1

Dal 10 al 12 gennaio il Vescovo in visita pastorale alle parrocchie cittadine di S. Agata, S. Agostino e S. Ilario

Inizierà dalle parrocchie cittadine di S. Agata, S. Agostino e S. Ilario il primo anno della visita pastorale del Vescovo tra le comunità cristiane della diocesi. Prima tappa dal 10 al 12 gennaio presso tre comunità parrocchiali della città che si apprestano a costituirsi in Unità pastorale.

Ascoltare, in particolare i giovani, sostenere l’annuncio del Vangelo e accompagnare e definire il processo  di costituzione dell’Unità pastorale sono gli obiettivi della visita indicati al Vescovo Napolioni nell’incontro preparatorio del 24 settembre scorso, durante il quale le parrocchie hanno elaborato come centrale l’attenzione alla realtà della famiglia (genitori, figli, nonni).

Venerdì 10 Gennaio il Vescovo incontrerà in mattinata alcuni ammalati nelle case e nel pomeriggio – dopo il pranzo con i sacerdoti – saluterà i ragazzi seguiti per il supporto scolastico e le loro e famiglie nell’oratorio di via Chiara Novella, salutando poi gli anziani nelle case al rientro dal Centro diurno e le famiglie residenti nel condominio solidale di via G.B. Trotti.

Alle ore 18.30 saranno le tre comunità parrocchiali ad accogliere nella chiesa di Sant’Agata monsignor Napolioni, prima dell’incontro nel teatro parrocchiale con i Consigli pastorali e degli affari economici. La prima giornata di visita si concluderà con la cena in via Chiara Novella e con l’ascolto in oratorio di adolescenti e giovani.

Sabato 11 Gennaio, alle 9, il Vescovo si recherà in visita presso “Casa Ozanam” in via Milazzo e presso le strutture residenziali in via Cattaro e via Piave. Alle 15.30 appuntamento con le coppie che rivestono nelle parrocchie incarichi pastorali: accompagnatori dei genitori nei gruppi di Iniziazione cristiana e dei genitori con figli da 0 a 6 anni, i responsabili di Azione Cattolica e del Cammino Neocatecumenale. L’incontro si svolgerà nella forma del “laboratorio”: a gruppi, i presenti si confronteranno su alcune idee e proposte che il Vescovo porrà alla loro attenzione; a seguire (17.30) presiederà un incontro di preghiera e riflessione con tutte le famiglie nella chiesa di Sant’Ilario.

La visita si concluderà domenica 12 Gennaio alle ore 10 presso la chiesa di Sant’Agostino, dove il Vescovo presiederà la Messa della comunità durante la quale si leggerà il Decreto costitutivo dell’Unità pastorale e con il pranzo comunitario aperto a tutti i residenti nell’Oratorio di via Breda.

 




Pizzighettone racconta il suo patrono: fino al 18 gennaio le iniziative dedicata a San Bassiano

Avrà luogo sabato 11 gennaio alle ore 21 nella chiesa di San Bassiano in Pizzighettone l’evento “Pizzighettone racconta il suo patrono”, che ripercorrerà la storia del patrono di Pizzighettone attraverso giochi di luce, narrazioni e immagini suggestive accompagnate dal Coro Monteverdi, diretto dal maestro Marco Molaschi, e dalle note del grande organo Amati, suonato dall’organista Domenico Spelta.I testi delle narrazioni, attinti da uno scritto del XVIII secolo rielaborati dalla prof.ssa Rita Bernocchi e interpretati da voci diverse, animeranno in forma inconsueta la serata ambientata in questo splendido monumento ricco di arte, storia e fede e ci riporteranno indietro nei secoli facendoci meglio conoscere San Bassiano che dal XII secolo è patrono del paese.

La serata, a ingresso libero, introduce la settimana dedicata alle celebrazioni per i 1700 anni dalla nascita del santo patrono, che vedrà i seguenti altri eventi.
Il 18 e 19 gennaio si terrà nella Casamatta n° 1 della Cerchia muraria la mostra a ingresso libero “Bassiano: un uomo, un santo”, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Nella serata di sabato 18 gennaio alle ore 21, sempre nella chiesa di San Bassiano, ci sarà il concerto della Banda di Pizzighettone. Domenica 19 alle 10.30 la messa solenne in onore del patrono e, nel pomeriggio, sono in programma alle 14, alle 15 e alle 16 le visite guidate alla chiesa di San Bassiano, animate dagli attori de “Le Stanze di Igor”.

Locandina dell’evento




Ad Agnadello il presepe vivente si è concluso con l’arrivo dei Magi durante la Messa in San Bernardino

Come da tradizione, nel giorno dell’Epifania, l’oratorio Don Bosco e la parrocchia di San Vittore di Agnadello, con il patrocinio del Comune, hanno allestito il presepe vivente. Due le novità rispetto alla passata edizione. La prima, la location: via Orefici, strada del centro storico che ben si prestava, nelle intenzioni degli organizzatori a ospitare una rievocazione (scelta rivelatasi azzeccata). La seconda, la scena dell’arrivo dei re magi al cospetto del Bambino, collocata nel corso della Messa celebrata, a fine presepe, dal vicario don Daniele Rossi nella chiesetta di San Bernardino, proprio mentre il sacerdote stava leggendo il vangelo.

Il presepe ha iniziato ad animarsi alle 16, quando le botteghe e i mestieri di un antico villaggio (dal fabbro all’oste, dal fornaio al fruttivendolo) hanno preso vita in via Orefici e si è concluso un’ora più tardi, con la rappresentazione della natività in San Bernardino. Poi, la Messa.

Una cinquantina i figuranti, numeroso il pubblico presente. Immancabile la partecipazione della banda musicale di Agnadello diretta da Angelo Pertusi, le cui note hanno allietato l’evento.

Anche quest’anno la Sacra Famiglia è stata impersonata da una famiglia vera: Marcello Polgati era Giuseppe. Sua moglie Sofia Allegri Maria e il loro figlioletto Matteo Gesù Bambino. Simone Stella ha vestito i panni di Erode, Martina Basso Ricci quelli della regina e Matteo Pintus quelli del censitore mentre Giulio Uberti, Massimiliano Bolognini e Vittorio Regazzini hanno interpretato i re magi.

Photogallery




Le locande di via Gabriele d’Annunzio hanno aperto il presepe vivente di Soresina

La nebbia e il freddo hanno ricreato l’atmosfera di una delle più note canzoni popolari del periodo natalizio per il presepio viventi che, nel giorno dell’Epifania, è stato realizzato a Soresina. E così, “al freddo e al gelo” come intona la canzone “Tu scendi dalle stelle”, è nato il Bambino Gesù tra le mura dell’Oratorio Sirino.

Per la rappresentazione del presepio vivente, infatti, il tempo è risultato piuttosto rigido. Questo non ha fermato l’organizzazione – capeggiata da don Andrea Piana, vicario dell’oratorio – e alle 15.30 in punto i portoni di via Gabriele d’Annunzio si sono aperti sulle locande e Soresina è diventata Betlemme. I negozi del ventunesimo secolo hanno ceduto il posto alle botteghe artigiane di lanaioli, vinai, fabbri, panettieri, pasticcieri, ceramisti, pescivendoli, speziali, fiorai …

Solo dopo più di un’ora, passato a chiacchierare ed assaggiare leccornie fatte a mano, si è formato un lungo corteo che ha raggiunto il cortile dell’oratorio per la sacra rappresentazione della Natività. Il tutto accompagnato dalla musica degli zampognari e dalle tante persone intervenute a visitare la “locale Betlemme” e ad assistere alla rappresentazione della Natività.

Anche quest’anno il presepio vivente ha unito i rioni cittadini, impegnati come allestitori e figuranti per le locande, le associazioni, le famiglie, gli itinerari catechistici tutti impegnati come figuranti; la Pro Loco ha prestato la propria esperienza nell’organizzazione di eventi e collaborato con l’oratorio per la riuscita dell’evento. Per l’importante ruolo della Santa Famiglia, la parrocchia quest’anno ha scelto i neo genitori Claudia e Alessandro Cogrossi, di nuovo mamma e papà.

La cerimonia si è conclusa con il bacio a Gesù Bambino e la premiazione dei vincitori del concorso presepi. Un premio è stato pensato per tutti i partecipanti, ma il podio è andato, rispettivamente dal primo al terzo classificato, Agradi, Bianelli-Tondini e Cecconi.

Photogallery




Mozzanica come la Palestina di duemila anni fa

Una cinquantina di figuranti ha rappresentato, domenica pomeriggio (5 gennaio), il presepe vivente di Mozzanica, organizzato dal comitato di volontari con il supporto degli alpini e dell’oratorio San Luigi e Sant’Agnese.
Il presepe è tornato dopo un anno di stop ed ha avuto un ottimo riscontro di pubblico. In via Della Fontana ed in via Cerchia delle Mura hanno trovato posto diverse scene nelle quali sono stati riprodotti i mestieri tipici di un antico villaggio come il cestaio, le ricamatrici, la sgranatrice, i panettieri, il ciabattino, l’oste, l’antica farmacia, ed il mulino con i mugnai. Immancabile la casa di re Erode (Norberto Caroselli) e della sua regina (Maria Manenti) così come la postazione dedicata al censimento con lo scriba (Irene Foppa).

Dalle 15 alle 16,30 si sono animate le scene di vita quotidiana del villaggio. Poi, il passaggio di Maria (Elisa Archetti) e di Giuseppe (Carlo Passoni) in cerca di una sistemazione per la notte ha introdotto la fase finale della rappresentazione che si è svolta sul sagrato della chiesa parrocchiale di Santo Stefano dove è stata rappresentata la natività, narrata da Vittorio Grechi. Ad impersonare Gesù è stato un bambino vero, il piccolo Michele, figlio di Carlo ed Elisa Passoni.


L’arrivo dei re magi (Giovanni Moretti, Giuseppe Ronca ed Emmanuel Okoye), giunti dalla chiesa di Santa Marta, ha segnato il momento conclusivo del presepe, chiuso dal parroco don Bruno Galetti con una preghiera, un ringraziamento a chi ha lavorato e partecipato a questo evento e con la benedizione finale.

Nel pomeriggio di lunedì 6 gennaio è in programma un altro evento proposto dalla parrocchia: bambini e ragazzi dell’Azione Cattolica porteranno in scena, alle 16, in oratorio, lo spettacolo “La culla del piccolo re”.




Concerto di Natale a San Pietro al Po domenica 5 gennaio

La Schola Cantorum “Ettore Rancati” di Castelleone, diretta dal maestro Davide Massimo sarà protagonista del Concerto di Natale nella chiesa di San Pietro al Po a Cremona.

La serata, promossa dalla parrocchia con il patrocinio e la collaborazione di Provincia, Comune e Camera di Commercio di Cremona e della Fondazione Lucchi, è in programma domenica 5 gennaio alle 21, e vedrà l’esecuzione di brani di Haydn, Vivaldi, Mozart, Handel, Charpentier, Schubert, Adam e Franck.

Locandina




“L’amore, fattelo bastare”: meditazione di don Luigi Verdi mercoledì 8 gennaio a Viadana

“L’amore, fattelo bastare”: una meditazione sul tema si terrà mercoledì 8 gennaio alle 21 nella chiesa viadanese del Castello. A guidare la riflessione e la preghiera sarà don Luigi Verdi, fondatore e responsabile della fraternità di Romena.

Nato a San Giovanni Valdarno (Ar) nel 1958, don Verdi ha iniziato il cammino sacerdotale a Pratovecchio, nel Casentino. Nel ’91, dopo una profonda crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter avviare un’esperienza di fraternità. È cominciato allora il cammino di Romena: un’antica pieve romanica tra Camaldoli e La Verna, sino ad allora visitata da pochi turisti e utilizzata per sporadiche attività parrocchiali, è divenuta in pochi anni luogo d’incontro e crocevia per migliaia di viandanti, alla ricerca di una qualità di vita più autentica e desiderosi di riscoprire con Dio il valore e la ricchezza delle relazioni. L’insegnamento di don Luigi si focalizza sul perdono – “qualità divina” – attraverso l’ascolto e la comprensione.

Nello scorso mese di novembre, don Verdi ha condotto “Le ragioni della speranza”, il consueto appuntamento di commento al Vangelo della domenica inserito nel programma televisivo “A sua immagine” (in onda ogni sabato alle 16 su Rai1). E’ stato inoltre spesso ospite di Tv2000.

Locandina




A Cella Dati in attesa del nuovo anno nella paglia del presepe

Serata sobria di silenzio e preghiera, sulla semplice traccia di riflessione predisposta dalla parrocchia: un 31 dicembre inconsueto, forse, ma non meno partecipato, al di là dei numeri.

Dalle 9,30  fino alla mezzanotte la comunità cristiana di Cella Dati, nella chiesa di S. Maria Assunta, ha lasciato spazio alla riflessione e alla riconoscenza del cuore al termine di un anno solare. Con il parroco don Zanaboni anche alcuni sacerdoti, molte famiglie con i propri bambini, collaboratori della comunità. Anche solo un saluto, una breve sosta dinanzi all’Eucaristia esposta sull’altare, un bacio insegnato ai bambini per la famiglia di Gesù raccontata dal presepe.

Seduti sulla paglia, in attesa del nuovo anno, c’è spazio per i pensieri sui giorni trascorsi, sul bene compiuto e ricevuto, sul male commesso e sul perdono da chiedere per sè e da accordare. C’è spazio per iniziare un nuovo anno senza stordirsi nella gioia artificiale di una festa.

Senza pretese, senza fretta. Un anno inizia in modo meno appariscente, forse. Giorni in cui coltivare progetti di giustizia.

 




Soresina, mercoledì 6 gennaio presepe vivente per le strade del paese

“Lo stupore di Betlemme…a Soresina”. Questo il titolo, ormai consolidato, che ricorda l’appuntamento con il presepio vivente. L’edizione 2020 vedrà protagonista, nel giorno dell’Epifania, via Gabriele D’Annunzio, i cui residenti hanno dato disponibilità ad accogliere l’evento prestando i propri cortili per l’allestimento delle locande. Ad organizzare l’evento è l’oratorio Sirino guidato dal vicario don Andrea Piana, con la collaborazione della Pro Loco, dei rioni e residenti.Il presepio vivente si svolgerà lunedì 6 gennaio, giorno in cui la via si trasformerà in Betlemme a partire dalle 14.30, quando i portoni delle abitazioni si apriranno e si potranno così visitare le locande allestite al loro interno. Alle 17 ci si sposterà in corteo verso l’oratorio per la sacra rappresentazione della Natività. Seguirà la premiazione dei vincitori del concorso presepi.

Per la realizzazione della rappresentazione, sono state coinvolte tutte le classi del catechismo e numerosi figuranti, ma anche musicisti locali e un gruppo di zampognari provenienti dalla bergamasca.




Tre chiese, un unico ponte nel presepio di San Pietro al Po

C’è un grande ponte al centro del presepe realizzato quest’anno nella chiesa di San Pietro al Po di Cremona. Un ponte su cui si incammina una folla di persone dirette verso la scena della natività, che come sempre si apre sul piazzale esterno della chiesa attraverso una vetrata.

Al ponte le persone accedono attraverso tra strade che da tre chiese (come sono tre le parrocchie dell’unità pastorale: San Pietro, Sant’Imerio e Cattedrale) convergendo in un’unica grande processione che sale verso il cuore del presepe. Come scrive Santa Caterina da Siena il ponte che unisce la terra al cielo è simbolo di salvezza e il suo percorso attraversa un paesaggio in cui la comunità in cammino passa tra i simboli eucaristici: il frumento e le viti, il grano e l’uva.

È un lavoro prezioso quello del gruppo di volontari della parrocchia di San Pietro al Po che come ogni anno si impegna nella ricerca non soltanto tecnica e scenografica, ma propone anche una riflessione spirituale ed ecclesiale, quest’anno in particolare rivolta alla formazione dell’unità pastorale in un cammino che avvicina tre comunità.

Nel testo che introduce al presepio sono le parole di Papa Francesco a guidare lo sguardo: «Il presepe – scrive il Santo Padre nella lettera apostolica Admirabile signum sul significato e il valore del presepe – il presepe, mentre ci mostra Dio così come è entrato nel mondo, ci provoca a pensare alla nostra vita inserita in quella di Dio; invita a diventare suoi discepoli se si vuole raggiungere il senso ultimo della vita».