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Madonna di Brancere, confermata la Messa a Brancere, ma la siccità impedisce la processione sulle acque del fiume

La drammatica crisi idrica del fiume Po condiziona anche il programma della tradizionale processione sul Fiume della statua della Regina del Po, in occasione nella solennità della festa dell’Assunta, il 15 agosto.

Vista la grave siccità che da settimane ormai sta facendo soffrire il grande fiume e le sue sponde, nell’ultima riunione organizzativa che ha visto la partecipazione del parroco e del sindaco di Stagno Lombardo, del vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni e dei rappresentanti di protezione Civile e Società canottieri, si è infatti deciso di confermare la celebrazione della Messa alle 17 presso il Lido Ariston Sales di Brancere, mentre non sarà possibile svolgere la tradizionale processione con le barche sulle acque del Po.

Una decisione sofferta, ma condivisa da tutte le parti in causa: «C’è stata da parte di tutti grande disponibilità e buona volontà per rendere possibile la celebrazione della Messa. E tutti sono espresso il loro dispiacere per l’impossibilità di confermare la processione con le barche sul Po. Tutti però sono consapevoli della situazione drammatica delle acque del fiume che non rendono possibile la navigazione, anche per evidenti ragioni di sicurezza».

Al termine della Messa l’effigie della Vergine Regina del Po sarà portata con una breve processione via terra fino alle rive del fiume dove sarà effettuato il gesto del lancio della corona di fiori verso il fiume, con una preghiera particolare per la fine della carestia. Successivamente la statua sarà poi riportata in auto verso Brancere.




Torneo animatori della Zona 3: l’unità pastorale “Madre di Speranza” fa l’en plein

Tra i tornei organizzati per gli animatori dei Grest nelle zone pastorali si è concluso il 29 giugno quello della città di Cremona, dedicato agli adolescenti degli oratori cittadini, che si sono sfidati a calcio a 7 e a pallavolo. Tre serate organizzate negli oratori di S. Ambrogio e Cristo Re, presso i quali si sono giocate le prime fasi dei tornei, e quello di S. Francesco, in cui si sono tenute le finali della zona 3.

Il torneo di pallavolo misto ha visto trionfare l’unità pastorale “Madre di Speranza” (San Bernardo, Borgo Loreto, Zaist e Maristella), vincitrice della finale contro l’oratorio della Beata Vergine. “Madre di Speranza” ha dominato anche il torneo di calcio a 7, facendo quindi l’en plein dei trofei. Per il torneo di calcio a 7 sono arrivati sul podio anche l’oratorio della Beata Vergine, secondo, e l’unità pastorale “Cittanova” (S. Agata-S.Agostino-S. Ilario), terza.

Finisce così anche l’iniziativa sportiva dedicata alla zona 3, un evento dedicato agli animatori che, proprio per il loro impegno per la gestione dei bambini e per la buona riuscita del Grest, hanno meritato queste serate tutte per loro.




#WMOF22, Zona 3: teatro, musica e testimonianze a Borgo Loreto

L’oratorio di Borgo Loreto, a Cremona, è stato scelto come teatro della Giornata mondiale per le famiglie per le famiglie della zona 3, vissuta in contemporanea in tutte le zone pastorali della diocesi nel pomeriggio di sabato 25 giugno.

Prima l’accoglienza, durante la quale è stato dato alle famiglie un braccialetto per la divisione in quattro gruppi. Oltre al braccialetto, è stato consegnato un pezzo di un puzzle, che è servito poi, durante l’evento, a comporre il logo dell’Incontro mondiale.

Prima dell’inizio delle attività in chiesa è stato trasmesso il videomessaggio con il saluto che il vescovo Napolioni, da Roma, ha voluto rivolgere a tutte le famiglie riunite nelle diverse zone della diocesi.

Bambini e adulti si sono quindi messi in gioco, insieme, nelle varie attività distribuite tra quattro stand. Uno a stampo teatrale, allestito da Alberto Ferrari, Federico Benna e Silvia Botti, in cui alcuni ragazzi e adulti hanno reinterpretato i brani della Genesi rendendo più fruibile ai bambini il senso della famiglia sin dagli albori. Poi uno stand musicale, in cui i coniugi Betti e Giuseppe Ruggeri hanno guidato le famiglie a trasformare il testo di una popolare canzone: nuove parole a tema famigliare per una canzone imparata da tutti i gruppi e utilizzata come inno della giornata. Uno stand della testimonianza, in cui Maria Chiara Tolomini e i coniugi Eleonora e Davide Longhi hanno condiviso con i gruppi le loro esperienze di cura e di convivenza: cura di una madre anziana e convivenza nel contesto di Casa Beth, un condominio, sito in via Diritta 22, a Cremona, costituito da sette appartamenti autonomi, una taverna, una officina, un piccolo bagno, una lavanderia, due cortili e un giardino, in cui coabitano, per scelta, sette nuclei famigliari. Scelta avvenuta sì per necessità, ma compiuta per vivere una situazione di condivisione, sostegno e aiuto reciproco, valori che sono alla base del rapporto di amicizia che intercorre tra queste sette famiglie. Infine uno stand “creativo”, in cui i coniugi Lena e la famiglia Panena hanno guidato i presenti in un laboratorio manuale, ispirato al tema del brano del Vangelo delle nozze di Cana.

Le famiglie si sono poi riunite in chiesa per il momento di preghiera e per ascoltare insieme l’omelia di Papa Francesco nella Messa celebrata in Piazza San PIetro nel pomeriggio proprio nel contesto del X Incontro mondiale delle famiglie.

L’incontro zonale si è concluso con la cena comunitaria per tutti i partecipanti all’incontro.




Grest, a Cristo Re per i preadolescenti della città una mattinata tra giochi e sport

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Dopo la caccia ai tesori dell’arte e della cultura di Cremona, i preadolescenti dei Grest della città di Cremona nella mattinata di giovedì 23 giugno sono stati coinvolti in una iniziativa all’insegna del gioco e dello sport grazie alla sinergia tra gli Oratori della città, la Federazione Oratori Cremonesi e il CSI di Cremona. Ad ospitare l’evento zonale riservato ai ragazzi e e le ragazze delle medie è stato l’oratorio di Cristo Re. Due ore di giochi, cui hanno preso parte i Grest di Cristo Re, Cavatigozzi, S. Abbondio, S. Bernardo, Beata Vergine e le unità pastorali S. Omobono e Cittanova.

Ogni oratorio è stato diviso in dieci sottogruppi, in modo da poter favorire l’interazione con i gruppi degli altri Grest. Per le attività sono stati allestiti dieci campi in cui, a turno, si sono svolte le prove: classici giochi “da Grest” e vere e proprie discipline sportive, pur con qualche adattamento. Partite di “mosca cieca”, “maghi e nani”, basket, rugby e pallamano col vortex, “il gatto e il topo” e sfide di velocità, sumo, karate e “scalpo a bandiera”, un mix tra i famosi “ruba bandiera” e “ruba lo scalpo”.

Il tutto organizzato da un educatore del CSI che ha gestito il programma dell’iniziativa e i tempi delle sfide, scandendo, man mano, la turnazione sui vari campi.

Significativa la collaborazione degli animatori di ogni Grest, chiamati, oltre che alla gestione dei ragazzi, ad arbitrare e supervisionare le partite.

 

I ragazzi dei Grest della Zona 3 alla scoperta dei tesori della città




Alle Colonie Padane lo spettacolo “I Benedetti” ha inaugurato gli eventi in città per l’Incontro mondiale delle famiglie

Nella serata di mercoledì 15 giugno alle Colonie Padane di Cremona è andato in scena lo spettacolo “I Benedetti”, interpretato da Giada Generali e Stefano Priori, quest’ultimo anche autore della rappresentazione. La serata, offerta dalla Zona pastorale 3, ha aperto il programma degli eventi promossi in città nell’ambito dell’Incontro mondiale delle famiglie che sabato 25 giugno coinvolgerà in una modalità diffusa le cinque zone pastorali della diocesi.

Lo spettacolo ha voluto mettere in luce il tema dell’affido ed è stato promosso e realizzato con la collaborazione de “Il Girasole”, associazione di famiglie affidatarie che opera da 25 anni sul territorio cremonese

La serata è stata introdotta dai coniugi Mariagrazia Antonioli e Roberto Dainesi, incaricati diocesani per la Pastorale familiare, che hanno aiutato a comprendere il prossimo evento mondiale delle famiglie a partire dal titolo “L’amore famigliare: meraviglioso e fragile”. «Pensiamo che l’occasione di stasera sia davvero un modo per celebrare un amore così grande e allo stesso tempo così bisognoso di cura e sostegno», ha sottolineato Maria Grazia Antonioli.

Prima dello spettacolo hanno preso la parola anche i coniugi Sara Chan e Stefano Gusperti, dell’associazione “Il Girasole”, che hanno portato la loro testimonianza di genitori affidatari. «Il nostro obiettivo come famiglia – hanno sottolineato – è quello di intravedere quello che il signore ci fa percepire in questi piccoli che hanno bisogno di essere accolti e amati nella nostra famiglia» ha affermato Stefano Gusperti e ha proseguito «Essere famiglia affidataria è meraviglioso ma al contempo impegnativo perché ci mette a dura prova; tuttavia, crediamo che essere famiglia affidataria sia la dimostrazione che si può amare in modo gratuito e incondizionato»

Tante le famiglie che hanno partecipato alla serata con grande interesse e voglia di stare insieme per riflettere su un tema molto importante quale l’affido. Durante lo spettacolo i più piccoli sono stati coinvolti in un momento di gioco garantito da animatori provenienti dagli oratori cittadini.

“I Benedetti” è la storia di due persone: l’incontro di due vite che, attraverso alcuni oggetti, rimettono in gioco e rileggono i propri ricordi alla luce del tempo che, passando, li ha fatti diventare adulti, percorrere strade diverse, ma non li ha fatti perdere di vista. Si inizia da un telefono che squilla e da una proposta: una bambina ha bisogno di una famiglia che la accolga. Sara arriva presto, poco prima di Natale e ad accoglierla c’è Paolo. Spaesati, confusi, entrambi pieni di aspettative ma anche di perplessità. In scena non ci sono le famiglie, non ci sono i servizi sociali, ma ci sono 2 figli con la loro storia, con la loro naturale quotidianità che viene raccontata in un’ora di spettacolo che affronta un tema serio con un linguaggio leggero, frizzante e divertente quanto basta. È proprio il rapporto tra due “quasi fratelli” – un figlio naturale e uno in affido, che vivono un tratto della loro vita, l’infanzia e l’adolescenza, sotto il tetto della famiglia Benedetti – ad essere raccontata e messa in scena. Inevitabili le gioie, gli attriti, le confidenze, i litigi, ma anche e soprattutto la vita di tutti i giorni. Proprio la vita di tutti i giorni emerge dirompente nella sua semplicità e naturalità, tanto che anche chi non ha mai sperimentato l’affido, vedendo certe scene, si può rispecchiare e sentirsi protagonista e partecipe di una vita che potrebbe essere anche la sua. Uno spettacolo adatto a un pubblico di adolescenti, ma anche di giovani e adulti, un metodo efficace per informare e sensibilizzare riguardo un tema tanto importante quanto delicato quale l’affido.

Lo spettacolo ha anticipato l’evento di sabato 25 giugno quando, nel pomeriggio, la Zona pastorale 3 si darà appuntamento dalle 17 all’oratorio di Borgo Loreto, in via Ceccopieri 1 (con possibilità di parcheggio in piazza don Amigoni): attività e stand aiuteranno a valorizzare diversi aspetti dell’essere famiglia oggi accompagnando verso il momento di preghiera comunitaria prevista per le 19. Un’occasione di incontro che continuerà con la cena insieme, per festeggiare così l’Incontro mondiale delle famiglie. Per ragioni organizzative è gradita l’adesione entro il 20 giugno, segnalando la partecipazione nelle parrocchie della città o scrivendo una mail a zona.terza@gmail.com.

Il programma degli eventi del 25 giugno nelle cinque zone pastorali

 

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I ragazzi dei Grest della Zona 3 alla scoperta dei tesori della città

Hanno preso il via in diocesi le iniziative zonali per i bambini e i ragazzi dei Grest. Tra le tante, si è tenuta, la mattina di giovedì 16 giugno, «una giornata alla scoperta della città di Cremona e delle emozioni», come spiega Elena Poli, di CrArT, ente organizzatore dell’evento dedicato ai ragazzi delle medie dei Grest della Zona pastorale III.

Presentata come una sorta di caccia al tesoro, l’iniziativa è stata una vera e propria «caccia ai tesori della città», in cui – senza vincitori né vinti – i ragazzi, suddivisi in cinque gruppi, hanno percorso cinque diverse tappe, affrontando le sfide proposte e approfondendo, grazie al contributo delle guide di CrArT, l’arte e la storia che contraddistinguono la città di Cremona.

Dopo il raduno, avvenuto alle 9.30 in piazza Stradivari, hanno preso il via giochi di vario genere, allestiti presso piazza Roma, piazza Marconi, piazza del Comune e presso le chiese di S. Marcellino e S. Maria Maddalena. I ragazzi, infatti, si sono affrontati in una sfida musicale, in una risoluzione di un delitto avvenuto nella chiesa di S. Domenico, fino ad arrivare alla caccia al dettaglio artistico sul piazzale antistante la Cattedrale.

Molti oratori di città hanno aderito all’iniziativa. Presenti, accompagnati dai rispettivi animatori, i ragazzi delle unità pastorali “Cittanova”, “Madre di Speranza” e “S. Omobono”. Presenti anche gli oratori di S. Abbondio, Cristo Re e S. Michele. «L’idea – prosegue Elena Poli – è stata quella di coinvolgere quanti più oratori possibile e di mescolare i ragazzi, per favorire la conoscenza e l’incontro con i coetanei delle altre parrocchie». Una mattinata, quindi, all’insegna del divertimento e della collaborazione, che si è conclusa intorno a mezzogiorno, sempre sulla piazza dedicata al celebre liutaio cremonese.

Le iniziative dedicate alla Zona 3 non finiscono qui. Il prossimo appuntamento, sempre dedicato ai ragazzi delle medie, sarà giovedì 23, presso l’oratorio di Cristo Re: una mattinata di laboratori sportivi con gli educatori del Comitato sportivo italiano, comitato di Cremona.




Corpus Domini, il 16 giugno a Cremona la celebrazione a S. Agata e la processione verso S. Luca

Giovedì 16 giugno sera si terrà a Cremona la tradizionale processione del Corpus Domini. Alle 21 il vescovo Antonio Napolioni presiederà l’Eucaristia nella chiesa cittadina di Sant’Agata. Alla celebrazione, animata dal coro dell’unità pastorale Cittanova, sono chiamate a partecipare tutte le parrocchie cittadine.

Dopo le comunioni tutti i partecipanti saranno chiamati a mettersi in processione dietro al Santissimo Sacramento per le strade della città. Percorso corso Garibaldi, il corteo raggiungerà la chiesa di San Luca, dove vi sarà l’esposizione del Santissimo Sacramento e un momento di adorazione che si concluderà con la solenne benedizione eucaristica.

Quest’anno la celebrazione del Corpus Domini non avviene in Cattedrale visto che il Duomo, dal 13 a al 17 giugno, rimarrà chiuso al pubblico per permettere di svolgere in piena sicurezza le prove di carico strutturale sulle volte del presbiterio, propedeutiche all’inizio dei lavori per l’adeguamento liturgico.




Verso l’incontro mondiale delle famiglie: mercoledì sera alle Colonie Padane lo spettacolo “I Benedetti”

Dal 22 al 26 giugno si svolgerà a Roma il decimo Incontro Mondiale delle famiglie. Una manifestazione che, per volontà di Papa Francesco, non prevede eventi e iniziative solo a Roma, ma coinvolgerà tutte le diocesi assumendo una dimensione multicentrica e diffusa. Così avverrà anche in diocesi di Cremona, in particolare attraverso le iniziative proposte sabato 24 giugno nelle cinque zone pastorali (il programma completo).

Nella città di Cremona, la Zona pastorale 3, offrirà quale ulteriore occasione in preparazione alla Giornata mondiale delle famiglie, anche una serata di festa spettacolo. L’appuntamento è per mercoledì 15 giugno, alle 21, alle Colonie Padane, con una rappresentazione teatrale costruita sul tema dell’affido. Promosso e realizzato con la collaborazione de “Il Girasole”, associazione di famiglie affidatarie che opera da 25 anni sul territorio cremonese, lo spettacolo racconterà la storia di chi, trovandosi a vivere sotto lo stesso tetto, si incontra e si scontra. Gli interpreti (in foto) sono Giada Generali e Stefano Priori, in arte Beru, autore della rappresentazione. Durante lo spettacolo è previsto uno spazio di animazione e intrattenimento per bambini e ragazzi.

“I benedetti” è la storia di due persone: l’incontro di due vite che, attraverso alcuni oggetti, rimettono in gioco e rileggono i propri ricordi alla luce del tempo che, passando, li ha fatti diventare adulti, percorrere strade diverse, ma non li ha fatti perdere di vista. Si inizia da un telefono che squilla e da una proposta: una bambina ha bisogno di una famiglia che la accolga. Sara arriva presto, poco prima di Natale e ad accoglierla c’è Paolo. Spaesati, confusi, entrambi pieni di aspettative ma anche di perplessità. In scena non ci sono le famiglie, non ci sono i servizi sociali, ma ci sono 2 figli con la loro storia, con la loro naturale quotidianità che viene raccontata in un’ora di spettacolo che affronta un tema serio con un linguaggio leggero, frizzante e divertente quanto basta. È proprio il rapporto tra due “quasi fratelli” – un figlio naturale e uno in affido, che vivono un tratto della loro vita, l’infanzia e l’adolescenza, sotto il tetto della famiglia Benedetti – ad essere raccontata e messa in scena. Inevitabili le gioie, gli attriti, le confidenze, i litigi, ma anche e soprattutto la vita di tutti i giorni. Proprio la vita di tutti i giorni emerge dirompente nella sua semplicità e naturalità, tanto che anche chi non ha mai sperimentato l’affido, vedendo certe scene, si può rispecchiare e sentirsi protagonista e partecipe di una vita che potrebbe essere anche la sua. Uno spettacolo adatto a un pubblico di adolescenti, ma anche di giovani e adulti, un metodo efficace per informare e sensibilizzare riguardo un tema tanto importante quanto delicato quale l’affido.

Lo spettacolo del 15 giugno anticiperà l’evento di sabato 25 giugno quando, nel pomeriggio, la Zona pastorale 3 si darà appuntamento dalle 17 all’oratorio di Borgo Loreto, in via Ceccopieri 1 (con possibilità di parcheggio in piazza don Amigoni): attività e stand aiuteranno a valorizzare diversi aspetti dell’essere famiglia oggi accompagnando verso il momento di preghiera comunitaria prevista per le 19. Un’occasione di incontro che continuerà con la cena insieme, per festeggiare così l’Incontro mondiale delle famiglie. Per ragioni organizzative è gradita l’adesione entro il 20 giugno, segnalando la partecipazione nelle parrocchie della città o scrivendo una mail a zona.terza@gmail.com.

Scarica la locandina con le iniziative per la Zona 3




Cremona, il 13 e il 14 giugno in Seminario gli incontri formativi per i volontari dei Centri di ascolto

Pensati con lo slogan “… e si prese cura di lui”, tratto da un passo del Vangelo di Luca, sono in programma nel mese di giugno gli incontri formativi per i volontari del Centri di ascolto, organizzati dalla zona pastorale III in sinergia con Caritas Cremonese.

«Dopo la pandemia, che ha messo alla prova i nostri assetti caritativi e ha fatto emergere nuove povertà, si sente l’esigenza di rimotivare e rendere ancora più accoglienti i nostri centri d’ascolto, che sono i luoghi dove le comunità cristiane incontrano le persone che vivono uno stato di disagio – spiega don Pietro Samarini, vicario zonale per la zona III –. Vogliamo far sì che i nostri centri d’ascolto siano sempre più “porte aperte al territorio” che sanno accogliere, ascoltare e orientare».

E così l’idea di due incontri formativi, in programma il 13 e il 14 giugno, dalle 18.30 alle 20, presso il Seminario vescovile di Cremona.

Il primo incontro sarà dedicato al tema delle competenze di ascolto secondo una prospettiva umanistica, mentre il secondo servirà a illustrare gli strumenti dell’ascolto a disposizione delle Caritas cittadine. I relatori degli eventi saranno Alessio Antonioli, di Caritas Cremonese, e Giuseppe Ronzoni, della Caritas di Milano.

Per maggiori informazioni e per le adesioni, scrivere all’indirizzo mail centroascolto@caritascremonese.it.




A Cremona la processione lauretana ha aperto il mese di maggio con il Vescovo: «Un messaggio d’amore, di bellezza e di pace»

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Sale per le strade della città di Cremona l’invocazione a Maria Vergine lauretana oggi come nel 1600. Dopo due anni di fermo, causa Covid, è infatti ripartito il tradizionale pellegrinaggio della città alla Santa Casa (copia seicentesca di quella di Loreto) presso la chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio dove è custodita l’effige della Madonna nera, copatrona di Cremona. E se nel 1630 si svolse una processione cittadina per scongiurare il contagio della peste entro le mura, oggi la Chiesa cremonese rinnova quella tradizione con un pellegrinaggio di tutte le parrocchie dalla Cattedrale fino al santuario.

Un segno di devozione che ha luogo ogni 2 maggio, in apertura del mese mariano, occasione per un messaggio del vescovo alla città. «Un messaggio d’amore, di bellezza e di pace a Cremona – ha spiegato mons. Lafranconi – un messaggio che rivolgiamo alla città ma che ci dobbiamo rivolgere gli uni gli altri, visto che la città siamo noi». Un invito a ciascuno «a essere operatore di giustizia e pace lungo le vie della città e del mondo» certi dell’aiuto di Maria «invocata con gioiosa preghiera di figli». E senza dimenticare «le altre città, come Mariupol (Città di Maria) martoriata in questo momento difficile».

Una riflessione quella del Vescovo arrivata in una Sant’Abbondio gremita (anche la piazzetta esterna ospitava fedeli) al termine della recita del Rosario lungo le strade che quotidianamente ogni cremonese percorre nel centro storico.

Dopo una breve preghiera in Cattedrale, infatti, la croce ha aperto la processione lungo la quale hanno cantato e invocato Maria, chierichetti, seminaristi, i parroci della città, il Capitolo della Cattedrale, il vescovo emerito Dante Lafranconi e il vescovo Antonio Napolioni, seguito dai religiosi, dalle suore e da parecchi fedeli con in mano i flambeaux accesi direttamente dalla fiamma del cero Pasquale. Una processione composta, «in una bella serata di maggio» – come l’ha definita il vescovo – dopo due anni che quelle strade non vedevano la comunità cristiana testimoniare pubblicamente il proprio credo. Intorno il silenzio, di una città partecipe, lungo largo Boccaccino, via Mercatello, Corso Matteotti fino a Vicolo Lauretano, sino alla piazzetta della chiesa di Sant’Abbondio dove ad accogliere i fedeli è stata la comunità della parrocchia stretta intorno al vicario don Francesco Gandioli (il parroco don Andrea Foglia era assente per indisposizione).

Le litanie lauretane sono state lo spunto per Napolioni per parlare ai cittadini e alle autorità presenti, ricordando come Maria sia invocata come «Turris davidica, Turris eburnea, torre dunque immagine che evoca attesa (come quella del Padre della parabola che attende il figlio), vigilanza, punto per guardare lontano, per vedere il Signore che viene». E per descrivere la Vergine nelle litanie ci sono altre immagini legate alla città come “Ianua Coeli” (Porta del Cielo). «Preghiamo che Maria – ha proseguito Napolioni – ci aiuti ad aprire le porte, ad accogliere», evitando di correre sulle autostrade senza fermarci ed accorgerci di chi è debole o soffre accanto a noi. Infine Maria è anche “Domus aurea”, nella quale Dio ha stabilito la sua dimora in mezzo agli uomini. E qui il vescovo ha ricordato come «a Cremona un terzo della popolazione vive sola ed ha bisogno di riscoprire la qualità dei rapporti, il dialogo».

Al termine della celebrazione il vescovo ha posto, nella Santa Casa, un cero davanti alla Madonna nera e un mazzo di fiori «per il più bel fiore». Due simboli per invocare una speciale protezione sull’intera città e su tutte le città del mondo «fiere e umili, fragili e delicate».

 

L’origine del Santuario

Nel 1625 il Consiglio Generale di Cremona decretò che la città fosse posta sotto la protezione della Vergine Lauretana di S. Abbondio. L’anno precedente, per volere del giureconsulto Gian Pietro Ala, si iniziò la costruzione del santuario riproducendo la Santa Casa custodita a Loreto. Nel 1630 l’effige della Vergine Lauretana fu portata per le vie della città in una grande processione in cui si invocò la sua protezione per la liberazione dalla peste. Risale al 1634 la prima incoronazione della statua; il 17 agosto 1732 si svolse un’altra importante celebrazione quando il Capitolo Vaticano la incluse tra le Madonne riconosciute come “coronate”.