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“Anche per uno solo – essere missionari in Kazakistan”, il 14 febbraio don Livio Lodigiani a Sant’Abbondio

Il Gruppo missionario della parrocchia di Sant’Abbondio organizza, nella serata di venerdì 14 febbraio a Cremona (ore 21), l’incontro intitolato “Anche per uno solo – essere missionari in Kazakistan”. L’evento, strutturato sull’intervento di don Livio Lodigiani, che per 23 anni ha operato in Kazakistan come sacerdote fidei donum, si terrà presso la sala del chiostro (ingresso da piazza Sant’Abbondio).




Cura delle fragilità ed ascolto della Parola nel cuore della visita del Vescovo a Bozzolo e San Martino dall’Argine

Il Vescovo Antonio Napolioni arriva puntuale a San Martino dall’Argine venerdì 7 febbraio. Nessun cerimoniale, affabile e semplice nei modi, rivolge le prime parole agli anziani perché “radici della comunità” e vicini alla meta, al “rifugio” sicuro in fondo alla “via perfetta di Dio” che ci aspetta.

Quando si rivolge a tutti nel solenne canto del Vespro, ci chiama al discernimento comunitario, per “assaporare meglio chi siamo agli occhi di Dio,  per scoprire in lui Gesù” ed essere, nel cuore, “popolo in festa”, “cenacolo di discepoli missionari” nella unità pastorale, operosi in spazi aperti al dialogo ma sommessi, perché risalti la presenza di Dio.

Ai membri dei Consigli pastorali ricorda che “La Parola ci chiama, ci interpella, ci illumina” e nell’incontro stravolge ogni formalità, sollecitando sapientemente la riflessione sull’ essere sale e luce, segno di speranza in una società oscurata che fatica a trovare Gesù. Ci sollecita perché  è  urgente “rievangelizzarci”,  sfidando diversità e complessità in comunione e nell’ascolto di Gesù.

Ai bambini incuriositi dalla papalina violacea racconta della crisi adolescenziale quindi della gioia di aver ritrovato se stesso e il Signore nell’esperienza scout e ai capi consiglia di mantenere vivo questo spirito, in un cammino di fede da tramandare, al passo coi tempi e con una visione di insieme.

Loro, commossi, lo salutano nella celebrazione eucaristica di oggi donandogli la cenere dell’ultimo bivacco, simbolo della fragilità umana ma augurio di buona strada da percorrere con ardore e passione.

Infine l’indirizzo pastorale lasciato alle Parrocchie riunite, nella solennità di un gesto che non lascia spazio a diverse interpretazioni: il Vangelo passato di mano in mano, da lui ai preti, fino ai bambini, perché arrivi di casa in casa e ognuno si faccia Chiesa missionaria e discepola, sale della terra e luce del mondo.

Omelia della Messa conclusiva

Photogallery

 

Nel programma della visita pastorale una speciale attenzione è stata riservata alla realtà socio–sanitaria ed assistenziale.

«La valle dell’Oglio, culla di educatori, da Ferrante Aporti a don Primo Mazzolari – afferma il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio – è incubatoio di cooperazione, volontariato, cura ed accoglienza, rilanciate dalla Rerum Novarum, nella carità e solidarietà del territorio, con una storia ricca di realizzazioni concrete». Si tratta delle Case di Riposo, Domus a Bozzolo e Baguzzi–Dassù a San Martino, e l’Ospedale, vero valore identitario per la comunità. «È sorto nel Quattrocento nel futuro quartiere Trinità ad opera dei “Disciplini” – continua il Sindaco – contro le volontà di Vespasiano Gonzaga non fu mai trasferito al Tribunale ma in Borgo Lungo (ora via Bonoldi). Identità non solo e non tanto per testimoniare quel quarto di nobiltà di Provincia napoleonica, sede di Tribunale – Ospedale secondo solo al Poma di Mantova – quanto per garantire al Presidio Multifunzionale di Riabilitazione continuità e specialità di cura dopo il taglio della qualifica “per acuti”, la fuga a Mantova ed ora pare a Pieve di Coriano, distante 75 chilometri, della Riabilitazione Cardiorespiratoria».

Il destino della struttura ospedaliera è in divenire. «Assegnati i lavori del POT (Presidio Ospedaliero Territoriale) dotato di medici di base e specialisti, di Consultorio, mantenendo l’organico, si attende il recupero dell’intera struttura – sottolinea Torchio – dal chiostro ai pluviali, da troppo in lista d’attesa, alla funzionalità piena di Radiologia, all’incremento dei posti per sub–acuti, al potenziamento riabilitativo, ematico e dei prelievi anche grazie al supporto concreto di Ail ed una prospettiva al Centro Medico San Restituto, con la nuova gara di prossima assegnazione».

E aggiunge una nota per il legislatore: «Incombenze quali relazioni sismiche, guardie mediche interne, reti di fibra ottica, aggiunte al taglio dei disabili gravi, lievitano gli oneri di migliaia di euro annui sulle rette di degenza nelle Case di Riposo. Si rischia di indebolire quella rete di solidarietà a cui ha concorso storicamente la presenza religiosa sia nell’assistenza che nell’educazione». Aspetto non irrilevante nel leggere la storia dell’impegno cristianamente orientato a servizio della collettività.

 

Dal punto di vista pastorale è il Parroco moderatore dell’Unità don Luigi Pisani a cogliere il cuore della Visita del vescovo Napolioni a Bozzolo e San Martino dall’Argine, come occasione di conoscenza, verifica e nuova proposta:

«La visita pastorale del Vescovo a una comunità parrocchiale serve per mettere un po’ tutti «sull’attenti» e rispolverare alcuni atteggiamenti tipici del credente: lasciarsi radunare, saper ascoltare, imparare a discutere, decidersi per un impegno nella realizzazione delle scelte concordate e condivise. Così penso sia stato per le nostre comunità di Bozzolo e S. Martino dall’Argine – da poco tempo messe insieme per formare un’Unità pastorale – che hanno accolto con gioia il Vescovo Antonio.

Sotto la presidenza e l’accompagnamento del Pastore abbiamo riflettuto essenzialmente su due ambiti: la verifica del cammino di Unità pastorale e la proposta di «nuova evangelizzazione» per gli adulti. Sul primo tema le difficoltà, evidentemente, sono emerse da subito. Ma potremmo anche timidamente dire siano state affrontate con serenità e speranza. I primi passi condivisi hanno interessato la liturgia, con il ritrovo periodico dei gruppi liturgici per l’animazione dei momenti forti dell’anno liturgico e delle ricorrenze, per la cura del canto liturgico, per vivere insieme il Triduo pasquale. Nel settore catechistico unitaria è divenuta la formazione dei catechisti del percorso catecumenale vissuto in ambedue le Parrocchie, l’animazione della Messa dei ragazzi nella celebrazione della Eucaristia domenicale, gli incontri con i genitori del cammino catecumenale (alcuni svolti insieme, altri nelle singole parrocchie).

La vita degli oratori si è organizzata insieme, con due grandi iniziative estive: Grest e campiscuola. Preparazione e formazione degli educatori vengono attuate insieme e secondo l’indicazione diocesana. Unitaria è anche la conduzione legale ed economica dei due bar degli Oratori.
Condivise sono anche la visita agli ammalati, la benedizione delle famiglie ogni anno con l’aiuto di sacerdoti e suore, il giornalino parrocchiale che esce con diversa intestazione ma riporta alcuni articoli in comune.

Questo è il cammino già intrapreso e sperimentato. Non privo di difficoltà, ma anche di soddisfazioni e di speranze. Problema aperto: la parrocchia di S. Martino richiederebbe la presenza stabile di un sacerdote per un riferimento più frequente per la gente. Cosa che attualmente si realizza solo in due giorni alla settimana.
Riguardo l’evangelizzazione i sacerdoti sono impegnati nella catechesi per i ragazzi della scuola elementare e media, in un appuntamento metodico di catechesi con adolescenti e giovani (novità recente e significativa). Una scelta non priva di difficoltà ma da sostenere con assiduità e determinazione.

Diversa è la situazione del mondo adulto: a Bozzolo in parrocchia è già attuato un cammino di catechesi per adulti, limitata ad alcuni periodi forti dell’anno. A San Martino – tuttavia – tale proposta non ha avuto successo. L’occasione della Visita pastorale è stata quindi preziosa per un’ulteriore proposta di nuova evangelizzazione, nella forma dei «Centri di ascolto» ospitati in alcune famiglie, convocando i residenti più prossimi. Un tentativo da sperimentare suddividendo adeguatamente il territorio in una decina di punti di ritrovo, sotto la guida e l’accompagnamento di un sacerdote, di una suora o di un laico che precedentemente abbiano concordato temi e modalità.

Un’esperienza ovviamente da sottoporre a verifica e aggiornamento per renderla sempre più idonea all’obiettivo di raggiungere una più ampia accoglienza di adulti rispetto a quanto la catechesi tradizionalmente condotta in parrocchia abbia ottenuto. Un progetto sul quale invocare la benedizione del Signore.

 

La riflessione è dunque centrata sulla dimensione Unitaria, come sottolinea Emilia Gazzoni, educatrice e catechista:

«Pur nella diversificazione di significati attribuiti all’unità pastorale, il concetto in sé si struttura in una mappa di parole–chiave imprescindibili che richiedono una nuova idea di sistema ecclesiale. Comunione e missione «profondamente coniugate tra loro… al punto che la comunione rappresenta la sorgente e insieme il frutto della missione» (Giovanni Paolo II – Esortazione apostolica Christifideles laici, 32) delineano il percorso da seguire per una Chiesa già chiamata a riflettere sui cambiamenti epocali della società.

Se articolate nella «vita domestica» delle parrocchie in unità, comunione e missione diventano efficaci nella misura in cui nel territorio si procede con logica integrativa in progetti interparrocchiali di ministerialità diffusa dove laici e presbiteri possano esprimere al meglio la propria vocazione. Ma non «da necessità virtù» nasce l’unità pastorale, perchè è un dato di fatto il calo dei preti che faticano a garantire impegni e messe. C’è necessità invece di una «nuova cristianità», di un «alfabeto essenziale» per «irradiare la fede» e perché «tutti abbiano l’abbondanza della vita in Cristo, la gioia del Vangelo, la possibilità di relazioni fraterne» (mons. Antonio Napolioni, Linee pastorali 2019–2020).

Con decreto vescovile del novembre 2018 si è costituita l’unità pastorale tra Bozzolo e San Martino dall’Argine, comunità mantovane della Diocesi di Cremona, a poca distanza l’una dall’altra, in un territorio già caratterizzato da interazioni e scambio di risorse. Siamo in cammino, a piccoli passi stiamo affrontando un passaggio culturale impervio, più o meno consapevoli che la questione riorganizzativa non è la meta. Per procedere nella giusta direzione e non lasciare intentata questa occasione di forte crescita cristiana, dobbiamo dotarci di un rinnovato fervore spirituale, di una visione prospettica di fede, di una più incisiva missione evangelica».




Dal 7 al 9 febbraio, il Vescovo incontra le parrocchie di Bozzolo e San Martino dall’Argine

Da venerdì 7 a domenica 9 febbraio, la Visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni farà tappa in territorio mantovano per l’incontro con le comunità di Bozzolo e San Martino dall’Argine.Si inizia venerdì con la Messa alla casa di riposo di S. Martino e la successiva visita nelle abitazioni di alcuni ammalati. Dopo il pranzo con i sacerdoti dell’unità pastorale, il pomeriggio a Bozzolo sarà dedicato ai giovani del catechismo, ai catechisti e ai genitori accompagnatori. In serata, infine, l’ incontro con i Consigli pastorali presso la casa “Piccola Betania”.

Nella mattinata di sabato, invece, il Vescovo farà visita alla casa di riposo di Bozzolo e incontrerà i ragazzi del catechismo di S. Martino. Nel pomeriggio sarà all’ospedale di Bozzolo per un incontro con lo staff medico e con gli ammalati. In serata, nella casa parrocchiale di Bozzolo, con il locale gruppo Scout.

Domenica 9 febbraio alle 10.30 nella chiesa di Bozzolo il vescovo presiederà la Messa conclusiva, seguita dal pranzo comunitario offerto in oratorio dove i parrocchiani potranno porgere il proprio saluto a monsignor Napolioni a conclusione della visita pastorale.




Con la “Candelora” chiusa la visita pastorale a Calvatone, Tornata e Romprezzagno (Audio e tutte le Foto)

«Non sono qui per giudicare, ma per incontrare Cristo insieme a voi.» Così il vescovo Antonio Napolioni si è presentato, venerdì 31 gennaio, nella chiesa di Calvatone, durante la solenne celebrazione di apertura della visita pastorale nell’unità pastorale di Calvatone, Tornata e Romprezzagno. Ma la visita pastorale per la comunità è iniziata ben prima di questi tre giorni. Le tre parrocchie, infatti, si sono preparate all’arrivo del Vescovo attraverso i cenacoli di preghiera pomeridiani e i centri di ascolto del Vangelo serali nelle case, che hanno accompagnato l’attesa nei mesi di dicembre e gennaio. In questi momenti si è avuto modo di affrontare i temi della famiglia e della comunità e interrogandosi su che cosa aspettarsi dalla visita pastorale.

Le aspettative non sono state deluse e la Visita si è rivelata davvero un incontro familiare e non formale. Ciò che si è approfondito e maturato ha portato a pensare che si deve vivere la fede non come una serie di incontri programmati e obbligatori, ma come sperimentazione dell’Incontro per eccellenza, quello con il Signore; e durante questa visita si è vissuto davvero!

Il Vescovo, infatti, non si è risparmiato e si è reso disponibile a incontrare ogni piccola grande realtà delle tre comunità. Dall’appuntamento con i giovani, in cui ci si è confrontati sul tema del servizio, attraverso la riscoperta della vita di una santa, che nella mente di tutti noi resta però sempre una madre, madre Teresa di Calcutta; all’incontro gli anziani e gli ammalati, con i sindaci e le autorità locali e, in ultimo, con il consiglio pastorale e i catechisti. Il cuore della visita pastorale è stato sabato pomeriggio con i bambini e le famiglie, accuratamente seguiti da animatori e catechisti.

Parola chiave di questi tre giorni è stata “luce”, che ha trovato il suo culmine nella processione per la festa della candelora. Nel giorno in cui si ricordava la presentazione di Gesù al tempio, chi meglio dei bambini, portando le fiaccole all’altare, poteva incarnare questo messaggio di luce e di speranza per le comunità. L’augurio del Vescovo è stato quello di continuare con lo stesso entusiasmo, rinsaldati da questa esperienza che ha fatto bene a tutti.

Omelia del vescovo Napolioni

Caterina Boudir e Annachiara Pini

Photogallery della tregiorni (di Luca Ottoboni)

 

L’unità pastorale di Calvatone, Tornata e Romprezzagno è stata costituita nel settembre del 2005, tra le parrocchie di Santa Maria Immacolata a Calvatone, Sant’Antonio e Ambrogio a Tornata e San Francesco in Romprezzagno. In precedenza vi era già stata una collaborazione tra le parrocchie di Calvatone e Romprezzagno, perché il parroco di Calvatone, per un certo periodo, è stato anche amministratore parrocchiale di Romprezzagno. Si trattava però di una collaborazione non strutturata, limitata unicamente ad alcuni momenti liturgici comuni. A guidare la nuova unità pastorale sono stati chiamati don Vincenzo Cavalleri, parroco di Calvatone dal 2003, in qualità di moderatore e don Bruno Grassi in qualità di parroco in solido, proveniente da Vailate. Le parrocchie di Tornata e Romprezzagno in quel momento erano vacanti dopo il trasferimento del parroco don Giovanni Aresi ad altro incarico. Il cammino, soprattutto nei primi anni, è stato graduale. Poi si è dato vita ad un unico cammino di catechesi, con celebrazioni comunitarie dei sacramenti. Si è quindi arrivati alla formazione di un Consiglio pastorale unitario e sono state programmate iniziative soprattutto per quanto riguardava la pastorale dei bambini, adolescenti e giovani, più disponibili ad incontrarsi e a mettersi insieme rispetto agli adulti.

Il cammino ha avuto un nuovo impulso con l’arrivo dell’attuale e unico parroco per le tre comunità. Dal 2015 a guidare l’intera unità pastorale è stato chiamato don Massimo Sanni. Con la sua guida è ripreso il cammino iniziato un decennio prima e, pur preservando e valorizzando le esperienze e le tradizioni di ogni singola comunità, si è cercato di dare un’unica impostazione ai diversi ambiti pastorali con iniziative comuni e valorizzando, sempre in modo unitario, le tappe più importanti dell’anno liturgico. Dopo il primo periodo, è stato rinnovato il Consiglio Pastorale con la formazione delle diverse commissioni e si è dato avvio al nuovo cammino di iniziazione cristiana, secondo il metodo catecumenale e si sono valorizzati i mezzi della comunicazione per poter informare e raggiungere tutti gli appartenenti alle tre comunità: unico foglio degli avvisi settimanali, unico periodico di collegamento e non da ultimo il sito internet.

 

L’esperenza dei «cenacoli» 

Perché la comunità – l’essere comunità – torni ad essere una risorsa per la famiglia, sempre più sola e isolata nella situazione liquida del nostro tempo. E perché così la famiglia sia una scialuppa di salvataggio per il nostro tempo.  La riflessione prende il via da quando, le tre parrocchie di Calvatone, Tornata e Romprezzagno si sono ritrovate ancor più strette e alcune celebrazioni chiedevano una scelta precisa. Fra queste quella degli anniversari di matrimonio. Ogni parrocchia desiderava molto tenere la sua. Più che restringere ad una sola chiesa il tutto, si è scelto di allargare la riflessione. E da «festa degli anniversari» si è scelto di parlare di «festa della famiglia» che con il tempo nel proprio cartellone ha cercato di richiamare l’attenzione su punti nevralgici e di forza dell’essere famiglia. A beneficio di tutte le comunità. Ecco perché quando ci si è ritrovati con il vescovo per scegliere un tema al Consiglio pastorale è sembrato giusto continuare in questa direzione. Sono nati così, per i mesi di dicembre e di gennaio sei appuntamenti di duplice significato: nel pomeriggio cenacoli di preghiera per le famiglie e alla sera centri di ascolto nelle case. Così la preghiera comunitaria ispirata dalla lettura del Vangelo trova collocazione in luoghi non solo fisici, ma anche pastorali, per quanto “decentrati” dall’ambiente parrocchiale, con lo stile della «Chiesa in uscita» a cui spesso richiama papa Francesco.

Nel contesto della visita ancora una volta ci si è ritrovati come famiglie per un momento di preghiera e ascolto e il Consiglio pastorale ha condiviso le sue riflessioni con il vescovo. Certi che se il dato numerico è da leggere con pazienza, il dato qualitativo è sempre confortante. Pregare e accogliere la Parola: Gesù presente nelle case. Cosa di meglio? Cosa di più significativo?  All’interno dell’unità pastorale, piccola ma vivace, si è sperimentato che la preghiera nelle case non è qualcosa che «non si fa più», ma piuttosto qualcosa che «si fa, e anche meglio, anche se in un altro spazio».

Sarà così anche per l’itinerario per famiglie che inizierà a febbraio e arrivando a maggio solleciterà le famiglia, in modo particolare i coniugi (ma un pensiero anche al tempo del fidanzamento e alla situazione della convivenza) a «ripensare e ripensarsi». Così è stato individuato l’itinerario «Ripensare l’amore»: sarà la continuità pastorale della visita, preparata dai cenacoli e condivisa dalle nostre comunità. Giorno dopo giorno.

don Massimo Sanni
parroco di Calvatone, Romprezzagno e Tornata




Castelleone, le proposte cinematografiche di febbraio della Sala della Comunità Giovanni Paolo II

Continua la proposta cinematografica di febbraio della Sala della Comunità Giovanni Paolo II di Castelleone, che si è aperta sabato 1 e domenica 2 febbraio con il film di Checco Zalone, Tolo Tolo, registrando un numero importante di presenze. Per la rassegna d’essai, venerdì 7 febbraio, sarà presentato JoJo Rabbit di Taika Waititi, film che si serve della satira e dell’umorismo per affrontare temi forti come la guerra e l’odio, pellicola proposta anche nelle sere di sabato 8 e domenica 9 febbraio.

Venerdì 14 febbraio sarà la volta di Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores, tratto dal romanzo Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas, presentato fuori concorso alla 76^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, mentre sabato 15 e nel pomeriggio di domenica 16 febbraio sarà proiettato una nuova versione cinematografica del romanzo di Collodi Pinocchio, diretto da Matteo Garrone con la partecipazione di Roberto Begnini.

Venerdì 21 febbraio sarà in visione il film Cena con delitto – Knives out di Rian Johnson, con un cast stellare tra cui spicca Daniel Craig, giallo classico dove tutti sono sospettati; il film sarà replicato anche nella sera di domenica 23 febbraio.

La rassegna d’essai chiude la programmazione venerdì 28 febbraio con la proiezione di Sorry we missed You, ultimo film di Ken Loach, presentato al 72°Festival di Cannes. Il regista, ancora una volta, analizza la situazione delle fasce più deboli della società attraverso la precarietà dei lavori prodotti dalla moderna tecnologia.

Gli spettacoli serali iniziano alle 21, mentre quelli pomeridiani alle 16.

Scarica la programmazione completa




Agnadello, il 2 febbraio al via i festeggiamenti per i 70 anni della Polisportiva

La Polisportiva Oratorio San Giovanni Bosco di Agnadello compie settant’anni e domenica 2 febbraio iniziano i festeggiamenti. Si parte con la Messa solenne che alle 10.30 nella chiesa di San Bernardino sarà presieduta dal bergamasco monsignor Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza, delegato della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna per per il Tempo libero, il Turismo e lo Sport.

Alla celebrazione saranno presenti dirigenti, allenatori, educatori e catechisti che al termine della Messa riceveranno il progetto educativo redatto al termine del Sinodo diocesano dei giovani. Seguirà il pranzo in oratorio.

In serata, alle 21, nel teatro del complesso di via Gemona, una ventina di ragazzi di terza media e di prima superiore porterà in scena lo spettacolo “High School Musical”, per la regia di Lorenzo Galbiati. Di questo musical Elena Galbiati e Matteo Ferrari hanno curato la preparazione dei balletti, Eleonora Paolino la preparazione dei canti e Davide Degradi e Diego Palms la parte di recitazione.

Il calendario di eventi per i settant’anni della Polisportiva, che prevede diversi appuntamenti durante quest’anno, è in fase di preparazione.

“A maggio – spiega il vicario don Daniele Rossi – chiuderemo l’anno sportivo 2019-2020 mentre posso già dire che la festa di compleanno vera e propria della San Giovanni Bosco si terrà il 12 settembre, con l’invito a prendervi parte rivolto al vescovo Antonio Napolioni e con la presenza già confermata delle associazioni di volontariato locali e dell’amministrazione comunale”.




Agnadello, comunità in festa con il vescovo Mazza per i 70 anni della Polisportiva dell’Oratorio (AUDIO E FOTO)

La preghiera comunitaria con la Messa domenicale, un pranzo insieme ed un musical portato in scena da una ventina di ragazzi. Questi gli eventi che domenica 2 febbraio hanno caratterizzato l’inizio dei festeggiamenti per i settant’anni di fondazione della Polisportiva Oratorio San Giovanni Bosco.

Per l’occasione è stato ospite della parrocchia monsignor Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza, per vent’anni direttore dell’ufficio nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per lo sport, il turismo ed il tempo libero e per diverso tempo cappellano delle delegazioni italiane alle olimpiadi, che ha presieduto la Messa solenne delle 10.30 nella chiesetta di San Bernardino, gremita di fedeli, concelebrata dal parroco don Mario Martinengo a dal vicario don Daniele Rossi.
Prendendo spunto dal vangelo del giorno sulla presentazione di Gesù al tempio, monsignor Mazza nella sua omelia ha sviluppato tre concetti come il sacrificio, la luce e l’incontro che lo sport sa coniugare alla perfezione.
Il sacrificio nello sport, aiuta il corpo a crescere. Ma per questo corpo lo sport è anche luce, perché lo associa all’anima sviluppando appeno la singolarità di ciascuno. Infine lo sport è luogo e tempo dell’incontro, sia con gli amici che con gli avversari. E se c’è l’incontro c’è anche la pace.

Il vescovo emerito di Fidenza ha terminato la sua omelia con un augurio: “A voi bambini e ragazzi –ha detto- che cresciate nelle vostre potenzialità; a voi adulti che sappiate evitare ai vostri ragazzi di crescere come degli zombie. Lo sport sia una barriera contro il pericolo di cadere in certe derive”.

Ascolta l’omelia

Prima della benedizione finale monsignor Mazza ha consegnato a catechisti, allenatori ed educatori il progetto educativo dell’oratorio che più avanti sarà distribuito anche alle famiglie del paese mentre il vicario don Daniele Rossi ha presentato all’assemblea i ragazzi di terza media e di prima superiore che sabato sera (1 febbraio) hanno debuttato sul palcoscenico del teatro dell’oratorio con lo spettacolo High School Musical, replicato anche domenica sera.
In questa avventura i ragazzi sono stati accompagnati da Lorenzo Galbiati in regia, da Elena Galbiati e Matteo Ferrari per la preparazione dei balletti, da Eleonora Paolino la preparazione dei canti e da Davide Degradi e Diego Palmas per la parte di recitazione.

Il calendario di eventi per i settant’anni della Polisportiva è in fase di stesura. Sicuramente in maggio ci sarà la festa di chiusura dell’anno sportivo 2019-2020 mentre la festa di compleanno vera e propria della San Giovanni Bosco è stata fissata per il 12 settembre.

 




Pizzighettone in marcia per la Giornata della Vita

Palloncini colorati, canzoni, esibizioni di danza e teatrali e diverse testimonianze: ricco pomeriggio a Pizzighettone in occasione della 42sima Giornata per la Vita. Un momento di festa per riflettere sul valore inestimabile della vita, dal suo inizio alla sua fine, per affermare con convinzione la necessità di preservare e scegliere sempre la vita e per non dimenticarsi mai della dignità di ogni essere umano. La marcia è iniziata nel primo pomeriggio di domenica 2 febbraio presso la chiesa parrocchiale di Roggione ed è terminata nella piazza delle armi di Pizzighettone, di fronte alla chiesa di San Bassiano.

Ad animare il pomeriggio hanno provveduto alcune educatrici dell’unità pastorale di Pizzighettone, il coro di bambini “San Vincenzo Grossi”, la scuola di danza “Laura Fontana” ed il gruppo teatrale “Le stanze di Igor”.

Non solo tanto divertimento, ma anche testimonianze sincere e profonde: hanno infatti raccontato le loro esperienze di Paolo Reggiani, presidente del Centro di aiuto alla vita di Cremona, Monica Galli del consultorio Ucipem di Cremona e Francesco e Bruna Chiozzi dell’associazione di famiglie affidatarie “Il Girasole”. Il tutto sotto la guida del parroco don Andrea Bastoni, che ha chiuso il pomeriggio con la preghiera.

Una manciata di chilometri per concludere con un convinto e sincero: “Si alla vita!”.

Photogallery dell’evento




Dal 31 gennaio al 2 febbraio la visita pastorale del Vescovo a Calvatone, Tornata e Romprezzagno

La visita pastorale all’Unità pastorale di Calvatone, Tornata e Romprezzagno inizierà venerdì 31 gennaio alle 18.30 con la solenne apertura in chiesa a Calvatone e,  seguire, la serata in oratorio con i giovani.

Sabato 1 febbraio il vescovo Napolioni incontrerà alcuni anziani e ammalati e i sindaci dei due comuni in mattinata, mentre nel pomeriggio dalle 15.30 dà appuntamento ai genitori dei bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie presso la Cappella San Luigi; alle 18 la Messa prefestiva a Romprezzago e alle 21 l’incontro con il Consiglio pastorale e i catechisti a Calvatone, per un confronto sul lavoro svolto in questi mesi a partire dal tema condiviso «La famiglia nel cuore della comunità».

Domenica 2 febbraio alle 10.30 la Messa di chiusura della visita (unica per tutte le comunità parrocchiali) con la processione della “candelora” sarà presieduta dal Vescovo nella chiesa di Calvatone.

 




“Antichi telai – Per tessere la liturgia”, dall’8 al 16 febbraio a Rivolta d’Adda mostra di paramenti sacri

Sarà il Palazzo Celesia di Rivolta d’Adda ad ospitare la mostra “Antichi telai – Per tessere la liturgia”, esposizione di paramenti sacri della chiesa parrocchiale, la basilica di Santa Maria Assunta e San Sigismondo.L’evento, realizzato con il patrocinio del Comune di Rivolta d’Adda, dell’Oratorio parrocchiale e della Diocesi di Cremona, sarà inaugurato sabato 8 febbraio, in occasione della festa di Sant’Apollonia, alle 19.

La mostra resterà aperta al pubblico per una settimana, dall’8 al 16 febbraio, visitabile tutti i giorni delle 9 alle 12 e delle 15 alle 18.30.

Scarica la locandina dell’evento