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A Casirate nei mercoledì di Quaresima un ciclo di incontri sulla speranza

È la Speranza il tema al centro del percorso quaresimale – “L’ultima a morire … la speranza secondo i cristiani” – proposto dall’unità pastorale di Arzago d’Adda e Casirate d’Adda. Cinque appuntamenti, nei mercoledì sera dal 21 febbraio al 20 marzo, in programma alle 21 presso l’oratorio di S. Marco, a Casirate, caratterizzati dalla testimonianza di un ospite.

Ad aprire il ciclo di incontri, mercoledì 21 febbraio alle 21, sarà la testimonianza di Paolo Curtaz, teologo e cercatore di Dio, sul tema “In un mondo così … diamo spazio alla speranza”.

Mercoledì 28 febbraio interverrà Greta Corbella, della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Milano, su “Tra le sbarre … nasce la speranza”.

Si prosegue il 5 marzo, sempre alle 21 all’oratorio di Casirate, con l’intervento “La speranza … non delude” di don Guglielmo Cazzulani, parroco di S. Bernardino (Lodi) e docente di Teologia spirituale.

“Cullare … la speranza” il titolo della serata del 13 marzo, che vedrà intervenire suor Chiara Rossi, delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda, educatrice presso la comunità San Francesco di Caritas Cremonese a Marzalengo (Castelverde).

Ultimo appuntamento la sera del 20 marzo con Piero Lombardi, dell’associazione Magicamusica di Castelleone, che offrirà una testimonianza su “Note … di dignità e speranza”.

Locandina degli incontri




Visita pastorale, da venerdì il Vescovo nell’unità pastorale San Vincenzo Grossi

Le giornate del fine settimana saranno importanti per l’unità pastorale “S. Vincenzo Grossi”, composta dalle parrocchie di Vicomoscano, Casalbellotto, Fossa Caprara e Quattrocase, nella zona pastorale 5. Da venerdì 16 a domenica 18 febbraio, infatti, sarà presente il vescovo Antonio Napolioni in visita pastorale in queste comunità. Una nuova “tappa” del percorso di incontro delle diverse parrocchie della diocesi iniziata nel 2020 e che riprende quest’anno dopo la pausa di alcune settimana a motivo della Visita ad limina e della Giornata mondiale del malato. Lo scopo, come indicato nella Lettera di indizione della Visita pastorale, sarà l’ascolto dei sacerdoti e dei collaboratori parrocchiali, l’incontro con le diverse realtà della società civile e del territorio nell’annuncio del Vangelo, e l’accompagnamento e il discernimento dei processi di rinnovamento pastorale.

«Siamo molto emozionati e felici di avere la presenza del Vescovo qui con noi», afferma il parroco don Anton Jicmon nell’introdurre le finalità e le realtà delle parrocchie che monsignor Napolioni visiterà nel fine settimana. Un’unità pastorale contraddistinta dal nuovo percorso di evangelizzazione, tra le prime in diocesi a promuoverlo, e alle prese con il ricambio generazionale. «Vicomoscano è un centro importante e vivo, così come i gruppi di volontari che alimentano le iniziative realizzabili a Casalbellotto, Fossacaprara e Quattrocase» spiega don Jicmon. Sono infatti le collaborazioni con queste associazioni che, seppur limitate in numero, riescono a consentire l’apertura degli oratori, l’animazione delle celebrazioni e l’organizzazione di eventi e feste ampiamente riconosciute nel Casalasco.

«Tuttavia  – aggiunge il parroco – ci troviamo a fare i conti con un territorio in calo con le nascite, e questo fenomeno si riflette anche nelle sfide impegnative che devono affrontare le famiglie accompagnatrici del cammino di iniziazione cristiana», che rimane comunque il punto di riferimento dell’unità pastorale «grazie ai catechisti, a tutti i collaboratori e ai volontari delle comunità».

Nei giorni di visita pastorale il Vescovo incontrerà le comunità parrocchiali e alcune significative realtà del territorio. Nella giornata di venerdì 16 febbraio, dopo la preghiera delle Lodi a Vicomoscano, monsignor Napolioni andrà in visita alla ditta Emiliana Parati, a La Briantina e ad altre realtà lavorative. In giornata farà anche visita ad alcuni anziani e malati nelle loro case. Nel pomeriggio il Vescovo sarà anche alla scuola di Vicomoscano chiudendo la giornata, dopo la Messa delle 18 a Casalbellotto, incontrando gli operatori pastorali a Casalbellotto.

Sabato 17 febbraio, dopo le Lodi alle 9.30 a Vicomoscano, ci sarà spazio per alcuni incontri personali con il Vescovo prima della visita al Gruppo Emergenti di Quattrocase e alla Caritas di Casalbellotto. Il pomeriggio sarà dedicato ai ragazzi, con momenti dedicati alle diverse fasce d’età, inframezzati dalle Messa delle 17 a Fossacaprara.

Domenica 18 febbraio il vescovo presiederà l’Eucaristia alle 9 a Quattrocase e alle 11 a Vicomoscano, quest’ultima trasmessa in diretta tv su Cremona1 (canale 19) e in streaming sui canali web e social della Diocesi. Al termine il saluto nel momento di festa organizzato in oratorio con l’aperitivo cui sono invitate tutte le comunità.




Intelligenza artificiale, il 9 febbraio a Cristo Re serata con il prorettore del polo cremonese del Politecnico

Avrà luogo presso l’oratorio della parrocchia di Cristo Re, a Cremona, l’evento “Questo gatto non esiste! – Due o tre cose che so dell’intelligenza artificiale”. L’appuntamento, proposto dal Consiglio pastorale parrocchiale, è in programma venerdì 9 febbraio alle ore 21.

Un’occasione per approfondire un tema tanto attuale quanto delicato come l’intelligenza artificiale, per conoscere che cos’è e quali opportunità può rappresentare. A proposito di questo argomento interverrà il professor Gianni Ferretti, prorettore del polo cremonese del Politecnico di Milano, che aiuterà a conoscere, anche per quanto riguarda gli aspetti tecnici, questa nuova realtà.

L’evento, che sarà ospitato dalla sala sottochiesa dell’oratorio, è aperto a tutti con ingresso libero e gratuito.

 

Biografia di Gianni Ferretti

il prof. Gianni Ferretti è nato a Cremona nel 1962. Ha conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica nel 1987 presso il Politecnico di Milano. Dal 1990 al 1998 è stato ricercatore presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano e nel corso del 1994 è stato visiting researcher presso il Laboratoire d’Automatique de Grenoble. Dal 1998 al 2005 è stato professore associato presso il Politecnico di Milano dove attualmente è professore ordinario in Automatica. È prorettore del polo territoriale di Cremona del Politecnico di Milano e docente dei corsi di Fondamenti di Automatica, Controlli digitali e Tecniche e strumenti di simulazione nella facoltà di Ingegneria industriale e dell’informazione. I suoi principali interessi di ricerca sono il controllo dei servomeccanismi, la modellistica e la simulazione di sistemi meccatronici, il controllo in forza e posizione dei robot, la modellistica e simulazione di sistemi automotive, la modellistica e il controllo degli impianti di produzione di biogas. Ha collaborato in vari progetti di ricerca con industrie e istituzioni. È infine autore di circa un centinaio di pubblicazioni, fra libri, riviste e memorie a congressi.

 

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San Marino, nella parrocchiale un’immagine del beato Carlo Acutis

L’unità pastorale di San Marino, Gadesco, Pieve Delmona, Persico, Dosimo e Quistro si prepara a un momento di particolare significato: domenica 18 febbraio, infatti, durante la Messa delle 17.30 presieduta dal vescovo Antonio Napolioni nella chiesa parrocchiale di San Marino sarà benedetta l’immagine del beato Carlo Acutis realizzata dall’artista Michela Vicini, pittrice, street artist e maestra madonnara cremonese. 

Un ragazzo di 15 anni intento a vivere la sua vita quotidiana di adolescente, ma caratterizzata dalla costante presenza dell’Eucarestia giornaliera, dalla preghiera del rosario e atti di carità. Spensieratezza e fede cristiana, insomma, ad accompagnare gli inizi delle prime grandi scelte di vita del futuro beato.

«Acutis era un ragazzo che viveva una vita ordinaria resa tuttavia stra-ordinaria per la capacità di riempirla con piccoli ma grandi gesti di fede – spiega don Andrea Aldovini, parroco in solido dell’unità pastirale –. Ed è questo che vorrei trasmettere ai giovani di oggi: anche in tempi come questi è possibile vivere la stessa vita in un altro modo». 

La celebrazione con il Vescovo chiuderà una serie di appuntamenti organizzati in parrocchia. Giovedì 17 febbraio, alle 21, nella parrocchiale adorazione eucaristica animata dalle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda. La sera successiva, venerdì 16, sempre alle 21, ci sarà la video-testimonianza della madre del beato. Sabato 17, invece, alle 21 serata di meditazione in musica con il coro Effatà di Calcio (Bg). 

«La figura di questo ragazzo mi ha sempre impressionato e interrogato per la sua testimonianza di vita cristiana e per il suo volto nel quale ho visto quello di Cristo», confida ancora don Aldovini, nella cui vita la figura di questo beato è tornato spesso per una serie di particolari coincidenze che hanno spinto così «a non far finta di niente e perciò organizzare questi incontri per far conoscere ai miei ragazzi questo loro coetaneo e la sua fede».

 

Locandina degli eventi a San Marino




Come funziona l’intelligenza artificiale: intervento del professor Ferretti a Cristo Re

Questo gatto non esiste! Duo e tre cose che so dell’intelligenza artificiale. Questo il titolo della conferenza che nella serata di venerdì 9 febbraio si è svolta presso l’oratorio di Cristo Re. Al centro dell’iniziativa organizzata dal Consiglio pastorale parrocchiale, l’intervento di Gianni Ferretti, prorettore del Polo Cremonese del Politecnico di Milano e professore di Fondamenti di automatica.

Nella sua relazione, Ferretti ha affrontato da diverse prospettive i principi di funzionamento delle intelligenze artificiali e di come queste nuove tecnologie possano generare profondi cambiamenti nei nostri stili di vita: «L’intelligenza artificiale è come rinunciare all’amore per un piacere istantaneo. Si rinuncia alla conoscenza per trarne un vantaggio immediato». Con queste parole il prorettore del Politecnico ha dato il via alla propria spiegazione, aggiungendo che «l’IA nasce nel 1956 e da allora ha attraversato diverse stagioni; si sono verificati periodi di grande entusiasmo – ha spiegato – alternati ad alcuni di grande disillusione. Prima si percepiva l’intelligenza artificiale come un insegnamento dell’uomo nei confronti di una macchina, verso la quale si trasmettevano metodi di ragionare da esseri umani, dopo il Covid c’è stato poi uno scatto di applicazioni diverse che han fatto rifiorire l’argomento».

 

 

«L’enorme aumento delle potenze di calcolo, la disponibilità di grandi quantità di dati, l’algoritmo di applicazione di Google e l’abbandono del vecchio modo di pensare sono i principali protagonisti dell’evoluzione delle intelligenze artificiali», ha spiegato il professor Ferretti , descrivendo poi una serie di operatori responsabili della nuova visione della realtà informatica e digitale, come «il Machine Learning, una procedura nuova, basata su metodi statistici che permettono alla macchina di imparare dai propri dati. Questo metodo di apprendimento è formato dal sottoinsieme del Deep Learning, che si basa sul calcolo di reti neurali multi strato per analizzare i dati e produrre delle risposte. L’insieme di questi elementi divide il vecchio modo di pensare l’intelligenza artificiale da quello nuovo, che diventa molto più performante e innovativa».

Il professor Ferretti si è poi soffermato a descrivere l’ultima innovazione delle IA, spiegando che «l’ oggetto di discussione al giorno d’oggi è l’intelligenza artificiale generativa, ovvero quella che crea da un comando specifico, riproducendo oggetti digitali che non esistono e che non sono mai esistiti. Le intelligenze generative apprendono dai propri errori, sviluppando capacità che si fondano sull’esperienza, continuano a migliorare finché non raggiungono il risultato desiderato». Concludendo il suo intervento, il professor Ferretti ha spiegato che «non si tratta più dell’uomo che insegna alla macchina, ma è la macchina che spiega alla macchina come risolvere i problemi che le vengono somministrati. La realtà è un insieme di numeri, come diceva Pitagora, e come tale può essere analizzata e calcolata. Bisogna ammettere che in certi ambiti l’intelligenza artificiale è imbattibile e migliore rispetto alle capacità umane». Uno strumento potente, che è importante conoscere perché sia utilizzato nel modo giusto, per non ritrovarci costretti a «rinunciare all’amore in cambio di un piacere che dura un istante».




A San Bassano il ricordo del vescovo Frosi a un secolo dalla nascita

Domenica 11 febbraio nelll’unità pastorale di Cornaleto, Formigara, Gombito, San Bassano, San Latino, Santa Maria dei Sabbioni, intitolata mons. Angelo Frosi, sono stati ricordati in modo festoso i 100 anni dalla nascita, avvenuta il 31 gennaio 1924 a San Bassano. Mons. Frosi è stato il primo vescovo saveriano della diocesi di Abaetetuba, in Brasile, donandosi agli ultimi e ai poveri senza riserve, tanto che la diocesi brasiliana ha avviato il processo di beatificazione. Mons. Angelo Frosi è morto a San Paolo, in Brasile, il 28 giugno 1995 e il suo corpo riposa nella chiesa di Abaetetuba.

Per tale ricorrenza è stato invitato a celebrare l’Eucarestia mons. Nalate Paganelli, vescovo saveriano che ha operato prima come missionario in Messico e poi come vescovo in Sierra Leone fino al febbraio dello scorso anno. Alla celebrazione erano presenti i sindaci dell’unità pastorale, le associazioni di San Bassano, i sacerdoti dell’unità pastorale, i nipoti del vescovo Frosi e insieme alle comunità parrocchiali.

All’inizio della Messa la segretaria del Consiglio pastorale unitario ha ringraziato il vescovo Paganelli per la sua presenza e ha ricordato che questo anno nell’unità pastorale sarà dedicato alla riflessione sulla carità e la missione nella Chiesa proprio a partire dall’esempio del vescovo Frosi.

Paganelli ha sottolineato in particolare due aspetti della figura di mons. Frosi: la bontà e la povertà. La bontà che più volte è emersa nel suo ministero, in cui cercava sempre la comunione tra sacerdoti e tra i laici, senza mai scontrarsi e mantenendo atteggiamenti di ascolto e di silenzio anche quando veniva criticato. La povertà era sia materiale (quello che possedeva lo donava ai poveri) che spirituale, in quanto uomo di preghiera e attento alla formazione spirituale del suo popolo.

Al termine della celebrazione il vescovo Paganelli si è recato davanti alla statua della Vergine Maria, nella memoria della Beata Vergine di Lourdes, per la venerazione e la recita della preghiera del malato ricordando in particolare Maria Frosi, la sorella del vescovo Frosi, ricoverata presso la Fondazione Vismara.

In questa occasione sono state consegnate delle immaginette raffiguranti la figura del vescovo Frosi e sul retro la preghiera per la sua beatificazione, proposta dalla Diocesi di Abaetetuba, che sarà recitata nell’unità pastorale cremonese ogni prima domenica del mese. In ogni chiesa, inoltre, è stato dedicato uno spazio – chiamato “angolo della carità”, con l’immagine di mons. Frosi – per raccogliere generi alimentari e offerte per le necessità dei poveri.




Visita pastorale, da venerdì il Vescovo a Pandino

Comincia nella mattinata di venerdì 26 gennaio dalla casa di riposo della Fondazione Ospedale dei Poveri la visita pastorale “Gesù per le strade” del vescovo Antonio Napolioni alla parrocchia di Pandino, in zona pastorale 1. Alle 10.30 monsignor Napolioni incontrerà gli anziani ospiti, il personale e gli amministratori della Fondazione, ma anche i volontari dell’associazione Soli Mai, attiva presso la struttura di via Vignola. Nel pomeriggio, alle 16, nella sala civica di via Bovis, è in programma l’incontro con gli insegnanti e gli operatori dell’istituto comprensivo visconteo guidato dal dirigente scolastico Giovanni Roglio e della Scuola Casearia; alle 18 quello con catechisti, membri del Consiglio pastorale e membri del Consiglio per gli affari economici della parrocchia. Ultimo appuntamento della giornata con i giovani, a partire dalle 19.30.

La visita pastorale continuerà sabato con tre gli appuntamenti: l’incontro con gli amministratori comunali e con le realtà dell’associazionismo e del volontariato sociale alle 10.30, quello con le coppie di neo-sposi e di genitori di bambini da 0 a 6 anni alle 16 e quello con i genitori e gli adulti a partire dalle 19.30, diviso in un momento dedicato alla cena comunitaria condivisa poi un momento dedicato alla lettura e alla riflessione sulla Parola di Dio delle che la liturgia prevede nella celebrazione della IV domenica del tempo ordinario.

A parte quelli alla Rsa e nella sala civica di via Bovis, sarà l’oratorio San Luigi Gonzaga a ospitare tutti gli incontri di questa visita pastorale.

Domenica 28 gennaio la conclusione della visita pastorale con la Messa solenne che il vescovo Napolioni celebrerà alle 11 nella chiesa parrocchiale di Santa Margherita e trasmessa in diretta tv su Cremona1 e in streaming sui canali web diocesani.

La parrocchia di Santa Margherita, che conta 7.551 persone, è guidata dal parroco don Eugenio Trezzi, che può contare sulla collaboratore del vicario don Andrea Lamperti Tornaghi e del collaboratore parrocchiale don Angelo Ferrari.

«È evidente – racconta don Trezzi – la distinzione fra i pandinesi cosiddetti “doc” e quelli che in paese sono venuti ad abitare, che sono anche le famiglie più giovani. Nostro obiettivo è integrare questi due blocchi, cosa che avviene nell’ambito del catechismo».

Vivace è l’associazionismo che o fa direttamente parte o comunque ruota intorno alla parrocchia. «Come emanazione diretta della parrocchia – prosegue il parroco – abbiamo la San Vincenzo, l’Azione Cattolica e il Centro Italiano Femminile. Dopodiché ruotano attorno a noi altre realtà a sfondo sociale con le quali abbiamo ottimi rapporti».

Significativa anche la parrocchie con l’altra realtà parrocchiale nel comune di Pandino, ma in diocesi di Lodi: «Se c’è bisogno per liturgia ci si aiuta reciprocamente anche con la parrocchia di Nosadello e Gradella, i due borghi che sono frazioni di Pandino ma che non fanno parte della diocesi di Cremona».

Tante le proposte dell’oratorio San Luigi Gonzaga: «L’oratorio – precisa ancora il sacerdote – è impegnato soprattutto nella catechesi dei bambini e dei ragazzi, ma offre parecchie proposte per le diverse fasce d’età».

Nota dolente, anche a Pandino, il calo della frequenza alle messe. «Dopo il Covid – conclude don Eugenio Trezzi – il calo è stato evidente. Ce ne preoccupiamo e ne cerchiamo le cause. Ciò che ci mette in difficoltà è la carenza di domanda. Ci fossero delle richieste, sapremmo come rispondere, invece c’è un distacco di carattere generale misto all’indifferenza degli adulti».




La visita pastorale a Pandino, segno di unità per «un cammino da percorrere insieme»

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Ha detto bene il parroco don Eugenio Trezzi al termine della Messa della domenica mattina: «La visita pastorale del vescovo Antonio non è un’ispezione alla parrocchia ma un aiuto spirituale per favorire l’unità e la comunione fra di noi».

Ed è proprio sulla necessità di fare comunione, di dialogare e di ricercare l’unità che Napolioni insiste nelle sue visite pastorali alle parrocchie della nostra diocesi. Lo ha fatto anche nei tre giorni – da venerdì a domenica – in cui è stato a Pandino, in visita alla vivace e popolosa parrocchia di Santa Margherita.

Una visita iniziata dalla Rsa della Fondazione Ospedale dei Poveri dove, accolto dal consiglio d’amministrazione, il presule ha salutato e si è intrattenuto con gli anziani ospiti con i quali ha dialogato, cantato e pregato. Nel pomeriggio, in oratorio, l’incontro con il mondo della scuola, dell’istruzione e dell’educazione in generale. Insegnanti e personale tecnico-amministrativo hanno presentato al vescovo le tante problematiche che oggi caratterizzano il mondo della scuola ma non sono mancate preziose riflessioni per sognare un futuro diverso in cui fare rete attorno alla vita dei più giovani. In serata, sempre in oratorio, il vescovo Antonio ha incontrato i giovani: un dialogo allegro ma ricco di spunti su tanti temi.

Particolarmente significativo, sabato mattina, l’appuntamento con il volontariato locale, ancora in oratorio, presente anche il sindaco Piergiacomo Bonaventi. Pandino conta più di cinquanta associazioni. Tante. Alcune molto attive. Eppure i problemi non mancano. Uno su tutti, la difficoltà del ricambio generazionale, evidenziata da più voci. Due i concetti espressi e rimarcati dal vescovo. Il primo: «Quando si sta bene insieme – ha detto – questo piacere genera amicizia e prima o poi sboccia in servizio. È lecito mettere assieme gli interessi che poi sfociano in qualcosa di più grande».

Il secondo, prendendo spunto dalla definizione di Pro Loco: «Il loco non deve diventare localismo, perché allora il vescovo alza la voce. Il mio compito è questo: ricordare che il mondo non finisce al paese. Ci si salva, se ci salviamo tutti assieme».

La giornata di sabato è proseguita con gli incontri pomeridiani con le coppie di neo-sposi ed i genitori di bambini da 0 a 6 anni e con i genitori e gli adulti. Infine, la messa di domenica mattina, alle 11, nella chiesa di Santa Margherita, allietata dalla voci dei cantori della corale parrocchiale diretta da Diego Donati. Con monsignor Napolioni hanno concelebrato il parroco don Eugenio Trezzi, il vicario don Andrea Lamperti Tornaghi ed il collaboratore parrocchiale don Angelo Ferrari.

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Nell’omelia il vescovo ha esortato i fedeli pandinesi a camminare nell’unità: «Il messaggio che voglio condividere con voi al termine di questa visita pastorale –ha detto dal pulpito – è questo: la grande autorità di Gesù è consegnata alla Chiesa non solo nei suoi ruoli (il Papa, i vescovi, i ministeri) ma anche nella misura in cui i cristiani si uniscono, dialogano, si capiscono, rispettano le diversità, diventano accoglienti e vivono e diffondono la pace. Un paese di cosa ha bisogno? Certo, ha bisogno di chi sappia risolvere i problemi ma quanti ce ne sono. Risolto uno, ne arriva un altro. Il problema dei problemi è la nostra divisione, è il dividerci in fazioni che non vedono l’ora di distruggere quello che hanno fatto gli altri per dimostrare di essere più bravi finendo per fare il male. E anche nella Chiesa e nelle parrocchie a volte s’infila il virus della divisione e della menzogna, i due capolavori del diavolo. Invece il nostro cammino diventa un cammino sicuro nella misura in cui continueremo a farlo insieme, ciascuno con il suo passo, ma con questa gioia dell’essere popolo di Dio».

Dopo i saluti ed i ringraziamenti del parroco e del vicario, due bambini, Noemi ed il piccolo Federico, hanno donato al vescovo una felpa dell’oratorio San Luigi e assieme a lui sono rimasti sull’altare per la benedizione finale.

 

Il video integrale della celebrazione con il Vescovo

 

 

 


Questo il programma delle prossime tappe della visita pastorale:

  • 16-18 febbraio Vicomoscano, Quattrocase, Fossacaprara, Casalbellotto
  • 23-25 febbraio Vicoboneghisio, Camminata, Cappella di Casalmaggiore, Vicobellignano, Agoiolo
  • 1-3 marzo Soncino, Melotta, Casaletto di Sopra, Isengo
  • 8-10 marzo Caravaggio, Vidalengo
  • 15-17 marzo: San Michele Sette Pozzi, San Giacomo Lovara



Lunedì sera a Casalmaggiore una serata sul dramma della Terra Santa

“Dall’equidistanza all’equivicinanza: vivere il dramma della Terra Santa”. Il titolo è un gioco di parole per descrivere lo spirito e i contenuti della serata di lunedì 22 gennaio sul racconto in prima persona del conflitto israeliano-palestinese, organizzata dalle Parrocchie di Casalmaggiore nell’Auditorium Giovanni Paolo II alle ore 20.45. Ospite dell’incontro sarà don Maurizio Compiani, noto biblista, il quale racconterà al pubblico la sua recentissima esperienza nei territori di Israele e Palestina da lui visitati dall’8 all’11 gennaio 2024.

«A partire dalla sua personale esperienza di viaggio don Compiani ci porterà il vissuto degli abitanti di quelle terre – spiega il parroco don Claudio Rubagotti nel presentare l’iniziativa –. L’invito e il senso di questo appuntamento è quello della prossimità alle popolazioni coinvolte nella guerra, grazie anche ai brani della Bibbia scelti dall’ospite, abbandonando dunque l’atteggiamento di spettatori-tifosi e riflettendo invece sulle testimonianze dirette di questa realtà in divenire».




Con la tappa nell’unità pastorale “TiCuViGe” la visita pastorale si sposta in zona 2

L’unità pastorale “Santi Martiri e Dottori della Chiesa”, conosciuta anche come “TiCuViGe” perché formata dalle parrocchie di Ticengo, Cumignano sul Naviglio, Villacampagna e Genivolta, si prepara ad accogliere il vescovo Antonio Napolioni in visita pastorale da venerdì 19 a domenica 21 gennaio.

Il programma inizierà venerdì con la Messa nella chiesa di Cumignano alle 18.30. A seguire, pizzata con adolescenti e giovani dell’unità pastorale in oratorio e, al termine, incontro del Vescovo con i ragazzi.

Sabato 20 gennaio, alle 10.30, nella sala consiliare del comune di Ticengo, monsignor Napolioni incontrerà gli amministratori dei Comuni dell’unità pastorale: Soncino (Villacampagna ne è una frazione), Ticengo, Cumignano sul Naviglio e Genivolta. Alle 12.30 pranzo in oratorio a Cumignano; alle 16 incontro a Genivolta con i genitori e i gruppi dell’iniziazione cristiana; alle 18 Messa a Ticengo. Alle 19.30 all’oratorio di Villacampagna apericena per tutti. Sempre a Villacampagna, alle 21, si rifletterà con il vescovo sulla Parola di Dio.

Domenica la conclusione della visita pastorale con le Messe celebrate dal vescovo Napolioni a Villacampagna alle 9 e a Genivolta alle 11: quest’ultima celebrazione sarà trasmessa in diretta televisiva su Cremona1 e in streaming sui canali web e social della Diocesi.

Fra un impegno e l’altro il vescovo farà visita anche ad alcuni anziani nelle loro case.

L’unità pastorale TiCuViGe, in zona pastorale 2, conta circa 2.200 parrocchiani, con una buona percentuale di anziani. Inizialmente furono unite le parrocchie di Villacampagna e di Cumignano sul Naviglio. Una dozzina d’anni fa l’unità pastorale si ingrandì comprendendo la parrocchia di Ticengo e nel 2018 è stata aggregata anche la parrocchia di Genivolta. Parroco è don Davide Osio, cinquantaduenne sacerdote nativo di Cremona, coadiuvato da don Sergio Galbignani, che risiede a Villacampagna.

È proprio don Davide Osio a parlarci di questa realtà. «Per certi versi – racconta – è una realtà omogenea, per altri meno. Ticengo gravita molto su Romanengo, gli altri paesi su Soncino e Soresina e ogni paese ha il proprio Comune, tranne Villacampagna che è una frazione di Soncino. Le iniziative di aggregazione e di svago hanno un buon riscontro di gente, ma non posso dire la stessa cosa per le celebrazioni liturgiche che dopo la pandemia hanno visto dimezzato il numero dei presenti. Rimane la nota lieta di un bel gruppetto di adolescenti e giovani attivo nelle parrocchie dell’unità pastorale. Tre ragazzi maggiorenni, tanto per fare un esempio, prestano ancora servizio alle Messe come chierichetti».

Nota dolente, le strutture. «Ogni parrocchia – prosegue il parroco – ha le proprie e mantenerle costa parecchio. Se poi ai normali costi si aggiungono quelli derivanti dal maltempo ecco che ci ritroviamo la chiesa parrocchiale di Cumignano, ma anche la chiesa parrocchiale e l’oratorio di Genivolta, danneggiati dalle grandinate estive».

Bene invece le realtà associative. «Realtà legate direttamente alla parrocchia non ve ne sono se non la schola cantorum, ma c’è un gruppo valido di ragazzi a Genivolta che ruota attorno all’oratorio con cui abbiamo organizzato la rievocazione della Passione di Gesù e girato anche un film a Natale 2023. Lo scorso anno la squadra di calcio giovanile dell’unità pastorale ha raggiunto la finale regionale nella coppa nazionale dedicata agli oratori. Con le associazioni di volontariato esistenti si collabora: l’Auser di Genivolta organizza sempre qualcosa per anziani e bambini, mentre a Cumignano c’è La Libellula, associazione che ha lo scopo di aggregare facendo conoscere il patrimonio ambientale di questo territorio. Buono anche il rapporto con le Amministrazioni comunali».