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Tempo del Creato, bambini e famiglie per un giorno con gli animali a La Isla de Burro

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Nel primo pomeriggio di sabato 16 settembre si sono aperte le porte, o per essere più precisi i cancelli, de La Isla de Burro, realtà che nasce a Zanengo come una delle “opere segno” di Caritas Cremona. L’open day era collocato nell’ambito delle iniziative promosse sul territorio in occasione del Tempo del Creato, ed in particolare degli eventi della Zona pastorale 2 in sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro.  Quotidianamente impegnata in percorsi di pet-therapy, il pomeriggio a La Isla de Burro ha permesso anche a chi non conosceva la struttura e le attività di poter passare un pomeriggio a contatto con gli animali che ogni giorno si affiancano a chi ne ha bisogno.

Subito dal primo pomeriggio sono iniziate ad arrivare numerose famiglie e qualche gruppo di amici. Appena entrati nei recinti degli asini hanno iniziato ad avvicinarsi, cercando un tenero contatto fisico che si è presto trasformato in carezze, strofinate e grattate di orecchie. Gli animali hanno dimostrato un forte legame con le persone, al punto da cercare costantemente la loro attenzione, un fatto che sorprende particolarmente se si pensa che molti di loro sono stati salvati da situazioni di maltrattamenti, abusi e sfruttamenti intensivi.

All’ingresso de La Isla de Burro, su una bancarella, una selezione di oggetti tematici legati all’allevamento, tra i quali una serie di magliette colorate e personalizzate a tema “burro” (asino in spagnolo) e numerosi gadget. Disponibili all’acquisto anche alcuni libri, primo fra tutti quello scritto dal diacono Marco Ruggeri, operatore di Caritas Cremonese referente per il progetto di Zanengo. Il testo, dal titolo “Ama ogni creatura”, mette in primo piano l’importanza e la necessità di uno stile di vita che rispetti gli animali.

Opera segno di Carits cremona, La Isla de Burro è una struttura riconosciuta da Regione Lombardia nel settore degli interventi assistiti con gli animali, pratica che viene anche definita attraverso il termine inglese pet-therapy. Il progetto nasce a Zanengo e si specializza nell’assistenza attraverso la presenza di asini, da qua il nome spagnolo di La Isla de Burro, tradotto letteralmente come Isola degli Asini.

La struttura Caritas mette al centro dei propri interventi gli individui che presentano situazioni di fatica e di disagio, collaborando con i settori che si occupano di psichiatria, neuropsichiatria infantile e disabilità.

«Il messaggio che stiamo cercando di trasmettere vuol mostrare che una corretta relazione con gli animali aiuta chiunque a stare bene – racconta il diacono Marco Ruggeri, responsabile de La ’Isla de Burro –. Il nostro è un approccio zoo-antropologico: prende le distanze dalla visione zootecnica, dove un animale è un prodotto dal quale ricavare profitti, ma esclude anche l’idea animalista, che pone sull’animale proiezioni umane che non funzionerebbero». L’operatore Caritas precisa anche che «l’animale ci aiuta a star bene nella misura in cui lui può essere se stesso. L’asino ha alcune esigenze che un altro animale non avrebbe, e queste vanno conosciute e rispettate. Nel lavoro che facciamo ci sono fonti di benessere per un asino che a un cane, ad esempio, provocherebbero stress. Grazie a un gruppo di operatori specializzati siamo in grado di rispettare e conoscere i nostri animali, facendoli vivere al meglio delle loro possibilità».

Gli asini sono stati scelti come protagonisti del percorso di terapia principalmente per la loro capacità di formare legami molto forti e duraturi: sono creature estremamente perspicaci che non hanno nulla a che vedere con le descrizioni popolari che solitamente si attribuiscono loro, al contrario sono naturalmente propensi a sfruttare la propria intelligenza per sopravvivere e condurre una vita pacifica e tranquilla. L’asino è un animale cognitivo che ha grandi capacità di apprendimento, dotato di una profonda curiosità e può vantare un’elevata dimensione mentale. Questi animali sono stati scelti anche per far capire a chi impara a conoscerli che non bisogna mai giudicare qualcuno senza averci avuto a che fare, e che spesso i pregiudizi portano ad allontanarsi drasticamente da quella che è la realtà. 

Sono numerose le collaborazioni con le realtà del territorio che rendono La Isla de Burro un’esperienza unica nel suo genere. Ultima fra le tante quella insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che recentemente ha portato i propri operatori informatici, provenienti dalle sedi di tutta la Lombardia, a vivere una giornata all’insegna della vicinanza con la natura, gli animali e la serenità (per saperne di più).

La Isla de Burro è una realtà riconosciuta a certificata che lavora principalmente a livello socio-sanitario, ma che da tempo offre a tutti quelli che vorrebbero conoscerla la possibilità di andare a sperimentare che cosa significa vivere a contatto con gli animali.

Ogni domenica è possibile andare a Zanengo per visitare la struttura, interagire con gli animali e ritagliarsi un momento di pace e serenità all’interno dei prati dell’opera segno di Caritas Cremona.




Tempo del Creato, sabato open day a La Isla de Burro di Zanengo

Nel contesto delle iniziative promosse dalla Zona pastorale 2 in collaborazione con la Pastorale sociale e del lavoro diocesana per il Tempo del Creato, nel pomeriggio di sabato 16 settembre, a partire dalle 14.30, sarà possibile conoscere più da vicino La Isla de Burro, opera segno di Caritas Cremonese presente a Zanengo (via Trento), frazione di Grumello Cremonese ed Uniti.

Come sempre al centro della giornata ci saranno gli asini, abitualmente coinvolti in progetti di pet-therapy e si potrà fare un’esperienza diretta e concreta di quanto la relazione con gli animali, se vissuta nel pieno rispetto delle loro caratteristiche e necessità, aiuti a recuperare armonia, pace, alleviando stress e ansie che il quotidiano spesso invece alimentano.

Una giornata di festa cui tutti possono partecipare: sono invitati, bambini e adulti, giovani e anziani, famiglie e singole persone.

Una preziosa occasione »per ricordare anche il dovere di protezione e custodia – afferma il diacono Marco Ruggeri, responsabile della struttura Caritas – che ognuno ha verso tutto il creato e in particolare verso quelle creature di Dio che, in quanto senzienti, provano e vivono sentimenti ed emozioni, sentono con intensità gioia e paura, cercano la pace e soffrono come noi il dolore in qualunque forma si presenti».

Il pomeriggio, durante il quale la Parrocchia di Zanengo garantirà il servizio bar, si concluderà alle 18 con la celebrazione della Messa.

 

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Locandina dell’iniziata del 16 settembre a La Isla de Burro




Tempo del creato, a Soresina una serata di confronto e riflessione dedicata agli animatori

Una occasione per riflettere sui temi legati al tema dell’ecologia e della salvaguardia del creato tutta riservata agli animatori della zona pastorale 2. L’appuntamento è stato nel pomeriggio di giovedì 7 settembre all’oratorio Sirino di Soresina, nel contesto delle iniziative promosse sul territorio durante il “Tempo del Creato”. “Facciamo pensieri da grandi” lo slogan dell’esperienza rivolta agli adolescenti: un invito non solo a cimentarsi nel dibattito costruttivo e formativo, ma una vera e propria provocazione che mette in luce la necessità di portare ad un livello superiore le diverse argomentazioni.

La prima tappa del percorso di riflessione, diviso in due momenti, si è svolta nel salone dell’oratorio. «Bisogna fare ragionamenti da grandi – ha sottolineato don Fabrizio Ghisoni davanti agli animatori del Grest –, bisogna osservare il mondo e capire quali sono le problematiche che si presentano nella vita di tutte le persone». Aggiungendo poi che “la riflessione deve ruotare intorno all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco ed è necessario ricordare le azioni di san Francesco d’Assisi, le cui parole anche oggi risultano innovative e preziose».

Un filmato sui rischi dell’industrializzazione smodata ha introdotto il dibattito che, moderato dal parroco di Paderno Ponchielli, ha toccato alcuni dei temi affrontati nell’enciclica del Papa, soffermandosi sull’ingiustizia degli sprechi, sui pericoli dell’inquinamento e sulla tragicità della povertà e della mancanza di cibo. Alla fine del dibattito una domanda è stata posta ai ragazzi e lasciata alla riflessione personale: «Quale impronta ecologica lasciamo?».

L’incontro è stata per gli adolescenti una preziosa occasione per confrontarsi su quei temi di attualità che si leggono tutti i giorni sui giornali, ma che difficilmente trovano spazio nel confronto e nelle riflessioni che si fanno quotidianamente.

La proposta è proseguita alle 21, aprendosi anche a giovani e adulti di Soresina e del circondario, con la proiezione del docufilm “La Lettera”, lungometraggio che narra in quattro voci altrettanti aspetti dell’ecologia integrale. Il tutto impreziosito dalle riflessioni di Papa Francesco, che ha partecipato a una parte delle riprese. L’evento, con il patrocinio del Comune di Soresina (presente il sindaco Diego Vairani), è stato organizzato dalla parrocchia e insieme al gruppo Laudato si’ della Zona pastorale 2 che mensilmente si incontra per riflettere su queste tematiche (informazioni al riguardo in Parrocchia) come occasione per riflettere e domandarsi ciò che le singole persone possono fare affinché l’emergenza climatica e dell’ambiente non sia più tale. «Nessun uomo è un’isola», il richiamo di Papa Francesco, idealmente rivolto a ciascuno dei presenti.

«Siamo comunità, dobbiamo considerare il noi e non solo l’io», ha sottolineato Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro nel dibattito finale, precisando anche che «È una sfida educativa che la Diocesi non si è lasciata sfuggire». Bignardi ha citato anche don Primo Mazzolari che, già novant’anni anni fa scriveva: “Il materialismo è soprattutto questo: produrre per consumare, con una conseguente schiavitù che non ha eguali nella storia… e con l’illusione di arrivare a star bene!”.




Tempo del Creato, sull’Adda tra Formigara e Pizzighettone. Giornata di incontro e preghiera per la Zona 2

Tra gli eventi e le iniziative proposte in tutte le cinque zone pastorali della Diocesi di Cremona, da settembre a ottobre in occasione del Tempo del Creato 2023, si è svolto nel pomeriggio di domenica 3 settembre tra Formigara e Pizzighettone, l’evento proposto alla Zona 2. Una giornata di incontro e preghiera lungo il fiume Adda, appunto perché il tema del Tempo del Creato di quest’anno è “Che scorrano la giustizia e la pace”, che pone proprio il fiume al centro della riflessione.

L’iniziativa ha preso avvio alle 12.30,  presso la Cascina Crocetta con un pranzo al sacco, a cui sono seguite attività per i bambini, alle 16,30 tutti i partecipanti all’iniziativa hanno raggiunto il porto di Formigara, da dove il battello Capinera ha fatto rotta per Pizzighettone. Dopo l’arrivo del battello a Pizzighettone, nei pressi del ponte, si è svolto un breve momento di preghiera  a cui è seguita la benedizione.

Ancora una volta l’attenzione è stata rivolta all’acqua, infatti, si è appena vissuto un’estate torrida, ma nello stesso tempo caratterizzata da fenomeni atmosferici imprevedibili e catastrofici. Un ulteriore richiamo  alla responsabilità di ognuno per la tutela della casa comune, la terra, che garantisce la vita di tutti.

 




Tempo del Creato, zona 1 in preghiera sulle rive dell’Adda alla base scout di Cassano

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Il cielo con i colori tipici del tramonto, il rumore del fiume Adda che scorre, la bellezza della natura, qualche leprotto che salta nell’erba e gli uccelli che cantano: questo è stato lo scenario in cui si è svolto l’incontro di preghiera svolto nella base scout “La Colonia” di Cassano d’Adda venerdì 1 settembre, all’ora del tramonto, in occasione del Tempo del creato 2023. Diversi rappresentanti dei gruppi scout della zona pastorale 1 e persone provenienti da varie parrocchie si sono trovati per una serata scandita dalla condivisione di canti, Salmi, letture e riflessioni. Don Vittore Bariselli, parroco di Cassano, ha salutato i presenti ricordando che «gli occhi ci aiutano a contemplare il Creato e che mettere al centro della nostra vita Dio ci aiuterà a guardare con occhi nuovi gli altri e il mondo che ci circonda».

Dopo la lettura di alcuni brani biblici, il vicario zonale mons. Giansante Fusar Imperatore, parroco di Caravaggio, ha guidato la riflessione su un brano del Vangelo di Giovanni (Gv 7, 37-39): 

Nell’ultimo giorno, il gran giorno della festa, Gesù, stando in piedi, esclamò: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Disse questo dello Spirito che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui, poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato.

«Nell’autunno il popolo ebraico per sette giorni celebrava la festa delle capanne per ricordare gli anni passati nel deserto – ha spiegato mons. Fusar Imperatore –. Il popolo dormiva in alcune capanne e nel tempio veniva svolta una cerimonia di benedizione dell’acqua. Questa durante l’ultimo giorno veniva versata fuori dalle mura per simboleggiare che la Parola di Dio è per tutti».

L’acqua della quale Gesù parla, però, è il dono dello Spirito che noi dobbiamo custodire. Ha continuato infatti così mons. Fusar Imperatore: «È fondamentale custodire la sete, che non è mancanza, ma desiderio di un’acqua che è dono di Dio. La difesa del creato non è fatta solo di azioni, ma anche dalla consapevolezza di farne parte. Il Signore ci ama come parte di esso e questo fa scaturire in noi il desiderio di custodire gli altri e il mondo stesso».

E ha quindi concluso: «Non è l’idolatria che porta a un ecologismo estremo che vuole lo sterminio degli esseri umani, ma la cura della casa in cui tutti abitano: Dio ha fatto il mondo perché sia condiviso e la logica è quella di custodire la sete dell’amore che ci rende tutti fratelli e custodi della casa che Lui ci ha donato».

Durante la preghiera, per vivere concretamente l’esperienza della condivisione, si è consumata insieme la cena in cerchio e si è conclusa la celebrazione con una preghiera di intercessione, il Padre Nostro, lo scambio della pace e la benedizione.

L’iniziativa di Cassano d’Adda si inserisce nel fitto calendario di eventi  organizzati per questo mese dedicato alla cura del creato dal titolo Che scorrano la giustizia e la pace e che ha come simbolo proprio il fluire del fiume possente, luogo dove – come ha detto papa Francesco nel messaggio dedicato a questo tempo – lo Spirito Santo può aleggiare per guidarci a «rinnovare la faccia della terra».

Per la zona uno il prossimo appuntamento sarà venerdì 15 settembre alle ore 20.45 presso l’auditorium S. Bernardino di Caravaggio per la proiezione del film “La lettera”, ispirato alla Laudato sì alla quale seguirà un dibattito.

“Che scorrano la giustizia e la pace”: tutti gli eventi in diocesi per il Tempo del Creato




A Castelleone 1200 bambini e ragazzi per la festa dei Grest della Zona 2

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Amicizie e legami che nascono e si consolidano sono le caratteristiche di ogni Grest. Una possibilità che riesce andare anche oltre i confini delle parrocchia grazie ai momenti zonali. Come quello che nella giornata di venerdì 22 giugno è stato ospitato all’oratorio di Castelleone dove, dalle prime ore del mattino, sono confluiti anche i gruppi dei paesi limitrofi. Sono arrivati da Soresina, Soncino, San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito e Casalmorano, tutti pronti per affrontare una giornata strutturata in maniera precisa, fatta di gioco e divertimento, preghiera e condivisione, tra balli e vere e proprie sfide tra oratori.

Circa 1.200 tra bambini e ragazzi che si sono radunati sotto il palco allestito per l’occasione. Le animatrici hanno fatto partire la musica, e sulle note dell’inno di TuXTutti ognuno si è messo a ballare spalla a spalla con i propri amici. Nel frattempo, per tutto l’oratorio sono stati allestiti diversi campi da gioco, dal bowling al volano, dal calcio al tiro alla fune, fino ad arrivare ad un più classico tris o alla tradizionale corsa con i sacchi.

Si può vincere in un solo modo: accumulare dei token, gli ormai famosi “Kapla”, bastoncini di legno che forniscono punti al proprio oratorio. Sommati quelli ricavati da ogni bambino, a fine giornata l’oratorio con più kapla è stato nominato vincitore dell’incontro zonale. Un trofeo che è stato alzato proprio dai padroni di casa.

Una giornata all’insegna del divertimento e della competizione sana, quella che fa crescere e non litigare. Gli incontri zonali del Grest hanno sempre coinvolti molti giovanissimi che trovano nel confronto un’occasione per crescere, ricordando che il mondo non si ferma alla routine di tutti i giorni, ma è fatto di tante realtà diverse che possono accrescere il bagaglio culturale di ogni persona.




Zona 2, domenica le famiglie in cammino con Maria

La positiva esperienza delle iniziative organizzate per la Giornata mondiale delle famiglie, nel giugno del 2022 a Castelleone, ha spinto i responsabili della Pastorale familiare della Zona pastorale 2 della Diocesi, guidati da don Marco Fodri, a offrire anche per il 2023 una nuova proposta, stimolati in particolar modo dalle famiglie delle parrocchie più piccole che, riscontrando alcune difficoltà nell’incontrarsi, hanno manifestato il desiderio di avere la possibilità di relazioni con altri nuclei familiari.

Da qui nasce l’iniziativa proposta per domenica 28 maggio, intitolata “Camminiamo con Maria”: una passeggiata in preghiera nel territorio della parrocchia di Castelleone, partendo dalla chiesa di Santa Maria in Bressanoro per arrivare al santuario della Beata Vergine della Misericordia.

Anche l’iniziativa del 2023 si lega all’Amoris Laetitia ma, mentre lo scorso anno l’incontro era stato scandito da riflessioni e approfondimenti sull’esortazione di papa Francesco, quest’anno si è privilegiato l’aspetto legato alla preghiera.

Il programma prevede, dopo l’accoglienza a Santa Maria in Bressanoro alle 16.30 di domenica 28 maggio, un breve momento di preghiera e poi la partenza di un pellegrinaggio scandito dalla recita del Rosario con cinque tappe, corrispondenti ai cinque misteri del Rosario, ma ispirati a episodi della vita di Maria come l’Annunciazione o le nozze di Cana. Ogni tappa prevede anche una breve riflessione sempre ispirata ad Amoris Laetitia.

All’arrivo al Santuario della Misericordia ci sarà la preghiera di affidamento a Maria da parte delle famiglie, cui seguirà un aperitivo conviviale.

Il percorso è di 2,5 km, strada asfaltata, sicura perché chiusa al traffico dei non residenti; è assicurato anche un servizio di navetta tra le due chiese.

In caso di pioggia il ritrovo sarà sotto i portici del Santuario della Misericordia.

Per ulteriori informazioni si può scrivere all’indirizzo mail fam.zona2.cr@gmail.com.

 

Locandina dell’iniziativa




Al Santuario della Misericordia la preghiera degli animatori dei Grest della Zona 2

Domenica 28 maggio, alle 19.15, il Santuario della Misericordia di Castelleone ha accolto gli animatori della Zona 2 per un momento di preghiera in preparazione al Grest. All’incontro hanno partecipato numerosi animatori provenienti dai diversi oratori della zona accompagnati dai rispettivi vicari o parroci.

A presiedere la preghiera è stato don Alex Malfasi– diacono originario proprio di Castelleone, che il 10 giugno sarà ordinato sacerdote – che ha focalizzato l’attenzione sul servizio, tema del Grest di quest’anno, sviluppandolo in quattro distinti momenti accompagnati dal brano degli Atti degli Apostoli inerente alla Pentecoste.

Nel primo momento l’attenzione è stata posta sul servizio che viene svolto nello stesso luogo, la chiesa, e in uno spirito di comunione e collaborazione proprio come gli apostoli. A fare da cornice è stato eseguito un canto ed è stata portata all’altare la maglietta dell’animatore che fa sentire uniti nello stesso ruolo e compito.

Nel secondo momento si è toccato il tema dello Spirito Santo, che permette a ognuno di mettersi in gioco sviluppando le proprie qualità e capacità. In tale occasione sono stati accesi dei ceri dal cero pasquale, fiamma che deve alimentare la vita di fede.

L’incontro è proseguito con un terzo momento legato al servizio come stupore, invitando gli animatori ad aprire gli occhi su ciò che li circonda e imparare a stupirsi delle esperienze che vivono.

Infine, nell’ultimo momento di preghiera, è stato portato all’altare il Vangelo, visto non solo come Parola di riferimento per il cammino di fede, ma anche come segno che noi siamo quel vangelo che si fa carne, ogni giorno, attraverso il servizio e la cura verso il prossimo. In tale momento è stata consegnata una pergamena a ogni oratorio con uno stralcio di un discorso fatto da don Tonino Bello ai giovani sul valore del servizio.

 

Qui di seguito la riflessione di don Tonino Bello riportato sulle pergamene:

“Ragazzi, ragazze, questo io vorrei dirvi: la vita giocatevela bene, non bruciatela! È splendido, soprattutto se voi la vostra vita la mettete al servizio degli altri… Io sono convinto che se voi la vostra vita la spendete per gli altri, la mettete a disposizione degli altri, voi non la perdete! Perderete il sonno, ma non la vita! La vita è diversa dal sonno. Perderete il denaro, ma non la vita! La vita è diversa dal denaro. Perderete la quiete, ma non la vita! La vita travalica la quiete, soprattutto la quiete sonnolenta ruminante del gregge…Lo dico a tutti, indipendentemente dalla vostra esperienza religiosa…anche se c’è qualcuno, qualcuna che è molto lontana… sono convinto che è una cosa che tocca anche loro…starei per dire…soprattutto loro! Vi auguro che possiate veramente amare, amare la vita, amare la gente, amare la storia, amare la geografia, cioè la Terra…a tal punto che il cuore vi faccia male!”.

 

Non poteva mancare una preghiera per don Alex e i suoi compagni di ordinazione e un’affidamento a Maria per i ragazzi che saranno i protagonisti dei Grest.

La serata poi è terminata con una cena condivisa presso l’oratorio di Castelleone e un arrivederci ai prossimi appuntamenti zonali, che saranno il torneo degli animatori e le feste zonali.

Don Daniele Rossi




A Castelleone le famiglie in cammino con Maria

Nel pomeriggio di domenica 28 maggio si è svolta l’iniziativa “Camminiamo con Maria”, una passeggiata in preghiera nel territorio della parrocchia di Castelleone, dalla chiesa di Santa Maria in Bressanoro al santuario della Beata Vergine della Misericordia, compiendo il tragitto che lega i due edifici religiosi alla venerazione per Maria.

Una quarantina di persone, insieme al parroco di Castelleone don Giambattista Piacentini, si è ritrovata alle 16.30 a Santa Maria in Bressanoro. Dopo una breve presentazione storico-artistica della chiesa, don Marco Fodri, responsabile per la pastorale familiare della Zona 2, e il diacono permanente Mario Pedrinazzi, hanno spiegato il senso dell’iniziativa e la scelta della preghiera del Rosario.

Prendendo spunto dalla lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae di san Giovanni Paolo II, infatti, il Rosario è “da sempre preghiera della famiglia e per la famiglia. […] La famiglia che recita insieme il Rosario riproduce un po’ il clima della casa di Nazareth: si pone Gesù al centro, si condividono con lui gioie e dolori, si mettono nelle sue mani  bisogni e progetti, si attingono  da lui la speranza e la forza per il cammino.  A questa preghiera è anche bello e fruttuoso affidare l’itinerario di crescita dei figli”.

Con questo spirito è iniziato il pellegrinaggio, diviso in cinque tappe corrispondenti ai cinque misteri del Rosario ispirati a episodi della vita di Maria: l’Annunciazione dell’Angelo a Maria, la nascita di Gesù, le nozze di Cana, Maria sotto la croce e lo Spirito Santo che scende su Maria e gli apostoli. Ogni mistero era commentato da brevi riflessioni del diacono Mario Pedrinazzi ricavate dalla lettera apostolica Amoris laetitia di papa Francesco. A seguire un’invocazione particolare e un canto.

Ogni partecipante al pellegrinaggio portava lo stelo di un fiore che a ogni mistero si è arricchito di un petalo.

Dopo l’arrivo al Santuario della Misericordia si è tenuta la preghiera di affidamento a Maria da parte delle famiglie con il dono dei fiori costruiti durante il cammino, il canto del Salve Regina e la benedizione finale. È poi seguito un breve momento conviviale.




Tempo del creato, sabato open day a “La Isla de burro” di Zanengo

Numerosi gli eventi che la Diocesi ha organizzato in tutte le sue zone pastorali per celebrare la “Giornata del creato”, ricorsa il 1° settembre e, in maniera più ampia, il “Tempo del creato”, che durerà sino alla ricorrenza di San Francesco d’Assisi, il 4 ottobre.

All’interno di queste iniziative, cattura l’attenzione la zona pastorale 2 che, dopo gli appuntamenti di Pizzighettone, Soncino e Soresina, organizza sabato 17 settembre la giornata aperta a La Isla de Burro, opera segno della Caritas Cremonese a Zanengo. Un particolare appuntamento in cui lo sguardo dell’uomo sarà ricambiato dalla dolcezza di quello degli asini. L’interazione con le altre creature permetterà, infatti, di riflettere su quanto l’uomo dimentichi spesso di non essere solo e al centro di tutto. Il creato è la casa di ognuno. Vale la pena riscoprire l’importanza di farne parte, ma soprattutto di essere in grado di tutelarne la sopravvivenza.

Il programma prevede dalle 14.30 le attività di interazione con gli asini e il laboratorio botanico; alle 18, invece, la celebrazione della Messa.

“La Isla de Burro” è un centro specializzato nell’elaborazione e gestione di qualificati progetti di Interventi assistititi con animali: attraverso la relazione con gli asini propone percorsi educativi e di socializzazione a persone con problemi psichici, ragazzi e bambini della neuropsichiatria infantile, disabili, ma anche a tutti coloro che in vite ricche di stress e fatiche cercano oasi di pace per ricaricare energie fisiche, mentali e spirituali.

La realizzazione dell’evento è curata dal gruppo Laudato si’ della zona 2. Per maggiori informazioni, telefonare al numero 338-7842081 o contattare l’indirizzo mail laisladeburro.odv@gmail.com.

 

Locandina delle iniziative in Zona 2