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Il prefetto del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede ha aperto a Bozzolo la “Tre giorni Mazzolariana”

 

La Chiesa di oggi ha la sfida di trovare parole in grado di comunicare la Parola. Quel messaggio da rivolgere ai giovani, a se stessa, alla tutela dell’ambiente. E don Primo Mazzolari, «poeta innamorato di Dio e del prossimo», come l’ha descritto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede, «di parole ne sceglieva sì asciutte e coraggiose, ma in grado di parlare ancora oggi perché figlie di una fede schietta, esigente e dell’aver incontrato, camminato, aspettato con la forza e la fragilità del cuore».

Proprio l’intervento di Ruffini ha aperto la “Tre giorni Mazzolariana”, la manifestazione dedicata al parroco di Bozzolo, giunta alla quinta edizione e inaugurata nel tardo pomeriggio di venerdì 14 giugno sotto la loggia del Comune di Bozzolo.

L’incontro di apertura della rassegna, organizzata dall’associazione Isacco e patrocinato dalla Parrocchia, dal Comune e dalla Fondazione Don Primo Mazzolari, ha visto la partecipazione dell’on. Bruno Tabacci, già sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del governo Draghi, con Fabrizio Binacchi, giornalista e capo redattore centrale di Rai Vaticano, nel ruolo di moderatore.

All’appuntamento hanno preso parte anche Ildebrando Bruno Volpi dell’associazione Isacco, Matteo Truffelli (presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo), il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio, il vescovo Antonio Napolioni e il parroco di Bozzolo don Luigi Pisani, i quali hanno ringraziato i presenti e gli organizzatori del progetto di attualizzare il messaggio di don Primo nella contemporaneità.

«Prima delle sfide del Cristianesimo, occorre che il Cristianesimo sia una sfida a se stesso – ha detto Napolioni nei saluti iniziali –. Prima di raccogliere le sfide del mondo, è il Vangelo che sfida noi stessi a capire se siamo cristiani: don Primo ha speso innanzitutto la sua fede, la sua vita e la sua intelligenza in questa ricerca di autenticità. Perché non ci sia un falso Cristianesimo che non parla e non dice niente a nessuno. In questo senso c’è un grande futuro per il Vangelo, che genererà il cristianesimo di adesso e degli “adesso” che verranno».

Argomenti di interesse comune, come ha ricordato Tabacci con toni appassionati nella sua introduzione, proprio come quella politica che don Primo definiva «“una delle forme più alte della carità”». Tabacci ha ribadito, infatti, come il parroco bozzolese fosse «assolutamente consapevole dell’importanza» e soprattutto «della potenza» della parola, oltre che uomo d’azione. «Don Primo è stato l’esempio di come essa possa essere usata per costruire, per unire, per ispirare»; insomma, «un mezzo di trasformazione sociale e denuncia».

 

L’intervento di Bruno Tabacci

 

Proprio di questa sua forza nelle parole ha parlato Ruffini, mescolando ricordi personali e famigliari con le frasi del sacerdote. Un «pacifista combattente», un «contestatore obbediente» in grado di parlare alla nostra vita, ai nostri «tradimenti quotidiani», perché «ha percorso la strada del cuore, “uno che ha cercato di cambiare la Chiesa e il mondo attraverso l’amore appassionato e la dedizione incondizionata stando nel suo tempo, nel suo adesso”». Un prete attento all’uomo e non alle ideologie, le cui parole autorevoli, scaturite dalla forza dal Vangelo e dotate di senso perché rivolte come un servizio, «erano franche, credibili, coraggiose e capaci di leggere i segni dei tempi e anche le mancanze e le sofferenze». Frasi che «nessun algoritmo avrebbe saputo scrivere», sebbene precorresse i tempi e forse non furono capite. «Noi adesso siamo in un altro tempo – ha concluso il prefetto del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede – e dobbiamo seguire queste sue parole».

 

L’intervento di Paolo Ruffini

 

Il pomeriggio si è poi chiuso con l’intervento del prof. Giovanni Salmeri, docente di Storia del pensiero teologico presso l’Università Tor Vergata di Roma, con un dibattito sul futuro del Cristianesimo.

 

La relazione di Giovanni Salmeri

 

I successivi appuntamenti

La rassegna prosegue nella giornata di sabato 15 giugno, costruita su una serie di eventi culturali: alle 11 nella chiesa di San Francesco Sandra Manzella presenterà il suo libro Gerusalemme ancora; nel pomeriggio, alle 16 Davide Barilli parlerà della sua opera Tra sacro e profano. Raccontare Cuba tra demoni e santi, e Martine Gilsoul sposterà l’attenzione su Maria Montessori. Una vita per i bambini; alle 18, a Palazzo Casalini, i teologi Andrea Grillo e Cristina Simonelli approfondiranno il tema di “Una Chiesa di donne e uomini”; alle 19.30 sarà messa in scena la rappresentazione musicata dell’omelia di don Primo Mazzolari “Fratello Giuda”, eseguita dal gruppo musicale “Plus a duo”.

Domenica 16 giugno alle 10 la Messa nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, dove sono conservate le spoglie di don Primo Mazzolari.

Alle 17.30, alla Casa della Gioventù, in piazza Don Primo Mazzolari 1, Roberto Maier e Riccardo Torelli interverranno con la relazione “Per un etica della terra. Alleanze per la sostenibilità”; alle 18.30 avrà poi luogo una lettura musicata su testi di don Primo Mazzolari, con la voce recitante di Andrea Tibaldi ed Enrico Garlaschelli al pianoforte. A chiudere il programma della “3 giorni”, alle 19, don Bruno Bignami, postulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari e già presidente della Fondazione a lui dedicata, commenterà a “Cara Terra”, uno dei più conosciuti scritti del parroco di Bozzolo.

 

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Unitalsi in lutto per la scomparsa dell’ex presidente Gaetano Galvani

È salito al Cielo la sera di venerdì 14 giugno, dopo una lunga malattia e una sofferenza cristianamente accettata, Gaetano Galvani, storico presidente dal 1986 al 2003 della Sottosezione di Cremona dell’UNITALSI, l’associazione ecclesiale che, tra le tante attività, organizza i pellegrinaggi per Lourdes e altri santuari italiani e internazionali, con particolare attenzione alle persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto.

Da anni nell’associazione, subentrò al compianto Nicola Meazzi come presidente nel 1986 e resse le sorti della locale sottosezione sino al 2003, rimanendo sempre fedele e attivo.

La camera ardente sarà allestita presso l’Ospedale Maggiore di Cremona lunedì 17 giugno dalle ore 8 alle 18 e martedì 18 giugno dalle ore 8. Il funerale sarà celebrato martedì 18 giugno alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Pieve Delmona, paese nativo e di residenza di Galvani.




Pieve Terzagni, presentato il progetto di restauro della Pieve

Preservare e conservare il patrimonio artistico delle parrocchie è un dovere culturale, una preziosa eredità per le future generazioni e un bene da condividere e far conoscere. È questo il caso della chiesa di San Giovanni Battista Decollato di Pieve Terzagni, frazione di Pescarolo ed Uniti, che finalmente tornerà al suo originario splendore. Durante l’estate, infatti, prenderà avvio una serie di interventi di restauro che restituirà al complesso della pieve una seconda vita, da tempo messa a serio rischio a causa dei cedimenti strutturali nell’abside della chiesa.

Proprio per illustrare ai parrocchiani i lavori che interesseranno la chiesa nella serata di venerdì 14 giugno è stata organizzata nella chiesa del paese una presentazione ufficiale dell’intervento.

Hanno seguito l’iter di progettazione dei lavori l’architetto Sara Delledonne e l’ingegner Fabio Corradi, partendo dall’analisi geologica del terreno con una indagine diagnostica sulle murature fino ad arrivare ad uno studio sulla stratificazione degli interventi che hanno interessato la fabbrica della chiesa dalla sua fondazione fino ad oggi.

«Il progetto si divide in sei interventi distinti su diverse parti del complesso parrocchiale – spiega l’ingegner Delledonne –. I lavori inizieranno con l’abbattimento del salone parrocchiale, che aiuterà a intervenire sul fianco della chiesa e sul campanile. Sarà poi coinvolto nell’opera di restauro il catino absidale, il sagrato e la torre campanaria».

Durante la presentazione ha preso la parola Gian Emilio Balzarini, che con commozione ha voluto condividere la riconoscenza per la Fondazione Arvedi Buschini, che ha sostenuto i restauri in memoria del figlio, Marco Balzarini, magazziniere di 28 anni, originario di Pieve Terzagni, deceduto sul posto di lavoro il 19 aprile 2019. «È stato fatto un lavoro eccezionale – ha detto – e credo che anche Marco farà un sorriso vedendo compiersi quest’operazione di memoria, un’opera fatta per tutta la comunità».

La chiesa di San Giovanni Battista Decollato è uno dei siti storici più importanti della diocesi. Si parla di una fondazione in epoca tardo romanica, databile fra il 1100 e il 1200, che presenta alcuni mosaici nel pavimento del presbiterio coevi a quelli della nostra Cattedrale. Un bene artistico e storico che merita di essere tutelato e conservato.




A Chiesa di Casa l’estate tra oratorio e campi estivi

 

Scuole concluse e vacanze iniziate. È questa la situazione nella quale, ormai da una settimana, si trovano bambini e ragazzi. Ogni anno, l’estate porta con sé entusiasmo, senso di libertà e gioia. Insieme a qualche grattacapo per le famiglie, che devono pensare a come organizzare le giornate dei figli. In questo clima «caldo» – spesso anche in senso letterale – si inseriscono le numerose proposte estive che, tradizionalmente, animano e accompagnano le estati dei più giovani.

Tra le più gettonate nelle parrocchie di tutt’Italia c’è certamente il Grest, che accoglie bambini e adolescenti dando loro la possibilità di giocare e stare insieme per diverse settimane.

«È sempre un momento speciale», racconta don Francesco Fontana, responsabile della Federazione oratori cremonesi durante la nuova puntata del talk diocesano Chiesa di Casa. «Perché ci permette – evidenzia il sacerdote – di far incontrare tante persone in oratorio: luogo che, per noi, ha un significato speciale».

Tradizionalmente, il gioco è elemento imprescindibile. Non solo per il Grest, ma anche per tutte le altre realtà che, sul territorio, propongono attività estive rivolte ai più piccoli. È questo il caso, tra le altre, di Azione Cattolica, che ogni anno progetta e realizza un campo estivo per i bambini della scuola primaria e secondaria. Francesca Dasti, già responsabile diocesana di Acr, spiega che «il gioco è la dinamica di base, perché permette di veicolare, in modo semplice ed esplicito, ciò che si vuole raccontare e far comprendere. Non è il fine, ma uno strumento molto prezioso per parlare di correttezza, amicizia, collaborazione, fiducia… E funziona perché a esso fa seguito un momento di riflessione e confronto, che aiuta a coglierne gli aspetti più significativi e profondi».

In modo differente, ma con diversi tratti in comune, si caratterizza anche la proposta delle società sportive che, in estate, strutturano iniziative e campi dedicati ad atleti e appassionati. «Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre – racconta Filippo Depetri, giovane dirigente di Sansebasket Cremona – la nostra squadra organizza un camp estivo a cui, mediamente, partecipano un centinaio di ragazzi. Si tratta certamente di una sfida, ma ciò che vediamo emergere sempre più spesso è il piacere di stare insieme. Lo testimonia il fatto che siamo giunti all’undicesima edizione e vediamo sempre più che chi, come me, ha vissuto l’esperienza da fruitore, manifesta il desiderio di essere coinvolto come organizzatore, per poter regalare ai più piccoli un momento bello e speciale».

I valori della testimonianza e della condivisione risultano dunque centrali per tutti coloro che si trovano a vivere delle esperienze estive. «Nel caso dell’oratorio estivo – conclude don Fontana – sappiamo bene quale sia il vero testimone a cui ci rivolgiamo. L’impegno profuso da tanti animatori e volontari è proprio il riflesso di quello stile di carità e servizio che troviamo nel Vangelo».

Ancora una volta, allora, l’estate si configura come un momento di riposo e di vera vacanza per i bambini e i ragazzi, ma non privo di proposte e iniziative volte alla loro crescita umana e relazionale.




Giubileo 2025, significato e iniziative in Lombardia. Il 18 giugno alle 21 la presentazione online

Martedì 18 giugno alle 21, in modalità online (http://bit.ly/3KBDk5S), si terrà la prima presentazione regionale dell’Anno Santo. L’incontro – dal titolo “Giubileo 2025, significato e iniziative in Lombardia” – è promosso, con il patrocinio della Conferenza Episcopale Lombarda, dai delegati lombardi del Giubileo e dagli incaricati diocesani del turismo e dei pellegrinaggi.

Dopo i saluti istituzionali, primo relatore sarà Michele Gianola, delegato nazionale del Giubileo e sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana. Prenderà poi la parola Massimo Pavanello, delegato diocesano del Giubileo e incaricato del turismo e dei pellegrinaggi della Conferenza Episcopale Lombarda. Chiuderà la scaletta Alessandra Olietti, docente di Branding communication e Comunicazione turistica dell’Università Cattolica di Milano.

Potranno unirsi tutti coloro che sono interessati a conoscere maggiori dettagli circa il Giubileo (Associazioni di Cammini, Singoli, Cultori di arte e fede, Pro Loco, Parrocchie…), magari anche per immaginare possibili declinazioni locali.

La registrazione video – per quanti vorranno usufruirne successivamente – si troverà alla pagina www.chiesadimilano.it/turismo.

 

Locandina dell’evento




Bozzolo, dal 14 al 16 giugno la “3 giorni mazzolariana” con l’apertura affidata a Paolo Ruffini (Dicastero Comunicazione)

Anche quest’anno la “3 giorni Mazzolariana” – in programma da venerdì 14 a domenica 16 giugno, e giunta alla 5° edizione – proporrà una serie di incontri ed eventi su temi di grande attualità. Con il titolo “Adesso – Le sfide del Cristianesimo”, l’appuntamento vuole infatti porre l’attenzione su alcuni dei temi più urgenti della contemporaneità: la comunicazione, il futuro del Cristianesimo, della Chiesa e la sostenibilità ambientale.

L’apertura del programma avrà luogo il 14 giugno, alle 17, presso la Loggia del Comune, in Piazza Europa 1 a Bozzolo. L’incontro sarà introdotto dagli interventi di Ildebrando Bruno Volpi, dell’associazione Isacco che organizza la manifestazione, Matteo Truffelli, presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari di Bozzolo, del vescovo di Cremona Antonio Napolioni e del sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio. Quindi, introdotto dall’on. Bruno Tabacci (già sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del governo Draghi) e con la moderazione dell’incontro affidata a Fabrizio Binacchi, giornalista e capo redattore centrale Rai Vaticano, interverrà Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della comunicazione della Santa Sede, su “La forza della Parola in Don Primo Mazzolari”. Il pomeriggio si chiuderà con l’intervento del prof. Giovanni Salmeri (docente di Storia del pensiero teologico presso l’Università Tor Vergata di Roma) su “Il dibattito sul futuro del cristianesimo”.

La giornata di sabato 15 sarà costruita su una serie di eventi culturali: si aprirà alle 11 nella chiesa di San Francesco, dove Sandra Manzella presenterà il suo libro Gerusalemme ancora; nel pomeriggio, alle 16 Davide Barilli parlerà della sua opera Tra sacro e profano. Raccontare Cuba tra demoni e santi, e Martine Gilsoul sposterà l’attenzione su Maria Montessori. Una vita per i bambini; alle 18, a Palazzo Casalini, i teologi Andrea Grillo e Cristina Simonelli approfondiranno il tema di “Una Chiesa di donne e uomini”; alle 19.30 sarà messa in scena la rappresentazione musicata dell’omelia di don Primo Mazzolari “Fratello Giuda”, eseguita dal gruppo musicale “Plus a duo”.

Domenica 16 giugno alle 10 la Messa nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, dove sono conservate le spoglie di don Primo Mazzolari.

Alle 17.30, alla Casa della Gioventù, in piazza Don Primo Mazzolari 1, Roberto Maier e Riccardo Torelli interverranno con la relazione “Per un etica della terra. Alleanze per la sostenibilità”; alle 18.30 avrà poi luogo una lettura musicata su testi di don Primo Mazzolari, con la voce recitante di Andrea Tibaldi ed Enrico Garlaschelli al pianoforte. A chiudere il programma della “3 giorni”, alle 19, don Bruno Bignami, postulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari e già presidente della Fondazione a lui dedicata, commenterà a “Cara Terra”, uno dei più conosciuti scritti del parroco di Bozzolo.

L’evento, dedicato alla figura di don Mazzolari, al suo impegno, al suo carisma e alla sua dedizione, è organizzato dall’associazione Isacco, con il patrocinio, tra gli altri, della Parrocchia e del Comune di Bozzolo e della Fondazione Don Primo Mazzolari.

 

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Ancelle della Carità, un «sì» che cura

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“Yes, we care!”. Questo lo slogan del festival, iniziato martedì 11 e in programma sino al 15 giugno, organizzato della Fondazione Teresa Camplani, realtà (intitolata alla memoria della prima vicaria della fondatrice delle Suore Ancelle della Carità) in cui sono confluite le case di cura Ancelle della Carità di Cremona, Domus Salutis di Brescia, San Clemente di Mantova e l’attività socio-assistenziale Nuova Genesi di Brescia. Un’occasione – vissuta nelle tre città dove la Fondazione è presente – per celebrare e raccontare i valori che incarna: un impegno di assistenza e solidarietà ricordato e festeggiata anche nella Messa vissuta nel pomeriggio di giovedì 13 giugno nella Cattedrale di Cremona e presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

Presente alla celebrazione una delegazione delle suore delle Ancelle della Carità, con la superiora di Cremona, madre Carla Antonini, accanto alla generale, madre Maria Oliva Bufano, che ha aperto la celebrazione con il suo saluto: un ringraziamento al vescovo e ai sacerdoti presenti, alle istituzioni, ai dipendenti e ai collaboratori della Fondazione, al dottor Fabio Russo, già direttore generale, per 7 anni, della Fondazione Teresa Camplani, e al suo successore, il dottor Alessandro Triboldi. E, infine, un “grazie” alla Fondazione Soldano, per la collaborazione offerta per l’organizzazione del festival.

«Il cammino che la Fondazione Camplani ha fatto in questo tempo è stato un cammino in salita, a volte accidentato, a volte in piano, a volte in discesa – ha sottolineato la generale –. Ma sempre sorretto dalla fede in Colui che ci conduce e ci concede ogni giorno la grazia di operare per il bene degli ammalati». Un pensiero anche allo straordinario impegno nel periodo della pandemia: un «feroce periodo» in cui – come ha ricordato madre Bufano – ha perso la vita il dottor Luigi Allodi, direttore sanitario della Fondazione.

«Grazie eccellenza per averci sostenuto in questi anni – ha proseguito la superiora generale –. Abbiamo sentito la sua vicinanza e la sua presenza come pastore alla guida del nostro gregge». E ha quindi concluso: «Il Signore ci ha condotto in questo decennale in un clima più dolce e più mite e speriamo di progredire nello stesso percorso, di andare ancora più avanti, per il bene della Congregazione, della Chiesa e per la testimonianza che diamo alle persone e per il bene degli ammalati, delle persone fragili e indifese».

 

Il saluto della superiora generale delle Ancelle della Carità

 

Nell’omelia, il vescovo Antonio Napolioni ha sottolineato l’importanza del titolo scelto per questa rassegna – “Yes, we care_festival” – sulla scia dell’I care di don Lorenzo Milani. «Ci avete messo quel “sì” davanti, che mi fa ripensare al “sì, lo voglio!” che echeggiava sabato scorso qui in Cattedrale dalla bocca dei due giovani che diventavano sacerdoti», ha detto il vescovo. Che ha poi proseguito: «È un bisogno quello di dire “sì, mi interessa!”, “sì, ci provo!”, “sì, accetto questo patto e mi coinvolgo appieno!”, specie in questo tempo». Un tempo difficile e complesso, in cui «vogliamo vedere la luce – ha evidenziato –. E la luce è nel sì che troviamo anche negli occhi dei giovani che stanno dando tutto loro stessi per bambini e ragazzini dei Grest negli oratori». Ragazze e ragazzi in cui riporre le proprie speranze per il futuro, affinché fiorisca in loro una «vocazione alla prossimità». «Questo è l’esercito di cui abbiamo bisogno, le nostre armi con cui possiamo vincere la battaglia per la pace, per la giustizia».

«Questo “sì” alla cura è il segreto della vita», ha sottolineato il vescovo. «È il messaggio di cui abbiamo bisogno e che abbiamo da testimoniarci gli uni agli altri». E allora l’invito per il futuro, da intraprendere su un sentiero di carità e vicinanza: «Di fronte a chi sta male non dobbiamo tacere – ha esortato mons. Napolioni –, ma non con le chiacchiere, con il sorriso, con la testimonianza». Ha così concluso: «Ecco perché celebriamo l’Eucaristia. Per dire grazie agli uomini e donne che hanno fatto la storia di 170 anni, e in particolare in questi ultimi 10. E anche a Colui che ci ispira, che ci abita, che ci prende per mano, che che ci nutre, che ci restituisce gli uni agli altri, in una confidenza che ci permette di confidare nella realtà, perché non siamo soli, ma siamo insieme a costruire i prossimi 10, 100 anni che il Signore ci darà da vivere al servizio degli altri e del bene comune».

 

L’omelia del vescovo Antonio Napolioni

 

Nel ricco palinsesto che sta coinvolgendo le tre città in cui opera la Fondazione, la giornata del 13 giugno è stata caratterizzata, sin dal mattino, presso la casa di cura Ancelle della Carità di Cremona, anche dalla “Giornata del neoinserito”, dedicata al personale entrato in Fondazione nel 2023.

Una giornata che è servita come «input per conoscere la Fondazione e il nostro carisma, che è quello della fondatrice delle Ancelle della Carità, santa Maria Crocifissa Di Rosa –  ha raccontato madre Carla Antonini a margine della celebrazione –. Per la cura e l’attenzione al malato, perché, proprio come la santa diceva, non consideratelo creatura, ma la persona stessa di Cristo».

Si continua nella serata di venerdì 14 giugno, alle 20.30, presso Palazzo Ducale, a Manyova la conferenza di Vittorino Andreoli su “La fragilità dell’umano” concludendo quindi nella mattinata di sabato a Brescia, nei giardini della Domus Salutis, con “Cappuccino ben temperato”, caffè letterario con l’attrice Lucilla Giagnoni: una meditazione narrata, cantata e teatrale (con musiche originali di Paolo Pizzimenti) su “La parola che cura”.

 

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ANCELLE DELLA CARITÀ – VALORI E MISSIONE: “ESSERE, ESSERCI, PRENDERSI CURA”

L’esercizio della missione di Fondazione Teresa Camplani si espleta attraverso l’erogazione di servizi sanitari sempre più specializzati e rispondenti alle esigenze dei cittadini, garantendo loro uguaglianza, imparzialità, continuità dell’assistenza, diritto di scelta e partecipazione. Il rispetto dei tempi e l’implementazione continua dei migliori standard qualitativi sono considerati obiettivi imprescindibili al fine di garantire la piena efficienza dei processi organizzativi.

Il rispetto della dignità umana è al centro dell’attività della Fondazione e costituisce la base di partenza di tutte le fasi della presa in carico del paziente.

«L’insegnamento di Paola Di Rosa vive e si rinnova nelle nostre azioni quotidiane – afferma Madre Maria Oliva Bufano, superiora generale delle Ancelle della Carità –. Siamo al servizio delle persone che incontriamo ogni giorno: il percorso di cura, unendo qualità professionale e umanità, rivela e incarna la nostra missione. Desideriamo essere accanto alle persone nell’iter della loro malattia, essere ed esserci per chi ha bisogno. Un modo per offrire una luce, trasformando il dolore in una nuova speranza e in una possibilità di ridisegnare e riscrivere la propria vita».

Il malato ed i suoi familiari vengono coinvolti in ogni aspetto della prestazione medica, curando tutte le dimensioni della persona: fisica, psicologica e spirituale. La comunicazione tra paziente e personale sanitario avviene in maniera attenta e discreta, affinché il paziente sia costantemente aggiornato in merito alla sua condizione, nell’osservanza della visione cristiana sull’essere umano.

Anche in seguito alla dimissione è garantita la continuità di comunicazione tra il paziente e chi ha prestato le cure. I professionisti che prestano la loro attività presso la Fondazione sono vincolati a operare secondo i principi della deontologia specifica della loro figura, mantenendo alto il profilo etico e adottando comportamenti coerenti con il patrimonio morale espresso dalla Chiesa Cattolica.
Affidarsi alle cure della Fondazione Teresa Camplani rappresenta la scelta migliore in termini di tutela della vita, promozione della salute e recupero delle risorse fisiche compromesse. La migliore assistenza per i malati e il rispetto della loro dimensione umana e spirituale rappresentano l’espressione del carisma e degli obiettivi perseguiti dalla Fondazione.

Nel corso degli anni, le strutture della Fondazione hanno sviluppato una vasta gamma di servizi relativi a patologie chirurgiche e internistiche, alla riabilitazione specialistica generale geriatrica, e alla diagnosi ambulatoriale, sulla base delle nuove tecnologie che la sanità oggi propone, mantenendo solide e radicate le scelte secondo principi fondamentali proposti dal Vangelo e dall’insegnamento della Chiesa.




“Il lavoro occasione di partecipazione”, il 15 giugno al Centro pastorale diocesano incontro di avvicinamento alla Settimana Sociale di Trieste

In preparazione alla 50ª Settimana sociale dei Cattolici in Italia che si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio sul tema “Al cuore della democrazia”, l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona, insieme ad Acli Cremona, Cisl Asse del Po e Confcooperative Cremona, promuove una mattinata di riflessione e confronto.

Proprio a partire dal tema generale di Trieste si intende approfondire l’aspetto legato al lavoro come occasione di partecipazione e di costruzione della democrazia. Sarà anche questo un contributo che, come Diocesi di Cremona, sarà portato alla Settimana Sociale di Trieste.

L’appuntamento – dal titolo “Il lavoro occasione di partecipazione” – è per sabato 15 giugno presso la sala Spinelli del Centro pastorale diocesano di Cremona (via S. Antonio del Fuoco 9 A) con l’inizio dei lavori in programma alle 9.30.

Dopo una prima parte a cura della Cisl su “Lavoro, giovani e partecipazione”, il presidente di Acli Lombardia Martino Troncatti interverrà su “I corpi intermedi nel mondo del lavoro”.

Si lascerà quindi spazio al racconto delle “buone pratiche” con Giusi Biaggi della coop. Nazareth e Enzo Zerbini della coop. Il Calabrone.




“Non abbiate paura!”: dal 15 al 18 giugno a Cremona la 26° edizione dell’Happening

A Cremona, nella splendida cornice di piazza Stradivari, torna come ogni estate l’Happening, con i suoi incontri, gli spettacoli, le serate di intrattenimento per adulti e bambini, gli stand gastronomici e perfino un cocktail show. Organizzato dal Centro culturale S. Omobono, l’evento si snoda lungo quattro sere aperte a tutti, da sabato 15 a martedì 18 giugno. Questa edizione ha come titolo una nota frase di Papa Giovanni Paolo II, “Non abbiate paura!”, tratta dal discorso con cui, nel 1978, iniziò il suo pontificato.

«Una frase che non ha mai perso, in quasi cinquant’anni di storia, la sua attualità – spiegano gli organizzatori –. Viviamo in una società che si è appena ripresa da una pandemia devastante, che ha lasciato profonde ferite nella vita di molti di noi, mentre in Ucraina e in Terra Santa continuano guerre terribili. E anche nella nostra società ci sono fragilità sempre più evidenti: sul lavoro, in famiglia, tra i giovani. Com’è possibile, davanti a questi problemi così grandi, radicati e diffusi, ribadire oggi l’invito del Papa: “Non abbiate paura”? Proveremo a rispondere insieme».

Come? Lo si farà con una presenza in piazza, fatta di incontri “a tavola”, nella zona ristorazione, di musica ascoltata e cantata e di riflessioni attraverso dialoghi pubblici.

Il primo, domenica 16 giugno alle ore 21: sul palco di piazza Stradivari sono stati invitati a dialogare sul titolo dell’edizione di quest’anno il vescovo Antonio Napolioni e Tommaso Agasisti, ordinario di Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e membro de La Mongolfiera onlus.

Il secondo, lunedì 17 giugno, dal titolo “Business vs Human? Natura umana e senso del lavoro”, con Stefano Rossi (presidente Giovani Industriali di Cremona), Andrea Della Bianca (presidente nazionale Compagnia delle Opere) e Daniele Daturi (amministratore delegato di “Al Centro”, agenzia per il lavoro).

Non mancheranno serate musicali e di cabaret con il duo Carlo Pastori e Walter Muto e con la cover band The Strangers (sabato alle 21), un cocktail show con Simone Demicheli (sabato alle 20), un magico spettacolo del mago Beru per tutti i bambini (lunedì alle 18.30), la presentazione del libro “Andrea Aziani. Febbre di vita” che racconta l’avventura straordinaria di un missionario laico in Perù e molto altro (martedì alle 18.45).

E per quanto riguarda gli stand gastronomici (aperti ogni sera dalle 19), si potranno trovare piatti freddi e caldi, ma anche la Pinsa in diversi gusti. Quest’anno, l’Happening ha avviato una collaborazione con la cooperativa Nazareth: durante le serate, tra i volontari, saranno presenti anche gli educatori e alcuni ragazzi del progetto “Outsider”.




Grest 2024, in cammino con i colori dell’estate

Una trama che si distingue a colpo d’occhio. Una tela – l’oratorio – che ha già cominciato a colorarsi del blu, del giallo, del rosso, del verde dei cappellini di bambine e bambine, con l’arancione delle magliette degli animatori. Non stiamo parlando di arte, ma in realtà poco ci manca. È infatti ripartita, alle porte dell’estate, l’esperienza oratoriana del Grest 2024, costruito quest’anno sul tema del cammino, come testimoniato dal titolo: “ViaVai – Mi indicherai il sentiero della vita“.

Così anche in diocesi di Cremona sono 87 le parrocchie e le unità pastorali coinvolte – e che coinvolgono – in questa esperienza, iniziata in alcuni oratori già lunedì 10 giugno, e che prosegue, in alcune realtà, anche fino a fine luglio. Oltre 12mila bambini e ragazzi iscritti, guidati da circa 3.900 animatori e coordinatori, insieme ai don e a tanti adulti che anche quest’anno hanno garantito la loro disponibilità per la proposta educativa del Grest.

E, visto che si parla di cammino, non poteva che essere la Divina Commedia di Dante Alighieri, in versione ridotta e adattata per bambini, la proposta narrativa di questa edizione del Grest. Con due figure a fare da riferimento per i percorsi di preghiera quotidiana: la storia di Gesù, e dell’incontro sulla strada con i discepoli di Emmaus, e il viaggio di Tobia.

Attività negli oratori – animazione, preghiera, giochi, spettacoli e gite – ma anche e tra oratori: è il caso delle feste zonali, organizzate nelle zone pastorali 2 e 3, entrambe in programma il 25 giugno. La prima, all’oratorio di Castelverde, segue la traccia delle feste tradizionali, caratterizzate dalle sfide tra gli oratori, con bambini e ragazzi che gareggeranno, divisi in fasce d’età, in diversi sport e nei giochi tipici del Grest. Il tutto introdotto da un momento di accoglienza e di preghiera al mattino; e dopo la pausa pranzo si riprende fino alle premiazioni nel tardo pomeriggio. A Cremona, invece, gli oratori della città saranno coinvolti in una mattinata che, tra preghiera e attività dedicate al tema del cammino, li porterà fino in Cattedrale.

Attività sportive, di animazione e cultura, danza e teatro. Sono questi alcuni degli ingredienti del Grest “ViaVai”, con la proposta che si arricchisce grazie alla sinergia tra Focr e alcune realtà del territorio. Il tema del cammino si potrà così approfondire in veri e propri pellegrinaggi al Santuario di Caravaggio, dove vivere una giornata di spiritualità e gioco. Oppure con una speciale salita al Torrazzo, o tramite le proposte culturali a cura di CrArT (Cremona arte e turismo). Giochi e tornei sportivi potranno essere organizzati con il supporto del Csi, mentre Il laboratorio, Compagnia dei piccoli, Nido dei cuccioli e Magicoberu offrono laboratori di danza e teatro, e spettacoli… tutto naturalmente a tema Grest.

Settimana intense per i più piccoli, ma anche per i loro animatori. E anche per loro sono in programma occasioni speciali. In particolare in zona 4 torna il tradizionale torneo per animatori: fischio d’inizio martedì 11 a Sospiro, proseguendo il 18 giugno a Malagnino e con il gran finale il 25 giugno a Vescovato.