianza di una coppia cremonese che ha vissuto importanti momenti di crisi matrimoniale, ma ha saputo rafforzare il proprio legame, sperimentando il perdono.

I coniugi aderiscono all’associazione “Retrouvaille”, un servizio esperienziale offerto a coppie sposate o conviventi che hanno problemi di relazione e che intendono ricostruire il loro rapporto d’amore, lavorando per salvare il matrimonio in crisi.

Il racconto a due voci degli ospiti è arrivato al cuore dei giovani per la sua intensità e autenticità: a un certo punto del matrimonio, hanno sperimentato forti difficoltà di coppia, alimentate da discussioni, bisogni non appagati, solitudini, chiusure, vittimismi e, infine, allontanamenti. Il tempo della crisi è divenuto tempo per comprendere da chi si poteva dipendere veramente per la propria realizzazione. L’inquietudine percepita da entrambi, in fondo, non era che il sintomo di un bisogno di riconciliazione, della necessità di ritornare in famiglia e alle radici della Fede e del Perdono.

Una “storia di guarigione” e conversione fondata sul riconoscimento della presenza costante di Dio nella propria vita, quella “luce mai spenta” che dona speranza e indica una direzione. L’esperienza e la comprensione dell’essere amati da Dio conduce a fare come Lui: scegliere di amare e perdonare giorno dopo giorno.

Grazie al percorso intrapreso con l’associazione “Retrouvaille”, realtà conosciuta grazie all’ascolto della testimonianza di una coppia, gli sposi hanno scoperto come l’ascolto, il perdono, la comunicazione e il dialogo possano essere strumenti potenti per la riconciliazione e per recuperare un rapporto di coppia duraturo, anche dopo il tradimento e la separazione. Il quotidiano esercizio ad avere e dare fiducia, l’ascolto e la condivisione delle scelte anche nelle piccole cose diventano i passi che scandiscono il cammino familiare, nella riscoperta del valore della gratuità e dell’attesa nei legami da ricostruire… perché, come ci hanno ricordato i due coniugi, “l’amore è un sentimento, amare è una decisione”.




Per i giovani di Cremona la testimonianza di Marta, volontaria in una casa per giovani donne vittime di tratta

Nella serata di venerdì 22 marzo, una cinquantina di giovani provenienti dalle parrocchie cittadine si è ritrovata presso l’oratorio Sant’Antonio Maria Zaccaria per il secondo appuntamento delle Catechesi Quaresimali “Scelgo: voce del verbo credere”, organizzate dalla pastorale giovanile della zona III e da Azione Cattolica. In questa occasione la riflessione si è concentrata sul verbo “Riconoscere”. L’incontro è stato guidato dalla testimonianza di Marta Danelli, giovane ventunenne lodigiana che ha proposto la lettura del brano dei discepoli di Emmaus per sottolineare il proprio desiderio di riconoscere Gesù, come i discepoli, nel cammino che sta percorrendo.

La Parola diventa guida quotidiana, parola che sfida e talvolta rimprovera: è una guida scomoda, ma fondamentale. Marta, studente all’università di Bologna, a settembre ha deciso di intraprendere un’esperienza di volontariato: da sei mesi ormai vive a casa Magdala, una casa per giovani donne vittime di tratta, proposta dell’associazione “Albero di Cirene”. Marta partecipa anche a “Non sei sola”, iniziativa di ascolto delle ragazze costrette alla prostituzione.

La vita in casa Magdala è come la vita in una famiglia: si vogliono instaurare dinamiche di condivisione e di fiducia reciproca perché sincerità e onestà devono essere alla base del rapporto. Come in una famiglia non mancano i litigi, nei quali entrano in gioco anche abitudini e fattori culturali diametralmente opposti ai nostri. La soluzione spesso richiede tempo e fatica, si tenta di capire, si impara ad accettare e a scusarsi. Marta riconosce però di non essere sola in questo cammino, ci sono tanti volontari come lei, tanti professionisti pronti ad aiutare. Riconosce che la sua stessa famiglia l’ha sempre sostenuta e aiutata a trovare i giusti equilibri. Scherzando ha raccontato infatti che i suoi genitori sono il suo contatto con la realtà, che a volte perde nell’entusiasmo che la contraddistingue.

La testimonianza fresca, autentica e appassionata di Marta ha suscitato nei giovani molte domande e interventi.

Il prossimo incontro si terrà venerdì 5 aprile presso l’oratorio del Maristella e sarà incentrato sul verbo “Confermare”.

 




Cremona, la testimonianza della famiglia Priori ai Quaresimali per i giovani (AUDIO)

Ha preso avvio venerdì 8 marzo il ciclo di catechesi quaresimali per i giovani della zona pastorale 3 dal titolo  “Scelgo: voce del verbo Credere”, organizzato dal tavolo zonale di pastorale giovanile e dall’Azione cattolica. Durante il percorso si pone l’attenzione su alcuni verbi utilizzati nell’Instrumentum Laboris per il Sinodo dei vescovi: riconoscere, Interpretare, scegliere e confermare che rappresentano alcune tappe per il discernimento. Stimolati dalle testimonianze di alcuni ospiti si cerca di riscoprire come coniugare questi verbi nella vita quotidiana.

Nella serata di venerdì 8 marzo una quarantina di giovani provenienti dalle parrocchie cittadine si è ritrovata in una sala dell’oratorio del Cambonino. Dopo aver invocato lo Spirito Santo con un canto, è stato letto un brano del Vangelo di Matteo che ha accompagnato la riflessione. La parola è poi passata ai coniugi Sonia e Stefano Priori, giovane coppia cremonese che ha scelto di condividere la propria storia a partire dal verbo “interpretare”.

Dopo aver illustrato i vari significati di questo verbo (leggere criticamente, analizzare, intendere la legge, ricoprire una parte…), Stefano ha proposto una lettura della propria vita attraverso l’interpretazione di una serie di segni che hanno costellato la propria esistenza: la presenza paziente e costante di Sonia, l’intreccio periodico delle loro strade, le loro diversità, la scelta di entrare in seminario per poi uscirne rimodellando la propria vita…

Interpretare con lucidità e pazienza questi e altri segni anche alla luce del Vangelo è stato fondamentale per capire la loro vocazione matrimoniale, per comprendere l’ordine giusto dei tratti con cui compiere il Disegno per cui sono stati chiamati. Proprio come evocato nel brano evangelico scelto, hanno cercato nella propria vita la luce e il sale, quegli importanti segni che hanno conferito alla loro storia calore e sapore per poi assumere a loro volta questi caratteri per le tante persone incontrate. In conclusione, si è lasciato spazio agli interventi dei giovani presenti che hanno interrogato la coppia circa le modalità con cui hanno affrontato una scelta che si è rivelata sbagliata e il significato che attribuiscono all’espressione “costruire sulla roccia”.

Prossimo appuntamento venerdì 22 marzo presso l’oratorio della parrocchia Sant’Antonio Maria Zaccaria per riscoprire il verbo “riconoscere” grazie alla testimonianza di Marta Danelli, giovane lodigiana che ha scelto di vivere come volontaria in una Comunità Papa Giovanni XXIII.




A Tds Pierdante Piccioni: una vita divisa in due dopo l’incidente che gli ha cancellato 12 anni di memoria (AUDIO)

Domenica 17 febbraio presso la parrocchia del Maristella, a Cremona, si è svolto il quinto incontro di Tds-Traiettore di sguardi con la testimonianza del medico Pierdante Piccioni. Primario all’ospedale di Lodi, il 31 maggio 2013 finisce fuori strada. Lo ricoverano in coma e quando si risveglia, dopo qualche ora, il suo ultimo ricordo risale al 25 ottobre 2001, giorno dell’ottavo compleanno di suo figlio Tommaso.

Dodici anni della sua vita sono stati inghiotti in un buco nero. Attorno a lui tutto è cambiato, i figli non sono più bambini di 8 e 11 anni ma ventenni adulti, la moglie non è più la donna giovane che ricorda ma una donna che porta i segni degli anni che passano. Non sono cambiate solo le persone ma anche tutta la realtà intorno: esistono i social network, gli smarthphone, l’euro. Si ritrova ad essere un indigeno catapultato in un mondo rivoluzionato dai progressi tecnologici.

Piccioni, cremonese d’origine (di Levata di Grontardo), sempre con grande autoironia, ha raccontato ai giovani di Tds com’è riuscito a ripartire. Tra momenti di depressione e rabbia ha combattuto per riconquistare la propria vita, per ritornare al suo lavoro e ritrovare il suo posto nel mondo come padre, marito e come medico.

Il tempo perduto non lo riavrà più indietro, però il suo problema si è trasformato in un tesoro nascosto. La sua vita si divide in due: prima e dopo l’incidente e il capitolo della sua seconda vita lo sta scrivendo da uomo nuovo, vivendo con maggiore apertura ed empatia nei confronti degli altri.

Pierdante Piccinoni è anche autore di due libri che raccontano la sua storia di vita: “Meno dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato” (Mondadori) e “Pronto soccorso. Storie di un medico empatico” (Mondadori).




Ricostruire una vita “cancellata”: domenica la testimonianza di Pierdante Piccioni a Tds

L’ospite del prossimo appuntamento di Traiettorie di Sguardi, in programma domenica 17 febbraio dalle 18.30 presso l’oratorio del Maristella a Cremona, sarà Pierdante Piccioni: prima dell’incidente che gli ha causato la perdita della memoria cancellando 12 anni di vita, era direttore dell’U.O. di pronto soccorso dell’ospedale di Lodi, collaboratore di riviste scientifiche internazionali. Ora è responsabile del servizio “integrazione ospedale-strutture sanitarie territoriali e appropriatezza della cronicità”

Ritrovarsi reduce senza futuro, costretto ad aspettare ancora il miracolo più grande, quello che deve restituire, insieme alla memoria, tutte le emozioni perdute e il senso di un’esistenza da riallacciare.  Forse quel miracolo è la speranza, semplicemente un segreto che sta dentro di noi.