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Storie di donne che abbracciano le vite più fragili

In occasione della giornata per la Vita, il Monastero della Visitazione di Soresina ha ospitato, sabato 1 febbraio, la veglia per la vita aperta a tutta la Zona pastorale 2. Ha presieduto la veglia don Giambattista Piacentini, vicario zonale e parroco di Castelleone.

Don Piacentini ha introdotto la veglia ringraziando tutti i presenti intervenuti in rappresentanza delle comunità della Zona. Un’alternanza di brani del Vangelo e di brani tratti dal Messaggio dei Vescovi italiani per la 42esima giornata per la Vita, musica, canti (animati dal coro Psallentes della parrocchia ospitante) e spunti di riflessione hanno preparato il momento delle testimonianze. Sono infatti intervenute Donatella Carminati (della parrocchia di Soresina, ministro straordinario dell’Eucarestia e volontaria Unitalsi) e Silvia Corbari (presidente Azione Cattolica e coordinatrice della casa famiglia Sant’Omobono di Cremona).

Donatella Carminati ha portato la sua testimonianza personale, basata sulla sua situazione familiare, e quella di volontaria dell’Unitalsi. Questo, in sintesi, il suo messaggio: «La mia era una famiglia come tante altre: mamma, papà e tre fratelli. Poi l’incidente e mio fratello rimane tetraplegico. Due anni dopo, la morte della mamma. E io, a 22 anni mi trovo a fare le sue veci e non sempre mi sento all’altezza. Poi però scopro che i doni del Signore sono infiniti e maturo in me la convinzione di essere anch’io uno strumento in grado di portare sollievo a chi mi sta accanto. Con questo spirito scelgo di diventare ministro straordinario dell’Eucarestia e volontaria Unitalsi. Quest’anno andrò a Lourdes per la trentesima volta, a Dio piacendo!».

Silvia Corbari ha invece testimoniato l’esperienza propria e dei volontari della Casa Famiglia Sant’Omobono di Cremona che si impegnano per aiutare e sostenere le donne e i bambini in difficoltà. «Accogliamo chi è in difficoltà – ha detto – e con compassione lo ascoltiamo e lo accompagniamo. Abbiamo accolto donne sole, in gravidanza, con i loro figli, donne che hanno abortito, donne picchiate, abusate, in lutto per la perdita di un figlio. Abbiamo accolto anche bambini abbandonati. Il nostro sostegno alla vita è tutto questo: attraverso l’accoglienza e la compassione, custodire e proteggere la vita umana dall’inizio alla fine; capire che la vita ha sempre un senso».

La veglia è stata anche l’occasione per presentare e promuovere il Progetto Gemma di sostegno alla vita che sta per nascere.

Prima della benedizione finale, don Piacentini ha invitato tutti a pregare per le suore Salesiane – «polmone spirituale della Zona pastorale 2» – pensando alla XXIV Giornata mondiale per la vita consacrata.

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“Cortile dei sogni” in Zona 2: ascolto e confronto per condividere la passione educativa

Anche la Zona 2 ha trovato ieri sera un momento per riflettere sul presente e sul futuro dell’Oratorio, senza la presunzione di trovare una ricetta ma mettendo al centro la volontà di ascoltarsi e confrontarsi, come primo segno dell’essere Chiesa.

Alcuni degli oratori presenti tra cui gli oratori di Soncino, Soresina, Pizzighettone, l’oratorio ospitante di San Bassano, gli oratori di Casalmorano, Castelverde, Cornaleto e Paderno Ponchielli hanno raccontato le proprie sfide, paure, ma anche le cose belle che ogni realtà deve saper valorizzare, per fare il punto del dove siamo arrivati.

L’incaricato diocesano di Pastorale giovanile don Paolo Arienti ha aiutato i giovani, i sacerdoti e i religiosi presenti a riflettere sul ruolo dell’Oratorio partendo dalla passione educativa che deve caratterizzarlo, senza fossilizzarsi sulle forme che ha oggi: come in uno studio di un geometra, se è necessario, il progetto può e deve essere continuamente rivisto, ma ciò sarà possibile solo se esiste una passione educativa viva a dare la spinta.

In un secondo momento si è poi riflettuto sul ruolo che la zona pastorale ha per i nostri oratori: secondo molti i momenti d’incontro e di confronto a livello zonale sono positivi e importanti. Nonostante a volte vengano messi in secondo piano a causa degli impegni che la parrocchia o l’unità pastorale richiede, è necessario riscoprire questa ricchezza, soprattutto per le fasce d’età più giovani, a volte difficili da coinvolgere a livello parrocchiale.

La serata si è conclusa con la cena insieme organizzata dall’oratorio di San Bassano, un’occasione bella per condividere anche nell’informalità la passione che ci accomuna.

 




Eredi di futuro: online il primo incontro per i giovani della Zona 2 (Audio e Foto)

Si è svolto a Pizzighettone, domenica 12 gennaio, il primo incontro della rassegna “Eredi di Futuro”, il percorso di pastorale giovanile rivolto ai giovani della zona 2. Il tema affrontato è stato “Ricordare” (etimologicamente: “Richiamare al cuore”), declinato da un punto di vista insolito: quello del carcere e della giustizia riparativa. Ospiti dell’appuntamento erano infatti don Luigi Gatti, cappellano della casa circondariale di Lodi, e Mara Valtorta, volontaria di “Lo Scarcere”, un’associazione che opera nella medesima struttura.

L’incipit dell’incontro è stata la lettura di due lettere scritte da dei detenuti, da cui il relatore ha tratto spunto per declinare il tema del ricordo, sviluppato tramite i concetti di colpa, scacco e fallimento. Molti sono stati i rimandi ai pensieri di filosofi e scrittori illustri, fino ad approdare al grande tema della giustizia riparativa.

È su tale aspetto che la discussione è entrata nel vivo, in quanto è solo tramite questa “giustizia sotto l’albero”, come l’hanno definita i relatori, che le parti riescono a “ricominciare a vivere”. A fondamento di essa, vi è infatti un incontro tra vittima e aggressore (come avvenuto nel caso di Agnese Moro), incontro che si tramuta in riparazione e da cui scaturisce un nuovo modo di ricordare, un nuovo sguardo sulle ferite del proprio passato.

La serata è poi proseguita con una condivisione delle provocazioni in gruppi di lavoro, per poi terminare con una cena condivisa.

 

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Eredi di futuro: domenica a Pizzighettone al via il percorso per i giovani della Zona 2

“Eredi di futuro” è il titolo del percorso proposto, in questo anno pastorale, per i giovani della Zona pastorale 2. Il primo appuntamento sarà domenica 12 gennaio, alle 18, presso l’oratorio di Pizzighettone.

Al centro del percorso, che si pone come prosecuzione di quello dell’anno precedente “Chosen”, vi lo sguardo sulla propria storia personale: il rapporto con il passato (con le ferite che lo hanno caratterizzato e con l’esperienza gioiosa che lo ha contraddistinto), con il presente (che rischia di essere ingabbiato dagli sbagli commessi e dalle preoccupazioni del tempo a venire) e il futuro (da vivere come tempo di grazia).

Tale rassegna, ruoterà intorno a quattro verbi, essenziali per vivere con consapevolezza e gratitudine la propria vita: ricordare, abitare, desiderare e generare.

Durante l’incontro di domenica 12 gennaio, l’ospite sarà don Luigi Gatti, cappellano della casa circondariale di Lodi, che declinerà il verbo “ricordare” attingendo dalla propria storia personale e dalle testimonianze dei detenuti che segue.

Locandina del 12 gennaio

 

I successivi appuntamenti:

  • 9 febbraio – Soresina: Abitare (Marta Danelli)
  • 22 marzo – Romanengo: Desiderare (Silvano Petrosino)
  • 19 aprile – Paderno Ponchielli: Generare (Ilaria Macconi)

Locandina del percorso “Eredi di futuro”




Comunità insieme per incontrare ogni tipo di povertà

Nella mattinata di domenica 17 novembre, presso l’oratorio di Castelleone, si è tenuta la Giornata della carità, incontro conclusivo della serie di incontri, che la Caritas diocesana ha organizzato nelle diverse zone della diocesi in occasione della Settimana della carità, incontri ai quali erano invitati in particolare gli operatori parrocchiali e i volontari a contatto con le diverse fragilità presenti nelle parrocchie

Ha condotto l’incontro don Pier Codazzi, nuovo responsabile diocesano della Caritas, e Fabiana Ferrari, referente Caritas della zona pastorale II, presenteanche il vicario zonale, don Giambattista Piacentini.
Dopo la preghiera del Salmo 9, commentato da don Pier, Fabiana Ferrari ha introdotto il tema dell’incontro partendo proprio da un versetto del salmo 9: “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”, che papa Francesco ha messo al centro del suo messaggio per l’odierna Giornata mondiale dei poveri. Così gli operatori e i volontari sono stati sollecitati a interrogarsi su quale sia il reale bisogno dei poveri, se i poveri gridano ancora? Cosa gridano? Gridano sempre la loro condizione di povertà?

Ne è uscito un ventaglio di tipologie di carità molto ampio e in un certo senso sorprendente, in quanto si va oltre alla povertà economica e materiale, che resta sempre importante, ma si evidenziano altre fragilità. Ecco quindi emergere la solitudine delle persone, il desiderio di essere anche solo ascoltate e accolte. Preoccupa la fragilità delle famiglie lasciate sole con figli coinvolti in problemi di dipendenza da sostanze, da alcol e dal gioco. Esistono i malati psichici, gli anziani soli, quelli che hanno perso il lavoro e nello stesso tempo la dignità. Emerge con sempre più forza il bisogno forte di spirituali e la ricerca di Dio, domande che non sempre trovano risposte anche per la povertà delle Comunità
Ogni parrocchia della zona, pur avendo molti aspetti in comune con le altre, rivela attenzione per una fragilità diversa, dovuta alle varie sensibilità che animano le Caritas parrocchiali.
I luoghi dovei gruppi Caritas incontrano le persone vedono come luogo privilegiato i centri di ascolto, ma non è l’unica modalità. Proprio per venire incontro alle diverse esigenze delle parrocchie la Caritas diocesana propone per la fine di gennaio e l’inizio di febbraio tre incontri formativi poiché “la Chiesa scopre di essere un popolo che ha la vocazione di non far sentire nessuno straniero o “escluso” che si articolerà su tre tematiche: prendersi cura del fratello,  prendersi cura della comunità, prendersi cura del creato.

Gli incontri si terranno in ogni zona, ma saranno modellati sulle esigenze specifiche di ogni territorio.

Alle 11, nella chiesa parrocchiale di Castelleone è stata celebrata la S. Messa diocesana per la terza “Giornata Mondiale dei Poveri” concelebrata da don Giampaolo Maccagni, Vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale in rappresentanza del vescovo, don Pier Codazzi e don Giambattista Piacentini.




A Soresina la cura del creato con l’azione dei più piccoli e una riflessione sull’Amazzonia (AUDIO e FOTO)

La “due giorni” per celebrare la “Giornata per la custodia del creato”, attraverso una serie di iniziative per sensibilizzare la comunità della Zona pastorale 2 sui temi ambientali, si è svolta senza ostacoli, anche se la partecipazione zonale forse è un po’ mancata.

Un gruppo di circa 30 persone, quasi tutti adolescenti e bambini, guidati da alcuni adulti del Gruppo Volontari Ambiente di Soresina, dal parroco don Angelo Piccinelli e dal vicario dell’oratorio don Andrea Piana, ha sfidato il caldo del pomeriggio di sabato 31 agosto per ripulire i giardini e il parco giochi di via don Giuseppe Boni. Il gruppo di volontari è stato scortato da due asinelli della “Isla de burro” della Caritas cremonese. Sulla loro groppa sono state caricate moderne gerle per portare i sacchi di rifiuti recuperati. Dopo aver raccolto diversi sacchi di sporcizia e stilato una classifica dei rifiuti maggiormente gettati a terra (mozziconi di sigaretta e contenitori di bibite in plastica), i ragazzi e i volontari sono tornati in oratorio per una merenda insieme. Immancabili i commenti sulla mancanza di senso civico e sull’incoscienza dei più circa gli effetti del mancato rispetto dell’ambiente e del conseguente degrado.

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Molto densa la giornata del 1° settembre con la Messa delle 9.30, la passeggiata benefica organizzata dalla Fondazione Benefattori Soresinesi e l’incontro con don Antonio Agnelli.

La corsa benefica, nella tradizione soresinese a pieno titolo già da qualche anno, è stata reinventata come evento “plastic free” e a diretto contatto con la natura, in sintonia con gli obiettivi della “Giornata per la custodia del creato”. L’evento è stato molto partecipato, come dimostra il post degli organizzatori:

“Avete dato davvero cuore e gambe alla solidarietà per il progetto CAH (comunità alloggio disabili)! Siete stati una magnifica ondata benefica bianca e verde!”.

In serata, all’Oratorio Sirino, un momento di riflessione sul tema “L’Amazzonia, polmone del mondo e laboratorio di ecologia integrale” a cura di don Antonio Agnelli, assistente spirituale ACLI e autore le libro “Eco-cristologia: sui passi di Gesù con Laudato sì”. L’intervento, di assoluta attualità, non ha assunto carattere di monologo, anzi, dopo la panoramica offerta da don Agnelli, i presenti hanno aperto un dibattito con il relatore su un tema ampio e complesso che coinvolge talmente tanti livelli (politico, antropologico, ecologico, ecclesiale …) da poter essere catalogato come inesauribile, ma di assoluta preminenza.




Giornata per la Custodia del Creato: a Soresina serie di eventi tra sabato 31 agosto e domenica 1° settembre

“Quante sono le tue opere, Signore” (Sal. 104, 24) Coltivare la biodiversità. Questo il tema della 14ª Giornata nazionale per la Custodia del Creato (1° settembre), che sarà sviluppato anche in Diocesi di Cremona con una serie di eventi promossi, nel mese di settembre, nelle cinque zone pastorali. Primo appuntamento a Soresina, con diverse iniziative tra sabato 31 agosto e domenica 1° settembre. Domenica 8 sarà protagonista la città di Cremona. Domenica 15 le Zone pastorali 4 e 5, rispettivamente a Sospiro e Bozzolo. Conclude la Zona 1 il 29 settembre ad Agnadello.

Imparare a guardare alla biodiversità, per prendercene cura, è uno dei richiami dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Esso risuona con particolare forza nel documento preparatorio per il Sinodo che nell’ottobre del 2019 sarà dedicato all’Amazzonia. La Giornata per la Custodia del Creato quest’anno è allora un’occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità, di cui anche la nostra terra è così ricca.

In questo senso i Vescovi delle due Commissioni CEI (per i Problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace; e dell’Ecumenismo e il dialogo) hanno elaborato un Messaggio per la celebrazione della 14ª Giornata nazionale per la Custodia del Creato. Leggi il messaggio

Sussidio per la preghiera

 

Gli eventi a Soresina per la Zona 2

Apre le iniziative in agenda in Diocesi di Cremona, la Zona pastorale 2, che celebra la Giornata per la Custodia del Creato nel weekend di sabato 31 agosto e domenica 1° settembre. Parrocchia capofila è Soresina.

«Lo scopo della Giornata – spiega il parroco di Soresina, don Antonio Piccinelli – è richiamare i credenti, e non solo, ad una effettiva “conversione ecologica”, stipulando un’autentica alleanza tra l’umanità e l’ambiente, sollecitando stili di vita diversi, nuove politiche nazionali e globali per quella che papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’, definisce “ecologia integrale”». E così, la Zona pastorale 2 è invitata a visitare la mostra dedicata all’enciclica Laudato si’ allestita all’oratorio Sirino di Soresina.

Sabato 31 agosto, con partenza dall’oratorio Sirino alle ore 16, avrà luogo la raccolta dei rifiuti abbandonati, in città come in campagna, nelle aree verdi o lungo le rive dei fossi, in collaborazione con il “Gruppo volontari dell’ambiente di Soresina”. La raccolta sarà tanto più proficua tanto più saranno le persone a partecipare. La fatica sarà in parte alleviata dalla collaborazione degli asinelli de “La Isla de burro” di Caritas Cremonese, sul cui dorso saranno montati appositi contenitori per il recupero dell’immondizia.

Altre due iniziative, oltre alla Messa domenicale delle 9.30 nella parrocchiale di S. Siro, avranno luogo il 1° settembre.

Alle 17 tutti sono invitati a partecipare alla corsa “Cur a cah!”, percorso naturalistico e “plastic free”, grazie al coinvolgimento di “Padania acque”, con anche uno scopo benefico: il sostegno della comunità-alloggio per ragazzi disabili “Dopo di noi” della Fondazione Benefattori Soresinesi.

Alle 21, invece, il sacerdote cremonese don Antonio Agnelli, assistente delle Acli Cremonesi e autore del libro “Eco-cristologia: sui passi di Gesù con la Laudato si’”, interverrà all’oratorio Sirino di Soresina in un incontro pubblico dedicato al prossimo Sinodo panamazzonico, dal titolo “L’Amazzonia, polmone del mondo e laboratorio di ecologia integrale”.

Locandina degli eventi a Soresina

Annalisa Tondini

 

Seguiranno ulteriori comunicazioni rispetto alle successive iniziative organizzate nelle altre zone pastorali, in programma nelle successive settimane.




Festa dei Grest della Zona 2 nel Cortile dei sogni di Soresina

Si è svolta a Soresina l’ultima delle “Feste in piazza” del Grest “BellaStoria” nella Zona 2. Mercoledì 19 giugno, gli Oratori di Soresina, Trigolo, Casalmorano e Castelleone si sono dati appuntamento nel Cortile dei sogni dell’Oratorio Sirino di Soresina per l’ultima tappa delle gare organizzate dalla Federazione Oratori Cremonesi per tutti i partecipanti ai Grest nelle parrocchie della Zona.

Dopo i balli di gruppo che hanno aperto la giornata, è stata la volta delle sfide – svolte sotto l’occhio attento degli organizzatori – che hanno decretato l’Oratorio Sirino di Soresina vincitore di questa ultima tappa di gare per la Zona Pastorale Seconda. Soresina guadagna il podio come altre squadre di casa nelle giornate precedenti, mentre l’Oratorio di Trigolo arriva secondo.

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Dopo una mattina densa, con il sole protagonista e Padania Acque sponsor tecnico che ha offerto refrigerio con bottigliette d’acqua a tutti i partecipanti, il pomeriggio non è stato da meno. Dopo una sosta per un pranzo rifocillante e rinvigorente, sono scesi in campo gli animatori di Soresina (ovviamente), Castelleone, Pizzighettone e Soncino. La sfida tra animatori ha avuto una sorte completamente diversa con vincitore Castelleone, quindi Pizzighettone, Soncino e Soresina fanalino di coda.

Nonostante stringere un trofeo sia sempre entusiasmante, vincitori e vinti si sono divertiti e hanno fatto tesoro del messaggio di “BellaStoria”, incentrato sulla favola di Pinocchio.

Soddisfatto don Andrea Piana, vicario dell’Oratorio Sirino di Soresina che ha aperto agli oratori vicini l’appena rinnovato “Cortile dei sogni”, un luogo funzionale, ma soprattutto accogliente ed “educante”.




Festa in cascina per i giovani della zona pastorale 2

Si è svolta domenica 16 giugno alla cascina Abbadia di Barzaniga la “Festa in Cascina”, evento organizzato dai giovani della zona pastorale 2 in sinergia con la Federazione Oratori Cremonesi per valorizzare il cosiddetto “terzo tempo”, quello dedicato ad approfondire e fare nascere nuove relazioni, a fare rete.

«Riteniamo che gli incontri formativi e i momenti di servizio siano importanti, ma lo è altrettanto coltivare le relazioni che nascono durante queste occasioni – dice Davide Boiocchi, giovane che fa parte del team organizzativo –. Per questo abbiamo suggerito alla FOCr di aiutarci ad organizzare un evento che avesse unicamente come scopo lo stare insieme». Così è nata la “Festa in Cascina” che ha visto la partecipazione di circa 60 giovani, provenienti da tutto il territorio diocesano.

Supportati da don Andrea Piana, vicario di Soresina, e da un gruppo di adulti attivi nell’oratorio Sirino, i giovani hanno potuto ammirare anche una mostra interattiva sull’autismo, allestita per l’occasione dalla Fondazione Vismara di San Bassano. Per questo centro di cura, inoltre, durante la giornata, sono state raccolte delle magliette usate che saranno utilizzate dalla Fondazione per assistere gli ospiti nel miglior modo possibile.

A un aperitivo di benvenuto, iniziato alle ore 12.30, è seguita una grigliata, che si è protratta fino a tardo pomeriggio, con musica live e giochi di squadra.

Sulla tovaglia che ricopriva la lunga tavolata posta sotto il porticato, è stata scritta dai ragazzi una frase che papa Francesco aveva rivolto ai giovani italiani, lo scorso agosto, al Circo Massimo: “L’amore, per farlo crescere, non vuole scappatoie: l’amore dev’essere sincero, aperto, coraggioso. E nell’amore tu devi mettere tutta la carne sulla grigliata”.

Al termine, i giovani si sono salutati ringraziando in particolare proprietari della Cascina Abbadia, che hanno acconsentito alla realizzazione di questo evento, la Fondazione Vismara, nella figura di Maria Grazia Ventura, la FOCr e l’oratorio Sirino.

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«Scelgo l’amore… quello vero”. testimonianza dei coniugi Lacchini a Casalbuttano

Domenica 5 maggio all’oratorio di Casalbuttano si è svolto l’ultimo incontro del percorso “Chosen” dedicato al tema della scelta, organizzato dalla pastorale giovanile della zona II. Ospiti dell’appuntamento sono stati i coniugi Pietro Lacchini ed Elena Andrusiani, che con semplicità ma anche molta profondità, hanno affrontato il tema “Scelgo l’amore quello vero – non voi avete scelto me, ma io voi”.

Alle ore 18.00 è iniziato il momento di preghiera, presieduto da don Davide Pezzali, a cui è seguita la riflessione dei coniugi. Centro della testimonianza è stato il concetto di amore, “che non è un sentimento, ma una scelta”, raccontato attraverso le intense esperienze personali di Elena e Pietro.

Entrambi alla ricerca di “un di più”, negli anni adolescenziali e giovanili hanno dovuto fare i conti con le conseguenze di relazioni sofferte e talvolta legate eccessivamente alla sfera sessuale, esperienze che hanno marchiato a fuoco la loro vita. In quel periodo erano distanti dalla chiesa ed è stata la necessità di un cambiamento a portarli a riscoprire il valore della comunità e ad incontrare Gesù. Sia Pietro che Elena ricordano il giorno esatto di questo incontro.

La loro conoscenza è avvenuta durante un evento di evangelizzazione. La relazione nel tempo è cresciuta e maturata, fino a portare i due ragazzi a decidere di vivere il fidanzamento nella castità “in questo modo – spiega Elena – si scoprono vari e altri modi di trasmettere affetto… questa è la prima vera scelta che abbiamo fatto insieme”. Castità quindi vissuta non come un divieto, ma come tempo per conoscersi maggiormente, tempo di approfondimento, tempo di libertà.

“Elena mi ha fatto sbocciare e mi ha fatto vedere qualcosa di buono per la mia vita e la nostra vita insieme” e, continua Pietro “la scelta del matrimonio fa venire le vertigini, però… è tanta roba” e conclude “Non è il bisogno che ci fa stare insieme, ma la scelta di amarci. Occorre sempre ricordare questo: due persone che si amano devono stare in piedi da sole, e camminare insieme. Non dimenticate che il matrimonio per prima cosa è una scelta”.

Il racconto della loro storia è stato arricchito da divertenti aneddoti, come la richiesta di matrimonio fatta da Pietro ad Elena, avvenuta nel bel mezzo di un temporale con lui inginocchiato in una pozzanghera.

La serata è poi proseguita con i lavori di gruppo, al termine dei quali è stato donato ai relatori un cesto di prodotti gastronomici come segno di ringraziamento.

Prima di concludere la serata i coniugi Lacchini hanno però voluto lasciare ai ragazzi presenti un’immagine legata alle priorità della vita, con particolare riferimento al matrimonio: “ragazzi, pensate di avere dei sassi grandi, dei sassi medi e la sabbia. La granulosità è proporzionale alle priorità: quelli grandi rappresentano le cose più importanti, la sabbia ciò che è superfluo. Se nella scatola della vostra vita voi mettete prima la sabbia, i sassi grandi non ci staranno più, mentre se prima inserite i sassi più grossi, poi quelli medi e poi la sabbia, tutto ci starà a meraviglia. Pensateci.”

A seguire i giovani presenti hanno condiviso una cena in gran parte offerta dall’oratorio di Casalbuttano.