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Serata con i campioni di Cremonese, Vanoli e Pomì all’oratorio di Castelleone

Una serata speciale per festeggiare i dieci anni di attività della polisportiva “Don Eugenio Mondini” dell’Oratorio di Castellone che martedì 10 settembre presso la sala San Bernardino proporrà una serata dal titolo “Sport per crescere insieme” con la partecipazione di giocatori, tecnici e dirigenti delle pèiù importanti società sportive del territorio.

Introdotti e intervistati dal giornalista Patrizio Pavesi, infatti, ospiti della serata saranno Francesco Migliore (calciatore della Cremonese),  il vice allenatore Flavio Fioretti e il vice capitano Giulio Gazzotti per la Vanoli Basket e le pallavoliste Marianna Maggipinto e Ana Antonijevic della Pomì Casalmaggiore.

Per i partecipanti un’occasione per festeggiare l’anniversario della polisportiva riflettendo sui valori che ne animano l’impegno nel confronto con sportivi di alto livello che porteranno le proprie esperienze di crescita professionale e umana nel mondo del professionismo.

La locandina della serata

La polisportiva di Castelleone dedicata al sacerdote scomparso nel 2006, che dal 1980 al 1987 era stato vicario in parrocchia, prima di diventare responsabile della Pastorale giovanile diocesana e assistente del Csi, è stata fondata nel 2009. Oggi propone ai bambini e ai ragazzi delle diverse fasce d’età diverse discipline, partecipando ai campionati CSI e federali di volley, calcio, basket e ginnastica.

La locandina delle attività

 

 




Inaugurata a Viadana la “Casa dei talenti”, nuova sede della Caritas

«La carità è il principale talento di una comunità parrocchiale». Un talento da far fruttare: per questo le parrocchie viadanesi si sono dotate di una “Casa dei talenti”. La nuova sede Caritas è stata ufficialmente inaugurata domenica 8 settembre. Su una superficie di ben 640 metri quadri, trovano posto i magazzini per la raccolta e redistribuzione di abiti e prodotti alimentari, oltre alle salette riservate per i colloqui di ascolto e orientamento, ma anche spazi comuni, angolo giochi per i bimbi, una sala conferenze e aule per riunioni e altre attività.

La Casa dei talenti ha sede in quella che una volta era una banca (l’ex Cariplo di largo De Gasperi). A volerne fortemente la realizzazione, il parroco don Antonio Censori, che ha benedetto i locali e offerto ai presenti una breve riflessione. «Nel disegno del logo – ha spiegato il sacerdote – abbiamo inserito un albero da frutto e un fiore di girasole: ognuno di noi, infatti, è chiamato a portare frutti o, come il girasole, a donare semi da cui si ricava qualcosa di buono. Non dobbiamo però avere la pretesa di ottenere subito i frutti: prima bisogna concimare, coltivare e maturare».

La nuova sede Caritas è posta a metà strada tra la chiesa e l’oratorio del Castello: «Una scelta – ha sottolineato don Censori – che risponde alla filosofia del Papa di dare spazi e opportunità alle periferie: qui potrà entrare chiunque, anche non cristiano o non credente, e sentirsi comunque a casa. Questo dovrà essere un luogo di accoglienza».

Anna Maria Margini, referente per il servizio distribuzione cibo, ha poi illustrato brevemente le attività svolte da Caritas a sostegno delle famiglie che si trovano a vivere un momento di difficoltà. «A volte – ha sottolineato – sentiamo di persone che esprimono dubbi sull’effettiva destinazione dei beni che riceviamo. A loro diciamo: veniteci a trovare il sabato pomeriggio, a vedere e magari a dare una mano».

Al taglio del nastro sono intervenuti il sindaco facente funzioni Alessandro Cavallari, l’assessore ai servizi sociali Alessia Minotti, una rappresentanza della stazione Carabinieri, le associazioni Croce Rossa e Amurt (che, così come il Comune, collaborano con Caritas per l’attività di monitoraggio e sostegno delle famiglie in difficoltà). «Su queste cose – ha ribadito Cavallari – il Comune c’è e vuole esserci».

Don Censori ha colto l’occasione per ringraziare chi ha collaborato al progetto: «I consigli parrocchiali pastorale e affari economici, le ditte che hanno collaborato all’allestimento degli spazi, la famiglia Saviola per il dono degli arredi, il notaio Dante Chizzini per averci segnalato la disponibilità di questo spazio. E naturalmente i volontari che fanno vivere la Casa dei talenti e l’attività caritativa».

Photogallery




Bozzolo, al via la festa dell’oratorio. E in chiesa tre mostre dedicate a don Mazzolari

Quando la festa di fine estate d’oratorio cambia volto e diventa un’occasione per la comunità e per il paese intero di vivere i valori della Chiesa come luogo di formazione. Questa vuole essere, secondo le intenzioni del parroco don Luigi Pisani, la festa di Bozzolo, che si terrà dall’1° all’8 settembre.

«Ritengo – dichiara don Pisani – che la festa dell’oratorio non debba essere particolarmente ecclesiale, ma debba parlare alla comunità intera. Una comunità che qui a Bozzolo è sempre più multiculturale e multiconfessionale. Per questo motivo abbiamo scelto per la serata di riflessione il tema del cyberbullismo, che attirerà anche persone lontane dalla Chiesa a cui l’argomento, trasversale ad ogni realtà, può interessare».

Locandina con il calendario degli eventi

Dunque, una comunità aperta all’accoglienza e alla reciproca conoscenza, quella bozzolese. Proprio come il suo fondatore, don Primo Mazzolari, ha voluto. E proprio a lui sono dedicate tre mostre esposte presso la chiesa parrocchiale.

La prima, proposta come un percorso che attraversa la navata destra e conduce alla tomba di don Mazzolari, è la rassegna fotografica “Don Primo Mazzolari, tromba dello Spirito Santo in terra mantovana” di Elisabetta Saviola. Un’importante occasione per riscoprire la biografia di don Primo a cura di un’artista locale che, a partire dalla sua storia familiare, decide di ripercorrere le tappe salienti della vita di colui che Giovanni XXIII definì “tromba dello Spirito Santo” e lo fa fotografando personalmente “i luoghi dove don Primo ha cercato di cambiare il mondo attraverso amore appassionato e dedizione incondizionata”. L’esposizione contiene sia foto d’archivio di don Primo, gentilmente concesse dalla Fondazione Don Primo Mazzolari, sia scatti dell’artista che – grazie all’utilizzo della tecnica HDR – ha saputo riprodurre “le forti ombre del passato che hanno accompagnato la turbolente vita di Don Primo e le forti luci del presente e futuro cammino di speranza che Mazzolari ha scritto per noi”.

Dalla parte opposta della Chiesa si trovano invece due mostre scultoree.

Le terrecotte di Mario Giuseppe Spadari, intitolate “Tu non uccidere”, che conducono alla rilettura di uno dei valori e degli impegni centrali nella pastorale mazzolariana, il pacifismo. “Don Primo si sarà augurato di non sentire più parlare di guerre che non sono altro -dichiara l’artista- che devastazioni di città e uccisione di molte persone tra cui tanti bambini”. E la rappresentazione delle macerie conducono necessariamente il pensiero a quanto succede ancora oggi in tanti paesi del pianeta.

Infine le sculture del ciclo “La dolcezza del volto femminile nell’Arte Sacra” di Marco Ruffini, che propone alcune immagini di donne solenni e tenere al tempo stesso, in grado di farci entrare in  empatia, attraverso il volto della Vergine madre, con la teologia della tenerezza di papa Francesco e la cura per le creature, vicine e lontane che siano. Così come in quella stessa terra, pochi decenni prima, aveva fatto un pastore chiamato don Primo.




All’oratorio di Bonemerse inaugurati gli ambienti rinnovati

Nel giorno dedicato alla Natività di Maria, la comunità parrocchiale di Bonemerse si è riunita in festa  (la chiesa del paese è dedicata proprio a Santa Maria Nascente), con una messa solenne presieduta da un prete novello don Arrigo Durati e concelebrata dal parroco don Mario Bardelli. Durante l’omelia don Arrigo ha ricordato la grazia di poter seguire la Madonna, la prima che ci ha indicato la strada verso Gesù. Alla fine della celebrazione don Bardelli ha voluto ringraziare e omaggiare una parrocchiana “storica” per il suo impegno profuso in favore dell’oratorio, la signora Marisa Masseroni.

Con lei – ha spiegato il sacerdote – si intende ringraziare anche tutta quella schiera di persone discrete ma infaticabili che si prodigano per la realtà parrocchiale, dai baristi a chi tiene pulita e ordinata la chiesa.

La giornata però è stata resa ancor più bella dalla benedizione e inaugurazione degli ambienti rinnovati e ammodernati degli ex spogliatoi sportivi e dell’oratorio intitolato a San Giovanni Bosco, che da anni abbisognava di profonde modifiche “per tornare ad essere un luogo accogliente e sicuro per i ragazzi, i bambini e per tutti coloro che vogliono vivere la fraternità cristiana, oltre che la vita liturgica”, come ha ricordato don Bardelli.

Il coraggio del parroco, un generoso lascito ereditario e l’impegno di molti hanno reso possibile un risultato bellissimo, che rende giustizia delle fatiche profuse nei mesi passati. Foltissima la presenza di fedeli, che hanno risposto all’invito del sacerdote a condividere insieme la festa in onore della Vergine Maria. «Affido a Lei che è nostra Patrona e alla sua protezione il nostro oratorio e tutte le attività che vi si svolgono», ha chiosato il parroco.




L’8 settembre a Soncino va in scena la vita di san Francesco Spinelli

Sarà riproposto all’oratorio di Soncino domenica 8 settembre alle ore 21 lo spettacolo teatrale “Scolpisci te stesso”, liberamente ispirato alla vita di San Francesco Spinelli il fondatore delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento che Papa Francesco ha canonizzato lo scorso 14 ottobre e realizzato dalla “Compagnia dei Piccoli” in sinergia con la Federazione Oratori Cremonesi e l’istituto delle Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda

«Si tratta di un testo – raccontano gli autori – che fin dall’inizio ha voluto prendere le distanze dall’agiografia: troppo difficile parlare di un prete di metà Ottocento senza rischiare di cadere nel banale. Volevamo capire come un santo potesse parlare ancora oggi ai giovani, entrando nelle loro scelte concrete, nelle incertezze, nei desideri e negli amori che abitano un cuore giovane. E poi come, in tutto questo, presentare la spiritualità, il carisma di don Spinelli e dell’Istituto da lui fondato: adorare giorno e notte Gesù nell’Eucaristia e servire i fratelli poveri e sofferenti, nei quali “Ravvisare – come egli stesso scrive alle sue suore – il Volto di Cristo”».

La narrazione accompagna quasi per mano lo spettatore ad un livello sempre più profondo: non solo della storia messa in scena o della vita di don Spinelli, ma della propria vicenda umana ed interiore.

Lo spettacolo “Scolpisci te stesso” è con Alessia Bianchi, Mattia Cabrini, Remigio Quercia, Marco Rossetti e Ivana Xhani. Testi di Mattia Cabrini, Carolina Griffini, Andrea Lamperti, Maria Chiara Pelosi, Marco Rossetti. Scenografia del Laboratorio BìU Milano. Coreografia di Marianna Bufano e Ivana Xhani (Il laboratorio a.p.s). Luci e tecnica di Marco Rossetti. Grafica di Paolo Mazzini.




“Infiorata” del volto di Cristo a Castelverde

A caratterizzare anche quest’anno a Castelverde la festa del patrono sant’Archelao, conclusa domenica 1° settembre con la Messa solenne e la tradizionale processione per le vie del paese, è stata la grande e spettacolare “Infiorata”, quest’anno dedicata alla rappresentazione del volto di Cristo, attorniato da un’elegante e decoratissima cornice.

“Il tuo volto, Signore, io cerco – si legge sulla pagina facebook dell’evento -. Nella semplicità di una notte speciale, anche quest’anno ciascuno ha lavorato, nel nome di Archelao, per rendere più santa questa nostra comunità”.

L’intuizione di ridar vita a una festa pressoché dimenticata risale al 2014, quando un gruppo di appassionati volontari ha creduto nel progetto “missionario” di portar fuori dalle sagrestie il messaggio “rivoluzionario” della santità e del servizio. Da allora la celebrazione patronale coinvolge l’intera comunità di Castelverde, giovani e adulti, associazioni, amministrazione comunale, in un clima di concordia che è certamente di buon auspicio per l’inaugurazione del nuovo anno pastorale.

 




Dialogo e musica su “La strada del sole” con i The Sun a Soncino

Quella dei The Sun è una storia di musica, di conversione e di profonda amicizia. E questa storia che ha festeggiato i 20 anni con un nuovo show che ha attraversato l’Italia negli ultimi mesi, torna sul territorio della nostra diocesi (dopo gli eventi ospitati in piazza del Duomo a Cremona, a Piadena e a Rivolta d’Adda) nella serata di domenica 1 settembre (ore 21) presso l’Oratorio San Paolo a Soncino.

La Band capitanata dal frontman Francesco Lorenzi e composta da Riccardo Rossi, Matteo Reghelin, Gianluca Menegozzo e Andrea Cerato presenterà il libro “La strada del Sole”, con cui proprio Lorenzi racconta la propria vicenda di vita, con gli incontri e le scelte che lo hanno riportato sulla strada della fede e che hanno aperto un nuovo luminoso capitolo per la band che negli anni ha portato le proprie canzoni davanti a Papa Benedetto XVI e a Papa Francesco e a partecipare ai grandi eventi della Chiesa Giovane, come le GMG di Cracovia e Panama.

Locandina

L’evento organizzato dalla parrocchia di Soncino porterà sul palco un dialogo sulle ragioni profonde che hanno segnato e segnano il percorso artistico, ma ancora di più personale e spirituale dei The Sun, senza mancare di coinvolgere il pubblico dei giovani e delle famiglie che negli anni hanno imparato a conoscerli e ad apprezzarli, in momenti musicali con le più amate hit di questi anni di rock.

 

La strada del Sole

Come racconta in questo libro sincero ed emozionante, nel 2007 Francesco entra in una profonda crisi: sente che così non può più andare avanti, che il legame tra i componenti della band si sta perdendo e che manca una vera ispirazione per proseguire la sua attività di autore e compositore. Eppure, proprio quello è il momento della svolta: attraverso una serie di “Dioincidenze” Francesco incontra Gesù e rinasce, come uomo e come artista. Grazie a questa imprevedibile scintilla comincia a scrivere canzoni in italiano e, dopo un percorso sofferto, riesce a recuperare alla Vita i suoi amici allontanandoli dalle loro dipendenze, riportando al centro il valore dell’amicizia. È così che poi, insieme, decidono di cambiare il nome della band in The Sun, perché ora si sentono guidati da un Sole che illumina il cuore.

(www.thesunmusic.it)

Titolo: La Strada del Sole
Anno Pubblicazione: Maggio 2014
Casa Editrice: Rizzoli
Formato: 13,5 x 21 cm – cartonato con sovraccoperta
N° Pagine: 396
Prezzo di copertina: € 17,00
Altre edizioni: Spagna 2014; America Latina, Portogallo 2015; Francia, Belgio, Slovacchia, Slovenia 2016, Croazia 2017.




Belle storie in scena alla Festa dell’oratorio di Rivarolo del Re

Il tema del grest 2019 “Bella storia” sarà anche il filo conduttore della Festa dell’Oratorio di Rivarolo del Re che da domenica 25 agosto a domenica 1 settembre proporrà un ricco programma di iniziative in parrocchia.

Sport, giochi, gastronomia e tante occasioni di incontro accompagneranno i giorni e le serate di festa. Tra i momenti più significativi l’apertura della mostra “Raccontiamoci” dedicata proprio ai ricordi e alle emozioni nella “Bella storia” martedì 27 alle 21 e la proposta dello spettacolo “Atamaihc (nella foto), che racconta della applicazione che risponde in pochi clic alla domanda “Cosa farò da grande?”. Non una predizione del futuro ma una vera e propria lettura delle proprie abilità per scoprire il proprio posto nella storia. Uno show nato dall’idea e l’animazione di Stefano Priori, musicato e cantato da Marco Bonini, con il coordinamento di Sonia Ballestriero e le scenografie di Maurizio Priori.

Domenica 1 settembre alle 23 la chiusura con lo spettacolo pirotecnico.

La locandina

 




A Bozzolo tre weekend dedicati agli adolescenti

Tre fine settimana dedicati agli adolescenti, un vero e proprio percorso formativo per crescere in una passione per la vita, scoprendo i talenti che Dio ha affidato e da condividere con gli altri. È la proposta formulata dall’unità pastorale di Bozzolo e S. Martino dall’Argine, in collaborazione con le Suore di Maria Bambina.

Protagonisti saranno i ragazzi dalla prima alla quarta superiore che in tre weekend, da settembre a marzo, avranno modo di riscoprire e concretizzare la bellezza e la ricchezza che c’è dentro il loro cuore e che sono chiamati a condividere con in famiglia, gli amici, nella scuola e nel gioco.

Un bella storia tutta da vivere che, insieme a suor Monia e suor Stefania, avrà inizio il sabato pomeriggio (dalle 17 alle 19), con possibilità di proseguire insieme anche la serata. Si prosegue quindi la domenica, a partire dalle 9.30, per concludere con la Messa delle 20.30.

Tre gli appuntamenti in agenda all’oratorio di Bozzolo: il 14 e 15 settembre; il 30 novembre e 1° dicembre; il 7 e 8 marzo.




Ritrovata un’opera del Nuvolone rubata 31 anni fa dalla chiesa di Cavatigozzi

Dopo ben 31 anni e tornato in diocesi un’importante tela attribuita al pittore barocco Panfilo Nuvolone di proprietà della Chiesa parrocchiale di Cavatigozzi da cui era stato rubato nel marzo 1988.

Sono stati i carabinieri del Nucleo operativo per la Tutela dei Beni Culturali di Roma a riconsegnare oggi, giovedì 29 agosto, l’opera recuperata attraverso il continuo lavoro di indagine svolto sul territorio nazionale che ha portato al ritrovamento sul mercato antiquario e all’identificazione della tela di cui l’allora parroco d8 Cavatigozzi don Stefano Moruzzi aveva denunciato il furto.

Ad accogliere l’opera del Nuvolone, uno dei più importanti esponenti del Seicento pittorico cremonese e Lombardo, il responsabile dellUfficio diocesano per i Beni Culturali ecclesiastici don Gianluca Gaiardi. “Nei prossimi giorni – annuncia con soddisfazione -la tela raffigurante Santa Maria Maddalena tornerà nella chiesa parrocchiale di Cavatigozzi, che proprio a questa santa è intitolata”.

La tela e la sua cornice originali sono in buone condizioni e prima del ritorno nella propria sede originale sarà nuovamente censita e fotografata. “Questo importante ritrovamento avvenuto grazie al lavoro costante e del Nucleo operativo dei Carabinieri – aggiunge don Gaiardi – ci ricorda infatti l’importanza di una precisa catalogazione da parte delle parrocchie delle patrimonio delle opere d’arte di cui sono custodi”.