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San Bassano e Lodi gemellate nel segno del patrono

Tre giorni di festa, dal 19 al 21 gennaio, a San Bassano per la festa patronale, nella quale viene ricordata l’ordinazione episcopale del vescovo Bassiano avvenuta nel 374 d.C., esattamente 1650 anni fa. Un anniversario sottolineato anche dal gemellaggio che il Comune di San Bassano ha stabilito lo scorso maggio con quello di Lodi (che ha come patrono proprio san Bassiano).

Per questo il 19 gennaio l’Amministrazione Comunale di San Bassano, insieme al parroco don Daniele Rossi, prenderà parte alle celebrazioni patronali nella Cattedrale di Lodi. La sera alle 20.30 la solenne celebrazione sarà invece nella chiesa parrocchiale di San Bassano, con la tradizionale offerta del cero da parte dell’Amministrazione locale.

Nel pomeriggio di sabato 20 gennaio a Lodi, in Sala consiliare, sarà presentato il gemellaggio San Bassano-Lodi con cenni storici. In serata a San Bassano, nella sala teatro dell’oratorio, alle 20 apericena e a seguire lo spettacolo musicale “Band…iti per San Remo vol.1”.

Domenica 21 gennaio alle 15 nella sala teatro dell’oratorio di San Bassano premiazioni Benemeriti; alle 18 in chiesa parrocchiale Messa presieduta dal vescovo di Lodi, mons. Maurizio Malvestiti.




«Una testimonianza d’amore, di speranza e di unità» il frutto della visita del Vescovo nell’unità pastorale TiCuViGe

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Conoscersi, incontrarsi, sapersi ascoltare. È anche così che si fa Eucarestia ed è in questo modo che, da venerdì 19 a domenica 21 gennaio, è stato fatto nell’unità pastorale “Santi Martiri e Dottori della Chiesa”, dove il vescovo Antonio Napolioni è stato in visita pastorale con un programma che ha toccato tutte e quattro le parrocchie: Ticengo, Cumignano sul Naviglio, Villacampagna e Genivolta (da qui l’abbreviazione TiCuViGe, com’è forse meglio conosciuta questa realtà di 2.200 parrocchiani circa).

Se la visita è cominciata da Cumignano, con la celebrazione della Messa nel tardo pomeriggio di venerdì 19 gennaio, la conclusione, domenica 21, è stata nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, a Genivolta, dove si è celebrata la Messa di chiusura di questa esperienza.

«Stiamo vivendo una cosa molto bella», ha detto il vescovo nell’omelia, nella quale ha sottolineato come «il fare unità, il fare comunità di questi giorni di gioia e di grazia rappresenta al meglio un Gesù che passa lungo le vie di Ticengo, Cumignano, Villacampagna e Genivolta: ci vede e ci dice di seguirlo, come fa nei sacramenti e nel tempo pasquale». «Dio – ha proseguito – è a tempo pieno amore per noi e ci propone di vivere l’esperienza del Cristo Risorto con una testimonianza d’amore, di speranza e di unità: sia dunque questo il frutto dei giorni che abbiamo vissuto assieme».

Prima della benedizione finale il saluto del parroco, don Davide Osio: «Sono stati giorni belli e intensi questi con il vescovo che con la sua presenza – ha detto il sacerdote – ci ricorda come Gesù sia per le strade, le nostre strade. È stato splendido viverli. Perciò ringrazio il vescovo, ma anche voi parrocchiani per la vostra gioiosa partecipazione. Oggi mettiamo un nuovo tassello per crescere ancora maggiormente nella fede».

 

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La visita pastorale è cominciata venerdì venerdì 19 gennaio con la Messa delle 18.30 nella parrocchiale di Cumignano sul Naviglio, alla quale ha fatto seguito, in oratorio, una pizzata con il vescovo insieme ai ragazzi e il parroco, seguita a sua volta da un incontro di confronto e riflessione. «È stato un bell’incontro per i ragazzi ma anche per i giovani che erano presenti – racconta Matteo, 24 anni –. Il dialogo con il Vescovo è stato arricchente e davvero stimolante e credo fermamente che abbia acceso nelle nostre menti e nei nostri cuori scintille di conoscenza e di riflessione».

La giornata di sabato è cominciata con l’incontro di monsignor Napolioni con gli amministratori locali dei quattro paesi (per Villacampagna, che è una frazione, il riferimento del capoluogo è Soncino) ed è proseguita con le visite agli ammalati e il pranzo con gli anziani – una sessantina – in oratorio a Cumignano sul Naviglio. Nel pomeriggio, nella chiesa di Genivolta, con i genitori e i loro figli il Vescovo ha parlato di fede, di valori e di educazione.

Toccante l’incontro, in forma privata, fra lui e i parenti di alcune vittime della strada: Napolioni ha pregato assieme a loro e a don Osio.

In serata, apericena a Villacampagna per tutti; poi una riflessione sul vangelo domenicale.

Nei giorni di visita pastorale accanto al parroco anche il collaboratore parrocchiale don Sergio Galbignani, nativo di Villacampagna, dove risiede, a lungo missionario nelle Filippine e nelle Isole Salomon.

 

Il video della celebrazione conclusiva a Genivolta




Visita pastorale, un dialogo «amichevole e concreto» con l’unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca

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Comunione, dialogo e fraternità al centro della prima tappa del 2024 della visita pastorale “Gesù per le strade”. Il vescovo Antonio Napolioni ha incontrato nel weekend dal 12 al 14 gennaio, nella zona 4, le comunità dell’unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca, guidata da don Antonio Loda Ghida.

La visita è stata inaugurata la mattina di venerdì 12 gennaio, con l’incontro a Villarocca fra il Vescovo e gli anziani, proseguendo poi a Isola Dovarese dove monsignor Napolioni ha trascorso un momento di confronto con bambini e insegnanti nella scuola primaria del paese. Nel pomeriggio, il vescovo ha distribuito, accompagnato dal parroco, l’Eucaristia a due anziani – 102 e 95 anni – di Isola Dovarese e, subito dopo, ha presieduto la Messa presso la Fondazione “Casa di risposo San Giuseppe”, prima di incontrare, presso la sala consiliare del Comune di Isola Dovarese, le autorità dei Comuni che formano l’unità pastorale. Prima di cena, nel teatro parrocchiale, il Vescovo si è confrontato con i giovani e gli adolescenti della comunità. Un’incontro seguito dal “Giorno dell’ascolto” nella cappellina a Stilo de’ Mariani, che ha visto la partecipazione di oltre 50 fedeli.

«I giovani nei nostri paesi sono pochi e, frequentando le scuole ad Asola e Cremona (a Isola Dovarese c’è solo la Primaria, ndr), tanti di loro hanno formato gruppi e instaurato relazioni lontane dal loro paese», ha specificato il parroco. Un’esigua presenza di giovani che va di pari passo con uno dei principali ostacoli di questa comunità: «Il calo demografico – ha spiegato don Loda Ghida – ci porta a dire che stiamo vivendo delle difficoltà, ma ci porta anche a un impegno di progettualità del futuro che va fatta sull’oggi».

Impegno e progettualità che hanno trovato concretezza sia con gli incontri del venerdì, ma anche con quelli di sabato 13 gennaio. Dopo la Messa nella chiesa sussidiaria dell’Annunciazione di Maria Vergine a Monticelli Ripa d’Oglio, frazione di Isola Dovarese, il vescovo ha incontrato nel teatro parrocchiale di Isola Dovarese le associazioni del territorio (circa una ventina) e, a seguire, a Pessina i catechisti, le famiglie e i bambini del percorso di iniziazione cristiana. Al centro di questa tappa il tema delle aspettative nel rapporto tra genitori e figli. Nel tardo pomeriggio, poi, la Messa dalle 18, seguita dalla cena comunitaria.

A chiudere la visita pastorale, il 14 gennaio, è stata la Messa domenicale nella chiesa parrocchiale di Isola Dovarese, presieduta dal vescovo e trasmessa in diretta tv su Cremona1 e in streaming sui canali web e social della Diocesi. Un’occasione di saluto e apertura verso il futuro della comunità, anticipato dal confronto con il Consiglio pastorale unitario e il Consiglio degli affari economici, in cui, di fronte alle sfide pastorali della vita comunitaria, è spiccato l’appello di mons. Napolioni per una maggiore collaborazione con le parrocchie limitrofe e con le proposte diocesane.

«La Visita pastorale del vescovo – ha riflettuto il vescovo nella sua omelia – non è stata un’ispezione ma una condivisione di fede, una presa di coscienza» della missione della comunità cristiana, attraverso cui il Signore porta nel mondo la sua salvezza.

Una parrocchia protagonista, ha proseguito, «e per parrocchia non intendo solo il parroco, ciò che accade in chiesa o in oratorio, ma ciò che accade nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nella collettività, negli incontri più fortuiti» Una comunità «che non può fare le cose che ha sempre fatto solo per tradizione quasi come se fossimo un meccanismo che inesorabilmente porta i suoi effetti. La parrocchia non è una macchina, è una famiglia di famiglie. E abbiamo cominciato a intuire che il futuro della comunità cristiana e della fede coincide con il futuro delle famiglie e delle persone, nelle loro diversità. La parrocchia – ha aggiunto ancora mons. Napolioni – è allora questo popolo semplice ma laborioso anche nelle cose dello Spirito, perché ognuno sappia quanto è amato da Dio e possa gioire della casa che lo accoglie, qualunque cosa possa aver combinato. Questa è la casa della riconciliazione, della misericordia, della tenerezza, del ricominciare sempre un cammino d’amore».

«Che cosa – ha domandato il vescovo a conclusione della sua riflessione – ci farà capaci di essere così il corpo di Cristo?  L’ascolto fedele e innamorato della sua Parola», come quello condiviso con la comunità dell’Unità pastorale durante i giorni della visita.

«Tutti gli eventi di questi giorni sono stati caratterizzati da un dialogo molto amichevole, ma molto concreto – ha sottolineato don Antonio Loda Ghida –. C’è stato ovviamente spazio per un discorso sulla fede, che parte però sempre dalla concretezza della realtà». Ha quindi concluso: «Questa serie di incontri fraterni, tra tutte le difficoltà, ci ha lasciato molto entusiasmo e il desiderio di vedere non solo i limiti, ma anche il bello e il buono che c’è nella nostra comunità».

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Guarda il video della celebrazione domenicale




Visita pastorale: Isola, Pessina, Stilo e Villarocca aprono gli incontri del 2024

Sarà l’unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca ad aprire, all’inizio del nuovo anno, la visita pastorale “Gesù per le strade” del vescovo Antonio Napolioni, che nel 2024 prosegue con ulteriori otto tappe, in programma da metà gennaio a metà marzo, subito prima della Settimana Santa. Da venerdì 12 a domenica 14 gennaio monsignor Napolioni incontrerà le comunità guidate da don Antonio Loda Ghida.

«Nei nostri paesi – spiega il parroco – il dramma principale è il calo demografico: nascono pochissimi bambini e il numero di anziani è di gran lunga superiore a quello dei giovani. Siamo però una realtà intraprendente e attiva: chi si dedica alla parrocchia lo fa sempre con entusiasmo e spirito di iniziativa, l’aiuto dei laici è fondamentale per il funzionamento degli oratori e della vita parrocchiale: una fortuna non da sottovalutare per la quale sono molto grato».

La visita pastorale nell’unità pastorale della zona pastorale 4 prenderà avvio la mattina di venerdì 12 gennaio, con l’incontro a Villarocca fra il Vescovo e gli anziani (ore 9.30), proseguendo poi a Isola Dovarese dove, alle 11, monsignor Napolioni trascorrerà un momento nella scuola primaria del paese per un incontro insieme a bambini e insegnanti. Nel pomeriggio, dopo la visita nelle case ad alcune famiglie della comunità di Isola, in particolare con anziani soli o malati, alle 16 il vescovo presiederà l’Eucaristia presso la Fondazione San Giuseppe, la casa di riposo di Isola. Alle 17.15, invece, presso la sala consiliare del Comune di Isola Dovarese si terrà l’incontro con le autorità dei comuni che formano l’unità pastorale (oltre a Isola Dovarese il Comune di Pessina Cremonese, con le frazioni di Stilo de’ Mariani e Villarocca). Alle 18, nel teatro parrocchiale, il Vescovo si confronterà con i giovani e gli adolescenti. La giornata di venerdì si concluderà con il “Giorno dell’ascolto” nella cappellina a Stilo de’ Mariani alle 20.45.

La giornata di sabato 13 gennaio inizierà alle 9 con la Messa nella chiesa sussidiaria dell’Annunciazione di Maria Vergine a a Monticelli Ripa d’Oglio, frazione di Isola Dovarese. Alle 10.30 si terrà l’incontro con le associazioni del territorio all’interno del teatro parrocchiale a Isola. Il pomeriggio, a Pessina Cremonese, alle 15 il vescovo incontrerà i catechisti, le famiglie e i bambini del percorso di iniziazione cristiana; dopo la Messa dalle 18 la giornata si concluderà con un momento di convivialità.

A chiudere la visita pastorale, domenica 14 gennaio, dopo l’incontro con il Consiglio pastorale unitario e il Consiglio degli affari economici, sarà la Messa delle 11 nella chiesa parrocchiale di Isola Dovarese, presieduta dal vescovo e trasmessa in diretta tv su Cremona1 (canale 19) e in streaming sui canali web e social della Diocesi.

 

Visita pastorale, nel quarto anno altre otto tappe tra gennaio e marzo




Dal 18 gennaio a di Fontanella tre serate per un laboratorio di pace

L’Azione Cattolica di Cremona e la Parrocchia di Fontanella propongono per il mese di gennaio un laboratorio per giovani e adulti dal titolo: “Si può sperare la Pace? Laboratorio di approfondimento per conoscere, pensare e agire di conseguenza”.

La proposta è parrocchiale ma aperta a chiunque e sarà realizzata in tre giovedì sera (ore 21) da metà gennaio all’inizio di febbraio presso l’oratorio di Fontanella.

Si inizia giovedì 18 gennaio focalizzando l’attenzione sui messaggi per le giornate mondiali della pace, proseguendo la settimana successiva (il 25 gennaio sempre alle 21) affrontando il tema della pace e della guerra secondo il magistero della Chiesa. L’ultimo appuntamento, il 1° febbraio, guarderà a don Primo Mazzolari e la pace.

Locandina del percorso




Bozzolo, la sera del 29 dicembre veglia della pace in chiesa parrocchiale

Veglia per la pace nella serata di venerdì 29 dicembre alle 21 nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, in piazza Mazzolari 1. L’evento, promosso dalla Parrocchia insieme a Comunità Laudato si’ Oglio Po e Tavola della Pace Oglio Po, con il patrocinio della Fondazione Mazzolari, sarà caratterizzato dalla testimonianza di pace di Elena Monicelli, coordinatrice della Scuola di pace Monte Sole (BO), fondazione nata nel 2002 con lo scopo di promuovere iniziative di formazione e di educazione alla pace, alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, al rispetto dei diritti umani, per la convivenza pacifica tra popoli e culture diverse, per una società senza xenofobia, razzismo e ogni altra violenza verso la persona umana e il suo ambiente.

Durante la celebrazione, cui sono invitate le comunità interconfessionali ed interreligiose del territorio, sarà proposto alla riflessione il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace 2024.




Casalmaggiore, nuova vita per la chiesa di San Rocco

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Torna a vivere a Casalmaggiore la chiesa di San Rocco. Dopo quindici anni di interventi di messa in sicurezza e quasi 300mila euro già investiti, la chiesa affacciata sul Grande Fiume torna a essere visitabile al pubblico. Un successo di comunità riuscito grazie alla dedizione e alla volontà di numerosi protagonisti che hanno creduto nel patrimonio storico e culturale di quell’edificio impresso nella memoria e nella devozione popolare.

«È stato un percorso lungo, ma i risultati ora saranno visibili nella loro interezza e bellezza», commenta l’architetto Gabriele Pezzini, che ha curato il progetto di recupero sviluppato in due “lotti” negli ultimi anni.

«Mai avrei pensato un livello di intervento così felice, ti si apre un mondo – afferma il parroco don Claudio Rubagotti. Insieme all’architetto Pezzini e al professor Marco Orlandi, vorrei ringraziare tutti gli addetti ai lavori, la Soprintendenza e la Curia per l’accesso ai fondi Pnrr e la società Abstract per aver gestito tutte le procedure amministrative e contabili derivanti dal finanziamento».

Il lavoro di riqualificazione della chiesa, in rovina dall’esondazione del Po del 1951, risale al lontano 2008 con i primi puntellamenti, poi fermati per mancanza di fondi. Quindi dieci anni di silenzio, rotto soltanto grazie all’opera di divulgazione del professor Orlandi e agli appelli da parte degli studenti dell’Istituto Romani con numerose iniziative. Solo nel 2019, grazie all’azione diretta di Gabriele Barucca, Soprintendente all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, furono stanziati 100mila euro alla parrocchia di Casalmaggiore per la messa in sicurezza dell’edificio, compromesso dopo il terremoto del 2012.

Nel dicembre 2021, al termine del primo intervento urgente da 56.620 euro, gestito direttamente dalla Soprintendenza, con un nuovo contributo condizionato al 50% di 76.412 euro dal bando di Fondazione Cariplo, è continuata l’imponente opera di restauro. Nel 2022 l’ulteriore finanziamento di 200mila,  grazie al bando del Pnrr gestito dall’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Cremona, che ha sempre operato in accordo con la Sovrintendenza. Con questi fondi è stato possibile «recuperare le volte interne e i collegamenti verticali del vecchio campanile, realizzare una copertura leggera per la protezione dalle infiltrazioni meteoriche e una legatura orizzontale di rinforzo sismico, consolidare gli spalloni di sostegno dell’arcata a protezione degli angeli in stucco e di accesso all’edificio», ha spiegato Pezzini. Ora la facciata è libera dalle impalcature protettive, lo spazio interno del presbiterio è sicuro, la cripta sotterranea è visitabile.

Nel futuro imminente restano da salvare gli affreschi interni e ripulire definitivamente le sculture esterne e, grazie a questa oculata riqualificazione ambientale, far rivivere questo luogo caro ai maggiorini con nuove possibilità di utilizzo.




Calvenzano in festa con il Vescovo per i 400 anni del ciclo di affreschi di Tommaso Pombioli nell’Oratorio dell’Assunta

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C’è la gioia degli occhi nel vedere i capolavori di un grande pittore; c’è quella dell’ascolto nel sentire le note di una banda musicale; c’è poi quella del cuore, la più importante, che mette assieme le altre due, che è quella donataci da Dio e che si concretizza nell’Eucarestia. Questo il messaggio che il vescovo Antonio Napolioni ha offerto nella mattinata di domenica 10 dicembre a Calvenzano dove è stato per celebrare con i parrocchiani due importanti anniversari: i 400 anni dalla conclusione del ciclo di affreschi dipinti da Tommaso Pombioli nella chiesetta dell’Oratorio dell’Assunta, detta anche Madonna dei Campi e custodita dal locale gruppo alpini, ed i 200 anni dalla fondazione del corpo bandistico di Calvenzano, vera e propria istituzione per il comune della Bassa Bergamasca nonché una delle più antiche bande della Lombardia.

Accompagnato dal sindaco Fabio Ferla, non nuovo a fare da guida in circostanze del genere, poco dopo le 9.30 il vescovo Napolioni ha visitato la chiesetta e i suoi affreschi rimanendo ammirato dalla bellezza dei dipinti del Pombioli, uno fra i più importanti artisti del Seicento. Il ciclo da lui raffigurato è un vero e proprio inno alla figura femminile che, attraverso la narrazione della vita di Maria, emerge come emblema di e per tutte le donne: forte, salda e dignitosa mentre compie il proprio dovere, che è anche il destino che le è stato assegnato. Un’opera che inneggia alla supremazia di una donna che rappresenta tutte le donne e che, a distanza di quattro secoli, è più che mai attuale.

Terminata la visita, il Vescovo è stato accolto sul sagrato della chiesa parrocchiale dalle note della banda musicale di Calvenzano, dal suo presidente Mario Pietro Colombo e dal suo coordinatore Francesco Tripepi. Il corpo bandistico di Calvenzano debuttò con un concerto in paese in occasione della Pasqua del 1823, dopo due anni di preparazione ad opera di alcuni giovani calvenzanesi tornati dal servizio militare prestato nell’esercito austriaco, dove avevano imparato l’uso di alcuni strumenti musicali

Poi la Messa, accompagnata dai canti della corale parrocchiale. «Non esistono periferie», ha detto monsignor Napolioni nel saluto iniziale ai fedeli, esortandoli a non sentirsi ai margini della diocesi: «Esiste la gente, esiste la vita, esiste il lavoro, esiste il santuario della Madonna dei Campi e ringrazio gli alpini che lo custodiscono con amore. Esiste anche un popolo che canta. È bello allora far festa per i 200 anni della banda di Calvenzano come è bello questo tempo dell’attesa del Signore, un bisogno che abbiamo nel profondo del cuore», ha quindi affermato all’inizio della Messa, concelebrata dal parroco don Franco Sudati e dal segretario e cerimoniere don Matteo Bottesini.

 

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Nell’omelia il Vescovo è partito dalla meraviglia che un’opera come gli affreschi dell’Assunta rappresenta per gli occhi e che le note della banda musicale rappresentano per gli orecchi: un trionfo dei sensi che trova senso e compimento nel cuore di ognuno per mezzo del Signore. «Dio – ha detto – ci dice di aprire gli occhi e il cuore preparando la strada al trionfo della vita sulla morte. Questo è ciò che avviene ogni domenica nell’Eucarestia».

 

Ascolta l’omelia del Vescovo

 

Al termine della messa, il saluto ed i ringraziamenti del parroco. Sul sagrato, ancora protagonista la banda musicale diretta da Massimo Blini che sabato prossimo, alle 21, nell’auditorium comunale di largo XXV Aprile, terrà il concerto conclusivo del ciclo di eventi per il 200° di fondazione.

 

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Romanengo, presentato il progetto per i lavori al tetto e alla struttura

«Questo progetto non rappresenta solamente una semplice opera di ristrutturazione, ma è anche la consapevolezza, da parte nostra, di voler credere che la comunità parrocchiale di Romanengo sarà presente e viva anche nel futuro». Così il parroco di Romanengo, don Massimo Cortellazzi, nel suo intervento di saluto alla presentazione pubblica del progetto di ristrutturazione del tetto e della struttura della chiesa parrocchiale che si è tenuta nel pomeriggio di domenica 3 dicembre proprio nell’edificio di culto dedicato ai Santi Giovanni Battista e Biagio su iniziativa dello stesso don Cortellazzi, del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglio affari economici della parrocchia.

Un centinaio i presenti fra amministratori comunali, esponenti dell’associazionismo locale e cittadini cui il progetto è stato spiegato con dovizia di particolari e con l’ausilio di una corposa documentazione fotografica dagli architetti Rosaria Tolotti ed Omar Merlo, estensori del progetto e incaricati anche della direzione-lavori, dal restauratore Daniele Calvi della Open Art e dall’ingegner Cristiano Ghisetti, titolare della Ghisetti Costruzioni di Crema, ditta appaltatrice dei lavori.

Il progetto è suddiviso in sette stralci che portano alla sistemazione di tutto il tetto, cupola compresa, e alla manutenzione delle parti litoidi della chiesa. Al momento sono già in corso i lavori afferenti al primo stralcio, relativo al pronao.

Dal punto di vista economico la stima complessiva dell’intervento, comprensiva di spese tecniche, è pari a circa due milioni di euro, di cui una quota-parte potrebbe essere coperta da contributi della CEI e dalla partecipazione a bandi; la restante parte sarà invece a carico della parrocchia.

Terminata la presentazione, i tecnici hanno risposto ad alcune domande dei presenti. La riunione si è conclusa con la parte più significativa di quest’incontro: far decollare le iniziative per la raccolta fondi. Oltre ai contribuiti volontari dei parrocchiani di Romanengo, don Cortellazzi e i suoi collaboratori hanno pensato di coinvolgere le numerose associazioni di volontariato del territorio, di incontrare le imprese locali e dei paesi limitrofi e di attivare una raccolta fondi via web. Insomma, si è lasciata aperta la porta per tutte le idee che possano portare contributi economici a questo importante progetto.




Romanengo, il 3 dicembre la presentazione del progetto di rifacimento del tetto

Domenica 3 dicembre, alle 16, nella chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Biagio, in piazza Gramsci, a Romanengo, sarà presentato il progetto di ristrutturazione e rifacimento del tetto della struttura. L’iniziativa, promossa dalla parrocchia con il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio affari economici, è rivolta a tutti parrocchiani, insieme all’Amministrazione comunale, le associazioni di volontariato operanti nel comune e tutte le realtà imprenditoriali, oltre alla stampa.

Interverranno, insieme al parroco don Massimo Cortellazzi, gli architetti Rosaria Tolotti e Omar Merlo, estensori del progetto e direzione lavori, l’ingegnere strutturista Reposo, il restauratore Daniele Calvi della Open Art, l’ingegnere Cristiano Ghisetti della Ghisetti Costruzioni di Crema, che racconteranno ai presenti gli studi effettuati sulla struttura del tetto, il rifacimento della copertura, la pulizia della facciata, la sistemazione dei muri e quant’altro inerente i lavori.

“Proteggiamo il futuro” è lo slogan scelto per l’iniziativa. «Futuro, una parola scelta con cura per raccontare la visione, le speranze e i progetti di questa comunità. Romanengo, un luogo dove storia e innovazione si incontrano. Località attenta alle tradizioni, alle opere d’arte che ha la fortuna di avere e di cui si prende cura. Una comunità viva, una parrocchia attenta e sempre pronta ad attivarsi per giuste cause». E ancora: «In questi anni la comunità parrocchiale ha sempre cercato di tenere alto il valore dei beni che amministra. La chiesa principale, esaltata e raccontata da storici d’arte e uomini di chiesa nel corso dei secoli, ha sempre donato calore e accolto i fedeli con amore come fosse una casa. Ora quella casa ha bisogno di un supporto, di prendersi del tempo per tornare ad essere solida e stabile».

La chiesa, passato presente della comunità, ora guarda al futuro con grandi progetti per continuare a essere un punto di ritrovo e un luogo sicuro. L’obiettivo è chiaro: «Costruiamo insieme il domani di tutti».