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«Camminiamo insieme come sapienti profeti»: a Caravaggio l’assemblea zona dei catechisti della zona 1

«Che sia un cammino da sapienti profeti». Questa l’esortazione di don Andrea Lamperti Tornaghi, vicario parrocchiale di Pandino, che lunedì sera, nella basilica del santuario di Santa Maria del Fonte, ha presieduto la veglia per la preghiera di inizio Avvento dei catechisti della zona pastorale I organizzata dall’équipe zonale catechisti. La meditazione alternata alla preghiera, un gesto di carità ed uno simbolico, a fine serata, hanno caratterizzato questa veglia, allietata delle voci dei cantori della corale parrocchiale di Arzago. Quattro le tracce seguite (altrettanti i vangeli letti e meditati): l’accoglienza, con la promessa di Maria; l’ascolto, con il sogno di Giuseppe; la condivisione, con la gioia dei pastori; la ripartenza, quella dei Magi da Betlemme.

«C’è un filo rosso che lega i quattro vangeli di stasera – ha detto don Andrea nella sua riflessione – ed è l’espressione “Non temere”, la stessa che Gesù rivolge nelle apparizioni pasquali. Legati fra loro, questi quattro brani del Vangelo diventano delle vie da percorrere, ma non in solitaria, perché siamo chiamati a camminare insieme, nell’ascolto attento dello Spirito Santo che ci permette di tradurre in parole ed iniziative il sogno di Dio, un Dio che vuole tutti nel suo regno. Care sorelle e cari fratelli – ha proseguito il sacerdote -, coraggio. Che il cammino di quest’Avvento non sia un rito scontato e stanco ma sia un cammino in compagnia del Signore che ci chiede di essere sapienti profeti con il gusto di cercare fra le pieghe della storia i germogli del suo regno e non fra i morti colui che è il Vivente».

Come gesto di carità, i presenti sono stati invitati a recarsi all’altare e, dopo aver messo un granello d’incenso nel braciere, a lasciare un contributo, ognuno secondo il proprio sentire, che sarà destinato alla Caritas per il progetto Bolletta sospesa. Infine, il gesto simbolico. Ad un rappresentante di ogni parrocchia o unità pastorale, già definita oppure erigenda, è stata donata una lanterna, che sarà collocata in oratorio o in chiesa: una luce-guida in questo tempo di attesa del Natale.




“Chi accoglie me…”: il 28 novembre a Caravaggio l’incontro di preghiera con i catechisti

“Chi accoglie me…” è lo slogan che accompagna l’incontro di preghiera con i catechisti all’inizio dell’Avvento, evento che si terrà lunedì 28 novembre, alle 21, presso il Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio. Un momento di preghiera e riflessione attraverso l’incontro con Maria, Giuseppe, i pastori e i magi.

Accogliere, ascoltare, condividere e ripartire: sono queste le quattro parole-chiave che guideranno il percorso verso il Natale organizzato dalla Zona pastorale 1 della Diocesi di Cremona per i catechisti. Prendendo spunto da brani del Vangelo e Salmi saranno analizzati gli atteggiamenti che i personaggi della Natività vogliono trasmettere e da cui trarre insegnamento.

All’interno della preghiera sono previsti alcuni momenti significativi: la raccolta di offerte destinate alla proposta della Caritas diocesana a sostegno delle famiglie in difficoltà nel pagamento delle bollette; la consegna, a tutte le unità pastorali e parrocchie, di una lanterna da tenere accesa nelle domeniche di Avvento; e la consegna, a tutti i partecipanti, di quattro lumini, uno per ogni domenica di Avvento, accompagnati da una preghiera da recitare in famiglia.

Il momento di preghiera è dedicato ai catechisti ma aperto a chiunque voglia partecipare. Per maggiori informazione scrivere a info@zona1cr.com.




“Dal sogno al segno”, il percorso per giovani della Zona 1

“Dal sogno al segno” è il titolo del percorso che i giovani della zona 1 affronteranno quest’anno. L’equipe di pastorale giovanile della zona ha deciso di proporre i grandi temi trattati dai Vescovi lombardi nella lettera scritta in seguito al dialogo sinodale “Giovani e Vescovi” del 2021. Temi che accompagneranno tutto il percorso che andrà da ottobre a maggio 2023.

«I Vescovi hanno intitolato la lettera “Dal segno al sogno” – spiegano dall’équipe di pastorale giovanile della zona 1 – e noi vorremmo fare un passaggio contrario: chiedere ai vari ospiti delle serate di partire dal sogno che li ha portati a raggiungere un obiettivo, a fare una determinata esperienza, raccontandoci il loro segno. Come Marta e Maria, anche noi proviamo a riflettere sul binomio contemplazione-azione che accompagna lo stile di vita dei giovani».

Gli incontri tornano con la formula estesa che si era ridimensionata nel periodo di pandemia: prima dell’incontro con gli ospiti, i giovani hanno la possibilità di condividere un momento disteso davanti a un’apericena.

Domenica 23 ottobre si è svolto il primo incontro: “Dal sogno al segno, per riunire i figli di Dio che erano dispersi” [Gv 11, 52]. A accompagnare i partecipanti è stata Francesca Morgante, educatrice dell’Ufficio Educazione Mondialità del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) e responsabile del progetto Time Out, insieme a Giulia Guarino, studentessa universitaria che ha partecipato al cammino Giovani e Missione proposto dall’animazione PIME e nell’estate 2022 ha trascorso un mese in Camerun.

Due giovani che hanno mostrato quanto sia necessario aprire l’orizzonte e indossare lenti nuove per guardare all’altro con occhi nuovi, cambiare prospettiva. È infatti spesso facile cadere nella tentazione di osservare il mondo con gli occhi dei media che ci mostrano solo una parte della realtà. Occorre allenarsi a percepire le cose in modo diverso.

In una seconda parte, invece, parlando di segno, Giulia ha raccontato la sua esperienza in Camerun, le aspettative e lo stupore di fronte alla realtà. Ma soprattutto il rientro a casa: come può, un giovane, rimettersi in gioco, alla luce della crescita personale avvenuta durante un’esperienza di missione all’estero? Se la missione è stare con gli altri, è relazione, si è chiamati, tutti i giorni, prima di fare, di stare con i più fragili, con gli altri che vivono i nostri stessi luoghi.

«Ringraziamo, quindi, Francesca e Giulia – concludono dall’équipe di pastorale giovanile della zona 1 – per averci raccontato cosa è per loro l’intercultura, la conoscenza dell’altro e l’escludere di avere sempre in mano la ragione, ascoltando realmente l’altro, e per averci ricordato di trovare le nostre lenti, quelle che ci permettano di guardare con occhi nuovi le relazioni che già viviamo».

Locandina con le date del percorso




Tempo del Creato, a Caravaggio riflessione su consumo del suolo e responsabilità civile

Si è svolto nel pomeriggio di sabato 24 settembre l’incontro al centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro nell’ambito degli eventi zonali per il Tempo del Creato, “Il cambiamento parte da ciascuno di no”, con la collaborazione degli Uffici delle vicine diocesi di Bergamo, Brescia e Crema.

“Cosa possiamo fare concretamente per fare il bene del pianeta?”. È questa la domanda che ha dato origine all’incontro intitolato Homo agens.

A sostituire la relatrice Elena Granata, vice presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici, impossibilitata a partecipare per motivi di salute, è stato il componente della commissione zonale per la commissione Laudato Si’ Ezio Zibetti. «Dobbiamo partire dal messaggio del Papa che ci esorta ad ascoltare la voce del creato: le grida della terra, dei più poveri, dei nativi». Subito dopo la preghiera, condotta da don Maurizio Lucini, coordinatore dell’area pastorale “Nel mondo con lo stile del servizio”, il concetto di partenza è stato chiarito: «Serve una base etica solida per salvare la biodiversità, modifichiamo i nostri stili di vita». É quasi un imperativo , a fronte di alcuni dati preoccupanti, sviscerati dall’incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro Eugenio Bignardi in apertura: «Secondo dati relativi al 2021 il 10,5 per cento del territorio provinciale è cementificato. Il dato nazionale si attesta attorno al 7,1 per cento. La tendenza è in continua crescita tenuto conto del crescente aumento di poli logistici e centri commerciali. Ad oggi, in Italia ogni secondo cementifichiamo 2 metri quadri di superficie».

«Serve cambiare» ha esortato Bignardi. Lo possiamo fare anche noi, nel nostro piccolo. Lo dobbiamo fare anche noi». «Elena Granata – interviene Ezio Zibetti – ci dice come fare». Sullo schermo è stata proiettata un’intervista rilasciata dalla stessa studiosa su Raitre alla trasmissione “Geo & Geo”. «Dobbiamo partire da un concetto che emerge chiaro dall’Enciclica Laudato Si’ – ha ribadito quindi Zibetti – la terra è un dono di Dio, un dono per l’umanità. È una cosa da custodire, non da sfruttare. Elena intende il consumo di suolo come una questione civile e cerca di comprendere perché siamo così poveri di strumenti per prenderci cura del paesaggio».

La risposta è data dalla storia «dall’impostazione della nostra società. Per lungo tempo l’edilizia è stato il settore trainante della nostra economia. Questo ha portato gli uomini a focalizzare l’attenzione su ciò che accadeva dentro le mura di casa propria, piuttosto che all’esterno, nei legami con la comunità ed il territorio».

Segno incoraggiante «è dato dalle scelte dei singoli dall’agricoltura bio, all’attenzione allo spreco». Ciò che è importante secondo Zibetti, che si fa portavoce delle idee di Granata, è che questo pensiero individuale divenga «sempre più cultura diffusa». Per farlo, la vice presidente del Comitato scientifico delle Settimane sociali, nella sua intervista mette al centro il ruolo dei placemaker, «gli inventori dei luoghi che abiteremo. Coloro che, in un epoca in cui abbiamo aggiunto molto, troppo, fanno ordine per una città migliore e, se possono, tolgono». Come a dire: le città sono spazi da vivere, «bisogna smetterla di darle per scontate».

Anche il vescovo di Cremona Monsignor Antonio Napolioni nel suo saluto introduttivo, facendo riferimento all’alluvione che ha colpito la regione Marche nei giorni scorsi non ha nascosto «la tendenza a vedere l’ambiente come una minaccia, ma è lui il cattivo?». Il vescovo chiede alla politica di «recuperare lo sguardo comunitario, di tenere conto del bene comune» e agli uomini, tutti, di ritrovare la propria umanità e il proprio essere creature, custodi, non tiranni». Chiede, infine, «al Signore la gioia della fede e della fraternità umana. Ma una cosa è chiara – ha aggiunto – stiamo scherzando con il fuoco».




La cura della casa comune in mostra a Brignano

Stimolare a risvegliarsi dal torpore dell’indifferenza globalizzata e diventare elemento attivo del cambiamento, migliorando le proprie abitudini e non spegnendo mai la fiamma dell’indignazione. Questo lo scopo de “La cura della casa comune” (dove per casa comune si intende il pianeta terra, con tutto ciò che ospita e contiene, compreso l’uomo), mostra itinerante allestita presso la chiesa di Sant’Agnese, a Brignano Gera d’Adda, fino al 25 settembre su iniziativa del gruppo zonale Laudato si’ con la collaborazione del centro culturale “Monsignor Cesare Donini” di Brignano nell’ambito delle iniziative sul territorio diocesano per il Tempo del Creato.

Nella serata di martedì 20 settembre, in Sant’Agnese, la presentazione pubblica con don Cristiano Re, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo, e Matteo Marsala, formatore certificato Laudato si’, relatori sul tema “Economia integrale”.

«Non siamo più quelli di prima – ha esordito don Cristiano Re – perché viviamo in un momento caratterizzato dall’incertezza e da un imprevisto che si prolunga nel tempo. Dobbiamo guardarci in faccia e chiederci come io ho bisogno degli altri e come gli altri hanno bisogno di me». È il momento, secondo il sacerdote, di essere interconnessi, di pensare di fare assieme delle cose che siano al servizio di tutti e non del singolo individuo. «Non possiamo più pensare – ha specificato – che noi, gli altri, la terra non siano interconnessi. È finito questo tempo. Dobbiamo diventare dei medici sociali».

La mostra – una decina di pannelli, ciascuno con un proprio argomento – fa riflettere proprio su questo. «Mette a disposizione delle porte – ha sottolineato Matteo Marsala – che ci permettono, se vi guardiamo dentro, di assumere consapevolezza dei problemi della cura della casa comune». Marsala è entrato nello specifico dell’esposizione, che sarà visitata anche dai bambini e dai ragazzi delle scuole di Brignano. «La mostra – ha detto il formatore – parte da questioni che sono fondamentali per il nostro tempo. Ogni pannello riporta un’immagine ribaltata, un versetto dell’enciclica Laudato si’ e qualche dato. Le immagini ribaltate stanno a significare come questo mondo sia ribaltato, non più a misura umana. Ci sono tante cose che noi possiamo fare ma la conversione ecologica deve essere il primo dei nostri pensieri».

Don Cristiano Re ha concluso la serata lasciando due spunti: «Dobbiamo cambiare le nostre abitudini; dobbiamo pensare a tutto quello di cui possiamo fare a meno».

Il prossimo appuntamento zonale per il Tempo del Creato sarà sabato 24 settembre, alle 16, al Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio, dove Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, terrà un incontro sul tema “Homo agens. Come passare dalla comprensione all’azione ecologica”.




Tempo del Creato, dal 18 settembre al via gli eventi nella Zona pastorale 1

La Festa per la Custodia del Creato, promossa dal gruppo diocesano Laudato si’,  continua nella zona pastorale 1; il gruppo Laudato si’ della Zona 1 organizza, infatti, due appuntamenti. Il primo sarà a Brignano Gera d’Adda, presso la chiesa di S. Agnese, dove, in collaborazione con il gruppo Culturale “Mons Cesare Donini” verrà esposta la mostra “Cura della casa comune”. Dal 18 al 25 settembre, infatti, tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, nella cornice del Convento, sarà infatti possibile conoscere e riflettere, attraverso l’arte, su alcuni dei temi trattati da papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Il 20 settembre, nello stesso luogo, alle 20.45, i temi fondamentali della mostra saranno commentati da don Cristiano Re, incaricato della Pastorale Sociale della diocesi di Bergamo e da Matteo Marsala, co-autore della mostra.

Nella presentazione della mostra si dice: “Ci piace pensare di poter contribuire a sensibilizzare le nostre coscienze, a muovere dei passi verso il risveglio dal torpore dell’indifferenza globalizzata che ci ha resi inattivi per comodità; la mostra non rimanda ad un appello alla politica ma vuole semplicemente stimolare ognuno di noi a diventare elemento attivo del cambiamento, migliorando le proprie abitudini, non spegnendo mai la fiamma dell’indignazione.“

Il secondo appuntamento sarà a Caravaggio, il 24 settembre, alle 16. Nella sala del Centro di Spiritualità del Santuario della Madonna della Fonte, si terrà l’incontro “Homo agens. Come passare dalla comprensione all’azione ecologica”. Il tema sarà introdotto da Elena Granata, docente di Urbanistica presso il Politecnico di Milano e vicepresidente della Scuola di Economia Civile, autrice di numerosi libri sui temi della rigenerazione urbana e della biodiversità, nonché vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali della Cei. Alla relazione della professoressa Granata seguiranno gli interventi dei presenti.

Il tema proposto trae origine dalla lettura di alcuni dati che mettono in evidenza come il territorio della bassa Bergamasca, come la zona cremonese e cremasca, insieme all’area bresciana intorno all’autostrada “BreBeMi” siano stati “invasi” da interventi di cementificazione, poli logistici e centri commerciali, a scapito del terreno fertile e necessario all’alimentazione. I dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) 2021 evidenziano che la Provincia di Cremona (compresa Crema) ha avuto un consumo di suolo del 10,5%; Bergamo del 11,9% e Brescia del 10,4%; la media nazionale è del 7,11%. E questa tendenza è in continua crescita, nonostante gli impegni siano per una riduzione. Ecco quindi la domanda: “Cosa si può fare per essere attori e passare dalla comprensione ad un’azione ecologica efficace?”

Questa situazione è quindi condivisa con le Diocesi di Bergamo, Brescia e Crema che hanno aderito all’invito ad essere compartecipi di questo momento di dialogo ed azione. All’incontro sono invitate le organizzazioni e gruppi che da anni operano sul territorio nel settore della tutela e promozione dell’ambiente e potranno portare il loro contributo di idee e proposte.




Torneo animatori, gli oratori di Cassano d’Adda dominano la scena nella Zona 1

Si sono conclusi, nella serata di giovedì 30 giugno, i tornei di calcio a 7 e pallavolo mista per gli animatori dei Grest della Zona pastorale 1.

L’iniziativa, che si inserisce nel programma di eventi dedicati agli adolescenti della diocesi, si è articolato su tre serate, presso gli oratori di Rivolta d’Adda, Pandino e, giovedì sera, Agnadello, parrocchia in cui si sono giocate le finali delle competizioni.

Sono state le parrocchie di Cassano d’Adda a trionfare nelle due competizioni: il torneo di calcio a 7 è stato infatti vinto dall’oratorio di Cristo Risorto, superando per 3 a 2 in finale l’oratorio Don Bosco, in un derby tutto “cassanese”; gioia anche per l’oratorio dell’Annunciazione, che ha trionfato nella finale di pallavolo mista contro Casirate: 2 a 0 il risultato complessivo.

Terminano così i tornei degli animatori della diocesi, occasioni di svago, sana competizione e incontro con amici e conoscenti di altri oratori.




#WMOF22, Zona 1: nozze di Cana per ogni età

È stato il centro parrocchiale San Lorenzo di Arzago d’Adda ad ospitare, nel pomeriggio di sabato 25 giugno, la Giornata mondiale per le famiglie nella zona pastorale 1. Una trentina le coppie, alcune con bambini al seguito, che hanno partecipato.

L’incontro è stato coordinato da Elena Lingiardi, di Fontanella, presidente della cooperativa sociale “Agape” che gestisce il consultorio famigliare di Caravaggio e Treviglio. Filo conduttore di questa giornata, le nozze di Cana. E proprio su questo tema, dopo il momento dedicato all’accoglienza, i genitori sono stati sollecitati dalla relatrice in un laboratorio di manualità e di riflessione costruito su due momenti: prima la lettura del Vangelo di Giovanni, poi un confronto sui sentimenti scaturiti dalla Scrittura e da un’attività laboratoriale incentrata sulla decorazione, a piacimento, di uno degli oggetti posizionati su una tavola: tazzine, bicchieri, una caffettiera, delle posate, dei tovaglioli.

Aver decorato un oggetto, per le coppie presenti ieri, è stato come aver messo quel qualcosa in più, con creatività e fantasia, che permette, nella vita di tutti i giorni, di superare i momenti difficili e le crisi che non mancano in un percorso di vita. «Se è buona la quotidianità – ha detto la Lingiardi – anche la festa funziona». E ancora: «Gesù ci dà il suo amore, ma la fatica della quotidianità è nostra. Ed ecco che in questa quotidianità l’incontro con Lui sarà sempre più bello».

A chiudere la giornata arzaghese nella zona I la cena comunitaria, momento di convivialità e condivisione, che sta alla base dell’idea di questo evento, e un momento di festa, animata con canti e balli dai ragazzi e dalle ragazze della parrocchia di San Lorenzo in Arzago.




Compagni di viaggio, sabato sera al Santuario di Caravaggio veglia per i giovani della Zona 1

Un momento di preghiera e di riflessione prima dell’inizio della Settimana Santa. Nasce con questo scopo l’idea di “Compagni di viaggio. Hai un momento Dio?”, veglia in preparazione alla Pasqua riservata ai giovani fra i 18 ed i 20 anni delle parrocchie della zona pastorale 1 della diocesi, in programma sabato 9 aprile, alle 20.30, al Santuario Santa Maria del Fonte a Caravaggio.

Don Michele Rocchetti, vicario di Calcio, Pumenengo e Santa Maria in Campagna, don Andrea Piana, vicario di Caravaggio, e il tavolo zonale dei giovani della zona pastorale che già avevano in mente di proporre un momento di ritiro in Quaresima, hanno pensato a questo momento in sostituzione della tradizionale veglia delle Palme al palazzetto dello sport di Cremona, occasione solitamente presa dal vescovo Napolioni per incontrare i giovani della diocesi che però è stata spostata alla solennità di Cristo Re, scelta da Papa Francesco come nuova data per celebrare a livello diocesano la Giornata mondiale della gioventù.

«Lo scopo – spiega don Rocchetti – è prenderci un momento per fermarci, riflettere e pregare. Ci metteremo in ascolto della Parola di Dio. La serata, che avrà come tema guida l’ascolto, si svolgerà in tre diversi momenti: il primo, dedicato alla preghiera e alla meditazione della parola di Dio, il secondo all’adorazione eucaristica, con la possibilità per i ragazzi presenti di confessarsi. A conclusione della veglia ci sarà l’atto di affidamento a Maria. Siamo a Santa Maria del Fonte e ci affidiamo a lei. Per accompagnarci in questa veglia abbiamo invitato don Isacco Pagani, pro-rettore del seminario di Milano ed esperto della Bibbia».

Scarica la locandina




Zona 1, giovani in preghiera e ascolto al Santuario di Caravaggio per aprire la Settimana Santa

Ascolto. È questa la parola che ha guidato i giovani della zona pastorale 1 della diocesi di Cremona, ragazzi fra i 18 e i 20 anni, durante la veglia di preghiera in preparazione della Settimana Santa che il tavolo zonale dei giovani ha organizzato nella serata di sabato 9 aprile al Santuario di Santa Maria del Fonte.

È stato don Isacco Pagani, pro-rettore del Seminario di Milano, a presiedere la celebrazione. Sue le riflessioni che hanno caratterizzato la prima parte della serata, dedicata all’ascolto della Parola di Dio. Come spunto, il brano del vangelo di Giovanni che narra dell’incontro fra una samaritana e Gesù grazie al quale don Pagani ha posto l’accento sui concetti di ascolto di se stessi, di ascolto del Signore, di ascolto della realtà e di ascolto degli altri. «Ascoltando gli altri – ha sottolineato – puoi arrivare a chiamare Dio per nome».

La seconda parte della veglia è stata incentrata sull’adorazione eucaristica con i sacerdoti presenti che si sono resi disponibili per le confessioni. Il silenzio della meditazione, davanti al Santissimo e ai tanti ceri accesi poco prima sull’altare dai rappresentanti delle parrocchie presenti, è stato intervallato dai canti del coro “Effatà” di Calcio, che ha allietato l’intera veglia, e dalla lettura di tre brani tratti dall’udienza generale di Papa Francesco di mercoledì 27 marzo 2013. “Vivere la Settimana Santa – recitava un passaggio del testo – è entrare sempre più nella logica di Dio, nella logica della Croce, che non è prima di tutto quella del dolore e della morte ma quella dell’amore e del dono di sé che porta la vita”.

Terzo e ultimo momento, l’affidamento alla Beata Vergine Maria con i canti e la preghiera al termine della quale don Isacco Pagani ha consegnato una palma ad un rappresentante di ciascuna delle parrocchie presenti.