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Calvatone, festa di San Biagio con il vescovo Antonio

Giornata particolarmente solenne quella vissuta a Calvatone venerdì 3 febbraio: la festa del patrono, San Biagio vescovo e martire, ha visto infatti la presenza del vescovo Antonio e di diversi altri sacerdoti. Mons. Napolioni, affiancato dal parroco don Massimo Sanni, ha celebrato l’Eucaristia e alla fine ha benedetto la gola ai numerosi fedeli presenti al sacro rito. In prima fila i rappresentanti delle istituzioni civili: oltre al primo cittadino di Calvatone, Pierugo Piccinelli, era presente anche quello di Tornata-Romprezzagno Mario Penci. Da un anno e mezzo, infatti, le tre comunità condividono un unico parroco e collaborano sempre di più nelle attività pastorali.

La celebrazione è stata concelebrata oltre che da don Sanni, daI tre precedenti parroci: don Franco Morandi, don Giambattista Piacentini e don Vincenzo Cavalleri. I canti sono stati offerti dal coro parrocchialie diretto da Giuseppe Mazzi, mentre un nutrito gruppo di ministranti ha offerto un impeccabile servizio liturgico.

Don Sanni all’inizio della liturgia ha dato il benvenuto al vescovo evidenziando il passato glorioso di Calvatone. «È un paese di tradizione agricola, attaccato alla sua identità. Ma se mi consente l’immagine, qui, scavando nel cuore del paese, si trovano ancora valori belli e sinceri, un’umanità fatta di disponibilità e di cordialità. Poco più in là Romprezzagno e Tornata si raccolgono attorno alle rispettive chiese, che spero potrà visitare con le rispettive comunità nei prossimi anni, e nonostante questi siano piccoli paesi, essi cercano di mantenersi vivaci con le loro tradizioni e il loro impegno e il sapersi adattare alle necessità».  E così ha concluso: «Certamente il lavoro di armonizzazione non è terminato, anzi. Ma grazie ad un laicato che ha saputo comprendere le scelte operate dal Vescovo posso dire che si riceve un aiuto notevole per lavorare in questo senso. Il cammino che condividiamo come Unità Pastorale, con le sue gioie e le sue fatiche, rientra già in quel discernimento territoriale che la Diocesi sta intraprendendo con decisione».

Mons. Napolioni nell’omelia ha evidenziato la necessità di sentirsi cristiani pienamente inseriti nella Chiesa preoccupati soprattutto della propria salute spirituale: «Vanno bene le devozioni – chiara l’allusione alla benedizione della gola -, ma centrale deve essere la fede alimentata dall’ascolto della Parola di Dio, dalla partecipazione ai sacramenti e alla vita della comunità».

Soffermandosi sul Vangelo del giorno che narrava della decapitazione di Giovanni il Battista il vescovo Antonio ha esortato ad essere coraggiosi testimoni del Signore in ogni ambiente di vita e di misurare continuamente la propria fede a partire dalla Sacra Scrittura.

Durante la liturgia mons. Napolioni ha chiesto di fare due applausi: il primo ai quattro parroci presenti, l’uno successore dell’altro, per richiamare la continuità pastorale e il fatto che la comunità permanga al di là di chi la guida. Il secondo applauso, invece, il Vescovo l’ha voluto dedicare al nutrito gruppo di bambini che nei primi banchi ha seguito con attenzione la celebrazione: «Le premesse sono buone» ha commentato soddisfatto il presule.

La festa patronale è continuata in oratorio con un piccolo momento conviviale durante il quale i parrocchiani di Calvatone, Romprezzagno e Tornato hanno potuto salutare personalmente il vescovo Antonio.

Pienamente soddisfatto il parroco: «È stata una celebrazione molto partecipata anche dai fedeli delle altre due comunità: un segno di comunione che rivela la maturità della nostra gente. Il cammino è già tracciato e lo percorreremo con coraggio».

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Venerdì sera incontro con mons. Franzini sulle divisioni nella Chiesa

Venerdì 3 febbraio, alle 21, presso l’oratorio “Pei Nostri Fanciulli” di via del Giordano, a Cremona, il parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini, interverrà sulle divisioni avvenute nella Chiesa e sulla speranza della riconciliazione.

Una spaccatura iniziata nel nel 1014 tra Ortodossi e Cattolici e proseguita nel 1517 con il Protestantesimo. Nell’incontro si focalizzerà lo sguardo sul cammino ecumenico, sempre più accelerato dopo il Concilio Vaticano II.




Mons. Napolioni: «I religiosi ricordano la sfida a diventare una cosa sola»

Si è celebrata anche a Cremona, alla presenza del Vescovo e dei religiosi della diocesi, la Giornata mondiale di preghiera per la Vita consacrata. L’appuntamento è stato nel pomeriggio di giovedì 2 febbraio presso la casa di cura Figlie di S. Camillo, scelta quest’anno come luogo di ritrovo data la ricorrenza del 125° anniversario dell’Istituto, fondato dai beati padre Luigi Trezza e madre Giuseppina Vannini.

Ad accogliere il vescovo Napolioni suor Gabriella Marzio, la madre superiora della clinica di via Fabio Filzi, aperta nel 1927 e che negli anni ha visto consolidare la propria presenza in città con una sempre maggiore offerta di servizi sanitari. Circa una quindicina le suore che attualmente operano nella casa di cura, a cui se ne aggiungono altrettante anziane.

La celebrazione, animata con il canto dal coro della clinica, ha visto la presenza anche del vescovo emerito di Cremona, mons. Dante Lafranconi, che ha conclebrato l’Eucaristia insieme a diversi sacerdoti. Presente in particolare il delegato episcopale per la Vita consacrata, don Giulio Brambilla, il responsabile CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori), il camilliano padre Virginio Bebber, e il parroco di S. Ambrogio, don Carlo Rodolfi. Accanto ai sacerdoti diocesani anche i religiosi. Alla Messa ha preso parte anche l’intera comunità del Seminario.

Proprio don Brambilla ha introdotto la celebrazione, ricordando il senso di questa Giornata, vissuta in comunione con i due monasteri di clausura presenti in diocesi: quello Domenicano di Cremona e quello della Visitazione di Soresina.

La celebrazione è iniziata con la benedizione delle candele, secondo la consuetudine della Candelora, del 2 febbraio, festa della presentazione del Signore al tempio.

Gremita la chiesa, in particolare di consacrati. Il numero maggiore era naturalmente quello delle religiose, che in diocesi sono presenti con ben 23 istituti. Presenti anche i membri degli Istituti secolari, maschili e femminili. Un «caleidoscopio – ha sottolineato il Vescovo nell’omelia – ricco di storia e di santità», «necessario alla vita della Chiesa» proprio perché variegato nei carismi: dalla preghiera alle opere di assistenza, dall’impegno nell’educazione alla missione vera e propria, senza dimenticare neppure le forme di consacrazione più nascoste.

Non solo un «dono», ma una necessità, ha detto mons. Napolioni, ricordando la bellezza della Vita consacrata.

Poi un’immagine: quella del tavolino a tre gambe, tutte necessarie per tenerlo in piedi. Così sono i ministri, i laici e i consacrati nella Chiesa. Ma così è anche nella vocazione: dove la volontà di Dio e il discernimento della Chiesa non possono fare nulla senza l’adesione personale.

Rifacendosi poi alla pagina evangelica, mons. Napolioni ha ricordato come nessuna vita sia estranea a Dio: ogni persona che nasce è davvero figlia di Dio, creata a sua immagine, in un grande disegno d’amore. Ecco allora la giornata della Candelora: la festa dell’incontro tra Dio e l’uomo.

Incontro che è sempre possibile. Anche in un contesto come quello di oggi, molto frammentario, senza identità. Eppure anche in questa società liquida ci può essere spazio per la conversione e vocazione.

«Tocca a noi, che già abbiamo ricevuto la chiamata, ne siamo testimoni, ne siamo narratori ed educatori – ha detto il Vescovo – sperimentare che il Signore è sempre all’opera nella nostra vita». E ha concluso: «Siamo gli uni per gli altri il tocco di Dio, il sacramento del Signore, il luogo di questa rinnovata presentazione del Signore e di questo vivo incontro. La comunità. La Vita consacrata ricorda alle famiglie, alla Chiesa e alla società la sfida di diventare una cosa sola».

La Messa è proseguita con il rinnovo delle promesse religiose. Quindi dopo le Comunioni una suora camilliana ha recitato la preghiera per il 125° delle Figlie di S. Camillo

Quindi ha preso la parola la delegata diocesana dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia), madre Giuliana Arsuffi, che ha presentato le religiose (e un religioso) che quest’anno festeggiano un particolare anniversario. Tutte loro, dopo una particolare benedizione, hanno ricevuto dal Vescovo un ricordo della Giornata.

Nell’occasione è stato ricordato anche il primo anniversario di ordinazione episcopale del vescovo Napolioni e il 25° di ordinazione episcopale di mons. Lafranconi.

 

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Anniversari religiosi

25°: suor Oliva Brambilla, suor Maria Luisa Ciceri, suor Gabriella Marzio, suor Marinella Severgnini.

50°: madre Annamaria Longoni, suor Ruth Kizakkumthala, suor Lorenza Martinelli, suor Giuseppina Martinelli, suor Mariangela Sottocornola, suor Angela Ronchi, suor Franca Zozzo, padre Francesco Pesenti.

60°: suor Francesca Barbieri, madre Ilaria Capelli, suor Renata Cibolini, suor Daniela Cavenaghi, suor Benvenuta Foglia, suor Matilde Locatelli, suor Alda Maggi, suor Eugenia Martinelli, suor Andreina Mazza, suor Claudia Ruggeri.

70°: suor Lucia Cremona, suor Virgina Gargantini.

75°: suor Alfredina Zambelli.

 

I religiosi in diocesi

in diocesi di Cremona sono presenti circa 380 consacrati. Il numero più consistente è quello delle suore (circa 300 suddivise in 23 Istituti), cui sono da aggiungere le 22 monache dei monasteri di clausura: quello Domenicano di Cremona e quello della Visitazione di Soresina. Vi sono poi 23 consacrate aderenti ad associazioni pubbliche religiose.

I religiosi sono una trentina (di cui 24 presbiteri): sono Francescani, Barnabiti, Camilliani e Monfortani.

Presenti, infine, 9 Istituti secolari: 8 femminili e 1 maschile.

 

Le Figlie di S. Camillo a Cremona

Il primo Istituto delle “Figlie di San Camillo” nasce in una piccola casa nel centro di Cremona.
Nel 1927 le Camilliane, sentendo l’esigenza di mutare in parte l’opera di assistenza, scelgono la più ampia sede di via Fabio Filzi, dove operano tuttora.

All’inizio pensionato per persone anziane e sole, la struttura diviene poi, a partire dal 1946, una casa di cura polispecialistica, la prima struttura privata a Cremona che stipula con l’ex I.N.A.M. e altre casse mutua convenzioni per il ricovero di malati.

Nel 1999 la casa di cura ha raggiunto alti livelli di comfort alberghiero, di assistenza e cura sia in regime di ricovero che in regime ambulatoriale.




Pubblicata la nuova guida ufficiale della diocesi

È già in vendita presso la Curia vescovile la Guida ufficiale della diocesi 2017 curata da mons. Marino Reduzzi e don Paolo Carraro dell’ufficio Cancelleria ed edita dalla Nuova Editrice Cremonese (costo 15 euro). Non si tratta solo di un sussidio indispensabile per reperire nominativi, indirizzi, numeri di telefono o indirizzi e-mail, ma anche di uno strumento che permette di conoscere il volto della Chiesa cremonese e misurarne, per quanto possibile, la sua vitalità e la sua incisività sul territorio. La copertina, curata dal grafico diocesano Paolo Mazzini, riporta la foto della Cattedrale, la chiesa madre della diocesi, e il logo del Sinodo dei giovani, l’evento più importante che coinvolgerà tante persone e risorse nei prossimi mesi; accanto anche una livella di muratore, un metro e una matita: chiara l’allusione a quel cantiere che, nella mente del vescovo Antonio, deve essere la Chiesa cremonese nei prossimi anni. Un cantiere che coinvolge in modo particolare il riassetto delle zone e delle parrocchie (in vista della nascita delle unità pastorali) e il consolidamento, pur con qualche correttivo, dell’iniziazione cristiana catecumenale.

La prima novità è la prefazione, non più del curatore ma del Vescovo stesso: «So che qualcuno chiama la guida ufficiale curiosino – scrive mons. Napolioni -: perchè no? Mi auguro che risvegli la vera curiosità, non quella delle “carriere ecclesiastiche”, ma quella che ricerca le strade della missione, quella che va di là dei bilanci e delle stanchezze, quella che si apre alle sorprese di Dio, che può trarre i suoi figli persino dalle pietre». E ancora: «Mi auguro che la frequenza con cui sfoglieremo queste pagine serva ad aumentare la frequenza di un contatto tra tutti noi: una telefonata, una visita fraterna, l’assiduità agli incontri pastorali, la condivisione dei momenti formativi, la preghiera degli uni per gli altri».

Quattro le sezioni più alcune appendici compongono il poderoso volume di oltre 400 pagine. Essenziali, ma complete le parti dedicate alla Chiesa Universale, alla Chiesa in Italia e alla Chiesa in Lombardia: in tutto una trentina di pagine. Il resto è dedicato ad una precisa fotografia della diocesi di Cremona: con tutte le informazioni sui Vescovi, gli organismi consultivi, la Curia, gli strumenti di comunicazione, le aggregazioni ecclesiali, le zone pastorali, le parrocchie, i sacerdoti, i diaconi, i vescovi originari della diocesi, tutto il mondo della vita consacrata e perfino i docenti di religione Cattolica per l’anno 2016/2017.

In appendice i missionari e le missionarie cremonesi, l’elenco dei presbiteri deceduti negli ultimi 50 anni divisi sia in ordine alfabetico sia per giorno di decesso, le vie di Cremona raggruppate in base alle parrocchie di competenza.

Le parrocchie sono sempre 222 di cui 173 in provincia di Cremona, 28 in provincia di Mantova, 17 in provincia di Bergamo e 4 in provincia di Milano (Cassano d’Adda).

Ben 362 sono i ministri ordinati: 2 vescovi, 115 parroci o amministratori parrocchiali, 82 vicari o collaboratori parrocchiali, 84 con altri incarichi in diocesi e fuori, 32 residenti. A questi 313 sacerdoti diocesani occorre aggiungere 4 preti extradiocesani in servizio in diocesi, 7 sacerdoti extradiocesani residenti in diocesi, 22 sacerdoti religiosi operanti in diocesi, un diacono per il presbiterato e 13 diaconi permanenti.

Per quanto riguarda la vita consacrata si legge nella guida che le religiose sono 288 a cui si aggiungono 24 monache di clausura, mentre i religiosi sono 31 di cui 22 presbiteri. Gli istitui maschili sono 4 con 5 comunità, quelli femminili 26 con 41 comunità, da aggiungere poi 2 monasteri di clausura (San Sigismondo e Soresina). Permane un solo istituto secolare maschile (Piccoli Apostoli della Carità) e 8 istituti secolari femminili.

L’ordine religioso più numeroso in diocesi è quello delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda con 127 suore, 2 novizie e 3 postulanti divise in 11 comunità.

I missionari maschi sono 25, di questi 16 sono Saveriani, mentre le missionarie sono 32, di queste 8 sono Canossiane.

Tra le novità spicca senza dubbio il nuovo assetto della Curia: gli uffici pastorali, infatti, sono divisi in base ai quattro tavoli di coordinamento: «In Ascolto dei giovani» guidato da don Paolo Arienti che raggruppa pastorale giovanile, pastorale catechistica, gruppo di accompagnamento per l’iniziazione cristiana dei ragazzi, pastorale scolastica, pastorale universitaria e dell’apostolato biblico, pastorale vocazionale; «Comunità educante, famiglia di famiglie» guidato da don Enrico Trevisi che raccogli la pastorale familiare, il servizio per il catecumenato degli adulti e il diaconato, la commissione per il diaconato permanente e la pastorale liturgica; «Nel mondo con lo stile del servizio» guidato da don Bruno Bignami che coordina la pastorale caritativa, la pastorale sociale, la pastorale misisonaria e il segretariato per la cooperazione con le chiese sorelle, la pastorale delle migrazioni e la pastorale della salute; «Capaci di comunicazione e cultura» guidato da mons. Alberto Franzini che raggruppa la pastorale delle comunicazioni sociali, la pastorale ecumenica e del dialogo interreligioso, i beni e le attività culturali ecclesiastiche, la pastorale del tempo libero e dei pellegrinaggi, il costituendo Museo diocesano e l’archivio storico diocesano.

Un’ulteriore novità: è stata eleminata la pagina delle unità pastorali, dato che proprio nel prossimo anno ci saranno molte novità in merito.

 

Copertina Guida Ufficiale 2017_print

 




Nei giovedì sera all’oratorio di Caravaggio le Lectio sulle letture della liturgia domenicale

Lectio sulle letture della liturgia domenicale. È questa l’iniziativa al via giovedì 9 febbraio nella Zona pastorale 1: un appuntamento serale organizzato presso l’oratorio di Caravaggio (ore 21) che proseguirà con cadenza quindicinale.

Si tratta di momenti di approfondimento e spiritualità, aperti a tutti, che di volta in volta saranno condotti da una guida esperta.

Per i due incontri di febbraio (giovedì 9 e 23) interverrà il rettore del Seminario diocesano, don Marco d’Agostino, laureato in Lettere e con licenza in Scienze Bibliche.

Il 9 marzo l’iniziativa lascerà spazio agli esercizi spirituali zonali di inizio Quaresima nelle comunità parrocchiali (“Rinnovati dalla Legge nuova”: dal 6 al 9 marzo).

Si riprenderà quindi giovedì 23 marzo: come guida suor Luisa Ciceri, dell’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento.

Locandina




Con Famiglia Buona Novella cinque serate per migliorare il clima in famiglia

“L’amore, come un corso d’acqua, deve essere in continuo movimento, ed è proprio quello che tu fai con me. Ma cosa accade alla maggioranza delle coppie? Credono che le acque del fiume scorrano per sempre, e non se ne preoccupano più. Poi arriva l’inverno, e le acque gelano. Solo allora comprendono che niente, in questa vita, è assolutamente garantito” (Gibran).

Proprio per mantenere vivo il rapporto di coppia ecco la proposta dall’associazione “Famiglia Buona Novella”: cinque incontri che, a partire dal 13 febbraio, aiuteranno a migliorare il clima in famiglia e avere una relazione più appagante con il coniuge. Questo l’obiettivo del Corso “Avere cura della relazione di coppia – modulo base”.

«L’itinerario – spiega Egidia Ghisolfi Baronio, responsabile del corso – è proposto a tutti i coniugi che vivono la loro relazione nella normalità e che avvertono la necessità di fare una sorta di “tagliando” alla propria relazione di coppia e famigliare. In tanti anni abbiamo visto come questa esperienza si è rivelata un aiuto prezioso per tante coppie che sono state aiutate a scoprire, al loro interno, nuove risorse per vivere una relazione duratura e appagante».

Durante gli incontri, condotti da counselor dell’Associazione “Famiglia Buona Novella”, saranno approfondite una serie di tematiche del “vivere insieme” con particolare attenzione alla comunicazione, alle differenze, alle dinamiche relazionali. Il percorso non è né una terapia né un gruppo di mutuo aiuto, pertanto ai partecipanti non sarà richiesto di condividere i propri vissuti personali o di coppia.

«Attraverso esposizioni teoriche, simulazioni e schede per il confronto a casa – precisa ancora la responsabile del corso – i partecipanti sono accompagnati nella presa di coscienza delle principali dinamiche relazionali proprie della coppia e all’acquisizione di modalità comunicative più efficaci, che si rivelano anche utili nel vissuto quotidiano con le altre persone».

«Riteniamo – conclude Egidia Ghisolfi Baronio – che prevenire sia meglio che curare. Siamo convinti che un accompagnamento qualificato e appassionato, possa essere un aiuto prezioso per tante coppie al fine di stimolarle a scoprire, al loro interno, le risorse necessarie per vivere una relazione durevole e sempre più appagante».

Gli incontri si terranno il lunedì sera, a partire dal 13 febbraio, dalle ore 21 alle 22.30, ogni quindici giorni, presso la Cascina Moreni di via Pennelli 5, a Cremona.

Il corso è gratuito ma prevede l’obbligo di iscrizione per un massimo di venti coppie. Per informazioni scrivere a info@famigliabuonanovella.it oppure telefonare al 335-7889393.




A Casirate un incontro per approfondire le celebrazioni dell’Iniziazione cristiana

Si terrà la sera del 13 febbraio, alle 21, all’oratorio di Casirate, l’incontro di approfondimento rispetto alle celebrazioni dell’Iniziazione cristiana. A promuoverlo le Zone pastorali 1 e 2.

Interverrà don Daniele Piazzi, dottore in Teologia con specializzazione in Liturgia pastorale, che da oltre 10 anni è incaricato diocesano per la Pastorale liturgica.

Alla serata sono invitati i catechisti accompagnatori dei ragazzi e dei genitori dei percorsi di Iniziazione cristiana delle Zone pastorali 1 e 2.

L’incontro aiuterà a comprendere la diversa tipologia delle celebrazioni delle diverse fasi dell’itinerario di IC, a saper “gestire” le diverse strutture celebrative chiarendo i criteri di adattamento al proprio gruppo o comunità parrocchiale.

Locandina




Domenica sera l’esperienza del Sermig raccontata a Cristo Re

Incontro con il Sermig di Torino nella serata di domenica 5 febbraio all’oratorio di Cristo Re, a Cremona. L’appuntamento è alle 21 nella palestra dell’oratorio: ospiti alcuni ragazzi della comunità del Sermig.

Il Sermig – Servizio Missionario Giovani – è nato nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace. Dai “sì” di giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache è nata la Fraternità della Speranza, per essere vicini all’uomo e aiutarlo a incontrare Dio, vivendo il Vangelo quali segni di speranza.

Nato inizialmente come gruppo missionario, con l’intento di cooperare con vari missionari sparsi nel mondo, successivamente il Sermig ha iniziato a occuparsi anche della povertà presente in Torino, allargando poi la sua opera ad altri luoghi in varie parti del mondo.

Cuore del Sermig è l’Arsenale della pace, un’antica fabbrica di armi che dal 1983, grazie al lavoro volontario di molte persone, soprattutto giovani, è stata trasformata in una sorta di monastero metropolitano aperto 24 ore su 24. Si tratta di un punto di incontro tra culture, religioni e schieramenti diversi per conoscersi, dialogare ed eventualmente cooperare. Fornisce inoltre ospitalità e sostegno a madri sole, carcerati, stranieri e a persone che hanno bisogno di cure, di casa, di lavoro. È inoltre un luogo di preghiera dove chiunque può sostare e riflettere.

All’Arsenale della Pace di Torino si totalizzano ogni giorno 1.500 ore di volontariato; la struttura dispone di spazi per la spiritualità, il silenzio, la preghiera, l’incontro e il dialogo. In quarant’anni ha portato avanti 2.100 progetti di sviluppo a servizio delle comunità più povere in 88 Paesi del mondo.

A partire dagli anni Novanta, l’Arsenale si è aperto all’incontro con giovani provenienti da tutta Italia, proponendo esperienze di condivisione, di solidarietà, di sensibilizzazione. Attorno alla Fraternità della Speranza, centinaia di volontari e il movimento internazionale dei Giovani della Pace, si ispirano alla spiritualità e al metodo del Sermig. Nel corso degli anni diversi giovani residenti lontani da Torino hanno costituito in tutta Italia gruppi detti Amici del Sermig che promuovono le attività del Sermig e la sua filosofia di vita.

Dal 2002, il Sermig organizza periodicamente tutti i suoi giovani volontari in incontri straordinari denominati “Appuntamenti Mondiali Giovani della pace”. Il prossimo, il quinto, si terrà a Padova il 13 maggio 2017.




Singolare esperimento della Caritas: un’unità di strada con gli asini

Originale iniziativa di raccolta fondi per sostenere gli Interventi assistiti con animali del progetto di Pet Therapy “La Isla de Burro”, promosso da Caritas Cremonese che ha da poco trasferito la sua sede a Zanengo, dove presso gli spazi parrocchiali è stata attrezzata un’area dedicata alla vita e alle attività con gli asini.

Nel processo di crescita, evoluzione e sempre maggiore qualificazione del progetto, Caritas si è data l’obiettivo di rendere questa proposta educativa e terapeutica il più possibile fruibile anche da persone che per diverse ragioni sono impossibilitate a recarsi presso la sede di Zanengo.Il pensiero va ai carcerati, agli anziani in casa di riposo, agli ospiti di alcune comunità psichiatriche, ma anche a certe scuole, senza contare tante altre possibili iniziative.

Fra queste, una particolarmente importante, prevede l’attivazione di una speciale Unità di Strada con asini, in un progetto sperimentale, innovativo e unico in Italia, per il lavoro di monitoraggio invernale e notturno del territorio con attività di incontro e assistenza delle persone senza fissa dimora.

In questa proposta di Pet Therapy di strada, all’asino sarà chiesto non tanto e non solo di trasportare coperte, sacchi a pelo e bevande calde, ma soprattutto sarà coinvolto, per quanto possibile in un contesto così destrutturato, come ponte relazionale ed elemento facilitatore nell’approccio a chi vive in strada.

Per attivare tutte queste proposte che prevedono lo spostamento degli asini, si rende necessario l’acquisto di un carrello trasporto animali (trailer) adatto a caricare in modo ottimale, sicuro e confortevole un numero adeguato di soggetti. E per acquistare un trailer di grandi dimensioni, del costo di circa 15.000 euro, Caritas chiede aiuto con un’iniziativa, anch’essa originale, che prevede la raccolta di donazioni fatte con le piccole monete di 1, 2 e 5 centesimi, che spesso sono di difficile utilizzo e sono di impiccio intasando tasche e portafogli.

Chi volesse sostenere questa iniziativa nelle famiglie, nelle parrocchie/oratori o come singole persone, può raccogliere le monetine e poi consegnarle presso gli uffici di Caritas Cremonese.

L’obiettivo globale del progetto è quello di portare a più persone possibile gli effetti beneficiali che le relazioni e le attività con gli asini offrono, e sarebbe bello che a rendere possibile tutto questo fossero le piccole, ma numerose, gocce di carità donate da molti.

 

PER SOSTENERE IL PROGETTO:

PORTANDO IN UFFICIO CARITAS LE TUE MONETINE (Caritas Cremonese di via Stenico 2/b – 0372.35063)

Oppure, per chi volesse seguire una via di aiuto classica:
– C/C postale n. 68 411 503
– C/C bancario Iban IT 57 H 05156 11400 CC054 0005161
intestati: Fondazione San Facio Onlus –
CAUSALE: TRAILER LA ISLA DE BURRO

PER ULTERIORE INFORMAZIONI:
www.caritascremonese.itwww.facebook.com/laisladeburro – 338 78 42 081

 

Scarica la locandina dell’iniziativa di solidarietà




Parte la campagna on line «Cresciutoinoratorio»

Le diocesi lombarde, grazie al coordinamento di Odielle, lanciano una campagna di sensibilizzazione e conoscenza dell’Oratorio, scegliendo volti che affondano le radici della propria formazione nell’esperienza del “cortile parrocchiale”. Volti famosi che dicono di un impegno e di una dedizione, ma anche volti quotidiani che nulla hanno da invidiare alle storie più famose. Perché la vita concreta delle comunità sta in piedi proprio sull’equilibrio sereno di straordinario e ordinario. La ”campagna” diventerà sempre più interattiva e coinvolgerà i gruppi oratoriani che vorranno accettare la sfida di rileggere storie e volti di casa propria… cresciuti in oratorio.

Sono 2.307 gli oratori in Lombardia, espressione delle 3068 parrocchie presenti sul territorio. I ragazzi lombardi che entrano in oratorio, durante l’anno, sono circa 474 mila circa: uno su dieci è straniero (di preciso l’11%). Tra i bambini e i ragazzi dagli 8 agli 11 anni abitanti in Lombardia, l’81% frequenta i percorsi proposti dall’oratorio. Uno su cinque fra gli adolescenti lombardi frequenta assiduamente l’oratorio. Gli educatori impegnati sono circa 180 mila. L’oratorio è esperienza tipicamente lombarda, frequentata negli anni da milioni di persone. La campagna CRESCIUTOINORATORIO ha lo scopo di ribadire il ruolo centrale nella nostra società di questa istituzione educativa, fondamentale per la crescita dei ragazzi nel corpo e nello spirito.

I calciatori Beppe Bergomi e Manuel Locatelli, la cantante Bianca Atzei, il tennista Corrado Barazzutti, l’attore Giacomo Poretti, il cantautore Davide Van De Sfroos, sono i volti dell’iniziativa. Ma anche Chiara Alberti, 36 anni, tecnico per la sicurezza sul lavoro, con un figlio di 3 anni e una bimba di 3 mesi; Giuseppe Gorini, 42 anni, imprenditore agricolo con una laurea in scienze agrarie; Jaime Vaca Rodas, 23 anni, milanese di origine boliviana laureato in Scienze dei beni culturali; Gabriella Ciceri, 44 anni, impiegata in un ufficio commerciale; Rosanna e Michele Rizza, impiegati all’Agenzia delle entrate ora in pensione, membri dell’associazione nonni 2.0 e nonni di 24 nipoti.

Sull’esempio dei testimonial, i giovani e adulti che frequentano gli oratori sono invitati a raccontarsi sul sito cresciutoinoratorio.it. Allo scopo di creare un grande mosaico di volti e storie che riconoscono il valore dell’oratorio nella loro formazione, rispondendo alle domande “chi ho imparato a essere?” e “cosa ho imparato a fare?”, in oratorio.

Anche gli oratoriani famosi hanno riportato le loro esperienze e le loro competenze in oratorio. Davide Van De Sfroos ascolterà i demo inviati dalle band degli oratori tramite il sito cresciutoinoratorio.it (entro il 16 aprile) e ne sceglierà alcune per aprire il suo prossimo tour. Giacomo Poretti insegnerà ai ragazzi come si fa un video blog (vlog) per raccontare la ricchezza del proprio oratorio. I filmati più interessanti (non tanto a livello tecnico, quanto più di idee) inviati sempre tramite il sito cresciutoinoratorio.it (entro il 16 aprile) saranno montati da Poretti per realizzare un grande “racconto dei racconti” che sarà presentato a Venezia in un evento collaterale nei giorni della 74° Mostra internazionale d’arte cinematografica.

A queste si aggiunge il desiderio di aprire una pagina Facebook per ognuno dei 2.307 oratori della Lombardia, stimolando chi non ce l’ha a crearne una, con i consigli e i trucchi proposti da Odielle sul sito cresciutoinoratorio.it.

Il Vescovo delegato per la pastorale giovanile e gli oratori delle diocesi lombarde, monsignor Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano, presentando la Campagna di Odielle CRESCIUTOINORATORIO, spiega che «l’oratorio è la risposta, uno dei luoghi di presa in carico della passione educativa che una comunità ha nei confronti delle giovani generazioni». In funzione «di una vocazione di vita, in funzione di un progetto di vita. Quindi l’elemento prioritario è il progetto di vita che in qualche modo va cercato e sostenuto, ma nello stesso tempo coniugato con iniziative significative che vedano i ragazzi e i giovani stessi attori della loro vita».

Centro di tutte le attività descritte sono il sito internet cresciutoinoratorio.it e la pagina facebook.com/cresciutoinoratorio.